Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha sottolineato come «è veramente incomprensibile come, dopo oltre 80 anni, debbano chiudere le Terme Luigiane, che sono un unicum nello scenario nazionale e regionale».
«Contrapposizioni insuperabili o altro? – ha aggiunto – Certo, qualunque ragione, pur se esistente, non giustifica la chiusura con perdita degli oltre 300 posti di lavoro, oltre, naturalmente, a tutto l’indotto che gira attorno. Grande amarezza della Lega per quanto accaduto e per la mancanza di un adeguato incontro per cercare di risolvere i problemi esistenti che, certamente, con una serena mediazione o con la dovuta autorevolezza avrebbero potuto rimettere tutto in ordine. In un territorio -come afferma il vescovo emerito Fiorini Morosini – povero, oppresso dalla ‘ndrangheta, afflitto da tanti altri atavici problemi, compresa la pandemia, non si possono perdere posti di lavoro e risorse per la mancanza di un effettivo dialogo tra le parti».
«La nota del consigliere regionale Pietro Molinaro – ha proseguito – e tutti gli interventi esterni non hanno sortito alcun effetto, pur essendoci, a parere dello scrivente, tutte le condizioni per trovare una intesa ed evitare il tracollo di una delle più antiche strutture calabresi. La Lega, non vuole entrare nel merito di chi ha ragione o torto, ma richiama tutti al ragionamento ed alla responsabilità e si dichiara pronta ad incontrare i soggetti interessati per cercare di trovare una soluzione appropriata alle aspirazioni delle parti ed alle esigenze delle comunità».
«Una azione – ha evidenziato – che deve essere portata avanti sino allo svilimento per evitare un ulteriore disastro in danno della Calabria, degli utenti, dei lavoratori, degli esercenti turistici e di tutti coloro che aspettavano l’apertura per poter soddisfare quegli interessi generali che devono stare al di sopra di quelli particolari. Un momento di saggezza che deve portare alla eliminazione di un inutile braccio di ferro e che deve privilegiare, appunto, gli interessi generali e la difesa del bene pubblico, con un passo indietro, se necessario, per raggiungere un risultato positivo che tutti auspicano».
«In tale direzione – ha concluso – la Lega è disponibile ad incontrare tutte le parti interessate per cercare di trovare, esattamente, quel punto di incontro che potrebbe impedire una chiusura non giustificabile e tollerabile». (rrm)