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d'Ippolito

d’Ippolito (M5S) chiede motivi ritardo assunzioni nei Centri per l’Impiego in Calabria

Il deputato del Movimento 5 StelleGiuseppe d’Ippolito, ha reso noto che, in Calabria, ancora non c’è stata nessuna assunzione di nuovi operatori nei Centri per l’Impiego, sulle 623 autorizzate, e ha chiesto al presidente f.f. della Regione, Nino Spirlì, «quali siano le ragioni di questo ritardo e quante assunzioni siano state fatte nel secondo trimestre visto che lo stato ha mandato ingenti risorse necessarie al potenziamento dei Centri per l’Impiego».

«Gli 11.600 nuovi ingressi sull’intero territorio nazionale – ha spiegato – previsti dal Piano straordinario di potenziamento inserito nella legge istitutiva del Reddito di cittadinanza, sono fondamentali per il rilancio di queste strutture pubbliche. Peccato che l’inerzia della Regione stia di fatto bloccando tutto».

«Basta perdere tempo, è ora di accelerare – ha aggiunto –. Grazie al Movimento 5 Stelle, per la prima volta dopo tanti anni sono state investite risorse senza precedenti per l’ammodernamento dei Cpi e per l’incremento dei loro organici. Nonostante i nostri sforzi, però, i risultati raggiunti finora non sono soddisfacenti. A farne le spese sono in particolare i cittadini delle Regioni governate dal Centrodestra, ma non solo. I dati forniti nei giorni scorsi in commissione Lavoro alla Camera dalla sottosegretaria Nisini in risposta a una interrogazione della collega Valentina Barzotti dicono infatti che a fine marzo, malgrado le 11.535 assunzioni autorizzate, il numero di quelle effettivamente realizzate dalle stesse Regioni era di circa 950 con Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lombardia, Molise, Piemonte, Puglia, Sicilia e Umbria ancora ferme a zero».

«L’emergenza – ha detto ancora il parlamentare pentastellato – che stiamo vivendo rende ancora più urgente la piena attuazione di questa riforma. Per farlo, tutti, a tutti i livelli, devono collaborare. Non possiamo permettere che a fare le spese dei ritardi siano ancora una volta i cittadini, specialmente quelli maggiormente in difficoltà».  (rp)