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Georg Glottob si racconta ai ragazzi del Liceo Morelli di Vibo

Georg Glottob si racconta ai ragazzi del Liceo Morelli di Vibo

di PINO NANOAl liceo Michele Morelli di Vibo è arrivato l’altro giorno il prof. Georg Gottlob, il numero uno al mondo in tema di intelligenza artificiale, e per la scuola è stata una giornata indimenticabile.

Per due motivi sostanziali. Primo, perché in cattedra c’è uno dei massimi esperti del mondo digitale moderno. Secondo, perché molti si aspettavano un ricercatore freddo e distaccato, un esperto di algoritmi, privo di emozioni personali, e invece hanno scoperto che l’uomo che viene oggi indicato come il massimo esperto del linguaggio digitale è in realtà uno studioso di una affabilità senza pari e di una simpatia a tratti davvero dirompente.

Garbato, sorridente con i ragazzi, alla mano, istrione e giocherellone, a tratti prende in giro se stesso, un uomo carico di autoironia e di classe, è qui per spiegare che il mondo sta cambiano, anzi che è cambiato, e tra un appunto e l’altro parla della sua vita di ricercatore in giro per il mondo, anni e anni di ricerche e di lavoro nelle università più prestigiose della terra, anni e anni di analisi e di raffronti internazionali, di impegno quotidiano durissimo, dove a governare la sua vita cerano solo gli algoritmi e big data, e oggi invece la sua nuova scelta di vita, che è la scelta di venire in Calabria e concludere qui i suoi lavori infiniti.

«Ho lasciato Oxford per venire a vivere nella città di Paola, in una casa da dove vedo il mare, e in una città a misura d’uomo dove ogni mattina riesco a fare i miei cinque chilometri di passeggiata all’aperto, perché questo mi aiuta a pensare e a stare bene con se stesso».

Goerg Glottob è uno scienziato, un analista, un professore universitario che ripete qui oggi ai ragazzi del glorioso Liceo Michele Morelli di Vibo Valentia quello che aveva detto l’altro giorno aveva detto nello studio televisivo di Bruno Vespa su Rai Uno, parlando a milioni di italiani.

«Ho scelto di venire a lavorare in Calabria perché questa è una terra bellissima e dalle mille potenzialità reali». 

Uno spot in piena regola, che vale più di qualunque altra dichiarazione formale, perché ogni qualvolta il grande scienziato parla della Calabria e del suo rapporto con la città di Paola, che ha scelto come sua città di residenza, gli brillano gli occhi. 

Tutto questo i ragazzi del liceo Morelli lo colgono a piene mani e forse anche per questo gli riservano una festa incredibile. Lui sorride, e nel timore che qualcuno dei ragazzi non capisca fino in fondo il perché un uomo celebre come lui lasci l’Università forse più famosa al mondo, che è quella di Oxford, per venire nella parte più lontana di questo nostro Paese, allora racconta che il suo amore per l’Italia non nasce da ora, ma inizia almeno 30 anni fa quando lui per la prima volta incominciò a lavorare con un «amico meraviglioso che si chiama Nicola Leone, e che come me allora incominciava ad occuparsi di intelligenza artificiale». 

30 anni anni dopo il suo giovane amico italiano Nicola Leone diventa Magnifico Rettore dell’Università della Calabria e la prima cosa che fa è quella di chiamare “Georg Gottlob” che con lui aveva condiviso illusioni attese ed emozioni diverse per offrirgli un posto al sole. Nel senso questa volta più vero del termine, perché da Oxford a Paola il salto di qualità è davvero inimmaginabile, «a Paola mi sveglio con il sole e vado a dormire guardando il sole che tramonta». Eccome come a volte le grandi carriere prendono le strade più disparate impensabili.

I ragazzi in sala non fanno che applaudire, il preside Raffaele Suppa guida la standing ovation finale «in onore di questo studioso che con il suo racconto sull’intelligenza artificiale ci ha riportato bambini e anche bambini felici di sognare». Perché parlare oggi, come solo Georg Glottob sa fare, di Intelligenza artificiale e di “macchine intelligenti al servizio dell’uomo” è come prendere un bimbo per mano e portarlo nel mondo di sogni. 

Negli anni ’70 il Morelli è stato anche il mio liceo, noi allora eravamo la mitica Terza A della scuola, stavamo al secondo piano dell’edificio con le finestre rivolte sul cortile esterno. Dio mio quanta nostalgia per quegli anni. Ed è stata una grande emozione rivedere oggi la lezione del prof. Gottlob nell’Auditorium del Morelli, che i miei tempi però non c’era, così avvolto dall’interesse e dalla curiosità di centinaia di studenti.

Giornata indimenticabile per la scuola di Raffaele Suppa. Se avete voglia di rivedere la lezione del prof. Gottlob questo è il link del canale della scuola. (pn)