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Gli accademici della cucina e gli spaghetti alla Corte d'Assise

Gli accademici della cucina e gli spaghetti alla Corte d’Assise

di ARISTIDE BAVAGli spaghetti alla Corte d’Assisi sono un piatto  molto tipico conosciuto in tutto il mondo. Ma quanti sanno dov’è nato e perché? L’interrogativo è stato messo a fuoco nel corso di un pranzo ecumenico organizzato dall’Accademia nazionale della cucina – delegazione della Locride “Costa dei Gelsomini” – che si è tenuto presso il Ristorante “Il Fornello” di Marina di Gioiosa Jonica, cittadina dove appunto – come ha ben spiegato l’accademico Luciano Tornese in una sua breve relazione che si è accompagnata al pranzo – sono nati gli spaghetti alla Corte d’Assise.

«Singolare – ha spiegato Tornese – l’invenzione del tipico piatto improvvisata nel 1958 da Gaetano Belcastro allora chef del Ristorante Da Rocco, caratteristico locale del tempo,  dove si portarono  alcuni magistrati operanti presso il Tribunale di Locri tra una pausa e l’altro di alcuni processi. I commensali chiesero di mangiare qualcosa di tipico del  locale  e il cuoco, seppure leggermente imbarazzo, improvvisò un sugo abbastanza semplice con ingredienti che in Calabria non mancano mai: pomodori, peperoncini freschi, aglio e prezzemolo.

Il giusto dosaggio fece il resto e la pietanza piacque tanto ai magistrati che chiamarono Gaetano Belcastro per complimentarsi con lui e chiedere il nome del caratteristico piatto. Lo chef confessò di averlo improvvisato e che quindi non aveva alcun nome. Uno dei magistrati, richiamando il ruolo dei giudici, disse “allora chiamiamolo alla Corte d’assisi”.

Da quel momento gli spaghetti alla corte d’assisi diventarono  il piatto tipico del locale e in breve si propagarono in tutto il mondo. Il resoconto di Luciano Tornese ha fatto (ri)scoprire agli accademici della cucina della Locride questo interessante piatto fatto loro gustare dallo Chef del ” Fornello”, Antonio Romeo , che  a fine pranzo è stato premiato dal delegato di zona Giuseppe Ventra, unitamente al fratello Giuseppe, direttore del locale,  con il caratteristico gagliardetto dell’Accademia Nazionale della cucina. 

Nell’incontro culinario di Marina di Gioiosa è stato ospite il cantautore calabrese Francesco Loccisano, ben noto come il “suonatore della chitarra battente” che ha anche accompagnato la lettura da parte della giovane  accademica Emma Gallo di alcune poesie di Giuseppe Ventra, delegato dell’Accademia.

È stato anche salutato l’ingresso, già formalizzato, di un nuovo accademico nella persona di Claudio Roselli di Polistena e sono state annunciate le presentazioni di due nuove socie ovvero l’artista Patrizia Pandrea di Roccella e la consulente finanziaria Anna Lucia Ieraci di Caulonia. All’incontro ecumenico ha partecipato anche il delegato dell’area Grecanica-Terra del Bergamotto Enzo Vitale.

A conclusione del pranzo com’è costume degli accademici della cucina sono state distribuite e compilato le schede per la votazione delle pietanze gustate. Inutile aggiungere che la votazione più alta è stata attribuita proprio agli Spaghetti alla corte d’Assisi che diventeranno – ha detto con orgoglio lo chef Antonio Romeo – il piatto principale del locale. (ab)