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Vara

REGGIO – Il progetto di restauro della Vara della Santissima Madonna della Consolazione

A Palazzo Campanella di Reggio Calabria, è stato presentato il progetto di restauro della Vara della Santissima Madonna della Consolazione, che sabato sarà spostata nella “Sala Monteleone”, allestita a laboratorio per il recupero della struttura che adorna il quadro della Patrona.

All’incontro di presentazione hanno partecipato, assieme al presidente Irto, Salvatore Patamia, direttore del Segretariato regionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo per la Calabria, Giuseppe Falcomatà, sindaco della Città di Reggio Calabria, don Demetrio Sarica, direttore dell’Ufficio ecclesiastico dei beni culturali e Gaetano Surace, presidente dell’Associazione “Portatori della Vara”.

Il progetto e il procedimento amministrativo del restauro sono stati illustrati, sul piano tecnico, dagli architetti Nino Sulfaro, coordinatore e direttore scientifico degli allestimenti, della mostra e degli eventi Intorno alla Vara, e Salvatore Amaddeo, responsabile unico del procedimento.

«Come anticipato a settembre – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Falcomatà – si partirà con l’operazione di restauro. Si tratta di un’attività che verrà realizzata grazie alla sinergia con la Curia, con il Segretariato regionale Mibac, con il Consiglio Regionale, con l’associazione dei Portatori della Vara».

«Il Quadro – ha proseguito il sindaco Falcomatà – rappresenta uno dei simboli della nostra identità, oltre che della nostra tradizione, e poter contribuire al suo restauro conferisce maggiore valore ad un bene che appartiene a ciascuno di noi. Accanto a questo intervento importantissimo abbiamo già approvato il restauro per il recupero conservativo e messa in sicurezza delle scalinate della Basilica dell’Eremo, che sono attualmente in condizioni precarie».

«Se tutto procederà secondo i tempi – ha proseguito il sindaco Falcomatà – che non sono dettati solo dalla politica, ma anche dalle normative di riferimento, la prossima processione vedrà non solo la vara restaurata ma anche i nostri pellegrini scendere le scale dell’Eremo in maniera sicura e in un contesto riqualificato».

«Grazie al Segretariato regionale, inoltre, il Comune è destinatario di un milione e 200 mila euro di risorse – ha proseguito il sindaco Falcomatà – per interventi che hanno ad oggetto  il recupero delle aree archeologiche, il Castello Aragonese e il completamento del Monastero della Visitazione. Recupero della nostra tradizione e della memoria collettiva, dunque, in questi interventi che riguarderanno il nostro inestimabile patrimonio storico».

«Un atto d’amore disinteressato – ha proseguito Falcomatà – il restauro della Vara, del quale la città non poteva più fare a meno. Un impegno politico assunto, portato avanti e raggiunto, e di questo diamo atto al Presidente Irto e al Consiglio regionale. Adesso dobbiamo rispettare i tempi e dobbiamo proseguire nel nostro impegno perché questo cantiere, al pari di quello che ha ospitato i Bronzi di Riace, deve essere visitato da studenti, turisti e cittadini, che avranno occasione di prendere consapevolezza della bellezza di questa vara e dell’importanza, soprattutto spirituale, di ciò che ci apprestiamo a realizzare». 

«Il restauro della Vara della Madonna della Consolazione – ha dichiarato Nicola Irto, presidente del Consiglio regionale della Calabria – non è solo un fatto di enorme significato, nel segno della devozione, che la città di Reggio ha atteso per 60 anni. È anche un risultato che nasce da un metodo vincente: quello della condivisione, della più ampia sinergia istituzionale e del rigoroso rispetto dei tempi. Ritengo che se applicassimo questo metodo agli altri ambiti della vita sociale, la Calabria farebbe piccoli ma costanti passi avanti in tutti i settori».

Il presidente Irto ha evidenziato come «l’intervento per il restauro sia oggi possibile, all’esito di un procedimento complesso dal punto di vista organizzativo, logistico e amministrativo, per il quale sento di ringraziare sia gli uffici del segretariato regionale del Mibact, sia il segretariato generale e l’ufficio tecnico del Consiglio regionale. Il valore, non solo economico, della Vara, i vincoli ministeriali, la complessità nella selezione dell’impresa, la volontà di non spostare la Vara da Reggio e la tempistica estremamente ridotta dell’intervento hanno imposto un lavoro intensissimo condensato in pochi mesi». 

Per il rappresentante dell’Assemblea legislativa calabrese, «siamo riusciti a evitare che la preziosa macchina votiva dovesse essere trasportata fuori regione. La Vara non si è mai mossa da Reggio e non dovrà spostarsi».

«Tutto questo – ha concluso Nicola Irto – ha rafforzato ulteriormente il rapporto tra il Consiglio regionale e la città: la sede del parlamento calabrese è patrimonio istituzionale, culturale e storico di Reggio e, attraverso l’allestimento del laboratorio di restauro della Vara, nella stessa sala che ospitò quello dei Bronzi di Riace, questo legame è destinato a rinsaldarsi ancora di più». (rrc)