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REGGIO - L'omaggio degli studenti del Frangipane al presidente dei Portatori della Vara

REGGIO – L’omaggio degli studenti del Frangipane al presidente dei Portatori della Vara

Gli studenti del Liceo Artistico “Preti Frangipane” di Reggio Calabria hanno donato al presidente dell’Associazione dei Portatori della Vara, Gaetano Surace, le tavole che raffigurano l’assalto dei turchi, avvenuto al Santuario nella seconda metà del Cinquecento.

Le tavole che concludono il racconto in immagini di questa incredibile storia sono state consegnate dalla dirigente scolastica Lucia Zavettieri e dal vice preside Antonio Barbera, lo scorso 11 marzo al presidente Surace, che si è detto entusiasta per il lavoro meticoloso e di grande precisione svolto dagli studenti del liceo artistico Preti–Frangipane.

L’evento rientra nell’ambito delle iniziative promosse in occasione delle celebrazioni per il 25° anniversario dalla fondazione dell’Associazione dei portatori della Vara, una parte importante delle attività è dedicata alle scuole e soprattutto agli studenti. Il loro coinvolgimento, nelle intenzioni dell’associazione, è mirato a far conoscere la storia della Madonna della Consolazione perché non si disperda una delle più importanti tradizioni di Reggio Calabria.

Un attacco mirato a distruggere e devastare l’Eremo e che fallì, grazie all’intervento dei cappuccini appoggiati da 20 reggini mossi da profonda devozione alla Vergine. Con l’aiuto di altri cappuccini, intervenuti per dar man forte ai confratelli,  riuscirono a respingere il primo tentativo dissacratore. All’alba del giorno seguente, i musulmani tornarono più numerosi e meglio organizzati, sicuri di portare facilmente la loro missione a termine. Ma anche i reggini si erano, nel frattempo, riorganizzati, ponendosi nei punti più strategici per difendere il Santuario. La battaglia, nonostante le gravi perdite inflitte ai nemici, non faceva presagire niente di buono. Il combattimento si fece allora, più furioso ed i turchi giunsero alla porta del Santuario. Fu a questo punto che  padre Gabriele, guardiano del Santuario, temendo catastrofico un ulteriore attacco da parte musulmana, decise di nascondere, nell’anfratto di un muro, vicino alla Chiesa, il Quadro della Madonna della Consolazione e gli arredi sacri e di riparare sulle montagne, assieme ai confratelli ed ai reggini, che ne avevano condiviso la nobile impresa. Giunti nuovamente sul luogo, ormai libero, i turchi frugarono in ogni angolo e non trovando nulla diedero fuoco al santuario. Ritornati i frati trovarono il convento illeso e il fuoco si era, infatti, subito estinto. (rrc)