Il film ‘Regina’ del calabrese Alessandro Grande unico italiano al Torino Film Festival

Un prestigioso riconoscimento per il regista calabrese Alessandro Grande, il cui film Regina è l’unico film italiano selezionato al Torino Film Festival, giunto alla 38esima edizione.

«Una gioia immensa che voglio condividere con chi è stato al mio fianco in questa avventura, con chi mi ha da sempre sostenuto» ha scritto su Facebook il regista che, con Regina, esordisce nel lungometraggio.

L'immagine può contenere: 2 persone, persone sedute e primo piano, il seguente testo "OFFICIAL SELECTION 38 TORINO FILM FESTIVAL"

Il film, che vede protagonisti Francesco MontanariGinevra Francesconi e che sarà presentato in anteprima mondiale al Festival di Torino, è la storia di un padre e di una figlia, il cui legame è fortissimo, indissolubile, almeno fino a quando, un giorno, un evento imprevedibile cambierà le loro vite.

Un racconto che oscilla tra film di genere e romanzo di formazione lungo il filo rosso del senso di colpa e delle responsabilità.

«La storia – ha spiegato Grande – nasce da un bisogno forte e personale di raccontare il tema del confronto e dello scontro generazionale attraverso due figure, come quelle di Regina e Luigi, legati da un rapporto simbiotico destinato a cambiare dopo il verificarsi di un evento tragico. Giorno dopo giorno, Regina si troverà a compiere un viaggio nel profondo della propria coscienza parallelamente al percorso del padre, mirato alla ricerca di una sua maturità che possa farlo diventare uomo». (mp)

 

AL REGISTA CATANZARESE ALESSANDRO GRANDE UN PREMIO AL GIFFONI FESTIVAL

30 luglio – Il regista catanzarese Alessandro Grande, nel corso dell’edizione 2018 del Giffoni, arrivato alla 48esima edizione, ha vinto il Premio Speciale “Amnesty International Award”.
Come si legge in una nota del Giffoni 2018, il corto, che racconta il delicato tema dell’immigrazione attraverso la storia di una bambina e della sua famiglia, ha vinto il premio «Per il tema di grande attualità in questo momento storico del nostro Paese. Per la capacità di mettere in evidenza un aspetto diverso, ma molto importante del fenomeno immigrazione, in modo che gli spettatori possano immedesimarsi nelle paure dei protagonisti per i quali l’accesso alle cure, un diritto basilare, è comunque un rischio. Per la tenacia della piccola protagonista, che si fa carico, con grande coraggio, di responsabilità molto più grandi di lei».
“Bismillah”, già insignito del David di Donatello, è stato l’unico corto italiano premiato alla kermesse campana.


Dopo il Giffoni, il regista sarà ospite, il 3 agosto, al Magna Graecia Film Festival per la proiezione del suo cortometraggio, che sta raccogliendo successi su successi.(rrm)