Grandinata in Sila, Confagricoltura Cosenza: Regione stimi i danni

Confagricoltura Cosenza, a seguito della grandinata che si è abbattuta sulla Sila, ha chiesto alla Regione di «avviare subito le stime tecniche per quantificare i danni e, se persistono le condizioni, dichiarare lo stato di calamità».

«Ad aggravare la già drammatica situazione economica delle aziende agricole – si legge nella nota – ormai messe in ginocchio dagli aumenti indiscriminati dei costi di produzione, ora si aggiungono anche i danni causati dagli effetti del cambiamento climatico. La persistente siccità, caratterizzata da ripetute ondate di calore, interrotta bruscamente dalle forti grandinate che si sono abbattute in particolare sull’altopiano Silano nel tardo pomeriggio di venerdì, stanno gravemente compromettendo le produzioni».

«Il ripetersi di tali episodi – conclude la nota – sta facendo emergere con forza la necessità per le imprese di adottare strumenti di protezione del reddito. In particolare vanno sostenute e incentivate le aziende a dotarsi di strumenti di protezione attiva delle produzioni nonché di polizze assicurative a copertura dei danni da calamità». (rcs)

Confagricoltura CS: Si ascoltino istanze degli agricoltori per depuratore di Roggiano Gravina

La presidente di Confagricoltura CosenzaPaola Granata, è intervenuta sulla questione del depuratore di Roggiano Gravina, chiedendo alle istituzioni che «si ascoltino le istanze degli agricoltori».

Sull’argomento la presidente si era già espressa tempo fa, durante il suo intervento al convegno Agricoltura e infrastrutture, prospettive in un’ottica ecosostenibile, tenutosi lo scorso novembre a Roggiano Gravina su iniziativa del Comitato spontaneo dei cittadini, preoccupati per le implicazioni relative alla costruzione di un nuovo depuratore nel territorio comunale. In quell’occasione la presidente dell’Upa invitò le associazioni di categoria e le amministrazioni alla collaborazione e al dialogo «poiché l’ambito agricolo non è solo un aspetto legato alla singola coltivazione di un territorio, ma è bensì manutenzione e salvaguardia dell’ambiente: ambiti diversi per i quali interloquire con le amministrazioni è utile alla comunità. La costruzione di un depuratore va fatta seguendo principi che non compromettano l’ambiente e la salute, valutando il tipo di impianto che si vuole realizzare e il possibile riutilizzo in ambito agricolo».

A distanza di qualche mese la polemica fra il Comune e il Comitato dei cittadini si è inasprita sulla scelta del sito individuato a tale scopo dall’amministrazione, che non ha ottenuto l’esito favorevole, insieme ai 500 firmatari della petizione, anche da parte delle aziende agricole affiliate all’Upa, che lamentano scarsa considerazione di un comparto che vanta dei prodotti di eccellenza.

La Presidente Paola Granata unisce la propria voce a quella di quanti chiedono un coinvolgimento diretto dei protagonisti del territorio, senza per questo negare la necessità dell’intervento: «La nostra associazione – ha detto Granata – è a fianco delle aziende, dei sindaci, delle amministrazioni e dei cittadini che vogliono salvaguardare il nostro patrimonio fatto di produzioni agroalimentari di eccellenza. Riteniamo sbagliata la scelta di realizzare impianti in aree dove insistono alcune delle migliori produzioni orticole della Calabria».

«È il caso del peperone roggianese, prodotto I.G.P. tutelato dal Consorzio del Peperone di Roggiano, molto apprezzato per le sue qualità e per la sua versatilità nella gastronomia. Per questo –  ha concluso – chiediamo alle istituzioni di ascoltare le istanze degli imprenditori agricoli». (rcs)

Rincari, Confagricoltura: Servono rapidi interventi governativi e regionali

Il direttivo di Confagricoltura Cosenza, guidato da Paola Granata, ha fatto il punto della situazione per quanto riguarda il rincari dei costi e dei mezzi di produzione, e ha auspicato interventi rapidi da parte del Governo e della Regione Calabria.

Nella sua relazione la Presidente dell’Upa Paola Granata ha evidenziato come lo stanziamento da parte del Governo di 195 milioni destinati all’agricoltura, previsti nel decreto legge Ucraina, rappresenta certo un passo importante per contenere il forte impatto economico derivato dall’impennata dei costi delle materie prime, già evidenziato in più occasioni e aggravato dal conflitto, ma non sufficiente per arginare la grave crisi che sta attraversando il comparto agroalimentare.

Pur essendo stati accolti buona parte dei provvedimenti richiesti dalla Confederazione, in particolare la misura che permette alle imprese di rinegoziare le esposizioni bancarie, gli aumenti dei costi dell’energia continuano ad avere effetti estremamente negativi sui costi di produzione.  

«Il credito d’imposta del 20% sugli acquisti effettuati nel primo trimestre dell’anno del gasolio agricolo – ha affermato la Presidente Granata – è stato vanificato dai contemporanei rincari delle quotazioni dei prodotti raffinati. Ci aspettiamo che si provveda a protrarre l’intervento anche per i mesi successivi e a porre rimedio a fenomeni speculativi in atto». È inoltre necessario, secondo Paola Granata, intervenire sui consumi di comparti già sofferenti, come ad esempio le coltivazioni in serra e gli allevamenti. Occorre spingere al massimo la produzione interna, favorendo la produzione e la produttività, in particolare, di cereali e semi oleosi».

«Le misure adottate, però – ha proseguito – non bastano per sostenere la produzione italiana, che necessita di sostegni in grado di accrescere la liquidità delle imprese con incentivi specifici, in termini di aiuti ad ettaro e per capo». 

Alle problematiche comuni per l’Italia e l’Europa si aggiungono quelle prettamente territoriali. L’Unione Agricoltori di Cosenza si appella anche agli amministratori regionali, individuando e sollecitando una serie di interventi rapidi e concreti: accelerare tutti i pagamenti (ad esempio Misure 13 e 14 del PSR Calabria); revisionare il prezziario agricolo per sostenere i piani di investimento programmati dalle imprese; affiancare alle misure previste dal PNRR interventi a sostegno dello sviluppo delle energie rinnovabili all’interno delle aziende. (aer)

Le proposte di Confagricoltura Cosenza per la sopravvivenza del comparto agroalimentare

Sono cinque le proposte concrete che Confagricoltura Cosenza, guidata dalla presidente Paola Granata, ha avanzato per la sopravvivenza del comparto agricolo, nel corso di un incontro a Camigliatello Silano, presso la Casa del Forestiero, promosso dal Consorzio Produttori Patate Associati.

Alla presenza dei rappresentanti delle organizzazioni datoriali agricole e delle istituzioni –oltre alla dirigenza di Confagricoltura sono infatti intervenuti Mario Grillo per CIA, Franco Aceto per Coldiretti, il sindaco di Spezzano della Sila, Salvatore Monaco e il primo cittadino di Celico Matteo Francesco Lettieri –, il presidente del Consorzio Pietro Tarasi e il direttore Albino Carli si sono fatti portavoce del grido di disperazione degli imprenditori agricoli dell’altopiano silano.

Molte le preoccupazioni emerse dagli interventi degli operatori: il rincaro irrefrenabile dei prezzi delle materie prime e l’ascesa spropositata dei costi di produzione, l’inarrestabile aumento del carburante agricolo, il rincaro ed impossibile approvvigionamento dei concimi. Per non parlare del caro bollette, che sta penalizzando famiglie e imprese e per il quale le misure messe in atto dal Governo sono risultate insufficienti. Il tutto alle porte della nuova campagna di semina dell’ormai riconosciuto tubero – la patata della Sila IGP – prodotto di eccellenza intorno al quale ormai ruota in maniera prioritaria l’economia agricola dell’altopiano silano.

Nello specifico, è stato chiesto di Sospendere le accise sul gasolio agricolo è il primo punto prioritario: «Lo Stato, afferma Granata, deve assorbire l’aumento del carburante. È l’unico mezzo per dare ristoro immediato agli agricoltori»; Intervenire sul costo dell’energia elettrica e del gas: ridurre i costi di produzione per consentire la ripresa economica; Accelerare i pagamenti della Misura 13 e Misura 14 del PSR Calabria: sbloccare le graduatorie regionale per accelerare i pagamenti delle indennità compensative e benessere animale; Prevedere una moratoria sui mutui, per garantire liquidità; Avviare una ristrutturazione finanziaria delle passività per alleggerire il peso degli investimenti.

Tutto questo senza dimenticare le continue sollecitazioni di Confagricoltura al cambio di indirizzo delle nuove politiche agricole europee, non sostenibili in questo particolare frangente storico. Per perseguire l’obiettivo di un’autonomia alimentare italiana necessita, fra le altre cose, la cancellazione dei limiti alla coltivazione dei terreni italiani (10% della superficie); un piano europeo per monitorare le scorte dei cereali; un piano italiano per una maggiore coltivazione di grano tenero, mais e semi oleosi, la cui carenza è stata evidenziata dallo stop alle importazioni da Russia e Ucraina.  (rcs)

Politica Agricola Comunitaria, la preoccupazione di Confagricoltura per la Calabria

La Pac – Politica Agricola Comunitaria – che verrà tra nuovi impegni e sostenibilità delle imprese è il titolo della tavola rotonda, promossa dal Confagricoltura Cosenza che ha visto la partecipazione di amministratori e vertici di Confagricoltura.

Hanno partecipato Nicola Cilento, componente di Giunta nazionale, Alberto Statti presidente regionale di Confagricoltura, e Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura. In collegamento video il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti e il responsabile dell’area economica, Vincenzo Lenucci.

A fare gli onori di casa la presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata che, coadiuvata dalla giornalista Gabriella D’Atri, ha aperto il dibattito sullo spinoso argomento.

In apertura anche i saluti del sindaco Franz Caruso, che ha ringraziato la dirigenza Upa di Cosenza per il rapporto di condivisione e collaborazione instaurato che ha come obiettivo comune la valorizzazione del territorio e la sinergia fra professionalità per il bene pubblico.

Scopo dell’incontro è avviare una riflessione in vista del varo del Piano Strategico Nazionale che dovrà tradurre e attuare le misure della nuova Politica Agricola Comune 2023-2027 varata dall’Unione europea. Riforma che – come espresso dalla Presidente Granata – sta generando preoccupazioni nel comparto agricolo, sia per le novità che verranno introdotte, sia per la riduzione delle risorse stanziate a sostegno delle aziende.

Da una parte, infatti, ci sono nuove e più stringenti regole da rispettare in tema di sostenibilità ambientale per l’accesso ai fondi dei programmi operativi. Dall’altro un budget non sufficiente ad accompagnare le imprese nel processo di innovazione e transizione ecologica.

Sulle novità introdotte dalla prossima PAC e sul piano finanziario della Unione Europea si è soffermato il responsabile dell’area economica Vincenzo Lenucci, che ha messo in luce le criticità di una riforma che non tiene conto delle necessità del settore agricolo e stravolge completamente il sistema dei pagamenti diretti. L’auspicio è che attraverso il Piano Strategico Nazionale si possano ridurre gli scompensi di una riforma sbilanciata verso una transizione ecologica necessaria ma non indolore.

Anche il presidente di Confagricoltura Calabria Alberto Statti ha manifestato la sua preoccupazione per le conseguenze della Pac in Calabria, regione che pur vantando prodotti di eccellenza fatica a mantenersi in linea con il mercato nazionale e internazionale. Per Statti è necessario intervenire attraverso gli Ecoschemi e le misure agro ambientali per compensare le perdite delle aziende locali. Continuare a sostenere le produzioni biologiche e aiutare le imprese nel processo di internazionalizzazione è l’obiettivo di breve termine.

Molto partecipato l’intervento del componente di Giunta nazionale Nicola Cilento, che ha evidenziato come la nuova Pac non sarà più una politica agricola a sostegno del reddito delle imprese ma una politica squisitamente ambientale, varata sulla spinta di movimenti ecologisti europei che vivono realtà differenti da quella italiana.

«Dovremo essere bravi – ha affermato Cilento – a saper promuovere i nostri prodotti».

Dello stesso parere la Presidente Granata, che ha invocato un piano di promozione e tutela delle tipicità calabresi.

Sulle proposte messe in essere dall’Assessorato alle Politiche Agricole calabrese si è soffermato Gianluca Gallo, appena riconfermato nel ruolo che lo vede impegnato al rilancio di alcuni comparti, quali quello olivicolo e agrumicolo, e le proposte atte a controbilanciare le perdite future prevedibili.

Lungo e dettagliato l’intervento del Presidente nazionale Massimiliano Giansanti, anch’egli polemico sull’operato di Bruxelles che ha portato allo stravolgimento delle politiche agricole comunitarie, nonostante il grido d’allarme lanciato da Confagricoltura.

«Sapere oggi che avevamo ragione – ha affermato Giansanti – non ci consola. La multilateralità è stata sostituita dalla bilateralità, che penalizza l’Europa con le sue differenze. Quell’essere tutti uguali non può più esistere. Oggi è importante premiare chi opera sul mercato in maniera professionale e dà lavoro».

«Dobbiamo lavorare – ha aggiunto – per rafforzare l’agricoltura, creando un ponte con l’industria alimentare e la grande distribuzione».

«Sarà una battaglia difficile» ha aggiunto in chiusura l’assessore Gallo, che alle misure penalizzanti per la produttività regionale contrappone l’urgenza di tutelare la professionalità delle aziende agricole calabresi.

«Dobbiamo pensare non solo a contenere le perdite ma a gettare le basi per un’agricoltura che possa essere al passo con i tempi e in un contesto migliore. È una sfida difficile che necessita dell’aiuto degli imprenditori, per poter portare avanti le giuste rivendicazioni di una imprenditoria che non ha nulla da invidiare alle altre regioni».

In chiusura dell’evento sono stati consegnati riconoscimenti a Parisio Camodeca per l’impegno e la dedizione, alla giornalista Gabriella D’Atri per la professionalità spesa a tutela del settore agricolo e per la vicinanza, e all’associazione di volontariato Arcalabria, rappresentata da Tonino Cardamone, una donazione di  1.500 € da parte di Confagricoltura Cosenza e della onlus Senior – L’età della Saggezza per aver saputo coniugare impegno sociale e salvaguardia ambientale. (rcs)

Emergenza manodopera, Confagricoltura Cosenza chiede incontro con le istituzioni

Paola Granata, presidente di Confagricoltura Cosenza, ha chiesto un incontro con le Istituzioni per discutere della carenza di manodopera nelle campagne, provocata dalle «restrizioni e dei condizionamenti dettati dall’emergenza sanitaria».

P«iù di un terzo dei lavoratori agricoli occupati annualmente nella nostra provincia – ha spiegato – sono stranieri equamente suddividi tra comunitari (prevalentemente romeni e bulgari) ed extracomunitari. Molti non sono vaccinati o hanno ricevuto vaccini ancora non riconosciuti dalle autorità sanitarie europee. Un numero consistente è ancora in fase di regolarizzazione (ai sensi del DL. 34/2020) e per ragioni legate all’incertezza hanno difficoltà a reperire la certificazione verde con conseguente impossibilità da parte delle aziende di assumerli (decreto legge n. 127 del 21/09/2021)».

«Per il 2021 – ha aggiunto – manca ancora l’emanazione del D.P.C.M. per la determinazione delle quote annuali di cittadini stranieri da ammettere in Italia per motivi di lavoro, mentre le quote previste per il 2020 non sono state ancora pienamente assegnate.  Le circa 7000 imprese agricole del cosentino, che occupano manodopera per oltre 3 milioni di giornate lavorative, con il perdurare della situazione rischiano la compromissione delle proprie attività, con ricadute sociali molto pesanti».

«Le imprese associate all’UPA – ha concluso – sono prioritariamente orientate al mercato e questa carenza di manodopera specializzata, anche extracomunitaria, non permette loro di raggiungere i livelli quantitativi e qualitativi che caratterizzano le produzioni agricole della provincia di Cosenza, con grave danno all’economia del territorio. È urgente e necessario trovare una soluzione». (rcs)

L’appello di Confagricoltura Cosenza ai candidati sindaci: aperti a dialogo per confronto su settore agricolo

Confagricoltura Cosenza, in vista delle elezioni comunali in programma il 3 e il 4 ottobre, attraverso la Presidente Paola Granata, vuole farsi portavoce delle problematiche e delle richieste che riguardano il settore agricolo e agroalimentare, aprendosi ad un dialogo e confronto con coloro che ricopriranno funzioni di governo a livello territoriale sui temi legati allo sviluppo di un comparto che riveste un ruolo rilevante nell’economia locale.

«È fondamentale – ha dichiarato la presidente Granata – che le forze politiche si pongano in ascolto delle imprese agricole, per la programmazione di interventi e politiche che abbiano un impatto ambientale e infrastrutturale positivo ed efficace. Ciò non può prescindere dall’esperienza di chi opera in questo settore ed è profondamente legato alla terra e all’economia della regione».

Il comparto agricolo ed agro-alimentare calabrese, seppure alle prese con gli effetti della pandemia, ha dato una risposta eccellente durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria.

Per Confagricoltura Cosenza, la programmazione economica e territoriale è strategica e indispensabile per sostenere la capacità del settore agricolo di coniugare crescita economica, tutela del territorio e capacità di attrazione turistica, le più grandi opportunità per riportare i nostri territori al passo con il resto del Paese.

Confagricoltura Cosenza, augurando a coloro che saranno eletti un proficuo lavoro, auspica e chiede che le imprese agricole, in considerazione della valenza economica che rappresentano, vengano tenute nella giusta considerazione dai prossimi amministratori territoriali e regionali. (rcs)

Confagricoltura Cosenza: Le imprese agricole non paghino sciopero lavoratori consorzio bonifica

Paola Granata, presidente di Confagricultura Cosenza, auspica che le imprese agricole non paghino «le conseguenze della vertenza dei lavoratori del Consorzio di Bonifica dei bacini settentrionali del Cosentino con sede a Mormanno».

«Siamo vicini ai lavoratori che scioperano per il sacrosanto diritto al loro stipendio – ha dichiarato la presidente Granata – in particolare in un momento così difficile. Siamo però molto preoccupati per le nostre imprese che, in assenza di una soluzione positiva della vertenza, potrebbero ritrovarsi senza la possibilità di irrigare. La stagione della frutta estiva è alle porte e con essa una maggiore necessità idrica delle colture. Eventuali interruzioni del servizio irriguo rischiano di aggravare lo stato in cui versa il comparto della frutta estiva, già duramente provato dalla siccità, dagli sbalzi termici degli ultimi giorni e dal perdurare dell’emergenza epidemiologica».

Sull’inefficienza della gestione dei Consorzi di Bonifica, l’Unione degli Agricoltori cosentina si è più volte espressa: ne è la prova la decisione, assunta nel 2008 dal Consiglio Direttivo, di non partecipare agli organi di gestione dei Consorzi.

Per Confagricoltura Cosenza, gli enti di bonifica devono tornare a svolgere le attività istituzionalmente demandate, volte alla tutela e alla valorizzazione del territorio e alla fornitura di servizi di qualità alle imprese agricole, a costi proporzionati agli effettivi servizi e ai vantaggi ricevuti. Molto spesso invece gli imprenditori ricevono richieste impositive senza trarre alcun beneficio diretto dalle attività dei Consorzi, costringendoli annualmente a ricorrere in commissione tributaria a tutela dei propri diritti.

«Chiediamo che si trovi subito una soluzione – sostiene la Presidente Granata – per non compromettere il faticoso lavoro portato avanti con sacrificio dagli imprenditori in questo contesto storico particolarmente difficile».  (rcs)

Confagricoltura Cosenza: Predisporre piano di interventi per messa in sicurezza del territorio

«È oggi, quanto mai indispensabile, predisporre il prima possibile un piano di interventi per la messa in sicurezza».  È questo l’appello che la presidente di Confagricoltura CosenzaPaola Granata, ha rivolto a Istituzioni e amministrazioni a seguito dell’esondazione del fiume Crati a Corigliano Rossano, che ha provocato diversi danni.

«Le precipitazioni copiose – si legge in una nota – hanno provocato allagamenti in contrada Foggia che hanno interessato le aziende agrumicole e zootecniche ubicate nelle vicinanze del corso d’acqua, causando disagi e danneggiando le coltivazioni. Una situazione che si ripete ciclicamente, causata dai cambiamenti climatici in atto, che va ad aggiungersi alla già dichiarata crisi della commercializzazione delle clementine, di cui la Calabria è primo produttore nazionale, dovuta ad una combinazione di fattori che hanno compromesso qualità e durata dell’agrume».

«Se ci sono fenomeni climatici e ambientali – continua la nota – che non si possono prevedere, è però possibile scongiurare il verificarsi di disastri dovuti all’incuria. Così il fenomeno dell’esondazione e dei conseguenti allagamenti delle coltivazioni, potrebbe essere prevenuto attraverso una messa in sicurezza del territorio».

È quanto auspica, da tempo, la Presidente di Confagricoltura Cosenza Paola Granata, la quale ha sollecitato, a più riprese, istituzioni e amministrazioni a prendersi carico della manutenzione degli argini e della pulizia degli alvei dei corsi d’acqua.

«È una situazione giunta al limite dell’insostenibilità – ha detto la presidente Granata –. Mettere in sicurezza i cittadini, le aziende agricole, il territorio deve diventare una priorità  non più procrastinabile. In particolare gli imprenditori agricoli, alle prese con un già fragilissimo sistema economico, non possono più fare fronte a queste negligenze».

«Pur in considerazione – continua la nota – della presenza di coltivazioni in terreni non idonei, è oggi quanto mai indispensabile predisporre il prima possibile un piano di interventi per la messa in sicurezza.  Una voce che purtroppo non viene a tutt’oggi contemplata nell’elenco delle attività da realizzare con le risorse economiche in arrivo dall’Unione Europea». (rcs)