REGGIO, ORARI IMPOSSIBILI DELL’AEROPORTO
ECCO GLI SCOMODI VOLI PER ROMA E MILANO

di SANTO STRATI – C’è dell’irrazionale negli orari dei voli dell’Aeroporto dello Stretto: penalizzano i passeggeri di Reggio e Messina e mortificano qualsiasi idea di traffico. Per quale motivo l’aeroporto di Reggio è l’unico scalo italiano che non collega Milano Linate al mattino e costringe al pernottamento chiunque abbia necessità di andare nel capoluogo lombardo e sbrigare in giornata i propri impegni?

˘Una delle tante storture che affliggono lo scalo reggino, destinato, di questo passo, a chiudere definitivamente. Non si tratta di essere pessimisti, ma realisti. Come segnalatoci da Pino Franco, prima c’erano due voli per Milano e uno per Roma programmati fino al 26 marzo scorso. Poi – fa notare Franco – Ita Airways ha fatto finta di togliere e lasciare solo il volo per Roma per poi ripristinare tutto all’ultimo minuto , facendo passare la cosa come una vittoria e una concessione alle richieste dei reggini. In realtà i voli per Milano hanno cambiato gli orari (il primo alle 12.05, l’altro alle 17.15) eliminando quello del mattino (ore 6,20) che permetteva il rientro alle 23.30. Sono rimasti due voli per Milano, ma gli orari non incentivano il traffico, dirottando i passeggeri su Lamezia.

Ecco, Lamezia, un aeroporto nato con vocazione internazionale, e diventato per la Sacal – attuale società di gestione da poco tornata a maggioranza pubblica (dopo la disastrosa rinuncia dell’estate scorsa della Regione), unico scalo calabrese da coltivare, sviluppare, rilanciare. Come se gli altri due scali calabresi, il Sant’Anna di Crotone e il Tito Minniti di Reggio, fossero al più una fastidiosa incombenza, una presenza di disturbo allo sviluppo di Lamezia. Prima dell’avvento della Sacal lo scalo reggino contava 12 tratte, ora sono rimasti appena due, con orari impossibili che c costringono inevitabilmente almeno a un pernottamento. Invece va considerata l’idea essenziale di fare rete con tutt’e tre gli aeroporti, guardando alle esigenze e alle prerogative del territorio, anche tenendo conto delle possibilità offerte dalla continuità territoriale (fino ad oggi mai richiesta) che permetterebbe importanti agevolazioni di viaggio per i calabresi.

Si è creata insomma una sorta di stupida rivalità tra Lamezia e gli altri due scali, ma soprattutto nei confronti di Reggio si continuano a registrare inspiegabili strategie volte a far declassare ancora di più lo scalo dello Stretto. Un esempio facile facile: se prendo oggi da Reggio il volo delle 12.05 arrivo a Linate alle 13.45; con un taxi sono in centro intorno alle 14.30. E spendo (tariffa e-dreams scontata 231,07 euro). Non ho voli di rientro in serata, il primo utile è alle 9.40 di domani  al “modico” prezzo di 167,65 euro (oppure alle 14.50, con qualche euro in meno di spesa, sempre con le tariffe scontate attraverso il portale e-dreams). Per sbrigare affari ho tutto il pomeriggio e se non mi basta i pernottamenti diventano due. Se, invece, mi lascio incantare dall’occhiolino che mi fa lo scalo di Lamezia, scopro che posso partire alle 8.25 per arrivare a Linate alle 10.25, spendendo “appena” 104,48 euro (tariffa prime e-dreams), con la possibilità di rientrare alle 22.10 con arrivo a Lamezia alle 23.50 con 135,90. Facendo due conti, se scelgo Reggio spendo solo di volo quasi 400 euro (a cui dovrò aggiungere almeno un pernottamento: 100 euro?), quindi circa 500 euro (per risparmiare salterò la cena…), invece se do la preferenza a Lamezia spenderò circa 240 euro, cioè quasi la metà (e mi viene persino voglia di una bella cotoletta alla milanese…). Purtroppo c’è poco da sorridere: con questa situazione quale traffico può attrarre lo scalo di Reggio? Non solo pe ri reggini ma anche he per i dirimpettai messinesi che evidentemente non sono più (come capitava un tempo con grande frequenza) ospiti graditi della compagnia di bandiera.

Il sospetto, più volte espresso, è che la “vecchia” Sacal avesse un obiettivo ben celato: chiudere i due scali di Reggio e Crotone e farli diventare dei terminal per Lamezia, con collegamenti bus veloci (si fa per dire, viste le condizioni dell’Autostrada del Mediterraneo che è un cantiere sempre aperto). Con buona pace dei lavoratori dei due scali e di quelli dell’indotto (ma chi apre uno shop in un aeroporto a mezzo servizio?). A chi serve un aeroporto così?

È una domanda da girare direttamente alla Città Metropolitana che dovrebbe puntare ad avere uno scalo non solo efficiente mai funzionale ai progetti di crescita e sviluppo del territorio, non solo in termini turistici ma anche imprenditoriali. Il Presidente Occhiuto ha scoperto per tempo la “privatizzazione” della Sacal avvenuta per espressa rinunzia della Regione (qualcuno dovrà pur spiegare chi ha deciso così o, peggio, ha ignorato le mire di privatizzazione dei soci non istituzionali) e ha bloccato tutto, riportando a proprietà pubblica la società. Occhiuto sa bene cosa significa fare rete e che così si potranno avere in piena efficienza i tre scali per far arrivare gli ospiti che una indovinata campagna promozionale potrebbe attrarre, ma gli apprezzabili intenti del Presidente si scontrano con la totale insensibilità di una terra avara di iniziative (soprattutto in campo turistico). La vicenda della promozione (?) a scoppio ritardato del 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi la dice lunga su come ancora una volta si rischia di perdere il treno. Quel treno dei desideri che in Calabria all’incontrario va (come scriveva Paolo Conte per Celentano). In un confronto in diretta ieri sera su Telemia, l’on. Francesco Cannizzaro ha annunciato il raddoppio dei voli e nuove importanti iniziative che riguardano soprattutto l’Aeroporto dello Stretto. Saremo felici di constatarne gli sviluppi. (s)

 

Anniversario scomparsa Jole Santelli, l’iniziativa di Francesco Cannizzaro

di FRANCESCO CANNIZZARO – Cara Jole, nell’anniversario di uno dei giorni più brutti della mia vita, affido i miei sentimenti ad una lettera. La scrivo dopo aver partecipato all’emozionante cerimonia in Senato, dove è stato commovente il racconto di te da parte di Elisabetta Casellati, Gianni Letta e Marcello Pera.

È stato splendido vedere la fierezza nello sguardo delle tue sorelle, Roberta e Paola, e dei tuoi adorati nipoti, nell’assistere alla formale emissione del francobollo a te dedicato. Sei ufficialmente la prima calabrese ad entrare nel novero dei così commemorati.

Ti scrivo mentre sono in viaggio, in partenza da Roma verso la nostra amata Calabria, come molte volte ci capitava di fare insieme. Mi ritorni in mente ogni qual volta (spesso) le circostanze mi fanno rivivere i momenti passati insieme. Il mio pensiero non è rivolto a te oggi che ricorre questo giorno triste… Piuttosto penso a te soprattutto nei momenti di quotidiano vivere, di quotidiana politica. Ultimo esempio l’altra notte, quando a tenermi sveglio fino a tarda notte era la rabbia nel valutare la vicenda dei lavoratori ex Alitalia dell’Aeroporto di Reggio. Una delle tante occasioni in cui a tornami in mente è stato il tuo classico “Ciccio mio, dai, ce la possiamo fare!”… È il giusto pungolo per non farmi mollare la presa… e neppure stavolta mollerò!

Nelle varie situazioni che vivo, mi capita spesso di pensare “come si sarebbe comportata Jole in questo caso?”. È in quei momenti che il pensiero verso te si fa più intenso. Così la tua voce rimbomba nella mia mente, tra consigli, strigliate e incitamenti. Non oggi, appunto, ogni giorno. 

Ci sono tanti modi per tenere viva la tua memoria… e uno ce l’avrei già in mente, te lo confesso: nelle prossime ore chiederò formalmente al Sindaco di Reggio Calabria di intitolarti una delle strade principali della Città.

I motivi sono innumerevoli, ma due in particolare: anzitutto perché tu per Reggio avevi dei progetti importanti; e poi soprattutto perché – devi ammetterlo! – avevi un debole per questa Città, che è stata molto accogliente e affettuosa nei tuoi confronti. Ti rifugiavi spesso qui. Del resto, diciamocelo, non è un caso che l’ultimo weekend della tua vita terrena tu lo abbia voluto trascorrere proprio a Reggio, insieme a me.  

Amavo quella tua contagiosa folle capacità di crederci, che oggi a modo mio tento di infondere a chiunque mi stia intorno, dai cittadini ai colleghi in Parlamento, dai miei più stretti collaboratori agli sconosciuti.

Il tuo esempio è dentro me e lì resta. Tu per me eri e sei quella guida che nel tortuoso sentiero dei problemi della nostra Regione ha avviato un percorso di cambiamento, una visione rivoluzionaria di Calabria, bruscamente interrotta, ma che ora ha ripreso il suo cammino, andando avanti sulle gambe di Roberto, mie e di tutti coloro che sposeranno il nostro sogno comune, un sogno che tu avevi chiamato ‘Calabria Protagonista’. 

Roberto, ops, il Presidente Occhiuto, saprà raccogliere il testimone alla grande. D’altronde, come volentieri lui stesso dice in pubblico e in privato, sei stata tu “la prima a crederci e dare un’immagine diversa della Calabria, dentro e fuori i confini regionali”. E te ne saremo per sempre grati, come amici, colleghi, cittadini.

Jole, tu guardavi lontano, e volevi che i calabresi facessero altrettanto. Lo faremo! 

Chiudo questa lettera usando come sigillo il francobollo più bello della storia, ma che non avrei mai voluto utilizzare. Ciao amica mia, mi manchi terribilmente. (fc)

“Salvato” l’Hospice di Reggio: 700mila euro dal Consiglio regionale

Ad appena 48 ore dall’avvenuto accreditamento dell’ospite di via delle Stelle, una struttura che a Reggio si prende cura dei malati terminali, arriva l’altra buona notizia: 700mila euro stanziati dal Consiglio regionale della Calabria per “salvare” la benemerita istituzione, che adesso può guardare senza dubbio con certezza al presente e con rinnovato entusiasmo al futuro

All’annuncio della “sorpresa” che porta la firma del Presidente del Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo, ben visibile la commozione del personale della Struttura e dello stesso Presidente della Fondazione, quasi incredulo: «È la prima volta che un’Istituzione così importante si interessa all’Hospice con tale portata e cotanta attenzione. E non possiamo non tenere conto di questo – afferma il prof. Vincenzo Trapani Lombardo – come del fatto che l’on. Cannizzaro ci ha letteralmente presi per mano, portandoci all’accreditamento. Non si sarebbe sicuramente arrivati a questo risultato senza la sua tenacia e la sua intercessione».

Il presidente del Consiglio regionale Arruzzolo, dal canto suo, ha espresso la soddisfazione di tutta la Calabria: «Siamo noi a dovervi ringraziare per quello che fate: sacrifici quotidiani personali e professionali, nonostante le enormi difficoltà, consentendo che l’attività in questi anni non si fermasse mai, dando un servizio eccellente e fondamentale per il Territorio. Conoscendo bene la situazione pregressa e del recente passato, quando ci è arrivata l’istanza di Francesco Cannizzaro non potevamo ignorarla. Il Consiglio regionale ha dunque voluto dare il suo decisivo apporto alla causa. E in tal senso è doveroso ringraziare tutti i colleghi consiglieri dell’Ufficio di Presidenza, di Destra e di Sinistra,  che mi hanno supportato senza tentennamenti nello stanziare l’ importante somma annunciata a sorpresa oggi, grazie alle economie di bilancio».

«Siete un fiore all’occhiello dal punto di vista sanitario e soprattutto umano. Entrando qui  vedo sacrificio, professionalità e abnegazione. È questo – confessa Francesco Cannizzaro – che mi ha spinto a prendermi carico di una situazione che fino a 3 giorni fa era al limite del disastro e che oggi invece consente di pensare al futuro con serenità. Adesso avete nuova copiosa linfa per chiudere con il passato e ripartire alla grande. Non era pensabile andare avanti senza stipendi, pochi strumenti, personale risicato e zero certezze. Era una sfida. L’abbiamo vinta insieme, lavorandoci per un anno intero, scontrandoci con pandemia, cambi continui ai vertici della Sanità e del Governo, e iter molto complessi. Anzi, vi dico anche “scusate il ritardo” – così il deputato in chiusura rivolgendosi ai lavoratori dell’Hospice – e sappiate che non siete stati mai soli, non lo siete e non lo sarete mai! Perché siamo noi a dover dire grazie a Voi, eroi silenziosi, per ciò che rappresentate per la gente». (rrc)

L’OPINIONE/ Francesco Cannizzaro: Reggio in declino grazie a un’Amministrazione fallimentare

di FRANCESCO CANNIZZARO – Tra un viaggio e l’altro tra Calabria e Parlamento, torno ad analizzare la Città dopo un po’ di tempo. E non mi pare che, nel lasso che ci separa dalle precedenti considerazioni, l’Amministrazione comunale e la Città metropolitana abbiano fatto nulla per migliorare Reggio e Provincia. Anzi, stessi problemi di sempre, aggravati per giunta, e nessun cambiamento positivo.

Qualcuno, faziosamente, ha provato a far passare i dehors nel novero dei miglioramenti. Questo ci dà l’idea di quanto siamo messi male a Reggio Calabria, considerato che non mi risulta abbiano portato nulla di buono, né alla Città né ai commercianti. Al contrario, leggo dalle statistiche di Confesercenti che il fatturato è in netto calo per tutti.

Sinceramente, ritengo siano stati una “promessa” fatta in campagna elettorale che il sindaco ha dovuto mantenere anche a costo di non crederci veramente. A dirla tutta, l’idea di base non è neanche cattiva, ma andava gestita in modo decisamente diverso. Dehors a parte, neanche questa estate ho incontrato turisti per le vie di Reggio; eppure, mi muovo molto sul territorio, chiedo, mi informo e vengo informato. Ma non c’è da meravigliarsi: con le vie piene di spazzatura, topi e blatte, strade groviera, il tapis roulant chiuso a marcire, senza alcuna attrazione al di là del Museo, del Castello e del Lungomare, cosa verrebbero a fare i turisti? 

Turismo a parte, il problema numero uno dei cittadini è diventata la spazzatura; inutile pensare a far star bene la gente di fuori se già è sofferente quella del posto. Per risolvere l’ormai cronico problema rifiuti servono idee, capacità e soprattutto volontà. Io credo manchi anzitutto la terza. Per esempio, non mi risulta che il Sindaco abbia attivato l’Ato (ambito territoriale ottimale): qui con carte alla mano possiamo dimostrare la totale responsabilità del Sindaco e della sua Amministrazione. Cosa ha fatto Giuseppe Falcomatà nei sei anni in cui ha amministrato la Città col compagno di Partito Mario Oliverio al vertice della Regione? Avrebbero potuto, altro esempio, riattivare le linee di scarico già esistenti nel nostro ambito territoriale. Ma non hanno fatto neanche questo. Hanno provato però a scaricare le responsabilità. Uno scarica barile che è una farsa per non ammettere le gravi colpe di Falcomatà e seguaci.

Si sono fatte solo chiacchiere, mentre le discariche a cielo aperto sono reali, così come il sudiciume sotto ogni palazzo e la Tari che arriva puntuale come un orologio svizzero. E, sinceramente, sono convinto che la tanto pubblicizzata discarica di Melicuccà non si farà mai. Anche perché il Sindaco metropolitano ormai ha anche gli amministratori locali contro, pure quelli della sua stessa fazione politica.

La storia non cambia, se affrontiamo altri temi. Dopo i rifiuti, per esempio, l’altro cruccio storico dei reggini è l’acqua. Oliverio e Falcomatà, nel 2018, recitavano testualmente: «impegno rispettato, dopo oltre 30 anni l’acqua dalla diga del Menta arriva nelle case dei reggini». Forse. è arrivata a casa loro, non nelle case dei reggini, dove arriva un filo d’acqua e ad orario. Poi politiche sociali a zero, disabili senza nessuna attenzione, assistenti sociali in perenne difficoltà. Vigili urbani tremendamente sotto organico, così come i lavoratori di Castore, che protestano per i ritardi nei pagamenti e per la scarsezza di strumenti e mezzi. Strade colabrodo, nonostante annunci e comunicati in pompa magna solo per aver asfaltato qualche stradina. Lavori pubblici totalmente fermi: palazzo di Giustizia, scavi di piazza Garibaldi, Parco Lineare Sud, impiantistica sportiva… devo continuare?

L’unico vero cantiere pubblico, di cui questa Amministrazione si è interessata, è la Gallico–Gambarie. Attenzione: non perché se ne siano realmente occupati, ma perché ultimamente hanno capito l’importanza e la grandezza dell’opera e, quindi, tentano in tutti i modi di accaparrarsi un po’ di merito mandando in visita qualche delegato per comparsa. La cosa mi fa sorridere, perché tutti sanno che l’origine e l’evoluzione del progetto sono di CentroDestra. E vi dico quale sarà la fine: la Ga-Ga verrà inaugurata entro il 2022 dal futuro Governatore Occhiuto, e mi auguro anche da un nuovo sindaco.

Se apriamo l’argomento aeroporto ci sarebbe da parlare per giorni. Mi limito semplicemente a dire che dopo quasi 7 di amministrazione solo adesso il primo cittadino si è risvegliato. Il CentroSinistra ha avuto in mano Città, Provincia e Regione fino a 1 anni fa. Ma ad oggi l’unica certezza per sviluppare il “Tito Minniti” sono i 25 milioni previsti dall’emendamento Cannizzaro, che presto verranno messi a frutto dagli organi competenti.

Non certo da me (non è il mio compito) né tanto meno da qualche finto assessore comunale nominato che vuole prendersi la scena. Al Comune hanno solo creato una task-force inutile, vuota, artatamente messa in piedi. A Roma non li conosce nessuno. Ad Enac non sanno neppure chi è il Sindaco di Reggio Calabria. Il nostro obiettivo principale è abbattere le cosiddette limitazioni che persistono da 40 anni e ristrutturare da cima a fondo il “Minniti”. Tra l’altro, nei prossimi giorni incontrerò una delegazione di imprenditori reggini per quanto concerne l’indotto dell’aeroporto. E sono certo verranno fuori interessanti proposte.

Capitolo porto: anche qui soltanto dopo 7 anni hanno iniziato a fare finta di occuparsene, in seguito all’annuncio dell’altro mio emendamento che porta in dote 15 milioni di euro. Come dissi quel giorno alla presentazione sulla banchina, Reggio avrà finalmente il suo Porto turistico, e non certo grazie al CentroSinistra. Un porto appetibile, vivo, logisticamente organizzato e soprattutto accogliente. Motivo quest’ultimo per cui anche qui bisogna coinvolgere imprenditori e commercianti.

Se lasciamo le infrastrutture e parliamo di cosa sta più a cuore ai reggini, dobbiamo sicuramente parlare di Hospice. Cosa che possiamo fare solo noi, perché gli altri è meglio che stiano in silenzio per non ledere la loro stessa dignità. Falcomatà & Company non hanno mai speso una parola, figuriamoci un euro. Anzi, mi risulta che il Comune di Reggio Calabria dovrebbe delle cifre alla Fondazione, ovviamente mai percepite.

Tra l’altro, il Comune di Reggio Calabria dovrebbe stare nel Consiglio d’amministrazione… e non c’è. Che vergogna! Qualche settimana fa, si è creata un po’ di confusione dovuta all’accreditamento dell’Hospice (il cui iter si concluderà nei prossimi giorni), e mi fa sorridere che qualche consiglierucolo abbia pensato di mettere zizzania pensando che i reggini ed i dipendenti della splendida struttura di Via delle Stelle non sapessero la verità. Ma le chiacchiere stanno a zero. L’Hospice è salvo! Salvato un anno fa da un’attività incessante e determinata, non dalla Regione di Oliverio o dall’Amministrazione comunale di Falcomatà. 

Da ultimo, ma non ultimo, il caso brogli elettorali. Io mi auguro che questa Amministrazione vada a casa il prima possibile. Intanto, per palese incapacità. E, poi, perché è giusto che venga ripristinata la legalità e la legittimità del voto, che è messa in dubbio. La democrazia non può arrendersi. Non per politica, ma per orgoglio cittadino, per necessità di verità, per migliorare la qualità di vita della propria città. Quanto accaduto alle scorse elezioni è inquietante e torbido. Resto, tuttavia, fiducioso nella magistratura e negli investigatori. E non è detto che le regionali saranno le uniche elezioni per cui ci prepareremo prossimamente. (fc)

[Francesco Cannizzaro è deputato di Forza Italia]

Il deputato reggino Francesco Cannizzaro nominato responsabile nazionale del Sud di Forza Italia

Prestigioso incarico per il deputato reggino Francesco Cannizzaro, che è stato nominato responsabile nazionale per il Sud di Forza Italia.

La nomina è stata fatta dal coordinatore nazionale Antonio Tajani, d’accordo con Silvio Berlusconi.

«Essere indicato – ha scritto su Facebook Cannizzaro – da Silvio Berlusconi, Responsabile Nazionale di Forza Italia per il Sud mi riempie di orgoglio».

«Un ringraziamento sincero – ha aggiunto – al presidente ed al Coordinatore Nazionale Antonio Tajani, per la fiducia accordatami, che ripagherò con la passione e la dedizione di sempre. Questo importante incarico lo dedico a Jole Santelli, grande politico, grande Donna, grande Amica, emblema dell’energia del Sud. In questo momento sono certo starà sorridendo orgogliosa».

Soddisfazione è stata espressa dal consigliere regionale di Forza ItaliaAntonio De Caprio, convinto che l’esponente di FI , in questo ruolo, potrà esprimere e donare alla collettività il suo sapere forte delle competenze acquisite negli anni.«Ritengo – ha detto De Caprio – che Ciccio Cannizzaro, onorerà il prestigioso incarico con abnegazione e dedizione al lavoro. Il tutto per il Sud e la Calabria in particolare. Terra amata e ansiosa di risollevarsi dalle macerie di una crisi che sta attanagliando la popolazione». (rrc) 

Francesco Cannizzaro: dal Ministro per il Sud 600 milioni destinati alle Zes

All’interrogazione a risposta immediata del parlamentare azzurro Francesco Cannizzaro, la ministra per il Sud Mara Carfagna ha comunicato lo stanziamento di 600 milioni di euro destinati all’infrastrutturazione delle ZES.

«È una notizia importantissima! – ha detto il deputato reggino – Accogliamo favorevolmente e con grande entusiasmo l’annuncio del ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Il suo pragmatismo non può che incoraggiarci. Lo chiedevamo da tempo e siamo lieti che questo sia stato tra i primi provvedimenti presi dal Ministro, con il quale abbiamo avviato da tempo un laborioso confronto e una interlocuzione decisiva. Cannizzaro era intervenuto alla Camera nel corso del question time e ha rivolto un’interrogazione a risposta immediata al Ministro per il Sud e la Coesione territoriale rispetto all’istituzione Zone Economiche Speciali, il cui sviluppo è clamorosamente in ritardo di 4 anni.

«Semplificare le procedure e rafforzare i benefici fiscali – ha sottolineato Cannizzaro – è il punto fondamentale dal quale partire per rendere operativi queste importanti strumenti di rilancio dell’economia del Mezzogiorno. Inoltre, il rafforzamento dei ruoli dei commissari,  con l’attribuzione magari di maggiori poteri, sarebbe altrettanto significativo per intervenire sulle lentezze burocratiche riscontrate finora.

«Aver posto al centro dell’attenzione il ruolo delle Regioni per coordinare la progettualità strategica delle Zes, così come sostenuto dalla ministra Carfagna, è di buon auspicio – ha detto ancora il deputato reggino di Forza Italia, che ha poi così concluso: «Forza Italia sarà al fianco del ministro per il Sud e la coesione territoriale anche rispetto all’avvio e la realizzazione delle nuove procedure, consapevole del fatto che le Zone Economiche Speciali rappresentano i punti cardini della ripartenza del Mezzogiorno». (rp)

 

Mangialavori coordinatore regionale di FI, vice Cannizzaro (che rifiuta)

Giuseppe Mangialavori è il nuovo coordinatore regionale di Forza Italia.  Vice coordinatore, invece, è stato nominato il deputato Francesco Cannizzaro, che però ha fatto sapere di non accettare la nomina. «Apprendo – ha detto il deputato reggino – della mia nomina a Vice Coordinatore Regionale di Forza Italia Calabria. Ringrazio il Presidente Berlusconi e la Dirigenza Nazionale per l’attenzione riservata nei miei confronti.  Tuttavia ritengo opportuno non accettare l’incarico. Comunicherò le motivazioni direttamente al Presidente.  Continuerò a svolgere con lo stesso impegno e dedizione di sempre il ruolo di Coordinatore provinciale di Reggio Calabria, “Provincia più azzurra d’Italia”, rimanendo sempre a disposizione del mio Partito e di Silvio Berlusconi. Colgo l’occasione – conclude Cannizzaro – per fare le congratulazioni e augurare buon lavoro al nuovo Coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori».

«Per me – ha scritto il sen. Mangialavori su Facebook – è un onore rappresentare questo partito e non posso che ringraziare il presidente Silvio Berlusconi per la fiducia che ha voluto riporre in me.La mia gratitudine va anche al nostro coordinatore nazionale, Antonio Tajani, e a tutti i dirigenti e i colleghi parlamentari di Forza Italia: è una squadra straordinaria che contribuirà in modo decisivo a far crescere il nostro partito, giorno dopo giorno».

«Sento, inoltre – ha aggiunto – di rivolgere un pensiero particolare al gruppo dirigente regionale di Forza Italia, ai deputati e ai senatori, ai consiglieri regionali, ai sindaci, ai tanti amministratori locali: ci aspetta un lungo cammino comune, e sono sicuro che ognuno di noi saprà dare il proprio contributo per la crescita del nostro partito e della nostra regione. È un obiettivo imprescindibile che può essere raggiunto solo con il gioco di squadra, nel quale ho sempre creduto e credo. La figura dell’uomo solo al comando non mi è mai piaciuta».

«È un obiettivo imprescindibile – ha detto ancora – che può essere raggiunto solo con il gioco di squadra, nel quale ho sempre creduto e credo. La figura dell’uomo solo al comando non mi è mai piaciuta.
A tutti dico: lavoriamo insieme per il bene di Fi e della Calabria. Dal canto mio, ci sarà la massima disponibilità al confronto e alla collaborazione costante. Spero con tutte le mie forze di essere all’altezza del compito che mi è stato affidato e in grado di affrontare le tante sfide che Fi Calabria ha davanti a sé».
«Una di queste, la più importante – ha sottolineato – è la lotta alla pandemia, che deve vedere la collaborazione tra tutte le istituzioni e i partiti, nella consapevolezza che l’emergenza sanitaria ed economica potrà essere superata solo attraverso un inedito spirito di unità regionale. Per quanto mi riguarda, lavorerò pancia a terra per costruire il dialogo, sempre; per far prevalere prioritariamente le ragioni della Calabria e non dei campanili; per favorire lo sviluppo della terra che amo, con l’aiuto di tutti; per contribuire a costruire una regione nuova, all’altezza della sua storia millenaria, coraggiosa rispetto al suo presente, ardimentosa nell’immaginare un futuro davvero luminoso. Non c’è niente di facile e so che le buone intenzioni, la passione politica e la dedizione alla causa potrebbero non bastare».
«Io ce la metterò tutta, sempre e comunque – ha detto ancora –. Mi trovo a considerare con commozione che, grazie a questa nomina, raccolgo – forse immeritatamente – una grande eredità, quella di Jole Santelli».
«Spero solo – ha detto ancora – di poter ripetere almeno una piccola parte dei suoi successi politici. Jole ha guidato questo partito per circa 10 anni, ottenendo vittorie su vittorie, ma anche attraversando periodi complicati, periodi in cui tante, troppe persone profetizzavano una fine imminente di Fi, nel Paese e in Calabria. Jole non ha mai mollato, non ha mai creduto alla fine del suo, del nostro sogno politico e lo ha difeso, fino a farlo trionfare alle ultime elezioni regionali, quelle che hanno visto diventare lei prima presidente donna della Regione e Forza Italia primo partito del centrodestra».
«È una eredità pesantissima – ha concluso – la porterò con me con grande umiltà e rispetto, cercando sempre di fare del mio meglio.
Non posso che concludere dicendo: grazie presidente Berlusconi, grazie Jole. Mi metto, ancora una volta, al servizio del mio partito e dei calabresi».

«Giuseppe Mangialavori è l’uomo giusto al posto giusto» ha detto il sindaco Sergio Abramo, aggiungendo che «Silvio Berlusconi non poteva scegliere nessuno meglio del senatore vibonese per guidare il partito in Calabria: la sua nomina si inserisce perfettamente nel solco di una grande dirigenza qual è stata la compianta Jole Santelli”, ha aggiunto Abramo sottolineando come “il dinamismo, la passione e le capacità politiche di Mangialavori rappresentino una sicurezza nel percorso di credibilità, politica e istituzionale, di Forza Italia in Calabria».

Il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro ha sottolineato «il valore assoluto delle nomine fatte dal presidente Berlusconi nell’ottica di un rilancio dell’azione politica e amministrativa di Forza Italia, che avanza a grandi passi verso le prossime Regionali con la consapevolezza di poter puntare su una squadra all’altezza delle aspettative e con le competenze giuste per continuare a essere forza di governo».

La sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, ha dichiarato che «la nomina del sen. Giuseppe Mangialavori a Coordinatore Regionale di Forza Italia, rappresenta il giusto riconoscimento alla sua lunga militanza durante la quale ha dato prova di rigore e coerenza in uno alle naturali capacità aggregative e politiche messe giornalmente in campo sul territorio, per come confermato dalle tappe più significative della sua carriera politica: Consigliere comunale nel 2010, Consigliere Regionale 2014 e Senatore della Repubblica dal 2018».

«L’importante riconoscimento ci inorgoglisce – ha aggiunto – sia come vibonesi che come appartenenti al movimento politico di Forza Italia e contestualmente ci sprona ad agire con maggiore determinazione per portare avanti comuni ideali ed obiettivi politici».

«Il Coordinatore Regionale – ha proseguito la sindaca Limardo – è il motore del partito sul territorio, rappresenta il Movimento nelle sedi istituzionali e politiche nell’ambito della Regione, controlla ed indirizza l’attività politica dei Coordinatori Provinciali e assicura la continuità della linea politica degli Organi Nazionali del Movimento su tutto il territorio regionale. Per questo siamo convinti che con questa nomina la città di Vibo Valentia e l’intera provincia vivranno una nuova stagione politica, assumendo un ruolo determinante nel panorama regionale e nazionale laddove orza Italia è saldamente ancorata a posizione di Governo».

«Siamo certi – ha concluso – che il sen. Giuseppe Mangialavori, a cui rivolgo l’augurio sincero di buon lavoro a nome mio e di tutta la Giunta Municipale, saprà portare avanti con l’autorevolezza che lo contraddistingue,  le istanze che provengono dal territorio sui tavoli regionali e nazionali del partito. In questo momento di gioia, che peraltro coincide con la Giornata Internazionale delle Donne, rivolgiamo un pensiero affettuoso alla compianta Jole Santelli – presidente della Regione Calabria e già  Coordinatore Regionale di Forza Italia».

Grande soddisfazione è stata espressa dal capogruppo di FI in Consiglio comunale di Catanzaro, Roberta Gallo, e il collega Andrea Amendola di OC, unitamente agli altri consiglieri del gruppo, nell’esprimere le proprie congratulazioni a Mangialavori e al neo vicecoordinatore regionale di FI Francesco Cannizzaro.
«La nomina di Giuseppe Mangialavori a nuovo coordinatore regionale di Forza Italia – hanno detto – è la scelta più giusta per imprimere un rinnovato entusiasmo, nel solco della continuità dopo la drammatica scomparsa di Jole Santelli, ad un partito che si conferma quale perno fondamentale del centrodestra e alla guida del Governo in questo momento storico così difficile. Vogliamo, perciò, fare gli auguri di buon lavoro al neo coordinatore nella certezza che, con le sue doti di politico e amministratore capace e lungimirante, saprà guidare nel migliore dei modi Forza Italia sul territorio verso le prossime importanti sfide elettorali».
«La nomina da parte del presidente Berlusconi – hanno proseguito – arriva a coronamento di un percorso che ha visto Mangialavori guadagnarsi credibilità e reputazione all’interno del partito non solo su scala regionale, ma anche nei rapporti con i vertici nazionali. Catanzaro, con i consiglieri di FI eletti in Consiglio comunale, sarà al suo fianco e a sostegno di una partita politica e istituzionale che, su più fronti, sarà decisiva per risollevare le sorti del nostro territorio».
Anche il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, ha espresso soddisfazione per l’incarico di Mangialavori: «il compito affidatogli è estremamente complesso in questo nostro tempo reso  incerto dagli eventi che viviamo come Calabresi, come Italiani e come Donne e  Uomini profondamente turbati dalle difficoltà attuali».

«Giuseppe – ha aggiunto – è l’uomo giusto per una Calabria che ha attraversato e attraversa  momenti sconvolgenti, primo tra tutti la perdita, drammatica e improvvisa, della  propria Governatrice. Nessuno meglio di lui può raccogliere il testimone di guida  regionale di Forza Italia, per l’entusiasmo e la passione con cui, come Jole Santelli,  porta avanti gli ideali e il progetto che FI incarna. Il senatore Mangialavori saprà coagulare le energie e le risorse del partito e  della nostra terra in vista dell’obiettivo comune e superiore che é il bene della  Calabria. Come sindaco di Tropea mi pongo al suo fianco nell’impegno di far crescere  la nostra comunità con le risorse fondamentali dello spirito di servizio e  dell’impegno assoluto, perché insieme si conquistino diritti dovuti e traguardi  luminosi». (rrm)

E MARIO DRAGHI ESCLAMÒ A CANNIZZARO
«VIVA LA CALABRIA»: CHE SIA UN OBIETTIVO

di SANTO STRATI – Secondo quanto ha riferito l’on. Francesco Cannizzaro che lo ha salutato alla Camera a margine della votazione di fiducia, il nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi ha chiuso il dialogo informale col deputato reggino esclamando “Viva la Calabria!”. Detto nemmeno tanto a bassa voce prima di andare via tra gli applausi – ha detto Cannizzaro.

La cosa rende felici i calabresi che osservano con trepidazione le nuove prime mosse del Governo: c’è un corposo carnet di richieste avanzate dai sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil, ci sono le preoccupazioni per il Recovery fund, visto che il “Piano di ripresa e resilienza”  elaborato dal governo Conte 2, lo scorso dicembre, ha inopinatamente dimenticato la nostra regione. Completamente: nella bozza, che – è stato promesso – sarà riveduta e ampiamente corretta, l’unica volta che appare la parola Calabria è accanto a Reggio, nel progetto di “ammodernamento” della rete ferroviaria Salerno-Reggio Calabria. Non sappiamo se risulta chiara la parola “ammodernamento”, quando, invece, si attende una nuova rete ferroviaria ad Alta Velocità/Alta Capacità, in grado di consentire un collegamento rapido da Salerno a Reggio. Ovvero permettere ai treni superveloci, che sull’attuale materiale rotabile non possono raggiungere alte velocità, di sfruttare la potenza di cui dispongono.

E poi c’è la storia infinita del Ponte sullo Stretto su cui i troppi no hanno di fatto fatto incavolare calabresi e siciliani. L’ultimo studio di un gruppo di docenti universitari ha consegnato ai governatori di Sicilia e Calabria un dossier da presentare appunto a Draghi perché non si perda l’opportunità offerta dal Recovery fund. Oltretutto, il gruppo WeBuild (ex Impregilo) che fa capo a Pietro Salini e, di fatto, assegnatario dell’esecuzione del progetto dell’attraversamento stabile dello Stretto ha fatto sapere di essere pronto a investire risorse proprie (4 miliardi di euro) per costruire il Ponte, lasciando allo Stato solo le opere accessorie (circa 2 miliardi). A conti fatti costa quasi di più non farlo il Ponte, viste le altissime penali previste in caso di mancata realizzazione.

Draghi ha una visione strategica che va oltre l’Italia, ma comprende l’Europa e il resto del mondo: il nemico numero uno da battere nel più breve tempo possibile si chiama Covid. Una guerra, praticamente, mondiale che si può vincere solo con un’unità di intenti e la comune condivisione di risorse vaccinali e ricerca scientifica. 

Risulta persino odioso pensare che le multinazionali del farmaco difendano i brevetti del vaccino anziché concederli gratuitamente a tutto al mondo. E se non gratuitamente, almeno a un prezzo forfettario che liberi la “proprietà” scientifica e permetta la produzione del vaccino in ogni parte del mondo. Non ci sarebbero problemi di disponibilità se ogni Paese potesse fabbricarsi in proprio il vaccino.

Ma torniamo alla Calabria: il simpatico saluto del presidente Draghi non dev’essere considerato un auspicio, ma ci piacerebbe che fosse un obiettivo, un impegno che l’ex mr BCE prende con i calabresi. I quali – per inciso – molto probabilmente non avranno alcun rappresentante tra gli oltre 40 sottosegretari e viceministri che saranno nominati in settimana proprio da Draghi. Non è questione di campanile, ma farebbe comodo qualcuno dentro l’Esecutivo che parli in nome e per conto della Calabria.         (s)

AEROPORTO DELLO STRETTO, ADDIO LIMITI
PER PREPARARE IL RILANCIO DELLO SCALO

Forse è la volta buona che si prepara sul serio il rilancio dell’Aeroporto dello Stretto. Le limitazioni operative dello scalo hanno fino ad oggi penalizzato Reggio e il suo traffico: per poter atterrare i piloti devono avere una speciale abilitazione con formazione aggiuntiva che non tutte le compagnie aeree richiedono. Piuttosto che investire nella formazione specifica per particoli condizioni di atterraggio “difficile”, RyanAir, per esempio ha preferito ignorare nelle proprie rotte lo scalo reggino. Qualcosa sta, però, cambiando grazie all’encomiabile attivismo dell’on. Francesco Cannizzaro, il deputato reggino famoso per gli emendamenti dell’ultimo minuto a favore di Reggio: ha “strappato” 27,5 milioni per l’Aeroporto nella finanziaria 2019, e 15 milioni, in quella attuale, per la portualità di Reggio. Cannizzaro ha chiesto una riunione operativa all’Enac (l’Ente Nazionale di Aviazione Civile) per discutere delle “limitazioni operative” dell’Aeroporto dello Stretto.

Un incontro di due ore al quale hanno preso parte il Direttore generale dell’Ente Alessio Quaranta ed il Direttore centrale vigilanza tecnica Claudio Eminente. Con il parlamentare reggino c’erano il Presidente della Sacal, la società di gestione degli aeroporti calabresi, Giulio De Metrio ed il Direttore generale della stessa società Piervittorio Farabbi, l’assessore ai Trasporti della Regione Calabria Domenica Catalfamo ed il Dirigente del settore Giuseppe Pavone.

Francesco Cannizzaro e Giulio De Metrio
Francesco Cannizzaro e Giulio De Metrio all’Enac

Nell’incontro con Enac sono stati affrontati vari temi relativi al rilancio dell’Aeroporto di Reggio Calabria, due in particolare quelli più rilevanti: l’accelerazione degli investimenti relativi ai 27,5 milioni di euro disponibili grazie all’Emendamento Cannizzaro che ha portato alla firma della Convenzione Mit-Enac-Sacal nel luglio scorso, per i quali oggi sono stati definiti gli impegni di tutte le parti per addivenire il più rapidamente possibile all’avvio dei lavori; la rimodulazione delle limitazioni all’atterraggio, che rappresentano una barriera all’ingresso da parte di molti vettori aerei. E si è registrata grande disponibilità da parte dell’Ente di Aviazione a superare un ostacolo allo sviluppo dello scalo reggino: abbattere l’atavico intoppo delle limitazioni renderebbe immediatamente appetibile l’Aeroporto, attraendo nuovi vettori.

Dal canto suo, il presidente della Sacal De Metrio ha predisposto la documentazione che fornisce nuovi elementi di giudizio per supportare l’Enac nell’eliminazione le delle limitazioni esistenti, rendendo fruibile lo scalo a tutte le compagnie aeree e con costi operativi ridotti rispetto ad oggi. Enac, condividendo l’opportunità di rilancio dell’Aeroporto e recependo le richieste in tal senso dell’on. Cannizzaro e dell’Assessore regionale Catalfamo, effettuerà in tempi stretti un’attenta e scrupolosa verifica della documentazione, con l’obiettivo di giungere al più presto all’eliminazione delle restrizioni.

Da segnalare l’impegno del presidente De Metrio, che si sta spendendo oltremodo nel dare nuovi impulsi dando le giuste attenzioni all’infrastruttura reggina in chiave di rilancio dell’intero territorio calabrese e di tutto il suo sistema aeroportuale. Fondamentale anche il supporto tecnico dell’assessore Catalfamo costantemente impegnata a dare il suo apporto per la definitiva soluzione del problema. Tutte le componenti tecniche oggi hanno cooperato sedute allo stesso tavolo per addivenire ad una soluzione efficace, manifestando ampia apertura verso un rapido superamento dell’annosa problematica.

Calabria.Live ha chiesto all’ing. Michele Buonsanti, professore di Modleli per la Sicurezza dei Trasporti al Dipartimento di Ingegneria dell’Università Mediterranea di Reggio e grande conoscitore dei problemi dello scalo reggino, come valuta l’iniziativa dell’on. Cannizzaro presso l’Enac.

«Apprendo con moderata soddisfazione – afferma l’ing. Buonsanti – la notizia del qualificato, quanto importante  incontro avvenuto in sede Enac tra la delegazione calabra, diretta dall’on.le Cannizzaro ed i vertici dell’Autorità preposta al controllo dell’aviazione civile e commerciale italiana. Mi compiaccio, poiché finalmente qualcuno ha messo sul giusto  tavolo  il vero ed unico problema dello scalo reggino, ovvero la sicurezza operativa di atterraggi e decolli. Problema atavico che  periodicamente si ripete specie quando l’evoluzione dei velivoli commerciali compie un salto di scala in termini di performance operativa e non solo per capacità di trasporto.

Era successo al salto F27 con DC9-30 quando operava l’ATI, si ripeté quando avvenne il cambio DC9-30 / MD80 con Alitalia concludendosi al passaggio finale con la classe Airbus 320.

La problematica riscontrata è sempre la stessa ovvero la fase  finale di avvicinamento che per particolarità orografiche non consente un perfetto allineamento alla pista in tempi quote e velocità normalmente utilizzate in altri aeroporti.

Questo ha impedito la classificazione come strumentale del nostro aeroporto (ed invece sarebbe bastato poco anche in passato intervenire con opportune radioassistenze, sulla pista 15 lato testata 33,  per  ovviare questo annoso problema che comporta la non operatività dello scalo quando le condizioni di visibilità scendono sotto le minime del volo a vista e quindi, paradossalmente un velivolo da turismo vola (VFR Speciale) e la linea resta a terra.

Ad ogni modo quello che ho potuto apprezzare è che finalmente  si parla di intervenire sulle restrizioni operative che toccano la pista 15/33. Queste non sono poche, ben 2 pagine di AIP (Aeronautical  information publication). Tra l’altro non è solo un problema di giusta quanto opportuna qualificazione e mantenimento delle current specifiche per l’avvicinamento RWY 33,  bensì limitazioni sono presenti per vento al traverso, pista bagnata ed altro, che rendono oggettivamente complesso un uso normale della infrastruttura.

Atteso che  si parla di interventi idonei alla eliminazione (personalmente  mi sembra  una parola troppo prematura, visto lo stato dell’arte) delle restrizioni, anche una loro adeguata riduzione potrebbe consentire attività operative più spedite aprendo la fruibilità a più operatori, con meno limitazioni.

Non sono pochi gli interventi mirati per garantire  una maggiore sicurezza del volo  ma ribadisco, dovranno essere mirati a risolvere un problema vero e concreto, non intervenire, avendo le somme a disposizione, per spendere  comunque.

Ho avuto modo di leggere il piano di intervento e non posso che apprezzare il primo della lista appaltato (così leggo dalla stampa). Gli aiuto visivi, cui l’intervento è proposto sono una componente fondamentale nelle procedure di avvicinamento ma anche nelle fasi di taxi durante  le operazioni notturne. Ma in ogni modo il punto debole e critico di tutto il sistema  è la fase finale dell’avvicinamento per la pista 33 ove il raggio di virata (migliorabile) comporta per i velivoli di linea l’allineamento finale a quote variabili tra 200 e 300 ft., poco, molto poco specie nella distanza tra allineamento e touchdown. Se poi si pensa che il velivolo pesa intorno a 70 tonn. e viaggia a  circa 5 km al minuto si comprende la grande energia in gioco, per portare in stato di fermo pista il velivolo. (e qui si spiegano quelle non dolci frenate cui spesso è necessario ricorrere)

Ecco quindi la necessità di un intervento profondo e radicale per gli avvicinamenti per RWY33, evitando di pensare che l’evoluzione tecnologica, specie degli apparati GPS, possa essere la completa  risoluzione del problema. Certamente eccellenti ausili ma a volte, impossibilitati a risolvere alla radice il problema, che da noi è il tratto in curva, necessariamente manuale, tale da non consentire nessun automatismo. Logica la richiesta di garanzie per gli equipaggi che volano questa procedura.

Personalmente, in funzione delle mie conoscenze  non penso che l’introduzione di nuove tecnologie possa eliminare totalmente una restrizione dettata dalla morfologia dei luoghi. Ovvero, l’autorità manterrebbe la richiesta di qualifica sull’aeroporto per i comandanti di velivoli commerciali, ma certamente  potranno allentarsi altri vincoli e questo è un bene che se realizzato andrà riconosciuta la brillante iniziativa del parlamentare reggino.

Nondimeno, ritengo sempre in funzione della mia esperienza che potrebbero essere percorse altre strade atte a verificare la possibilità di una modifica, sempre con procedura RNAV, del sentiero di avvicinamento al fine di aumentare il più possibile il raggio di virata ovvero, avere distanze finali, dopo il livellamento,  molto più consistenti e tali da consentire manovre di modifica delle traiettorie finali.

Importante in ogni caso mirare gli interventi il più possibile alla Sicurezza del Volo: serve più una procedura di sicurezza, una radioassistenza, un aiuto visivo, rispetto a maquillage che certamente hanno la loro dignità ma sulla scala delle funzionalità, mi permetto esprimere dubbi». (rrm)

 

Michele Buonsanti*

 

*Michele Buonsanti è professore al dipartimento di Ingegneria di Reggio Calabria, di Modelli per la Sicurezza dei Trasporti. Parimenti è docento presso lo Stato Maggiore Aeronautica Istituto per la Sicurezza Volo, per i corsi di S.V. agli ufficiali della F.A. . E’ qualificata Ufficiale Sicurezza Volo ed Investigatore oltre ad essere  Istruttore CRM.

Pilota Civile dal 1980

REGIONALI, CERCANSI AVVERSARI POLITICI
ASTENERSI PERDITEMPO E INQUALIFICATI

di SANTO STRATI – La conferenza stampa indetta per oggi pomeriggio da Carlo Tansi e Luigi De Magistris a Cosenza, dove con buona probabilità saranno definiti i ruoli (De Magistris presidente, Tansi vice e assessore all’Ambiente?), mette in evidenza in modo preciso il vuoto di candidature che si registra per le prossime elezioni regionali. Oddio, non è che manchino i nomi che circolano in lungo e largo, da destra a sinistra, ma di fatto, a circa 60 giorni dalla data dell’11 aprile, ci sono solo due candidati che ufficialmente si sono fatti avanti, l’ex capo della Protezione civile calabrese e l’attuale sindaco di Napoli. Che, poi, realtà, la candidatura a governatore sarà una sola, sempre che Carlo Tansi accetti di fare il gregario e non il leader.

Le consultazioni previste con l’ordinanza del presidente ff Nino Spirlì per l’11 aprile, per la verità, saranno quasi certamente spostate, causa covid, al 9 giugno, giorno già individuato dal Governo come election-day (si rinnovano i Consigli comunali di Roma, Milano, Napoli e di altri centri piccoli e medi), quindi c’è, in buona sostanza, ancora tempo per definire alleanze e coalizioni. Anzi, c’è il tempo di aggiustare strategie e scenari, con la soluzione della crisi di governo.

Sul rinvio delle elezioni, ignorando che l’emergenza proclamata dal Governo vale fino al 30 aprile e quindi non permetterebbe il voto la domenica successiva a Pasqua, il presidente ff si è arrabbiato con un giornalista di LacNews24 (Riccardo Tripepi) il quale aveva scritto che Spirlì «preme per ottenere un nuovo rinvio» delle elezioni regionali. La reazione di Spirlì è stata pressoché immediata con una nota fatta diffondere dall’Ufficio stampa regionale: «Si tratta – si legge nel documento –, invero, di una ricostruzione priva di qualsiasi fondamento, frutto di una interpretazione personale a dir poco fantasiosa. Le elezioni sono state da me indette per il prossimo 11 aprile e, per quanto mi riguarda, non esistono alternative o ipotesi di rinvio, anche in considerazione del fatto che il presidente di Regione, in questa fase, non ha il potere per spostare ulteriormente in avanti la data delle consultazioni; né si capisce rispetto a quale istituzione avrei la facoltà di fare pressioni per posticipare il voto. Il giornalista svolge un mestiere importante quanto difficile: chi si pone l’obiettivo di informare l’opinione pubblica dovrebbe perciò agire con grande scrupolo e permettere ai lettori di capire la differenza tra fatti e opinioni personali senza riscontri». Una reazione spropositata e, probabilmente, evitabile quanto inutile.

Ma il problema non è quando si vota, bensì chi sono i candidati a governatore. È evidente che la soluzione della crisi di governo con un nuovo esecutivo “istituzionale” con l’appoggio (diretto, esterno, etc) di tutti, (ad esclusione, per ora, della sola Giorgia Meloni che ne fa una questione di forma e non di sostanza nella persona di Draghi) avrà seri riflessi sugli scenari futuri della competizione elettorale calabrese. Soprattutto nell’ottica di una alleanza grillini-dem sulla falsariga del governo appena concluso.

Come prevedibile, si fanno nomi, ma non si presentano programmi, il che è significativo del totale disorientamento che si va a provocare negli elettori: l’esperienza del 26 gennaio dello scorso anno non ha insegnato nulla: viaggiare disuniti provoca danni e sicuri insuccessi e puntare su outsider (vedi il caso Callipo) può portare a disastri pre e post-elezioni (Callipo, ricordiamolo, abbandonò il Consiglio regionale dopo le prime sedute). Il discorso vale sia a destra sia a sinistra.

A destra c’è un gran fermento e il deputato azzurro Francesco Cannizzaro, reduce del nuovo colpaccio da 15 milioni con l’emendamento dell’ultimo minuto sulla legge finanziaria a favore del Porto di Reggio, è rilassato, quanto dubbioso, pur contando nella provincia reggina su una solida base di consensi. Non escludendo, alla fine, una sua diretta scesa in campo, deve individuare una soluzione, d’intesa col coordinatore regionale – che di fatto non c’è – che riesca a costituire una coalizione coesa e fortemente convinta di poter vincere (come appare sulla carta). I candidati ideali sono l’attuale assessore regionale all’Agricoltura e al Welfare Gianluca Gallo, il deputato Roberto Occhiuto (attuale vice coordinatore vicario di Forza Italia alla Camera, la sindaca di Vibo Valentia Maria Limardo. Tre belle figure “istituzionali” che però al di fuori della propria provincia nessuno conosce. Per accordi pregressi, il governatore della Calabria spetta a Forza Italia, ma la politica nazionale potrebbe riservare sorprese… E rispunta il nome di Wanda Ferro, ma l’ipotesi di riproporre la candidata sconfitta da Oliverio nel 2014, deputata di Fratelli d’Italia, non trova grandi entusiasmi nel centro-destra e la posizione intransigente della Meloni contro il governo Draghi non sarebbe certo d’aiuto.

Di contro, quelli messi peggio sono i dem. I quali un candidato valido e prevedibilmente di buona affermazione ce l’avrebbero (Nicola Irto, ex presidente del Consiglio regionale e attuale uno dei vicepresidenti) ma, a quanto sembra, non trova l’adeguata accoglienza al Nazareno. Non dimentichiamo che il Partito democratico è commissariato da un paio di anni e continua a mostrare inconciliabili posizioni divisive: basti vedere cosa è successo alle elezioni comunali di Crotone dove non era presente neanche il simbolo. La verità è che non c’è un partito, ma tante anime divise che, perché da quanto sembra i compagni amano farsi male da soli. C’è, inoltre, da considerare la posizione dell’ex Mario Oliverio (che non si candida ma non sarà semplice spettatore) e la tentazione di Antonio Viscomi (già vicepresidente con Oliverio e attualmente deputato) che non esclude una sua scesa in campo. Il problema è che se i cinquestelle vanno a supporto del civismo proposto dai “ragazzi irresistibili” (Tansi&De Magistris), il Pd con chi fa accordi? Da soli i dem non vanno da nessuna parte e, c’è la seria possibilità che, nell’incapacità di esprimere una personalità di rilievo, ripieghino (almeno una buona parte) a sostenere la lista civica arancione di Tansi-De Magistris. Un suicidio politico, siamo d’accordo, ma resterebbe l’unica chance per fermare il bis del centrodestra a Germaneto. (s)