Antoniozzi (Fdi): Pronti a sollecitare Tim

Il deputati di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha rimarcato come «stiamo sollecitando TIM a un confronto sulla questione dei lavoratori dei call center Abramo. Siamo in costante contatto con la Regione che ha aperto un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali».

«L’assessore Calabrese e il presidente Occhiuto – ha ricordato – stanno lavorando insieme a noi per tentare una soluzione del problema che si trascina da anni. I cinquestelle che attaccano la Regione due anni fa erano al governo e avevano il ministero del lavoro ma non hanno cercato una soluzione. Serve sinergia fra tutte le forze politiche e sociali per risolvere il problema e non i tentativi di strumentalizzazione di chi fino a poco tempo fa era al governo e non ha fatto nulla di concreto per questi nostri lavoratori». (rp)

Antoniozzi (Fdi): Non facciamo antimafia di facciata

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha commentato come «l’abbattimento dell’ecomostro è un forte atto simbolico e dimostra che in Calabria non facciamo, come avrebbe detto Leonardo Sciascia, antimafia di facciata».

«Abbiamo fatto tante cose in un anno di governo – ha proseguito – abbiamo catturato i due più grandi latitanti mafiosi, abbiamo con Wanda Ferro rimpolpato gli organici delle forze dell’ordine. Pensare di avere sconfitto le mafie sarebbe illusorio, giacche hanno cambiato volto ma stiamo riuscendo a fare capire la sovranità dello Stato nelle aree della Calabria e del Sud». (rp)

Loizzo (Lega): Calabria respinge idea di ospitare deposito nazionale per scorie radioattive

La deputata della Lega, Simona Loizzo, ha ribadito come «la Calabria respinge categoricamente l’idea di ospitare un deposito nazionale per le scorie radioattive, come evidenziato dalla recente pubblicazione della Carta nazionale delle aree idonee per il deposito delle scorie radioattive (Cnai) da parte del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica».

 La Cnai ha individuato cinque zone idonee in sei regioni italiane, tra cui Piemonte, Lazio, Sardegna, Puglia, Basilicata e Sicilia. Tuttavia, nessuna delle località indicate nella mappa si è dichiarata disponibile ad accogliere la discarica. Questo dimostra chiaramente che la Calabria non è interessata a diventare sede di un deposito per le scorie radioattive.
La parlamentare Simona Loizzo, rappresentando la Lega Calabria, sostiene fermamente questa posizione e auspica che la regione rimanga incontaminata, senza l’aggiunta di un deposito per le scorie radioattive. È importante sottolineare che la mappa è stata elaborata dalla società di Stato Sogin, responsabile del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi. La scelta dei siti idonei è stata basata su criteri di sicurezza stabiliti dall’Isin, l’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare. Tra questi criteri, sono stati considerati la lontananza da zone vulcaniche, aree sismiche, faglie e rischio di dissesto, nonché da insediamenti civili, industriali e militari.
Le aree naturali protette, quelle oltre i 700 metri sul livello del mare, a meno di 5 km dalla costa e con presenza di miniere e pozzi di petrolio o gas, di interesse agricolo, archeologico e storico, sono state escluse dalla lista. Non tutti sono d’accordo con la scelta dei siti idonei. Ad esempio, la Sardegna si è già espressa in passato con un netto no e il presidente della regione, Christian Solinas, ha ribadito la contrarietà della Sardegna ad ospitare un deposito per le scorie radioattive. Anche la Basilicata si oppone fermamente a questa proposta.
L’Unione europea ha richiesto all’Italia di costruire un sito per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, poiché attualmente i nostri rifiuti sono ospitati in Francia e in Gran Bretagna, o sono sparsi in depositi poco sicuri. Nel 2003, il governo Berlusconi tentò di costruire una discarica a Scanzano Jonico in Basilicata, ma dovette rinunciare a causa della forte opposizione della regione.
In conclusione, i cittadini calabresi respingono fermamente l’idea di ospitare un deposito nazionale per le scorie radioattive e la parlamentare della Lega, Simona Loizzo, rappresentando l’anima di tutta la comunità, si impegna a preservare l’ambiente e la bellezza naturale della Calabria. La recente pubblicazione della Cnai ha individuato cinque zone idonee in sei regioni italiane, ma nessuna di queste località si è dichiarata disponibile ad accogliere la discarica. La Calabria intende mantenere la sua integrità ambientale e non essere coinvolta in questa delicata questione. (rp)

Rigenerazione urbana, Occhiuto (FI): Ridisegnare città per renderle più sostenibili

Il senatore di Fi, Mario Occhiuto, ha evidenziato come «la rigenerazione urbana non è solo un processo di trasformazione edilizia o di recupero di aree dismesse, è un percorso multidimensionale che ha l’obiettivo di rendere le città più sostenibili attraverso la riduzione del consumo di suolo».

«Oggi c’è l’esigenza di ridisegnare le città  – ha aggiunto – non più attraverso i modelli del passato ma agendo su un patrimonio di strutture fisiche e di spazi aperti già esistenti. Sarebbe però riduttivo pensare di poterlo fare intervenendo solo sugli edifici. Per questo la proposta di Forza Italia fissa più compiutamente gli elementi su cui agire».

«Nei quartieri popolari ad esempio, dove si riscontrano maggiori problemi di degrado urbano e sociale, non basta sostituire le facciate di un edificio – ha proseguito –. Servono interventi più strutturali, che prevedano anche la realizzazione di opere pubbliche di qualità, utili a far acquistare valore a quelle zone. Così come nelle città del centro sud dobbiamo attivarci agendo in un’ottica di trasformazione che possa aumentarne anche la competitività».

«Più qualifichiamo i nostri territori – ha concluso – più li rendiamo sostenibili e li miglioriamo dal punto di vista urbano, maggiori saranno le condizioni di competitività, con un aiuto concreto anche alle imprese e ai cittadini che li abitano». (rp)

Irto (PD) presenta emendamento per salvare risorse del Fondo Sviluppo e Coesione

Il senatore del Pd, Nicola Irto, ha presentato uno specifico emendamento «per salvare le risorse del Fondo di sviluppo e coesione che il governo vuole sottrarre ai cittadini, soprattutto della Calabria e della Sicilia, al fine di finanziare la costruzione del ponte sullo stretto di Messina».

«Il ministro Salvini e la maggioranza di centrodestra – ha aggiunto – continuano a giocare sui diritti e sulla pelle dei meridionali. È inammissibile che sia toccato il Fondo di sviluppo e coesione. È assurdo che alla Calabria e alla Sicilia siano nel complesso sottratti 1,6 miliardi di euro, finalizzati a rimuovere gli squilibri economici e sociali, non alla propaganda elettorale della Lega».

«Mi auguro – ha concluso il senatore Irto – che anche la Regione Calabria, come ha già fatto la Sicilia, reagisca a questo atto di prepotenza senza vergogna, che conferma l’ostilità del governo Meloni nei confronti del Sud». (rp)

Antoniozzi (Fdi): Rigassificatore di Gioia opportunità per Calabria e Italia

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come il «rigassificatore di Gioia Tauro che il nostro presidente Meloni ha citato nel giorno del suo insediamento, è una grande opportunità per la Calabria e per l’Italia».

«La sua realizzazione – ha spiegato – contribuirebbe a portarci all’autonomia energetica – dice Antoniozzi – dopo che siamo riusciti praticamente ad azzerare la dipendenza dalla Russia. Gioia Tauro è strategica per l’Italia per un porto che stiamo difendendo, come ECR, dalle ottuse direttive europee. Il nostro europarlamentare Denis Nesci sta combattendo una grande battaglia».

«Il presidente Occhiuto ha portato avanti questa battaglia – ha proseguito Antoniozzi – e oggi il governo Meloni conferma la sua disponibilità alla realizzazione dell’opera. In materia ambientale la Calabria sta facendo passi da gigante anche grazie al nuovo management Arpacal che lavora con abnegazione. Gioia Tauro ha una sua centralità a cui il governo Meloni presta la massima attenzione». (rp)

Minasi (Lega): Presenta interrogazione a Lollobrigida per i coltivatori di Bergamotto

La senatrice della Lega, Tilde Minasi, ha presentato una interrogazione al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, «a tutela dei produttori di bergamotto di Reggio Calabria, frutto unico dell’area reggina, che rappresenta un importantissimo indotto, oltre che un prodotto identitario, per il territorio».

«I coltivatori sono stati pesantemente danneggiati – ha spiegato – come l’intero comparto agricolo, dalla siccità e dalle alte temperature, tanto che quest’anno è stata calcolata una disponibilità del solo 10-20% dei bergamotti normalmente previsti. Dunque ho voluto chiedere al Ministro come intenda agire, ricevendo già una serie di indicazioni e la piena disponibilità a ulteriori misure».

Il Ministro ha, infatti, ricordato, tra i vari interventi, l’assegnazione, ai Consorzi di Bonifica dell’Area reggina, con fondi PNRR e della legge 145/2018, di due finanziamenti per un totale di oltre 16 milioni di euro e, alla Regione Calabria, di una quota del Fondo di solidarietà nazionale per fronteggiare la siccità del 2022, che verrà prorogato.

Ha anche ricordato azioni di carattere più generale, come i prestiti per le imprese agricole per 20 milioni di euro, previsti nella legge di bilancio, e gli interventi, da un lato, per sostenere la produzione di cultivar più resistenti ai cambiamenti climatici e, dall’altro, per diffondere le regole di una buona educazione alimentare basata su frutta e verdura di qualità.

Ma soprattutto mi ha dato, come dicevo, completa disponibilità a un dialogo per approfondire il tema e le specifiche esigenze dei produttori del settore, comprendendo l’eccellenza di un frutto come il nostro agrume tipico, tanto che abbiamo già concordato un primo appuntamento a breve.

Con i suoi quasi 3 secoli di storia e le sue proprietà nutraceutiche ed antiossidanti, il bergamotto è un frutto esclusivo del territorio reggino, che, ricordo, è l’unico su cui nasce, sulla fascia costiera tra circa 50 Comuni, Villa San Giovanni a Monasterace, per circa 2000 ettari su 150 km di costa.

Identifica, dunque, Reggio e la sua provincia e genera un indotto strategico per centinaia di aziende e lavoratori, che per generazioni hanno tratto un’importante fonte di reddito dalla filiera dell’olio essenziale, usato in profumeria e cosmetica, e, negli ultimi trent’anni, anche dalla filiera del food.

«Il bergamotto va dunque protetto – ha ribadito Minasi – tutelato e conservato, anche per le future generazioni, anche grazie al marchio Dop, che è in corso di riconoscimento. Dunque non posso che ringraziare il Ministro per la sua attenzione e il Governo per le azioni messe fin qui in campo per fronteggiare l’emergenza, ribadendo agli operatori del settore la mia vicinanza e il mio supporto anche per il futuro».  (rp)

Antoniozzi (Fdi): Calabria su ambiente ha fatto passi da gigante

Il deputato di Fdi, Alfredo Antoniozzi, ha evidenziato come «la Calabria sull’ambiente ha fatto grandi passi avanti».

«Desidero ringraziare il presidente Occhiuto – ha aggiunto – e il dipartimento regionale competente per i grandi passi avanti compiuti nel settore ambientale che vengono fin troppo sottovalutati. In questo biennio abbiamo recuperato decenni di immobilismo migliorando notevolmente la qualità delle acque. Occhiuto ha lavorato sodo per collettare aree abusive che scaricavano in mare».

«La Calabria è la prima regione d’Italia ad essersi data un regolamento sull’inquinamento elettromagnetico – ha spiegato – con un protocollo che ha messo insieme Arpacal, Corecom e comuni in ossequio alla legge 36 del 2001. Faccio i complimenti anche al commissario Arpacal, Michelangelo Iannone, persona dotata di capacità e competenze di alto livello». (rp)

Cannizzaro (FI): Bene ufficialità di G7 in Calabria

Il deputato di Fi, Francesco Cannizzaro, ha ricordato come «lo scorso 1° luglio, nel corso di una due giorni tutta reggina del Vice Premier Antonio Tajani, insieme al Governatore Roberto Occhiuto avevamo lanciato la proposta di fare un G7 in Calabria».

«Ieri – ha aggiunto – proprio Tajani, con al fianco un ospite d’eccezione, il Presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ne ha reso pubblicamente l’ufficialità: il G7 in Calabria si farà. E sarà il territorio di Reggio ad ospitarlo, per l’esattezza Villa San Giovanni. L’importante forum intergovernativo, che verterà sul commercio internazionale, si terrà nel luglio 2024, precisamente un anno dopo quella proposta, nata sulle terrazze di Altafiumara durante una convention di Forza Italia con tema Ponte sullo Stretto».

«Sono felice per questa notizia – ha concluso – e ancor di più che il Vice Premier l’abbia voluta ufficializzare nella circostanza di oggi, una giornata storica per la Calabria». (rp)

Mangialavori (FI): Accelerare iter burocratico per consegnare ai cittadini le opere attese

Il deputato di Fi, Giuseppe Mangialavori, ha evidenziato come «sia giunto il momento di imprimere un’accelerata all’iter che deve portare alla stipula delle convenzioni tra la Regione Calabria e i Comuni del Vibonese per dare seguito a quelle opere pubbliche tanto attese dai cittadini dell’intero territorio provinciale».

Il parlamentare, infatti, sollecita i Comuni del Vibonese a prodigarsi affinché si giunga nel più breve tempo possibile alla firma delle convenzioni che porteranno nelle casse degli enti beneficiari – tutti i 50 Comuni della provincia – quei finanziamenti che lo stesso Mangialavori è stato in grado di ottenere grazie ad un emendamento approvato nella passata legge di bilancio dello Stato, ammontanti a 36 milioni di euro per il triennio 2023-2025.

«Sono trascorsi mesi – ha rimarcato  Mangialavori – dall’Accordo di programma quadro stipulato tra il ministero dei Trasporti e la Regione Calabria per il trasferimento dei fondi. Comprendo che vi sia un iter burocratico da seguire e dei tempi tecnici da rispettare, ma la politica deve fare la sua parte in ogni sua espressione. Auspico quindi che quanto prima si proceda con gli adempimenti del caso affinché i fondi vengano trasferiti e le amministrazioni si facciano trovare pronte con le relative progettazioni, per consegnare ai cittadini del Vibonese molte di quelle opere che attendono da anni. Ogni ulteriore ritardo sarebbe francamente incomprensibile». (rp)