;
A Gerace successo per l'anteprima del film "Il mio posto è qui"

A Gerace successo per l’anteprima del film “Il mio posto è qui”

di ARISTIDE BAVA – Quasi una festa popolare a Gerace per la proiezione/evento dell’anteprima del film Il mio posto è qui girato nella città dello sparviero lo scorso anno e uscito nelle sale di tutta Italia giovedì scorso.

L’anteprima del film è stata proiettata nella Chiesa di San Francesco, gremita di gente, ed è stata preceduta dalla presentazione dell’omonimo romanzo di Daniela Porto co-regista del film unitamente a Cristiano Bortone, da cui è stata tratta, appunto, la pellicola. L’evento ha polarizzato l’attenzione di moltissimi cittadini della Locride che hanno potuto apprezzare anche la presenza in loco dei due registi e di molti componenti del cast tra i quali è stato particolarmente applaudito Edoardo Malerba, un bambino di Siderno di appena sei anni che nel film recita il ruolo di Michelangelo figlio della protagonista, Marta, interpretato da Ludovica Martino nota attrice insignita recentemente al Festival cinematografico di Bari del premio quale migliore attrice protagonista proprio per questo film. Sia il romanzo, che il film lanciano un messaggio di speranza che parte da una terra, come la Calabria, dove negli anni dell’ambientazione, i pregiudizi, l’emancipazione femminile e le diversità, si facevano sentire molto più che in altri posti.

Alla fine, però, è anche un film che seppure si sofferma su un passato anche abbastanza lontano (è ambientato agli albori degli anni ’40) si rivolge anche al presente. E, non a caso, nel corso del convegno in cui è stato presentato il romanzo , moderato dalla giornalista Raffaela Rinaldis, sono emerse, nella sala dell’Arazzo del Museo Diocesano, delle considerazione di grande impatto sociale  portate avanti rispettivamente  da Caterina Origlia responsabile dello sportello antiviolenza di Siderno, dai rappresentanti Lions Antonio Zuccarini, Locri, e Lorenzo Maesano, Roccella, che unitamente al sindaco di Gerace, Salvatore Galluzzo, hanno interloquito con Daniela Porto.

Quest’ultima, a sua volta, ha spiegato molto bene i motivi che l’hanno spinta a scrivere il romanzo e scegliere l’ambientazione in una location calabrese, dando la possibilità alla protagonista di prendere coscienza dei suoi diritti di donna e da quell’angolo remoto di mondo cercare il suo posto al sole lontano dai pregiudizi e da una cultura ancora profondamente patriarcale. Portato sullo schermo, il romanzo ha profondamente trovato nel racconto, necessariamente ridimensionato ma profondamente esplicativo, il modo di immergersi in un fervore sociale e politico di quell’epoca ma di aprire anche la strada ai cambiamenti che necessariamente meritano certi temi in parte ancora attuali.

E non a caso la conclusione del film è stata salutata da prolungati applausi non solo a Gerace ma anche nei cinema di Locri e Siderno, dove Il mio posto è qui è stato in contemporanea programmato e dove unitamente al regista Cristiano Bortone che si è soffermato sulle grandi potenzialità del territorio che offre eccezionali bellezze e location da sfruttare nel settore  cinematografico era presente anche il responsabile della Scuola Cinematografica della Calabria, Lele Nucera, che sta “creando” parecchie figure da utilizzare nel settore ( compreso il piccolo Edorado Malerba che ha ottenuto grandissimi applausi da parte del pubblico.

Significativo è stato anche il messaggio che ha voluto dare il sindaco di Gerace Salvatore Galluzzo che, solo dopo aver preso visione della sceneggiatura del film, ha dato il suo benestare alla sua realizzazione.

«Ho voluto che questo film venisse realizzato a Gerace – ha detto – perché finalmente ho constatato che non si trattava di un film di mafia. La nostra terra deve essere “scoperta” per dare contributi positivi alla società e per la sua bellezza e deve uscire dagli stereotipi che per troppo tempo ad essa si sono accompagnati».

Il messaggio del sindaco Galluzzo non è da sottovalutare. Da troppo tempo la Calabria è indicata solo come terra di mafia. Questo film potrebbe aprire una nuova strada per una regione che certamente merita maggiore attenzione. La strada della bellezza, dell’arte e della cultura. (ab)