DECISO INTERVENTO DEL PROF. PASQUALE AMATO E DELL'ING. DOMENICO GATTUSO SULLO SCALO DELLO STRETTO;
L'Aeroporto dello Stretto

PERCHÉ NON VOLA L’AEROPORTO DI REGGIO
LIMITAZIONI CHIARAMENTE PRETESTUOSE

di PASQUALE AMATO e DOMENICO GATTUSOAlla luce dei fatti emersi di recente circa l’operatività dell’Aeroporto dello Stretto, occorre che le autorità di governo (Città Metropolitane di Reggio e Messina, Regioni Calabria e Sicilia, Governo nazionale) assumano con immediatezza una serie di scelte determinate, al fine di rilanciarne il ruolo strategico e internazionale. 

A seguito della riunione al Mit del 19 luglio scorso, tra il  Ministro Salvini ed i vertici Enac, Enav e Sacal, è stato diramato un comunicato stampa che menziona un avviso Enac importante: «I requisiti di qualificazione dell’equipaggio di volo per il trasporto aereo commerciale con aerei complessi sono sospesi. Gli operatori effettuano una valutazione dei rischi per la pista 15/33. La pista 15 dev’essere considerata preferenziale per le operazioni». Ma già il 1° luglio il Presidente della Regione aveva dichiarato: «stiamo intervenendo con una procedura negoziata che siamo riusciti ad ottenere grazie alle interlocuzioni con Enac, abbiamo interessato i vertici di Enav per fare in modo che si rimuovano le limitazioni che impediscono alle compagnie low cost di volare su Reggio come si faceva un tempo».

In altri termini, non sussiste ragione cogente di mantenere le limitazioni che hanno penalizzato per anni, ingiustamente, l’Aeroporto dello Stretto. Se ne deduce che in passato è stata attuata una strategia finalizzata a limitarne la piena operatività e concentrare risorse e offerte di servizi solo su quello di Lamezia Terme. È tempo di rivendicare una strategia di compensazione e rilancio del Tito Minniti, prima che sia troppo tardi. Dai dati di traffico pubblicati da Assaeroporti, nel primi 5 mesi del 2023 (Gennaio-Maggio) si osserva che  l’Aeroporto di Lamezia registra 1 milione di passeggeri mentre l’Aeroporto dello Stretto ne registra 105 mila, con un rapporto 10 a 1. Per evitare il disastro occorre pretendere un’azione di rilancio decisa, immediata e lungimirante, attraverso 5 misure prioritarie:

  1. Preso atto che l’Aeroporto dello Stretto può essere funzionale a tutti gli effetti con la pista 15/33, occorre procedere alla sua abilitazione da subito, recuperando la coppia di voli Reggio-Milano (al mattino) e Milano-Reggio (serale)  scippato da Lamezia e concretizzando l’opportunità per voli low cost e charter, senza rinvii immotivati e strumentali (rinviare la caduta delle restrizioni a fine anno avrebbe come conseguenza l’impedimento per tutte le compagnie di programmare voli e tratte in autunno e in inverno). 
  2. Procedere al distacco dalla Sacal e alla creazione di una nuova società di gestione autonoma, adottando un accordo politico fra le 3 Città Metropolitane di Reggio, Messina e Catania, e una partecipazione azionaria a prevalenza pubblica, con partner privilegiato la società di gestione dell’Aeroporto Fontanarossa di Catania (Sac), ma inclusiva di ulteriori soggetti quali le Camere di Commercio delle tre Metrocity, imprenditori che hanno a cuore il nostro territorio, imprenditori di grande rilievo sulla scena internazionale (ad esempio MSC, che gestisce il porto di Gioia Tauro e si sta muovendo anche nel comparto aereo).
  3. Attivare tutte le forme di servizio pubblico che possono essere funzionali all’accessibilità dell’aeroporto da tutta l’Agglomerazione Metropolitana dello Stretto. Tra le azioni da rendere subito operative: la cessione delle deleghe sul TPL da parte di una Regione ostile alla Città Metropolitana di Reggio (sono anni che si registra tale inadempienza), la programmazione di servizi di trasporto coordinati treno-bus-nave a scala di area vasta dello Stretto (Reggio, Messina e Catania), la piena operatività della stazione ferroviaria di S.Gregorio con navetta di raccordo all’aerostazione, il ripristino del collegamento ferroviario dal porto alla stazione di Reggio Lido, la dotazione di una flotta di catamarani di ultima generazione  per i collegamenti fra le due sponde dello Stretto integrando porti e aeroporti (ivi comprese le relazioni  Reggio-Catania e Reggio-Eolie) e assicurando l’integrazione tariffaria  (biglietto unificato).
  4. Concretizzare la continuità territoriale che si traduca nell’abbattimento delle tariffe di trasporto aereo per come avviene in numerosi altri aeroporti d’Italia e d’Europa, superando i giochi truccati di soggetti poco inclini a sostenere lo sviluppo cooperativo di tutti gli aeroporti e dell’economia turistica della Calabria.
  5. Attribuire all’Aeroporto un ruolo  strategico ai fini della protezione civile, per l’assistenza ad un territorio a massimo rischio sismico e drammaticamente soggetto a fenomeni franosi, alluvioni, incendi devastanti, essendo le reti di soccorso terrestri alquanto fragili.  Con un cerchio di raggio pari a 300 km, centrato sullo Stretto (che corrisponde a 50 minuti di volo di un Canadair), si copre la Sicilia, la Calabria, buona parte del territorio lucano e tutto il Cilento campano. In tal senso l’Aeroporto dello Stretto dovrebbe essere dotato di una flotta di canadair ed elicotteri stabilmente insediati. (pa e dg)

[Pasquale Amato e Domenico Gattuso sono coordinatori del Movimento di Cittadinanza Attiva per l’Aeroporto Metropolitano dello Stretto, Strategico e Internazionale]