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In prefettura di Cosenza riunione su sicurezza con la sottosegretaria Wanda Ferro

In prefettura di Cosenza riunione su sicurezza con la sottosegretaria Wanda Ferro

di MARIACHIARA MONACOContrasto alla criminalità organizzata, vigilanza sui cantieri di importanti opere pubbliche, (come la 106 Jonica e l’Ospedale della Sibaritide), riutilizzo dei beni confiscati alla mafia, sicurezza pubblica nelle città, questi sono solo alcuni dei temi approfonditi in Prefettura a Cosenza, durante una riunione coordinata dalla dottoressa Ciaramella e dal Sottosegretario all’Interno, Wanda Ferro, alla quale hanno partecipato attivamente il Questore di Cosenza, Michele Maria Spina, i Comandanti provinciali di Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, oltre ai comandanti della Capitaneria di Porto di Corigliano, e della Guardia Costiera di Cetraro.

Fari puntati sull’evoluzione e il radicamento della criminalità organizzata su tutto il territorio della Provincia, dalla fascia Tirrenica alla Jonica fino all’entroterra Silano, perché le cosche non hanno confini, e sono sempre pronte a piegare intere aree, raffinando legami con le più importanti consorterie di ‘ndrangheta in provincia di Crotone, Reggio Calabria e Vibo Valentia.

Rapporti sempre più stretti, soprattutto nella Sibaritide, in cui è emersa la necessità di rafforzare il livello di sicurezza, a causa di  vicende recenti, che fanno ipotizzare a una pericolosa mala gestione, con lo zampino della ‘ndrangheta, di importanti opere infrastrutturali, in una realtà complessa, dove fattori sociali ed economici si scontrano, e dove verte inesorabilmente anche il problema dei numerosi immigrati a rischio sfruttamento.

L’onorevole Ferro ha posto poi l’attenzione sui molteplici atti intimidatori che hanno colpito in queste settimane alcune aree della Provincia: «È un tema su cui il Governo pone la massima attenzione, ed è pronto ad aiutare i presídi di legalità con tutte le azioni possibili al fine di garantire maggiore sicurezza per i cittadini. Questo può avvenire anche grazie all’esperienza di Prefetti di spessore come la dottoressa Ciaramella. Il tutto passa anche da un mutamento culturale della nostra società».

Da qui, l’idea di promuovere l’istituzione di nuovi posti di Polizia, così da poter abbracciare più territori, da Cetraro a Scalea, passando per Corigliano Rossano.

Tutto ciò senza oscurare il problema della violenza giovanile, e delle baby gang, in continua crescita tanto al nord quanto al sud: «La movida è al centro del dibattito odierno, così come il tema del disagio giovanile. Deve esserci una rivoluzione culturale che consenta di parlare non soltanto di criminalità, ma anche di piccoli episodi violenti che diventano allarmanti». Poi continua: «Occorre interagire con i ragazzi e far capire loro che non è quello il mondo in cui vogliamo vivere, e che con la violenza si ottiene ben poco».

Il prefetto di Cosenza Ciaramella, si concentra poi sui recenti episodi di violenza registrati in questi giorni in pieno centro città, come la rissa avvenuta su Piazza Bilotti poche settimane fa, oppure il violento pestaggio avvenuto a Scalea, sempre ad opera di giovanissimi: «Voglio rassicurare che dal punto di vista investigativo, ovviamente riservato, c’è la massima attenzione. E per quanto riguarda noi, come ben sapete, abbiamo anche tenuto un Comitato per l’ordine alla sicurezza pubblica proprio sul territorio cosentino. Noi ci siamo e siamo vicini alla popolazione», conclude. (mm)