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Le radici remote e storiche di Pietrapaola

Le radici remote e storiche di Pietrapaola

di VITO SORRENTI – Nel corso degli anni Novanta, a seguito delle ricognizioni effettuate dal prof. A. Taliano Grasso, è stata individuata in località “Cerasello” del Comune di Pietrapaola (CS), una porzione di cinta muraria (circa 1200 m) attribuibile ad un più esteso sistema di fortificazione del territorio, costruito dalle popolazione brettie che, a partire dalla metà del IV secolo a.C. , sono presenti nella Sibaritide meridionale.

Successivamente (2019) a seguito dello scavo effettuato dalla Sabap-Cal è stata messa in luce un’altra porzione del sistema difensivo di cui sopra, databile tra il V ed il II sec. a.C.; inoltre, a seguito dei sopralluoghi effettuati dalla già citata Sabap-Cal, unitamente al Nucleo TPC di Cosenza, nell’area limitrofa alle mura, è stata individuata, lungo tutto il pendio, un’area di interesse archeologico, probabilmente un’area funeraria.

In pari tempo, dai sopralluoghi effettuati, è emersa la necessità di definire un’area di tutela indiretta affinché non vengano danneggiate la visibilità, la prospettiva, la luce e il decoro del contesto antico e ne siano salvaguardate le condizioni di ambientamento.

Ora, alla luce delle scoperte fatte e in considerazione del fatto che tali ritrovamenti hanno un interesse archeologico particolarmente importante, la Soprintendenza Archeologica delle Arti e Paesaggio per la Provincia di Cosenza ha comunicato all’Amministrazione comunale di Pietrapaola di aver avviato d’ufficio il procedimento di dichiarazione di interesse culturale del sito e della località menzionati, certificando così, che la cinta muraria e l’area funeraria portati alla luce hanno un grande interesse storico culturale che rende orgogliosa la comunità pietrapaolese, già fiera perché il sistema difensivo scoperto va ad aggiungersi ad un altro sistema difensivo brettio, risalente al III secolo a. C., di grande interesse archeologico-ambientale, denominato “Le muraglie di Annibale”, dove furono raccolti, nel secolo scorso, frammenti di ceramica a vernice nera e monete di Thurii, Crotone, Metaponto, Eraclea, nonché una placca in piombo riproducente una gorgone a bassorilievo e altro, tutti reperti antichi, tutti testimoni muti/e custodi sacri/di antichi segreti. (vs)