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Profughi ucraini

Occhiuto: Restituire anche in Calabria speranza e futuro ai profughi ucraini

«Sono immagini terribili”. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, in un video su Facebook, ha commenta così, dal suo ufficio alla Cittadella, un servizio di un telegiornale nazionale sul conflitto in Ucraina.

«Ma io – ha sottolineato il governatore – non posso commentarle soltanto, io ho la responsabilità di governare una Regione. Una Regione che è stata sempre terra di accoglienza, e lo sarà anche in questa occasione». 

«Ho chiesto agli uffici – ha reso noto – di preparare una delibera, la farò nei prossimi giorni, per dare la possibilità ai sindaci che lo chiedessero di destinare alcune abitazioni nei loro Comuni, magari nei loro borghi che si stanno spopolando, alle persone che vscappano dalla guerra, alle persone che pensano di non avere più speranza, di non avere più futuro.

Ecco, la Calabria vuole restituire speranza e futuro anche a loro, perché la Calabria è una terra straordinaria, ma di straordinaria accoglienza».

Da Beirut, Vincenzo Speziali, coordinatore regionale Calabria dell’Area di Centro, ha commentato l’annuncio del Presidente della Regione CalabriaRoberto Occhiuto, «circa l’ apertura e l’accoglienza verso gli ucraini in fuga dalle barbarie belliche (sono veramente belliche?) -di cui sono vittime- confesso quanto non solo mi trovi concorde, bensì come ha commosso il mio animo di essere umano, di politico democristiano e di convinto, ancorché coerente, credente.
È vero, questa terra -la Calabria per l’appunto- è non solo una frontiera di interconnessione tra i popoli, ma è un luogo di solidarietà umana, nei confronti di chi soffre, eppure l’oziosita` in cui ci avviluppano sterili presunte attività o pseudo attitudini, non fanno emergere il tutto, cioè la grande umanità e il sublime altruismo di noi gente dal Pollino al reggino.
La conferma, arriva dal Presidente della Giunta – amico dei tempi della gioventù, quindi che conosco per essere onestamente mosso da reale altruismo- il quale, in oltre, attua una sana politica di dichiarata matrice democristiana, volta al soccorso dei deboli e con fine inclusivo, per coloro i quali fuggono da uno scenario da genocidio e tentano di rifarsi una vita o più semplicemente di preservarla.
L’idea di Occhiuto si innesta nella nostra comune formazione politica e fideistica, applicata nella laicità delle funzioni a favore e per conto dello Stato e dei cittadini, ma pur sempre ispirati dal nostro credo: questa è la politica alla quale ci rifacciamo e di cui siamo protagonisti e testimoni, grazie al magnifico insegnamento derivante dalla Democrazia Cristiana -nella quale entrambi ci siamo formati e abbiamo militato- e a cui tanti dovrebbero rifarsi, scevri da qualsiasi insulsa offesa e falsità storiche!
Persino il tentativo di sovvenzionare alcuni borghi disposti all’accoglienza umanitaria, attraverso eventuali finanziamenti europei -a fronte del quesito inviato dalla Regione alla Commissione UE- è una luce nel buio che viviamo, anzi l’ossigeno da respirare in un’attualità tendente alla morte o all’indifferenza del timore codardo.
Quanto tempo e quante energie stiamo sprecando, nel mentre il mondo cambia -non sempre in meglio- e noi ci ritroviamo in stucchevoli liturgie per ricercare nomi -come nel caso delle elezioni per il rinnovo dell’Amministrazione di Catanzaro- abdicando (se non ammutinando) gli obblighi che la politica, il buon senso ed anche l’umanità, imporrebbero, a chiunque, a qualsiasi latitudine e longitudine, perciò pure e soprattutto al Capoluogo di Regione.
Quanta lungimiranza ebbe S. Giovanni Paolo II° nel giorno della sua intronizzazione (22 Ottobre 1978), nel gridare urbi et orbi “Non abbiate paura!”: oggi più che mai non ne abbiamo, pur se fosse giusta averne, poiché circondati da pressappochismo, dilettantismo ed egoismo, ma vi sono testimonianze vivide che qualcosa o qualcuno rappresenti -credibilmente– il meglio, a favore di un’umanità che si vuole ben amministrare e rappresentare!» (rcz)