Succurro (Anci): Regione o Sorical prenda in mano il timone della depurazione

«Chiediamo che Sorical, oppure la Regione in qualche forma, prenda in mano il timone della depurazione». È la proposta lanciata dalla presidente di Anci Calabria, Rosaria Succurro, a margine dell’incontro con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Un incontro «con cui – ha precisato – c’è stata un’interlocuzione puntuale e positiva». «Il presidente – continua la rappresentante dell’Anci calabrese – ha dato piena disponibilità a interloquire e interagire con i Comuni al fine di migliorare lo stato della depurazione. Lo ringrazio molto per la grande apertura che ha mostrato su un problema ambientale così delicato, confermando di voler avere con i sindaci, dunque con l’Anci, un rapporto ancora più forte e sinergico».

«Continueremo a discutere e a lavorare con spirito costruttivo per dare risposte ai cittadini. Infatti, nel prossimo settembre – ha annunciato la presidente dell’Anci Calabria, Rosaria Succurro – avremo un importante incontro fra Anci, Regione e commissario all’Ambiente. Vi terrò sempre aggiornati». (rcz)

LA LETTERA / 30 Associazioni chiedono un alloggio per le donne vittime di violenza

Trenta Associazioni, in una lettera aperta ai Comuni calabresi, all’Anci, al Consiglio regionale della Calabria e all’Agenzia dei Beni confiscati, di attivarsi per trovare un alloggio per le donne vittime di violenza.

Una  donna maltrattata  “costretta”, per mancanza di alternative, a vivere con i figli minori in un appartamento sottostante a quello dell’ex marito violento che la vittima aveva regolarmente denunciato. Una situazione di grave rischio che aveva portato i servizi a valutare l’allontanamento dei minori per assicurare loro adeguata protezione.

Di questi giorni la situazione di cinque minori vittime di violenza assistita che si trovano a vivere con la madre in una sola stanza senza trovare, nemmeno dopo una estenuante ricerca,  disponibilità di qualche privato a dare in affitto  una abitazione. Un piccolo spaccato del nostro territorio  di una condizione in cui versano  in Italia ben 6 milioni 700mila donne e bambini  vittime di violenza, dove potere contare su un alloggio è il primo passo verso l’autonomia.

Diritto negato in calabria  dai Comuni nonostante  la legge della regione  n.20 del 2007.L’art. 7 della suddetta legge che statuisce in tema di “assistenza alloggiativa garantita”, così testualmente recita: «I Comuni, al fine di garantire adeguata assistenza alloggiativa alle donne, unitamente ai loro figli minori, che vengono a trovarsi nella necessità, adeguatamente documentata dagli operatori dei Centri antiviolenza e/o dagli operatori comunali, di abbandonare il proprio ambiente familiare e abitativo, in quanto vittime di violenze e abusi sessuali fisici o psicologici e che si trovano nell’impossibilità di rientrare nell’abitazione originaria, si avvalgono della riserva degli alloggi di cui all’articolo 31 della legge regionale 25 novembre 1996, n. 32».

Purtroppo, però, nonostante una precisa disposizione di legge, i Comuni calabresi, in palese violazione della stessa, continuano ad ignorare il dettato normativo anche a fronte di segnalazioni di urgenza spesso segnalate dalle forze. È superfluo ribadire la gravità delle violazioni di quelle previsioni normative finalizzate a tutelare la posizione della vittima di reati endofamiliari, nonché a scongiurare irreparabili tragedie familiari.

Peraltro, le  conseguenze di questi  mancati  interventi hanno ricadute importanti non solo per le vittime di violenza, ma anche sotto il profilo del sistema di protezione e di accoglienza delle donne con il paradosso che  le case rifugio e le case accoglienza che ospitano nell’emergenza le donne maltrattate, non potendo in molti casi dimetterle per mancanza di soluzioni abitative, registrano spesso una situazione di esaurimento dei posti e l’impossibilità di potere procedere a nuove accoglienze. Inoltre si registra a carico della regione uno spreco di risorse economiche rilevantissimo.

Serve, quindi, una assunzione di responsabilità immediata da parte dei Sindaci che sono chiamati a provvedere anche attraverso l’utilizzo dei beni confiscati, che, si ricorda, sono a pieno titolo parte del patrimonio di edilizia residenziale del Comune e della regione che a oltre sedici anni dalla legge 20 sul contrasto alla violenza di genere non ha provveduto ad aggiornarla e soprattutto a  finanziarla .

I soggetti promotori di questa lettera di denuncia chiedono:

  • Ai Comuni calabresi tramite anche l’Anci, il rispetto delle vigenti disposizioni di legge assegnando in via d’urgenza, a seguito di provvedimento giudiziario e/o di pubblica sicurezza, alloggi disponibili del patrimonio edilizio, compresi i beni confiscati e sequestrati a nuclei familiari composti da donne che abbiano subito violenza.
  • Al Consiglio regionale della Calabria di adottare delle norme legislative che rafforzino questo diritto dando seguito alle proposte di legge presentate sul tema per garantire alle donne vittime di violenza dei percorsi di autonomia abitativa, lavorativa e sociale.
  • Alla Agenzia dei beni Confiscati di attivare un tavolo tecnico per affrontare questa criticità

Si chiede, inoltre, che i consigli degli ordini degli avvocati della regione, nonché le diverse associazioni che si occupano della difesa dei diritti civili, di valutare la possibilità di attivare servizi di assistenza legale per tutte quelle donne vittime di violenza che chiedono il riconoscimento dei diritti previsti dalle norme vigenti. (rcz)

ANCI CALABRIA: LA SUCCURRO PRESIDENTE
TRA SPACCATURE, ASTENSIONI E DISSENSI

È Rosaria Succurro, sindaca di San Giovanni in Fiore e Presidente della Provincia di Cosenza, la nuova presidente dell’Associazione dei Comuni italiani: una vittoria tutt’altro che tranquilla, tra spaccature, astensioni e polemiche.

Da troppi anni, ormai, Anci Calabria scontava una difficile situazione creatasi dopo le “disavventure” giudiziarie degli ultimi due presidenti, Gianluca Callipo (ex sindaco di Pizzo Calabra) e Marcello Manna (Rende).

Nei mesi scorsi, l’assemblea regionale non era riuscita a trovare una quadra per la nomina del nuovo presidente e si immaginava che ieri si potesse arrivare a un’intesa bipartisanv in modo da offrire una guida stabile all’associazione, in vista delle tante e troppe scadenze non più rinviabili.

Il territorio richiedeva una rappresentanza solida, ma le candidature stavano diventando troppe e l’appello lanciato da 13 sindaci (quattro dei cinque capoluoghi calabresi) guidati da Franz Caruso (sindaco di Cosenza) è caduto nel vuoto. Il risultato è stata l’astensione da parte dei rappresentanti del centrosinistra e molti mugugni persino nel centrodestra: Fratelli d’Italia ha contestato la scelta della Succurro (molto vicina al Governatore Roberto Occhiuto) non tanto per la persona ma per il metodo utilizzato per individuare la candidatura. Non è certamente un buon segnale, ma la sindaca di San Giovanni in Fiore che ricopre anche l’incarico di presidente della Provincia è sufficientemente tosta per superare anche il fuoco amico, tant’è che, alla fine, ha centrato l’obiettivo.

L’assemblea regionale si era aperta con l’intervento del vicepresidente vicario Carmelo Panetta (vicesindaco di Galatro) e l’atmosfera non sembrava destinata a surriscaldarsi, invece, ha dovuto registrare anche l’inattesa spaccatura all’interno del centrodestra oltre al netto dissenso di quattro sindaci di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone.

Secondo Nicola Fiorita (CZ), Paolo Brunetti (RC), Franz Caruso (CS) e Vincenzo Voce (KR) «La netta chiusura all’ipotesi di una presidenza condivisa dell’Anci, fortemente richiesta da tutte le grandi città calabresi, rappresenta il momento più basso nella vita dell’Associazione dei Comuni che qualcuno ha voluto evidentemente occupare per spegnere il ruolo critico dei sindaci rispetto a questioni vitali come l’autonomia differenziata, l’utilizzo del Pnrr, la gestione dei servizi idrici, dei rifiuti ed energetici».

I quattro sindaci in una nota congiunta hanno stigmatizzato che «Quando non si tiene conto dell’opinione strategica di quattro cavpoluoghi di provincia, tra cui il capoluogo di regione, e di quasi tutti i più popolosi centri della Calabria vuol dire che si vuole ridurre l’Anci Calabria ad un’Associazione senza autorevolezza e senza autonomia dal potere politico. Nulla ovviamente contro la persona della sindaca Succurro, ma questa elezione forzata pone dei gravi problemi politici che anche l’Anci nazionale dovrà affrontare.

Siamo fieri di avere promosso l’azione congiunta dei sindaci delle grandi città che, evidentemente, dovrà trovare nuove forme di coordinamento e di rappresentanza per fare valere le ragioni e gli interessi delle popolazioni. Per questi motivi, abbiamo deciso di non partecipare ad una votazione che segna il momento più buio nella storia dell’Anci calabrese».

Diversa la motivazione del dissenso di Fratelli d’Italia. “Sindaci e amministratori di Fratelli d’Italia – si legge in una nota – non parteciperanno all’elezione del nuovo presidente dell’Anci Calabria. Una decisione che non riguarda il merito della candidatura proposta, quella della presidente Rosaria Succurro, ma ancora una volta il metodo con cui si è arrivati alla sua individuazione. Riteniamo che il sostegno ad una candidatura così importante non possa arrivare per mera adesione, ma debba essere il frutto di un confronto anche sulla possibilità, per i partiti che la condividono, di contribuire con una rappresentanza adeguata al rispettivo peso politico. Fratelli d’Italia, che è il primo partito italiano, ritiene che non si siano create, sotto questo aspetto, le condizioni per il sostegno alla candidatura di Rosaria Succurro, per questo ha deciso di astenersi dal voto per la presidenza».

Prima dell’assemblea regionale circolavano le candidature di Maria Limardo (sindaca di Vibo) per il centrodestra e di Franz Caruso (sindaco di Cosenza) per il centrosinistra.

Il tentativo di superare l’impasse con una candidtaura unica – una figura istituzionale di livello – in grado di raccogliere un consenso bipartisan è naufragato dopo la pausa pranzo, viste le posizioni antagoniste che, da fronti diversi, contestavano alla Succurro di essere troppo vicina al presidente Occhiuto, quando di fronte al rischio sempre più vicino dell’approvazione del provevdimento per l’autonomia differenziata e le problematiche irrisolte del PNRR in tantissimi comuni incapaci di presentare progetti approvabili, sarebbe stata più opportuna – secondo il centrosinistra – una figura più autonoma che non connotasse politicamente la sezione calabrese dell’Associazione dei Comuni Italiani. ν

Il congresso di Anci Calabria per l’elezione del nuovo presidente

di CARMELO PANETTA – Dopo più di tre mesi dalla prima tentata riunione del 10 febbraio scorso ci ritroviamo nuovamente, ancora più numerosi in questa stessa sede, con il compito, molto carico di responsabilità, di tentare una procedura politicamente fruttuosa che porti all’attesa elezione di un nuovo presidente e di un rinnovato consiglio regionale di Anci Calabria.

Gli organi statutari dell’associazione sono effettivamente scaduti sin dal 30 ottobre e, pur tuttavia, dovendosi provvedere al rinnovo, sono stati messi in vita i necessari adempimenti statutari ma, anche indipendentemente dalle vicissitudini che hanno investito la Presidenza, incomprensioni e conflitti hanno ulteriormente turbato il percorso differendone lo svolgimento. Fare una sintesi ed una cronistoria compiuta di quello che è stato un mandato di durata quinquennale richiederebbe un tempo che l’economia dei lavori odierni non permette di utilizzare.

Certo è che la durata del mandato è stata accompagnata da marcate turbolenze che hanno visto avvicendarsi alla guida dell’associazione inizialmente il presidente Gianluca Callipo, poi la reggenza del vicario Franco Candia protrattasi oltre il previsto per la sopravvenienza del Covid, dopo ancora la presidenza di Marcello Manna e nella fase finale prima l’intervallo con il delegato del consiglio Giovanni Papasso ed ora, in ultimo, me ancora vicario nominato da Marcello Manna.

Le due presidenze elette dal congresso nel quinquennio sono state destabilizzate dalla sopravvenienza di operazioni giudiziarie che hanno investito, per ragioni esterne alla vita di questa associazione, i relativi titolari e che sono culminate entrambe con l’interruzione anticipata del mandato amministrativo nel proprio comune.

Tanto non ci impedisce, nell’augurare agli interessati Callipo e Manna i migliori esiti processuali atti a dimostrare la loro innocenza, di rivolgere altresì agli stessi un vivo grazie per l’impulso che hanno saputo dare all’associazione e ai relativi organi statutari.
Ciò perché nonostante le turbative dell’interruzione del percorso, sostanzialmente questo quinquennio è stato molto denso di attività ed iniziative.

È quantomeno doveroso riconoscere che l’associazione ha recuperato la propria vitalità e soprattutto ha saputo suscitare nella gran parte dei Sindaci la consapevolezza della propria importanza e del valore di questo prezioso strumento rappresentativo che è Anci.
La vita degli organi collegiali eletti per l’ultimo mandato che ora va a conclusione si è svolta con grande sintonia interna e consistente partecipazione.

Ciò soprattutto ove si consideri uno strettro raffronto con i due cicli congressuali immediatamente precedenti. Con Gianluca Callipo aveva preso il via una stagione di vitalità e modernità dell’associazione che aveva iniziato a riscuotere un livello di coinvolgimento e di partecipazione del Sindaci e degli amministratori nettamente più alto rispetto al passato. Certo favorito dai nuovi mezzi di comunicazione che hanno reso più forte e costante l’azione informativa ed il dialogo fra tutti noi. Fare una analisi rispondente ed efficace è gravoso.
Nonostante la sensazione rispetto alle problematiche affrontate sia quella di lentezza dei risultati, a ben vedere, la valutazione finale del periodo trascorso consente di effettuare conclusioni riconoscendo ed individuando risultati positivi che in molti casi sembravano inaspettati.

È stato così nella definizione del percorso di stabilizzazione dei precari comunali che ci ha visti impegnati a combattere, per diversi lustri, onde ottenere diverse volte soltanto proroghe e rinnovi di utilizzo.
I Comuni, con Anci protagonista, hanno ultimato tutti insieme le assunzioni definitive di quasi 5000 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.

Nella prima parte di mandato sono state pure dure le lotte ed i confronti riguardo alle partite debitorie dei Comuni su forniture idriche e tariffe rifiuti che ci hanno visti protagonisti anche di scontri duri culminati in intese risolutive.

Quadro Associativo – Rappresentatività Anci Calabria – Morosità

Tra ritardi e rinvii nello svolgimento degli attuali riti congressuali pare giusto rilevare che, sia la crescita di attenzione per Anci in Calabria, sia la competitività elettorale interna per il rinnovo degli organi hanno prodotto risultati apprezzabili.

Il 14 luglio 2021:
404 Comuni totali
345 Soci pari al 85%
174 in regola
171 morosi, circa la metà == 59 non soci

Il 10 febbraio 2023:
404 Comuni totali
351 soci pari al 86%
158 in regola
193 morosi
53 non soci

Al 7 giugno 2023:
404 Comuni totali
364 soci pari al 90%
277 in regola per voto, 76% dei soci
87 morosi ==== 40 non soci

Si possono dedurre le seguenti risultanze.
Dal luglio 2014 ad oggi si sono aggiunti 19 soci;
I Comuni in regola con il voto sono aumentati da 174 a 277; 103 in più.

Pensate che nella determinazione dei delegati per il Congresso Nazionale del 2019 la Calabria ha avuto 17 delegati (in ragione di 1 a 10 per ogni socio in regola) e se si svolgesse un congresso adesso avremmo 27 delegati (10 in più).
È questa una performance che occorre migliorare con l’obiettivo che questa Assemblea e gli organi eletti si devono prefiggere di raggiungere la totalità degli associati e l’azzeramento delle morosità anche tramite ulteriori piani di rientro rateali.
Ad oggi risultano infatti in Calabria 13 piani di rientro ultimati e 32 in corso.
Di questi ben 21 sono stati attivati con il 2023.

Sintesi attività

Sede Sociale
Il Consiglio ed il Direttivo hanno autorizzato il Segretario per la ricerca di una nuova sede sociale che è stata individuata è presa in fitto in Via Lucrezia della Valle n. 50 presso il Centro “Le Aquile”, vicina a Calabria Verde.
Dal 1 giugno 2022 è stata attivata, con rilascio vecchia sede e trasloco in medesima data senza accavallamenti di fitto, con una riduzione di spesa da 14.076 € a 9.000 € nel canone annuo, ma soprattutto caratterizzata dalla raggiungibilità immediata e con parcheggi custoditi, protetti e gratuiti.
La sede è così più praticabile e dispone di una sala più amplia per le riunioni.
È stato di recente allestito un sistema di videoconferenza nella sede che facilita lo svolgimento di riunioni in modalità mista per favorire la partecipazione.

Funzionalità degli organi collegiali

Si è registrato rispetto al passato un più sistemico svolgimento delle riunioni degli organi collegiali, consiglio regionale e comitato direttivo.
Tuttavia è giusto evidenziare il ricorrere di aspetti di criticità che sono rappresentati dal fatto che spesso e volentieri diversi dei componenti, che magari nelle fasi di congresso hanno avuto a cuore il proprio coinvolgimento, non hanno sempre adeguatamente corrisposto tale riconoscimento con la presenza e l’impegno.
Analogamente per le commissioni tematiche; di queste, alcune sono state istituite e composte ed hanno operato; tali altre non si sono nemmeno costituite.

Sarebbe giusto per il futuro prefiggersi l’obiettivo di affidarne la responsabilità a chi dimostri di avere maggiore disponibilità e dedizione.
Diversamente dovrebbe essere conseguente ricorrere a sostituzione o modifica degli assetti.

Presenza eventi nazionali

I Sindaci calabresi in questi anni, a parte il tempo del Covid, hanno partecipato in misura apprezzabile alle assemblee generali ed eventi nazionali per i quali la struttura di segreteria ha fornito adeguate e tempestive informazioni in linea con le sollecitazioni di ANCI Nazionale.

Status amministratori e misure contro attacchi agli Amministratori

In questi anni sono stati raggiunti risultati ragguardevoli relativamente al trattamento economico dei Sindaci ed amministratori destinatari di indennità, la cui applicazione a regime si attua dal 1 gennaio 2024.
È giusto in proposito ricordare che la Calabria ha partecipato robustamente alla manifestazione nazionale del 7 luglio 2021 che aveva anche come obiettivi le modificazioni della legge “Severino” e del reato di abuso d’ufficio.

Eguale attenzione è stata prestata sul tema degli amministratori vittime di attentati.
Anci Calabria è stata protagonista nell’attivazione dell’osservatorio regionale con la Prefettura di coordinamento ed esprimendo rappresentanza all’osservatorio nazionale. Ha di recente trovato istituzione il fondo per il risarcimento dei danni patrimoniali non assicurati agli amministratori vittime del fenomeno.
Anche su questo abbiamo seguito il percorso ponendoci in prima fila nell’impegno con l’Associazione nazionale.

Protezione Civile

Intenso è stato l’impegno su questo tema.
La relativa Commissione, coordinata da Giovanni Greco, è stata una di quelle che ha meglio funzionato.
Anci Calabria ha formalmente patrocinato nelle ultime tre edizioni la giornata annuale “IO NON RISCHIO” e con essa si sono svolte, d’intesa con i gruppi di protezione civile e le associazioni, attività in più di 100 piazze della Regione.
Nella edizione del 2020, a Soverato ove ricorrevano i 20 anni dalla alluvione e tragedia, il Capo Nazionale della Protezione Civile Borrelli ha pubblicamente elogiato Anci Calabria ed i nostri Sindaci per l’emblematica esperienza di coordinamento del tavolo tecnico presso l’Ufficio Scolastico Regionale durante gli interventi di edilizia scolastica leggera anti-Covid.
Sono stati fatti incontri e webinar sulla materia e per l’attuazione della nuova legge regionale di protezione civile che riconosce gli Ambiti Territoriali.
Il 7 luglio saremo la terza Regione d’Italia per l’esperimento del T-Allert (alle ore 12.00 ci sarà la prova di invio generalizzato di uno speciale messaggio telefonico di allarme).
Su ciò sta arrivando il materiale informativo da parte della nostra Segreteria, in ordine a cui siamo tutti invitati di dare massima divulgazione nella cittadinanza.

Attività partecipata e progetti assistenza ai Comuni

La ripresa dopo il Covid sta consentendo l’avvio ritardato delle seguenti attività, alle quali Anci Calabria è chiamata in modi diversi a cooperare.

Piccoli – Nell’ambito del “Pon governance” il progetto Piccoli si prefigge di fornire assistenza e aggiornamento per il potenziamento della capacità amministrativa nei piccoli comuni. A tale bando nazionale sono stati ammessi più di 50 piccoli comuni calabresi.
Le attività sono recentemente partite e la struttura di Anci Calabria espleta l’azione di raccordo tra gli enti beneficiari e gli operatori coordinati direttamente dal nazionale, che si recheranno fisicamente nelle strutture dei comuni.
L’ambito di interesse è interregionale con Basilicata, Puglia e Molise di cui è responsabile Anci Calabria.

Ifel – Un’attività similare sta per essere avviata, dopo una preliminare rilevazione di studio da parte dell’Ifel in cooperazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Si tratta di un’assistenza specifica ai comuni in dissesto o crisi finanziaria accertata: per ora sono ammessi a tale rapporto 13 i comuni calabresi interessati.

Atem, RC-VV: Anci Calabria ha appena iniziato le azioni di assistenza e supporto all’ambito territoriale per il metano di Reggio Calabria e Vibo Valentia.
In tale percorso, attraverso specifica convenzione, un supporto specialistico fornito da AnciLab (la società di Anci Lombardia, specialista in materia di procedure di gestione degli ambiti del gas).
Il percorso ha l’obiettivo essenziale di favorire il recupero del ritardo procedurale che interessa due dei quattro ambiti calabresi, commissariati.

Sibater – Si è conclusa la fase di sensibilizzazione con 7 incontri per il censimento e la formazione della Banca delle Terre, alla cui costituzione hanno aderito numerosi nostri Comuni.

Pro Loco

Al fine di favorire un più strutturato rapporto tra le Pro Loco e le Amministrazioni Comunali, dopo recenti delibere del nostro Consiglio Regionale, sono stati stipulati protocolli di intesa con Unpli Calabria ed Epli Calabria.

Attività nazionali di Copar e Cosdar

Da qualche decennio lo Statuto Nazionale ed un apposito regolamento prevedono l’esistenza del Coordinamento dei Presidenti delle ANCI Regionali ed il Coordinamento dei Segretari e Direttori delle Anci Regionali.
Dopo il Congresso di Arezzo tali organismi sono stati rilanciati e, specie durante il Covid ed emergenza immigrati ucraini, hanno intensamente operato ed interagito.
In detto triennio si sono svolti circa 15 riunioni di Copar ed oltre 40 di Cosdar alle quali rispettivamente Presidente pro-tempore e Segretario di Anci Calabria hanno proficuamente partecipato; 3 o 4 volte, quando richiesto pure in presenza (ultima a Caserta).

Digitale

È stata curata la sensibilizzazione sui bandi del Digitale rivolti agli enti locali calabresi con webinar ed attivazioni di contatti con lo staff ministeriale.
I Comuni calabresi hanno partecipato tutti 404 e risultano ammessi con 2237 interventi su 6 misure per 94 milioni di €.
Recentissima l’iniziativa di presentazione della strategia regionale sul digitale nel cui percorso di prosieguo i Comuni ed ANCI avranno ruolo e coinvolgimento.

Arrical

Sul percorso di attuazione della legge istitutiva di Arrical ci si è sforzati di ridurre conflitti ed incomprensioni con il convincimento che occorre intensificare impegno e confronto per addivenire prima possibile alla costituzione dell’organo di partecipazione dei Sindaci.
Comunque su questo tema gli organi hanno tempestivamente assunto posizione e si è svolto un affollato incontro in Regione con mandato a Giovanni Papasso di illustrare rilievi e richieste di Ancie dei Sindaci intervenuti in sequela.

Fusione Comuni – Consorzi di Bonifica – C.A.L.

La recente presa di posizione di Anci Calabria sulla normativa delle fusioni di Comuni dovrà proseguire ed essere posta anche attraverso il C.A.L. appena insediato per tutelare autonomia e libera determinazione dei Comuni.
Ora si pone una analoga problematica circa una ipotesi di riorganizzazione dei Consorzi di Bonifica su cui ci ha contattati più di un presidente di consorzio, tra quelli virtuosi.

Depuratori e Spiagge

Proficue alcune iniziative su depuratori e pulizia spiagge che hanno registrato la disponibilità degli assessori regionali susseguitisi da De Caprio in poi.

USR

Buoni i rapporti con l’Ufficio Scolastico Regionale e Dipartimento della Regione con condivisione di percorsi sui Poli Didattici, 0-6 ed altro.

Ragionerie territoriali dello Stato e Agenzia delle Entrate

Con Rts ed Agenzia Entrate ci sono state iniziative locali, contatti coi Comuni e webinar molto partecipati

Informazioni/

In questi anni specie dopo l’emergenza Covid, durante la quale tutte le ordinanze e disposizioni sono state diramate ai Comuni da Anci Calabria, come previsto nel provvedimento istitutivo della Cabina di Regia a firma della Presidente Santelli, un canale essenziale di comunicazione ed informazione sono state le 5 chat provinciali su whatsapp.
Più di 5000 documenti veicolati con tempestività dalla segreteria sono stati certamente un aiuto e segnale di vicinanza.
Altrettanto col sito web e la pagina di Facebook.

Pnrr

Giusto per non saltare l’argomento cardine della vita politica ed amministrativa del momento: Anci Calabria con il proprio apparato burocratico ha divulgato al massimo ogni avviso, comunicazione, indirizzo operativo, linee guida sviluppate dal nazionale sui bandi del Pnrr.
Sono più di 4000 le richieste di finanziamento dei nostri Comuni andate in porto e adesso è chiaro che le difficoltà e fatiche attengono alle fasi di aggiudicazioni di lavori e forniture e soprattutto al rispetto della tempistica di realizzazione e successiva rendicontazione.
Un filone importante su cui fare approfondimenti e cercare di realizzare nuove forme di organizzazione attiene all’utilizzo del personale ed alla costruzione di nuovi profili idonei ad assistere gli enti sulle proprie necessità, nonché il tentativo di addivenire a nuove forme di cooperazione tra Comuni cercando di condividere risorse umane ed esperienze.

Conclusioni

Certamente sono tanti i temi e gli argomenti che sfuggono a questo mio riepilogo che rischia di diventare consistente e lungo.
Intendo concludere affermando che di certo abbiamo subito rallentamenti ed inciampi ma bisogna pure riconoscere quanto compiuto dalla struttura politica e dalla segreteria. Ciò sapendo che occorre e si può fare di più; che bisogna andare avanti.
Perciò, prima di avviare le procedure congressuali, mi appello a tutti i Sindaci: che si compia uno sforzo di ulteriore partecipazione e dialogo politico.

Ne va del bene nostro, dei nostri Comuni e delle nostre popolazioni. È importante non disperdere quanto fatto e migliorare, avanzare, farsi valere di più. Ringrazio per l’attenzione il Presidente Decaro e la Segretaria Nicotra, Fabrizio Clementi e Daniele Formiconi.
Voglio ringraziare, infine, di nuovo tutti i Sindaci, i colleghi Callipo e Manna, i membri uscenti del Consiglio Regionale e del Direttivo, il Segretario Franco Candia ed i collaboratori Nico e Stefania.

Intendo, infine, aggiungere una rassicurazione convinta. In queste settimane ho provato nei modi e con i contatti che avevo a facilitare possibili confronti o dialoghi preventivi per tentare di predisporre e costruire una eventuale intesa congressuale che favorisse la unitarietà,
che privilegiasse il coinvolgimento e la partecipazione,
che conservasse per il dopo la capacità di tenere tutti impegnati a dare il migliore contributo senza che alcuno si sentisse escluso o disattenzionato. Non ho risultati ottenuti da presentare qui in tal senso.
Resto però fiducioso che si possa svolgere oggi un dibattito congressuale sviscerato, ascoltato e riflettuto da tutti e che fino all’ultimo momento possa accorciarsi ogni distanza nell’interesse generale dell’Associazione e della Clabria tutta.

Buon congresso! (cp)

[Carmelo Panetta è vicepresidente vicario di Anci Calabria e vicesindaco di Galatro]

L’OPINIONE / Nicola Fiorita: Per presidenza Anci il nodo non è elettorale ma politico

di NICOLA FIORITA – La richiesta di una presidenza unitaria e istituzionale per Anci Calabria è venuta dai sindaci delle più importanti città calabresi, quattro capoluoghi di provincia su cinque, tra cui il capoluogo di regione, ma soprattutto dai più popolosi centri.

Tutti assieme rappresentano mezzo milione di abitanti, ma – quel che più conta – il 90% delle funzioni politiche, amministrative, economiche, sociali e culturali della Calabria. È  stata un richiesta bipartisan, se è vero che tra i firmatari, in prevalenza di centrosinistra, figurano anche i primi cittadini di amministrazioni di centrodestra e civiche.

Viene difficile immaginare l’elezione di un presidente dell’Anci al di fuori del consenso delle più importanti realtà comunali della regione, senza per questo nulla togliere all’importanza dei Comuni di media e piccola dimensione. Una forzatura che non tenesse conto di questa richiesta unitaria indebolirebbe la futura azione dell’Anci che ha invece bisogno di unità e soprattutto autonomia dagli altri livelli di governo, a cominciare dalla Regione.

Il nodo, dunque, non è elettorale, ma politico. Crediamo che a nessuno convenga perseguire una presidenza non condivisa dalla quasi totalità delle grandi città calabresi e che quindi nascerebbe più che azzoppata. Sono certo che nessuno si assumerà la responsabilità di spezzare sul nascere la possibilità di dare all’Associazione una guida unitaria, condivisa e in grado di rappresentare l’intero sistema dei Comuni davanti a sfide molto ardue, a cominciare dal Pnrr e dall’autonomia differenziata. (nf)

[Nicola Fiorita è sindaco di Catanzaro]

Elezioni Anci Calabria, 13 sindaci: No elezione divisiva

Serve ad Anci Calabria «una presidenza fortemente “istituzionale”, che dia il senso del superamento delle contrapposizioni politiche e territoriali». È quanto hanno scritto, in una lettera aperta, Paolo Brunetti, Sindaco f.f. di Reggio Calabria, Franz Caruso, Sindaco di Cosenza, Nicola Fiorita, Sindaco di Catanzaro, Vincenzo Voce, Sindaco di Crotone, Aldo Alessio, Sindaco di Gioia Tauro (Rc), Giusy Caminiti, Sindaca di Villa San Giovanni (Rc), Pino Capalbo, Sindaco di Acri (Cs), Mariateresa Fragomeni, Sindaca di Siderno (Rc), Domenico Lo Polito, Sindaco di Castrovillari (Cs), Paolo Mascaro, Sindaco di Lamezia Terme (Cz), Marta Petrusewicz, Sindaca f.f. di Rende (Cs), Giuseppe Ranuccio, Sindaco di Palmi (Rc) e Flavio Stasi, Sindaco di Corigliano-Rossano (Cs).

«I Comuni calabresi, che rappresentano l’istituzione più vicina ai cittadini e ai loro bisogni – hanno evidenziato i primi cittadini – vivono un momento di forte difficoltà, soprattutto di natura finanziaria, ma sono altresì chiamati ad affrontare sfide di straordinaria importanza in settori vitali come l’ambiente, le infrastrutture, i servizi alle persone, la gestione dei cicli della depurazione, delle acque e dei rifiuti. L’attuazione del Pnrr e di Agenda Urbana, le riforme istituzionali, l’autonomia differenziata, la sanità pubblica, rappresentano altrettanti banchi di prova per il sistema dei Comuni calabresi».

«Per sostenere il peso di queste sfide – continua la lettera – è necessario ricostruire un’immagine unitaria e autorevole dell’Anci, forte e capace di fare valere le ragioni dei Comuni nel dialogo/confronto con il Governo nazionale, con quello regionale, con le rappresentanze parlamentari, con il mondo del sindacato e del lavoro. Riteniamo che questa esigenza vitale non si concili con un’elezione divisiva del futuro presidente di Anci Calabria, con una contrapposizione elettorale tra schieramenti che lascerebbe inevitabilmente strascichi e comprometterebbe la costruzione di una gestione unitaria dell’Associazione».

«Anci Calabria è da ormai troppo tempo immobilizzata – continua la lettera –. La soluzione che ci permettiamo di proporre e auspicare è, dunque, quella di una presidenza fortemente “istituzionale” che dia il senso del superamento delle contrapposizioni politiche e territoriali. Un lavoro eccezionale attende Anci Calabria nei prossimi mesi e l’elezione di un Presidente senza laceranti contrapposizioni potrebbe aprire una fase molto intensa e proficua, nell’interesse dei Comuni e naturalmente dei territori e delle popolazioni». (rcz)

Anci Calabria a confronto sulle norme per la fusione dei Comuni

Nei giorni scorsi si è riunito, su convocazione del vicepresidente vicario Carmelo Panetta, il consiglio regionale di Anci Calabria, per discutere il punto all’ordine del giorno: “esame della problematica, proposte iniziative e determinazioni in merito”, particolarmente riguardo alle “variazioni della legislazione regionale inerenti la fusione di Comuni”.

Sì è preso atto che la Commissione, prima, e il Consiglio Regionale della Calabria a maggioranza, dopo, non hanno inteso accogliere e fare proprie le richieste da parte di Anci Calabria di stralcio con rinvio della trattazione a momento successivo della specifica norma modificatrice della procedura relativa alla fusione di comuni, onde consentire approfondimenti e possibili confronti interistituzionali.
Anci aveva infatti avanzato la richiesta evitando in prima battuta di ricorrere a iniziative più roboanti che pure erano state prese in considerazione.

L’organo rappresentativo di Anci ha registrato che le modifiche normative approvate escludono i comuni e, in particolare i consigli comunali, già preposti ad assumere apposite “deliberazioni”, da una procedura (le fusioni) che ha senso soltanto assicurando la massima partecipazione democratica, il coinvolgimento e la condivisione di tutti i soggetti interessati. Elemento, questo, venuto oggi meno.
Ciò ha dunque indotto a ribadire il grido d’allarme dell’Associazione degli enti locali calabresi, palesando la decisione condivisa di andare avanti con le più opportune ed efficaci iniziative per contrastare l’eventuale operatività delle nuove disposizioni e pretenderne la revisione.
Anci inviterà nei prossimi giorni i sindaci e le amministrazioni comunali ad assumere ed approvare una apposita deliberazione di protesta e rivendicazione, preferibilmente consiliare, quale segnale forte di protesta da parte degli enti locali.

Anci Calabria ha così registrato e raccolto le molteplici disponibilità segnalate da tanti sindaci di ricorrere anche alle vie giudiziarie.
É, inoltre, in corso una verifica tecnica degli aspetti giuridici circa la costituzionalità delle determinazioni del legislatore regionale e l’avvio dell’organizzazione di un evento, esteso alla partecipazione di tutti i sindaci calabresi, con il coinvolgimento dei vertici nazionali di ANCI.
Certamente sull’argomento Anci Calabria non intende fermarsi, tantomeno rallentare la propria azione a difesa dei principi di democrazia e di tutela della dignità istituzionale dei comuni. (rcz)

Intesa tra Anci Calabria e Upli per valorizzare i piccoli Comuni

Valorizzare i piccoli comuni che costituiscono la maggior parte della regione. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa che è stato siglato tra il presidente di Anci CalabriaMarcello Manna e dal presidente dell’UnpliFilippo Capellupo.

«Abbiamo dato seguito anche a livello regionale – ha dichiarato il presidente Manna – a quanto fatto da Anci e Unpli a livello nazionale, certi che lavorare sui nostri territori in sinergia sia necessario allo sviluppo e alla crescita della Calabria. Costruire una rete tra i comuni e le pro loco calabresi significa valorizzare le nostre risorse e il nostro patrimonio identitario anche in relazione allo sviluppo del turismo sostenibile».

«Da questo punto di vista – ha proseguito Marcello Manna – le pro loco costituiscono per le nostre comunità un punto di riferimento insostituibile in termini di aggregazione sociale, cultura dell’accoglienza, salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale».

Attraverso il protocollo d’intesa, Anci Calabria e Unpli Calabria promuoveranno in tutte le sedi istituzionali la sensibilizzazione generale nei confronti del patrimonio culturale con particolare attenzione ai piccoli comuni e alle aree interne della regione: «dei 404 comuni che compongono la Calabria ben 322 non superano la soglia dei cinquemila abitanti: dobbiamo far sì che la ricchezza e la varietà delle proprie radici vada valorizzata in ogni ambito d’azione. Ringrazio in particola modo il sindaco di Lattarico, Antonella Blandi, per il fattivo contributo dato», ha poi sottolineato il presidente Anci Calabria.

Nello specifico L’Unpli Calabria si impegnerà a realizzare iniziative mirate alle particolarità territoriali, corsi, seminari, workshop su turismo, ambiente, sviluppo locale anche attraverso la co-progettazione e per la gestione dei beni pubblici non utilizzati che Anci Calabria individuerà attraverso un programma di censimento.

«Attivare reti percorsi virtuosi a livello locale  significa avviare una progettazione che determini quel cambio di passo necessario a far crescere la nostra regione», ha concluso il presidente Anci Calabria. (rcz)

A Catanzaro si è parlato della rinegoziazione dei mutui con Anci Calabria e Cassa Depositi e Prestiti

Si è svolta, nella Sala Verde della Cittadella regionale, l’incontro Il nuovo modello di finanziamento d’impatto, il Prestito green e la Rinegoziazione dei mutui CDP, organizzato da Anci CalabriaCassa Depositi e Prestiti.

«Un’occasione di rilancio per le nostre municipalità – ha spiegato il presidente di Anci Calabria, Marcello Manna – che pagano a caro prezzo gli effetti di guerra e pandemia. I nostri comuni non sono affatto tutelati e questa azione apre uno spiraglio di speranza per le amministrazioni comunali, martoriate, la maggior parte, da regimi di dissesto e pre-dissesto. I comuni devono avere la propria autonomia finanziaria per garantire i servizi essenziali alle comunità».

«In tale direzione è fondamentale non perdere la battaglia sull’autonomia: non è più pensabile essere ancor di più penalizzati e non riequilibrare, invece, il divario tra Nord e Sud», ha sottolineato il presidente Marcello Manna.

Il piano di rinegoziazione dei mutui, lanciato da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), interesserà più di seimila enti locali: «per la prima volta l’iter di adesione sarà interamente digitale, dalla fase istruttoria a quella contrattuale che consentirà così di velocizzare e semplificare sensibilmente l’intero processo. L’iniziativa permette di rimodulare il profilo di rimborso di 130.000 prestiti, per un debito residuo di 24 miliardi», ha concluso Manna. (rcz)

Giovedì in Regione incontro sulla rinegoziazione dei mutui per i Comuni di Anci e Cassa Depositi e Prestiti

Giovedì 13 aprile, in Cittadella regionale, alle 11, si terrà l’incontro sulla Il nuovo modello di finanziamento d’impatto, il Prestito green e la Rinegoziazione dei mutui CDP, promosso da Anci CalabriaCassa Depositi e Prestiti.

«Un’occasione di rilancio per le nostre municipalità che pagano a caro prezzo gli effetti di guerra e pandemia», ha sottolineato il presidente Marcello Manna.

Il piano di rinegoziazione dei mutui, lanciato da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), interesserà più di seimila enti locali: «per la prima volta l’iter di adesione sarà interamente digitale, dalla fase istruttoria a quella contrattuale che consentirà così di velocizzare e semplificare sensibilmente l’intero processo. L’iniziativa permette di rimodulare il profilo di rimborso di 130.000 prestiti, per un debito residuo di 24 miliardi», ha concluso Manna. (rcz)