Una ricerca dell’UniCal sul bergamotto che ha creato un farmaco per la cura di demenza e cerebrolesioni

di FRANCO BARTUCCILa sperimentazione, che ha beneficiato della collaborazione con l’Istituto Sant’Anna di Crotone, ha fatto registrare per alcune patologie una significativa riduzione del dolore

Le ricerche all’Università della Calabria sulle proprietà analgesiche dell’olio essenziale di bergamotto partono dal lontano 2004 dagli studi del docente di Farmacologia, Giacinto Bagetta, in collaborazione con l’Unicz e l’Unige, prima, e con la Daiichi Pharmaceutical University di Fukuoka e con la Tohoku Medical and Pharmaceutical University di Sendai, successivamente. Il progetto ha ottenuto nel 2022 un rilevante finanziamento nell’ambito del Por Calabria che ha consentito di approdare alla fase finale di validazione.

«Al termine di un lungo e difficile iter – ha spiegato il prof. Giacinto Bagetta – è arrivato un risultato significativo. È doveroso, oltre il preziosissimo sostegno di Fincalabra, evidenziare l’importante collaborazione di molti professionisti oltre i ricercatori dell’Unical e dell’Istituto Sant’Anna a cui va ovviamente il mio particolare ringraziamento. Il successo di tutto il progetto, sin dalle sue fasi iniziali, è anche il frutto del supporto ricevuto da Monica Filice, Giuliana Carravetta, Andrea Attanasio e Massimo Paturzo e dagli altri tecnici dell’Area della Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Impatto Sociale (Ariis).

Importantissimo, inoltre, è stato anche il supporto amministrativo del Dipartimento di Farmacia Ssn con il responsabile Francesco Portadibasso ed i suoi collaboratori Giuliana Manna e Giuseppe Oliva. Infine un ringraziamento speciale è rivolto alle direzioni sanitarie, agli psicologi, agli operatori sanitari delle residenze sanitarie che hanno spontaneamente collaborato al successo del progetto di ricerca così come ai pazienti ed ai loro familiari».

Quindi diventa sempre più concreta la speranza di poter utilizzare l’olio essenziale di bergamotto ingegnerizzato (nanoBEO) contro demenza o patologie con gravi cerebrolesioni ancora senza una terapia. Si tratta dello sviluppo di un innovativo studio targato Unical che, dopo anni di ricerca e sperimentazione, è finalmente approdato all’ultimo step di verifica in clinica, poi – se le risultanze si confermeranno positive – diverrà un farmaco commercializzato.

Il progetto è stato selezionato dalla Regione Calabria all’interno della vetrina Ingegno quale collaborazione tra mondo della ricerca universitaria (Unical) e mondo delle imprese (Istituto Sant’Anna per le gravi cerebrolesioni di Crotone).

Nei giorni scorsi, nella sala stampa del Centro congressi “Beniamino Andreatta” dell’Università della Calabria, alla presenza dei funzionari di Fincalabra, Adele Cascio e Carlo di Noia, è stato fatto il punto sullo stato dell’arte di questa ricerca denominata “Riabeo” (miglioramento dei processi neuro-Riabilitativi attraverso l’utilizzo di un innovativo sistema nanotecnologico di rilascio dell’olio essenziale di Bergamotto per il trattamento del dolore). In questa importante giornata, Damiana Scuteri e Loris Pignolo, individuati nell’ambito dell’associazione temporanea di scopo quali coordinatori del progetto per conto Unical e del partner Istituto Sant’Anna, hanno presentato i positivi risultati delle ricerche.

Particolarmente efficace si è dimostrato il controllo operato da NanoBeo sull’agitazione (circa 30% di riduzione al test di Cohen&Mansfield) e sul dolore (riduzione di circa il 45% al test con I-Mobid2) nei soggetti non comunicativi con demenza severa. I risultati sono stati molto apprezzati dai tecnici valutatori di Fincalabra, i quali hanno espresso un giudizio molto positivo sulla gestione del progetto ed eccellente per quanto attiene all’innovatività della nanotecnologia ormai giunta nella fase di maturazione prossima al trasferimento in clinica. I risultati sono attualmente in valutazione per la pubblicazione su una rivista indicizzata di settore e lasciano intravedere un positivo sviluppo in chiave industriale. (fb)

L’OPINIONE / Giuseppe Mangone: La politica ha abbandonato i bergamotticoltori e disattende le promesse

di GIUSEPPE MANGONEIl Dl Agricoltura da poco approvato dal Governo prevede diverse iniziative a favore del settore agricolo e impegna risorse in quasi tutti i comparti, alcune anche in maniera innovativa. È il caso per esempio delle modifiche importanti del Dlgs 198/2021 sulle pratiche sleali a tutela della filiera agricola rispetto al predominio della Gdo e rispetto alla violazione della normativa nei rapporti tra imprese della filiera agricola e quella alimentare, oppure della scelta di evitare gli impianti fotovoltaici a terra che oggi avrebbero danneggiato importanti ecosistemi e colture tradizionali regionali oltre a portarci lontano dagli orientamenti comunitari.

Lo stesso dicasi per affrontare il problema granchio blu, il problema cinghiali e la grave crisi dovuta alla peste suina africana ed altre zoonosi per bovini e ovini. Gli interventi urgenti per fronteggiare la crisi economica delle imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura e quelli inerenti le problematiche del comparto del kiwi e della vite, non contemplano quanto ci si aspettava in merito ai danni e quindi ai ristori riguardanti la crisi climatica dello scorso anno per il Bergamotto di Reggio Calabria, che interessa più di 1.500 ettari e centinaia di famiglie agricole e costituisce storicamente la base economica e rurale di 50 comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Dopo l’estate dell’anno scorso, la politica governativa regionale insieme agli esponenti di altri enti e del Consorzio del Bergamotto e con la presenza di parlamentari locali, lanciava a gran voce e dava per fatta l’imminente approvazione del bando per il riconoscimento del danno alla filiera bergamotticola e quindi dei previsti ristori in termini di contributi da parte del Governo e della Regione Calabria. Di fatto nulla è avvenuto, le interlocuzioni regionali col Ministero si sono arenate e nessuna risposta concreta si è ottenuta: ad oggi tutti si sono dimenticati dei famosi ristori per la crisi del bergamotto a partire dalla politica, che in questo caso sarebbe dovuta intervenire con le strutture regionali. Probabilmente per qualcuno il territorio cosentino è sempre più importante di quello reggino

La Regione con il presidente Occhiuto e l’assessore Gallo, mentre si è dimenticata delle procedure per attivare i ristori ha contribuito scientemente ad affossare il comparto del prodotto tipico reggino per eccellenza, con il boicottaggio a febbraio dell’Igp Bergamotto di Reggio Calabria che era stato approvato dal Ministero a dicembre 2023. Fatto ormai noto a tutti e di cui preferiscono tacere per evitare cattive figure in un periodo elettorale.

Nella realtà però ci avviciniamo alla nuova campagna produttiva bergamotticola ed un comparto storico si prepara a partire con gravi deficit strutturali ed economici, senza alcun aiuto da parte della politica competente regionale e locale e senza la tutela del prodotto, sempre più necessaria. E dovremmo inoltre iniziare a considerare l’imminente arrivo di nuove malattie importanti per il bergamotto e gli agrumi come il “Citrus greening” che in Sicilia già ci si sta organizzando a prevenire e in Calabria nemmeno se ne parla. Gli agricoltori dovranno unirsi e fare rete per affrontare insieme le problematiche evidenti e attuali, così come già sta avvenendo con la cosiddetta “crociata per l’Igp” a sostegno del Bergamotto di Reggio Calabria. (gm)

[Giuseppe Mangone è presidente dell’Associazione di Categoria Liberi Agricoltori – Anpa Calabria]

Il libro La storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria in onda sulla rubrica “Eat Parade” del Tg2

Domani pomeriggio, alle 13.30, il libro La storia fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria di Filippo Arillotta sarà la protagonista della rubrica Eat Parade del Tg2, ideata e condotta dal Bruno Gambacorta.

In questa puntata, dopo la consueta carrellata di interviste e speciali dedicati al meglio dell’enogastronomia italiana, si parlerà di libri specialistici e in particolare si segnalerà la Storia Fantastica del Bergamotto di Reggio Calabria, saggio di Filippo Arillotta edito dalla Kaleidon Editrice, in cui si raccontano i primi passi del Principe degli Agrumi attraverso una ricca documentazione per la prima volta pubblicata in un volume e con le splendide illustrazioni di Aldo Sacchetti.

Una grande soddisfazione per l’autore e per la Casa Editrice, oltre ad una grande occasione di promozione per la Calabria, per la città di Reggio e per il suo Bergamotto, che vengono proposti, grazie ad una vetrina nazionale, all’attenzione del vasto pubblico di appassionati che da anni segue TG2 Eat Parade. (rrc)

Il Bergamotto di Reggio Calabria protagonista al Macfrut di Rimini e al Cibus di Parma

Il bergamotto di Reggio Calabria è stato protagonista al Macfrut di Rimini e al Cibus di Parma, grazie al Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, guidato da Ezio Pizzi.

Il Macrut di Rimi, punto di riferimento a livello nazionale e internazionale per il settore ortofrutticolo, è stata l’occasione per mettere in luce l’importanza e la qualità del bergamotto, un agrume che ha radici profonde nella cultura e nell’economia della regione Calabria. Il bergamotto, noto per le sue proprietà aromatiche e terapeutiche, è stato al centro di numerose discussioni durante la fiera, con degustazioni ed assaggi di un prodotto identitario ed unico al mondo. Valorizzare e proteggere il bergamotto, non solo come prodotto agricolo, ma anche come simbolo di identità culturale e storica: queste le due traiettorie impostate.

Con la chef Laura Barbieri, le marmellate di bergamotto ed i succhi hanno fatto innamorare curiosi ed addetti ai lavori.
«La partecipazione del Consorzio a Rimini, a Macfruit 2024, ha rafforzato la visibilità del nostro prezioso agrume ed ha confermato l’impegno della Regione Calabria per una promozione completa che aiuta tutti noi», ha rimarcato il presidente Pizzi.
«Siamo estremamente soddisfatti – ha aggiunto – della risposta entusiastica che abbiamo ricevuto non solo conferma la qualità superiore che del bergamotto calabrese, ma riafferma anche il suo ruolo cruciale nell’economia e nella cultura della nostra regione. Felici ed onorati anche della visita del Ministro Lollobrigida al nostro stand e del sempre attento interesse dell’assessore Gallo per il nostro agrume».
Abbinamenti ed esperimenti anche e contemporaneamente a Parma, al Cibus 2024, dove non è mancato respirare tutta l’essenza del bergamotto di Reggio Calabria.
Nelle degustazioni, nei talk, tra gli stand all’interno dell’area dedicata alla Calabria, il nostro bergamotto ha lasciato il segno. Molto incuriosita anche la stampa nazionale che ha dedicato ampi passaggi alla nostra essenza.
«Questo è Bergamotto di Reggio Calabria», è il commento entusiastico dei protagonisti. (rrm)

A Brancaleone i bergamotticoltori: L’Igp per bergamotto di RC non può più attendere

Bergamotticoltori, trasformatori, rappresentanti di cooperative, sindaci del territorio ed esponenti politici di destra e di sinistra fanno fronte comune contro il boicottaggio da parte della Regione Calabria dell’approvazione ministeriale dell’IGP avvenuta a dicembre

Se ne è parlato nel corso della terza assemblea pubblica sul “caso” Bergamotto di Reggio Calabria, tenutasi alla biblioteca comunale  organizzata dal Comitato dei bergamotticoltori reggini insieme a Copagri Calabria, Liberi agricoltori-Anpa, Conflavoro agricoltura, Nuova Unci Calabria, Usb Lavoro agricolo e al Comitato promotore per l’Igp Bergamotto di Reggio Calabria.

Il Disciplinare di produzione dell’Igp è stato anche in questa occasione distribuito al folto pubblico presente. Durante l’esposizione di tutto l’iter che ha condotto dopo tre anni all’approvazione ministeriale del Disciplinare Igp, sono emerse le incongruenze e le fallanze dell’ipotesi Dop che per i relatori è «qualcosa di inesistente e inapprovabile ma che per interessi privati sta bloccando il vero processo di sviluppo della filiera bergamotticola».

Giuseppe Falcone, del Comitato dei bergamotticoltori reggini, ha evidenziato come si stia perdendo tempo prezioso in un contesto di crisi climatica ed economica e in cui il prezzo del bergamotto non viene deciso dal mercato ma dal cartello dell’industria oltre ad evidenziare le criticità della Dop, il cui iter il Ministero non ha mai intrapreso:«è sufficiente vagliare la documentazione presentata per l’estensione del disciplinare della essenza Dop al frutto, per capire che è un copia e incolla del vecchio disciplinare dell’essenza: il  sesto di impianto indicato escluderebbe gran parte dei bergamotticoltori, l’utilizzo dell’arancio amaro quale portainnesto non è più consentito in Italia da un decennio, vi è la mancanza assoluta della documentazione necessaria all’approvazione della ipotetica Dop  ed è ormai ufficiale la mancanza dei  famosi studi dell’università tanto sbandierati e necessari per ottenere la Dop». 

«I video delle varie interviste televisive di molti personaggi coinvolti in questa storia infinita – ha proseguito – hanno dimostrato la scarsa conoscenza dei regolamenti e del problema, la quale che si trasforma in menzogna pubblica: è pazzesco che presidenti, onorevoli, rappresentanti istituzionali e di alcune associazioni di categoria si esprimano per sentito dire e senza mai aver letto le carte come si dovrebbe prima di prendere una decisione».

Giuseppe Mangone, di Liberi Agricoltori, ha sostenuto che «è finito il tempo delle parole e non si può più aspettare di concludere un iter approvato ovvero quello dell’Igp per coprire invece gli interessi del nulla ovvero della Dop solamente perché i decisori sono stati presi in giro e non possono ammetterlo; Occhiuto e Gallo non hanno nemmeno avuto il garbo di rispondere  alle nostre sollecitazioni e alla nostra lettera di aprile nella quale ci siamo aperti ad una soluzione unitaria mettendo in luce le criticità irreversibili dell’ipotesi Dop e suggerendo una ipotesi immediata e ottimale per tutti».

«Vuol dire che li andremo a trovare noi tutti insieme – ha detto – con le famiglie dei 508 aderenti all’Igp direttamente alla Cittadella, per un confronto schietto e si spera risolutivo».

Francesco Macrì di Copagri Calabria ha sottolineato come sia paradossale che si continui su questa strada, obiettivamente sbagliata solo perché si è convinti che «la Dop è meglio dell’Igp» senza conoscerne le motivazioni e quando ormai tutti sanno che non è così, oltre al fatto che il Disciplinare dell’Igp all’art. 8 specifica, come fosse una DOP, che tutta la filiera si svolge solo all’interno dell’area vocata e quindi non è possibile che possa entrare prodotto da fuori, argomento che la controparte porta avanti pur sapendo di mentire. La situazione da paradossale oggi è diventata letteralmente ridicola: è il frutto del malcostume diffuso di non applicare studio e approfondimento di ogni tematica».

Aurelio Monte di Usb Lavoro agricolo ha sottolineato come il “caso bergamotto” stia riuscendo, a livello locale, a mettere d’accordo la destra con la sinistra per fronteggiare un problema vero del territorio: «tutti parlano di Dop ma di fatto in più di venti anni a cosa è servita quella dell’essenza oltre a tenere in piedi un ricco carrozzone? A nulla! Visto che di fatto non esiste e non serve nemmeno alla tutela, dal momento che si producono 150.000 kg di essenza di bergamotto all’anno e in Italia se ne commercializzano due milioni».

Sono seguiti gli interventi del sindaco di Brancaleone, Silvestro Garoffolo, del sindaco di Staiti, Giovanna Pellicanò, del sindaco di Caraffa del Bianco, Stefano Marrapodi, dell’assessore al ramo di Locri Giuseppe Arone, del commissario regionale della Lega Giacomo Saccomanno, di numerosi agricoltori e trasformatori.

Ha concluso Rosario Previtera in rappresentanza del Comitato promotore dell’Igp Bergamotto di Reggio Calabria, che comunque si dimostra fiducioso: «Il 5 giugno 2024, giornata mondiale dell’ambiente, saranno tre anni dalla presentazione dell’istanza dell’Igp al Ministero e alla Regione Calabria. Ritengo che a questo punto sia solo una questione di tempo l’ottenimento dell’Igp di fronte di quanto ormai è emerso e continua ad emergere».

«Non si può rimanere in stallo per altri due anni – ha proseguito – a causa di motivi futili e senza alcuna base giuridica. Il Masaf convocherà la Regione, in seguito alla comunicazione del 28 febbraio proprio del dirigente del Dipartimento agricoltura calabrese che dopo tre anni si ricorda che non gli piace più l’Igp, ormai approvata, a fronte di una Dop oggi dimostratasi virtuale. Tale conta dei numeri tra soggetti che presentano una domanda simile, mostreranno però la differenza reale: più di 500 aderenti e più di 800 ettari per l’Igp a fronte di una ventina di operatori del consorzio della essenza Dop».

«Ma si perderà altro tempo prezioso inutilmente – ha concluso –. Ecco perché confido ancora nel governatore Occhiuto e nell’assessore Gallo, presidente e assessore di tutti, per una risoluzione immediata e indolore per come immaginato: si approvi l’Igp visto che esiste e subito dopo, quando gli studi necessari saranno pronti, si potrà pensare unitariamente alla eventuale conversione in Dop». (rrc) 

 

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Incomprensibile battaglia per Dop o l’Igp

di GIACOMO SACCOMANNOAffollatissimo incontro presso la biblioteca Comunale di Brancaleone per spiegare la situazione e per cercare di riprendere il dovuto percorso intrapreso dai produttori di Bergamotto. Però, “Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur”: Mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata!

Dalla relazione del presidente del Comitato, Rosario Previtera, è emersa una situazione veramente aberrante: nel momento in cui l’Igp ha ottenuto, nella data del 12.12.2023, l’approvazione del disciplinare da parte del Ministero dell’Agricoltura, si è fatto di tutto per bloccare l’atto finale dell’assemblea e per completare il riconoscimento dell’Igp! E su cosa poi? La presentazione della richiesta Dop da parte del Consorzio di tutela del Bergamotto, presieduto da Ezio Pizzi, che risulta incompleta e senza la documentazione necessaria e, quindi, allo stato, inaccoglibile.

E cosa dire poi dello strano cambio di idea del direttore del dipartimento Agricoltura della Regiona con una semplice lettera che non rispetta i canoni del diritto amministrativo? Ed, ancora, le furvianti ed inveritiere affermazioni che la Dop sarebbe stata approvata in pochi mesi, quando invece bisogna ricominciare tutto da capo e, quindi, necessitano oltre 2 anni! Ed allora? Cui prodest?

Le risposte potrebbero essere tante e, quindi, limitiamo queste a quelle più evidenti: a) il Consorzio, che opera da oltre 20 anni, non ha mai pensato alla Dop per la semplice ragione che ottiene importanti contribuzioni pubbliche e stabilisce il prezzo dell’essenza, obbligando, allo stato, gli agricoltori ad accettare importi che spesso non coprono nemmeno le spese anticipate; b) vi è un mercato dell’essenza che dinnanzi ad una possibile utilizzazione un certo quantitativo, invece smercia partite dieci volte superiore; c) il Comitato ha una rappresentanza univoca e superiore a quella, quasi, inesistente del Consorzio, con oltre 500 associati e più di 800 ettari di bergamotteti nell’area vocata, che comprende più di 50 comuni; d) non è assolutamente vero che la Dop sia migliore dell’Igp e che possa essere riconosciuta in pochi mesi, non essendoci, tra l’altro, nella domanda presentata dal Consorzio la necessaria documentazione e quello che maggiormente colpisce gli studi universitari che avrebbero dovuto supportare il percorso di ricerca basilare per l’approvazione.

Ma non è finita qui! È fondamentale che si raggiunga al più presto il risultato del riconoscimento per evitare che l’importante “nicchia” calabrese possa essere superata da altri territori, che si stanno fortemente attrezzando. Ricordiamo soltanto che con il bergamotto di Reggio Calabria la Francia è riuscita a creare un importante mercato di utilizzazione del frutto realizzando “Bergamote(s) de Nancy Igp”, con zona di produzione che comprende i dipartimenti Meuse, Meurthe et Moselle, Moselle, Vosgi, nella regione Lorena. Si legge nel sito dell’associazione quanto segue: “La Bergamote de Nancy IGP rappresenta uno dei principali impieghi gastronomici dell’essenza di bergamotto, frutto dalle origini antichissime, attualmente coltivato in Italia in una delimitata area geografica della regione Calabria e tutelato dalla denominazione d’origine protetta dal 1999. Il suo potere antisettico e antibatterico fa sì che la Bergamote de Nancy Igp sia apprezzata anche per il suo potere disinfettante”.

Ebbene, concludendo, non si comprendono gli strani interessi -anche se possono intuirsi- di coloro che stanno tentando, in tutti i modi, di bloccare il riconoscimento dell’Igp, ma quello che, invece, si chiede, a gran voce, è di fare chiarezza, specialmente da parte di coloro che dovrebbero essere terzi e avere a base solamente l’interesse dei territori e delle comunità locali che vedono sfumare un sogno, già realizzato in altri territtori.

A questi soggetti la Lega non può che chiedere ampia chiarezza e la verifica delle carte esistenti in modo trasparente e al di fuori di possibili interessi diversi e portati avanti, forse, da lobby, che non hanno nulla a che vedere con chi sacrifica la propria vita sui campi per poter sostenere la propria famiglia. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

A Brancaleone l’assemblea pubblica dei bergamotticoltori contro il boicottaggio del Bergamotto di RC

Domani pomeriggio, a Brancaleone, alle 17.30, nella Biblioteca Comunale, si terrà la terza assemblea pubblica di protesta dei bergamotticoltori contro «la scelta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto e dell’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, di boicottare l’approvazione ministeriale dell’Igp Bergamotto di Reggio Calabria».

Anche in questa occasione, il Comitato dei bergamotticoltori reggini insieme a Copagri Calabria, Liberi Agricoltori-Anpa, Conflavoro Agricoltura, Nuova Unci Calabria, Usb Lavoro Agricolo ed altre sigle, chiamano a raccolta gli agricoltori a sostegno del “Comitato promotore per l’Igp Bergamotto di Reggio Calabria” presieduto da Rosario Previtera che, ormai, ha superato i 500 associati per più di 800 ettari di bergamotteti interessati nell’area vocata.

Giuseppe Falcone del Comitato dei bergamotticoltori reggini ha spiegato come «distribuiremo e divulgheremo il disciplinare Igp ascoltando anche le impressioni degli agricoltori e soprattutto ancora una volta renderemo pubbliche tutte le criticità del percorso della DOP grazie alla documentazione ufficiale disponibile; un percorso che ormai è chiaro essere irrealizzabile in quanto carente sotto tutti gli aspetti documentali e burocratici, considerando anche il fatto che l’iter istruttorio non è mai stato intrapreso dal Ministero».

«Siamo sempre più convinti – ha proseguito – che la querelle in atto sia stata orchestrata per far si che non si ottenesse né la DOP né l’IGP con il preciso scopo di conservare alcuni interessi consolidati e mantenere la situazione tal quale come è da decenni, naturalmente a discapito degli agricoltori e della filiera bergamotticola. Dopo la prossima assemblea pubblica prevediamo di organizzare una grande manifestazione alla Cittadella se la situazione dovesse rimanere in stallo».

«Non possiamo essere vittime di spot elettorali e di equilibri eventuali riguardanti le prossime elezioni europee – ha ribadito –. Auspichiamo infatti che in tempi stretti il governatore Occhiuto e l’assessore Gallo si ravvedano di fronte alla situazione di blocco ormai nota a tutti la quale rende sempre più ridicolo quello che anche fuori dalla Calabria viene definito “il caso bergamotto”. Ci dispiace che diverse istituzioni siano state prese in giro e se ne siano rese conto solo adesso e che risulta loro difficile ammetterlo: ma si può sempre con onestà intellettuale riparare a favore delle centinaia di aziende del reggino coinvolte».

«Confidiamo nel nuovo direttore generale del Dipartimento agricoltura  – ha detto ancora – e nella recente apertura da parte del presidente Occhiuto verso l’ipotesi di approvare l’Igp e procedere subito dopo all’eventuale trasformazione in Dop quanto gli studi e le ricerche necessarie esisteranno. L’ottenimento del marchio di qualità Igp ha subìto forti ritardi causando danni non indifferenti ai bergamotticoltori a causa della inutile querelle imbastita dal Consorzio della essenza Dop denominato “Consorzio di tutela del Bergamotto”, dalla Camera di commercio e da due associazioni di categoria che a quanto pare non hanno mai visionato il Disciplinare viste le gravi carenze e criticità emerse che rendono la Dop inapprovabile dal Ministero».

«Appare incredibile – ha concluso – che chi dovrebbe tutelare gli interessi degli agricoltori a tutti i livelli in realtà agisca al contrario solo per non ammettere gli errori commessi. Farebbero più figura a fare ammenda. Gli agricoltori se ne sono accorti e noi contribuiremo a far emergere la verità». 

Al Cosmoprof di Bologna il Bergamotto di Reggio Calabria conquista il pubblico

Il Bergamotto di Reggio Calabria ha conquistato il pubblico nazionale e internazionale, nella giornata di apertura del Cosmoprof, la più importante fiera mondiale dedicata alla cosmetica e alla bellezza di Bologna.

Grande interesse ha riscosso il Cosmotalk Bergamotto di Reggio Calabria. Il tesoro olfattivo del Made in Italy, moderato dalla giornalista Loredana Linati, direttore di Imagine, la prima rivista trade di profumeria. 

Un racconto approfondito sulle tante sfaccettature di un’eccellenza italiana della profumeria, utilizzata dai migliori maestri profumieri per le loro creazioni e presente praticamente nella quasi totalità dei profumi, e arricchito dal contributo appassionato del maestro profumiere Francois Demachy, grande estimatore del Bergamotto di Reggio Calabria, ingrediente immancabile nelle sue creazioni, entrate nella storia della profumeria mondiale.

Un racconto che ha visto tra i protagonisti il Presidente della Camera di commercio Antonino Tramontana, che, nel suo intervento, si è soffermato sull’importanza del Bergamotto di Reggio Calabria, quale simbolo identificativo del territorio, trattandosi di un luogo esclusivo di produzione di questo frutto con caratteristiche non replicabili altrove.

«Per le sue caratteristiche di unicità il Bergamotto di Reggio Calabria – ha evidenziato Tramontana – è diventato un attrattore territoriale, come dimostra il successo dell’evento “Bergarè” promosso dalla Camera di commercio e la cui edizione 2024 è già in fase di organizzazione; e proprio grazie alla sua esclusività esso rappresenta un’importante filiera produttiva, caratterizzata peraltro da una particolare vitalità degli operatori, alcuni dei quali hanno avviato una significativa attività di export del prodotto».

Dal palcoscenico del talk, l’attenzione del pubblico si è poi spostata sull’installazione audiovisiva che l’Accademia del Profumo ha ospitato con grande visibilità e risalto presso il proprio stand, realizzata dalla Camera di commercio con il supporto del Comune di Reggio Calabria e del Consorzio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria.

Una mostra che ha proiettato i visitatori in un percorso esperienziale alla scoperta del Bergamotto di Reggio Calabria, culminato con l’immersione nei sapori unici delle preparazioni a base di bergamotto, come marmellate e miele che hanno arricchito la degustazione di formaggi locali. Grande l’apprezzamento per il cocktail “Amaranto”, perfetto mix tra bergamotto, vino rosso, soda al bergamotto e soda, inserito nel menu di “Tradizioni reggine”, l’iniziativa promossa dalla Camera di commercio per valorizzare la gastronomia tipica del territorio. (rrm)

Copagri Calabria: Concludere iter ministeriale per riconoscimento Igp a Bergamotto di Reggio Calabria

Copagri Calabria ha ribadito l’importanza di «concludere l’iter che ha visto l’approvazione ministeriale del Disciplinare di produzione, tramite la dovuta convocazione della Riunione di pubblico accertamento» e, proprio per questo, assieme  ad altre sigle sindacali, Copagri Calabria ha già scritto agli uffici preposti del Masaf e al ministro Lollobrigida.

«Perdere o procrastinare un obiettivo tanto atteso e ormai raggiunto, ovvero l’IGP per il Bergamotto di Reggio Calabria che è la certificazione di qualità più opportuna per un agrume, appare oggi paradossale oltre che costituire un vero e proprio danno nei confronti dei bergamotticoltori», ha ribadito il presidente, Francesco Macrì.

«Soprattutto perché  – ha concluso – ad un percorso già concluso con relazioni tecniche e scientifiche, attestate da una documentazione impeccabile, si contrappone la richiesta del dop carente in moltissime parti e con pericolose prescrizioni»

La Confederazione, poi, in merito agli articoli di stampa pubblicati negli ultimi periodi inerenti al percorso di valorizzazione del Bergamotto di Reggio Calabria e alla querelle inerente all’ottenimento dell’Igp e alla presentazione della Dop, si tiene a rettificare che Copagri Calabria e Copagri provinciale sono a favore dell’Igp e sostengono tale percorso così come dichiarato ufficialmente  il 28 febbraio unitamente ad altra associazione sulle quattro associazioni datoriali presenti alla riunione indetta dal presidente Occhiuto presso la Cittadella regionale». (rcz)

L’OPINIONE / Ezio Pizzi: Basta litigi, il territorio sia unito per riconoscimento Dop a Bergamotto di Reggio

di EZIO PIZZI – Se andremo tutti uniti per ottenere questo riconoscimento Dop ci riusciremo in pochi mesi perché ne abbiamo la possibilità e abbiamo anche la volontà politica espressa dalla Regione Calabria. Il territorio ci aiuti, stiamo tutti dalla stessa parte, senza ulteriori prese di posizione che non servono.

Voglio ringraziare, pubblicamente, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per l’illuminata e coraggiosa interpretazione della dinamica di riconoscimento del marchio di tutela del Bergamotto di Reggio Calabria e perché, come ogni buon padre di famiglia ha deciso, senza remore, la strada migliore per tutti. Chi oggi deve gestire le sorti della nostra terra non può avere tentennamenti o dubbi. Nel caso del bergamotto, Occhiuto ma anche l’assessore Gianluca Gallo e tutta la governance amministrativa regionale, hanno sinceramente voluto incidere con un contributo fondamentale per portare a termine il percorso istituzionale più lineare e più veloce, oltre che quello più significativo per il prodotto.

Il Consorzio che, negli ultimi mesi, aveva scelto la strada del silenzio per non assecondare ulteriori polemiche, nonostante sia “forte” anche nei numeri degli iscritti (ben oltre 500), si ritiene estremamente soddisfatto per i tanti interventi che stanno pubblicamente appoggiando il cammino della Dop. Oltre ad Occhiuto, alla politica regionale ed ai parlamentari calabresi, forte è il consenso del Presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria Antonino Tramontana, del Rettore dell’Università “Mediterranea” Giuseppe Zimbalatti, dei Presidenti delle Confederazioni agricole Borruto (Cia), Basile (Coldiretti), Canale (Confagricoltura) e Lentini (Copagri) che hanno ribadito, in modo unitario, l’auspicio che il frutto fresco di bergamotto sia insignito del marchio Dop.

Ma anche tutto il resto del mondo agricolo e chi, come ad esempio il professore Vincenzo Montemurro che, negli ultimi 12 anni, è stato un protagonista ed autorevole divulgatore scientifico delle proprietà salutistiche del bergamotto di Reggio Calabria.

Senza dimenticare il compianto professore Franco Romeo che mi ha introdotto come relatore a diversi convegni nazionali e internazionali di cardiologia ad illustrare le proprietà del nostro agrume strettamente legato al territori. E ancora, l’associazione ambientalista “Fare Verde” che ha qualificato l’attuale azione.

Siamo di fronte ad un “risveglio delle coscienze” con la società civile, i tantissimi produttori che non hanno mai smesso di dare forza alle nostre scelte, le Istituzioni e moltissimi cittadini che, oggi più di ieri, devono (e dobbiamo) unirci, senza altre polemiche, tutti insieme per raggiungere un grande, enorme, risultato per il nostro amato e identitario agrume. (ep)

[Ezio Pizzi è presidente del Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria]