LOCRIDE, LA CHIESA ACCANTO AI SINDACI
PERCORSO DI COMUNITÀ DA FARE INSIEME

di MONS. FRANCESCO OLIVA – Carissimi, sento di dovervi ringraziare ancora una volta per l’incontro di saluto e di augurio in occasione del Santo Natale, ma ancor più per il lavoro che quotidianamente svolgete a favore di questa meravigliosa terra. In un contesto sociale delicato e difficile, con non pochi condizionamenti.

Ponendovi in prima linea nel lottare e ricercare le risorse necessarie per la vita e la cura delle nostre comunità.
Condivido le vostre sofferenze e l’impegno a conservare nei territori gli ultimi presidi di formazione (scuole e asili), di vita sociale (sportelli postali, bancari) e di altri servizi essenziali. Provando spesso un senso di frustrazione, quando agli sforzi compiuti non seguono i risultati sperati e quando la stessa comunità non coglie il valore dei vostri tanti sforzi compiuti. Spesso avvertendo un senso di solitudine.

Spendersi per la propria comunità e lavorare con passione è di per sé stesso un percorso che ripaga il vostro impegno. Senza lasciarsi coinvolgere nelle logiche partitiche e dei gruppi di potere che intendono ridurre tutto alla logica del proprio interesse e profitto. La vostra gioia sia sempre nel fare tutto per il bene comune, difendendo le comunità dall’arroganza di chi mette sempre al primo posto gli interessi personali. Camminate con lo sguardo attento sempre e solo ai bisogni della gente.

Apprezzo l’attenzione che prestate nella valorizzazione e custodia dei centri storici. Un patrimonio di arte, storia e cultura che va gelosamente custodito. Nonostante lo spopolamento. Sono le radici della nostra storia ed ogni edificio, castello, torre, piazzetta, vicolo, fontana, Chiesa racconta un vissuto che ci appartiene. Su di essi è bene investire risorse con eventi culturali, di folklore e di tradizioni.

Troppo spesso vi trovate a difendere il territorio comunale da attività che ne compromettono l’integrità. Penso all’abbandono dei rifiuti, al degrado degli spazi pubblici, all’inquinamento ambientale, agli incendi estivi, all’abusivismo edilizio ecc. La gente apprezza la buona amministrazione. Lo dimostrano la buona risposta nella raccolta differenziata dei rifiuti, tante spontanee iniziative di volontariato, la partecipazione alla vita sociale e civile di tante associazioni. Mi conforta anche – nel rispetto delle reciproche competenze – la collaborazione nei progetti di solidarietà della Caritas diocesana e della Caritas parrocchiali.

La Locride è una bella comunità con una sua identità e le sue tipicità, le sue problematiche e ferite, le sue prospettive di sviluppo e di crescita: esse vanno sempre considerate ed affrontate nella loro specificità. Non può mancare una visione d’insieme e una prospettiva di più ampio respiro, che esige il lavorare in rete. Conosco il vostro cammino e la storia dell’associazione dei Comuni della Locride e del Comitato dei Sindaci. Senza entrare nel merito delle problematiche emerse nel tempo, ho sempre pensato trattarsi di un’organizzazione rispondente alla legittima istanza di fare rete attorno a progetti comuni. Al di là di ogni interesse particolare o di logica localistica.

Sono preoccupato per le tensioni che si sono creati negli ultimi giorni e per il rischio di un generale sfaldamento, con conseguente perdita dei valori che l’avevano ispirata. È vero: ci possono essere fasi di stanchezza, la difficoltà del lavorare insieme. È sempre latente la tentazione di pensare che da soli si possa arrivare prima alla soluzione dei problemi. Ma isolandosi non si va lontano. Lavorando in rete si fa più fatica, ma crescono e si arricchiscono le possibilità di relazioni tra le persone, tra le comunità e gli stessi amministratori.

I problemi sono tanti e gravi: non ci si può dividere. Tra questi mi permetto di segnalare il fenomeno criminale che si alimenta col narcotraffico, l’usura, l’incremento esponenziale delle sale gioco. Le inchieste della Magistratura e delle Forze dell’ordine dimostrano la recrudescenza del fenomeno criminale. Occorre tanto impegno e collaborazione. Ognuno deve fare la propria parte. Sui problemi non ci si può permettere il lusso di dividersi. La responsabilità amministrativa impone coesione e coraggio, il sapere osare oltre le proprie visioni. Lavorare insieme è un bisogno dettato dall’amore per il proprio popolo.

In dialogo con alcuni di Voi pare imprescindibile un Patto per la Locride, ove si colgano e si affrontino insieme i problemi comuni più gravi. I problemi del vicino sono anche i miei problemi. Insieme si lotta per superarli. Insieme ci si sostiene. Insieme si cammina. Al di là degli schieramenti partitici. I problemi comuni sono tanti e non si possono affrontare in una prospettiva municipale. Una scelta sbagliata fa male a tutti. Sarebbe imprudente pensare di risolvere i problemi della “propria” comunità senza considerarli nel contesto più ampio. A tal fine non deve mancare il coraggio della verifica ed eventualmente la disponibilità per gli opportuni correttivi.

Il rinnovamento ed il cambiamento per il bene comune, facendo anche un passo indietro, non è resa, ma saggezza costruttiva e positiva.

Una cosa è certa: i problemi che interessano il nostro territorio, quello della viabilità (SS 106 in primis, collegamenti con i territori più interni e collinari, strada statale 682 Jonio-Tirreno), della rete ferroviaria, dello spopolamento dei centri storici, dell’amministrazione della sanità territoriale, della disoccupazione o dell’emigrazione giovanile, possono essere affrontati solo in una visione d’insieme. In una prospettiva che pone questa terra in una comunità più grande, per la quale molti dei suoi figli hanno versato il loro sangue, pagando di persona un’unità nazionale nella quale hanno fermamente creduto.

La Locride non può essere marginalizzata, terra di periferia penalizzata da uno sviluppo a più velocità. Molto dipende da quanti l’abitiamo, dall’amore che abbiamo per essa. E soprattutto dalla lungimiranza dei suoi amministratori che per amore verso la propria comunità devono mostrare tanto coraggio nel mettere da parte le proprie visioni ed eventuali progetti di fronte alle esigenze del bene più grande dell’intero territorio.

La Locride o cammina insieme o non va da nessuna parte! Occorre superare divergenze e divisioni, guardare con uno sguardo nuovo la realtà sociale e politica, che non è più quella di qualche decennio fa. “L’età del piombo” sembra essere passata. Ma non possiamo godere di una Locride che va spopolandosi, desertificandosi sempre più. I cambiamenti climatici si riflettono anche sulla nostra area. Se i giovani vanno via, se tante eccellenze locali emigrano, una ragione dev’esserci. Sono questi i problemi che c’interpellano, che interpellano giorno dopo giorno chi è chiamato ad amministrare.

Chiudo questa mia lettera, che spero non sia considerata invadente, con il richiamo di papa Francesco nell’enciclica “Laudato sì”: “Siamo tutti connessi!”.

Essere consapevoli di questa verità elementare sta alla base di ogni sana politica. Con la stessa consapevolezza sono con voi, soffro con voi, ma soprattutto cammino con voi. (fo)

[Mons. Francesco Oliva è vescovo della Diocesi di Locri-Gerace]

La salute diventa un progetto di Comunità: Sinergia tra Asp di CZ e Comune di Soveria Simeri

L’Asp di Catanzari e l’Amministrazione comunale di Soveria Simeri, guidata dal sindaco Amedeo Mormile, coinvolgono i cittadini e gli Enti del territorio per nuove politiche della Salute, e lo fanno attraverso un incontro svoltosi nei giorni scorsi e promosso dal primo cittadino e dall’UO Servizio sociali del distretto sociosanitario di Catanzaro, diretta dal sociologo Franco Caccia.

L’iniziativa è parte integrante della rinnovata azione di integrazione sociosanitaria, portata avanti dal distretto sociosanitario di Catanzaro, da pochi mesi guidato dalla d.ssa Tiziana Parrello. L’incontro si è tenuto presso locali parrocchiali messi a disposizione dal parroco don Davide Marino. Presente, anche, l’assistente sociale Rita Tallini.

Durante il suo intervento il responsabile dell’U.O. servizi sociali, dott. Franco Caccia, ha presentato le motivazioni dell’incontro ed, in particolare, ha fornito ai diversi amministratori locali ed alla nutrita rappresentanza delle associazioni operanti a Soveria Simeri, le linee operative di un progetto da realizzare, fin dalle prossime settimane, nella comunità locale.

«Migliorare il proprio stato di salute – ha precisato Franco Caccia – rappresenta un risultato che, almeno per gran parte delle problematiche più diffuse tra le diverse fasce della popolazione, non necessita di farmaci e visite mediche. Come documentato da anni di studi su questi temi, è necessario adottare stili di vita più attenti al benessere del corpo ma anche incrementare le sane relazioni tra le persone».

«Una sana alimentazione ed una corretta attività motoria costituiscono le azioni prioritarie ma – ha concluso il sociologo dell’ASP di Cz – è necessario recuperare la dimensione della socialità, dello stare insieme per fare qualcosa di positivo per la comunità». 

Su questo punto è intervenuto il parroco di Soveria Simeri don Davide Marino, il quale ha  già promosso nella comunità di Soveria,  iniziative di aggregazione. Molto apprezzato è infatti l’appuntamento del caffè, fissato per ogni sabato pomeriggio, «un momento informale che rappresenta un utile momento di ascolto e di coinvolgimento dei cittadini».

Poiché si è molto discusso sul ruolo centrale ricoperto della comunità sui temi della salute, si aprono nuovi spazi per la partecipazione dei cittadini e delle diverse associazioni presenti sul territorio.

All’incontro hanno attivamente partecipato anche diversi amministratori comunali tra cui la presidente del consiglio comunale, Nadia Lorusso , vero e prezioso collante con il mondo dell’associazionismo locale, il vicesindaco Domenico Cosco e l’assessore Giuseppe Perri. A conclusione dell’incontro il sindaco Mormile ha espresso soddisfazione per la riuscita dell’incontro ed ha tenuto a sottolineare il valore della sperimentazione che, grazie alla direzione del distretto sociosanitario di Cz, vede Soveria Simeri impegnato in prima fila nella costruzione di moderne politiche per la salute.

«Siamo certi – ha concluso il sindaco Mormile – che la vicinanza e la qualità dei professionisti dell’U.O. Servizi Sociali dell’Asp di Cz sarà possibile ottenere risultati concreti e, soprattutto, a favorire lo sviluppo di un clima di collaborazione e di partecipazione attiva di tutti i cittadini».  

Nel corso del partecipato incontro, sono intervenuti tutti i referenti delle diverse associazioni e gruppi sociali e culturali presenti sul territorio di Soveria Simeri. Erano presenti i referenti e volontari delle seguenti organizzazioni: Happy People New Ados; Ilorazepan; Banda Musicale San Donato; Croce Bianca; Anziani Soveritani; gruppo Folkloristico i Soveritani; Avis; Pro loco; Prima o poi.

Si tratta di una vasta rete di associazioni  impegnate nei settori della promozione culturale, dell’inclusione sociale, della tutela delle tradizioni  e della promozione turistica. (rcz)