Baldino (M5S): Istituire una sezione della Dia nella Sibaritide

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha chiesto, in una interrogazione depositata e rivolta al ministero dell’Interno e della Giustizia, di istituire una sezione operativa dislocata della Dia nella Sibaritide.

«Se il Ministro dell’Interno – si legge nell’interrogazione sottoscritta anche dal vicepresidente della Commissione antimafia De Rahoe dai parlamentari calabresi del M5S Orrico, Scutellà e Tucci – non ritenga necessario valutare l’istituzione di una sezione operativa dislocata della Dia nella Sibaritide con invio di contingenti di Polizia di Stato, di Carabinieri e Guardia di Finanza».

L’interrogazione muove dalla puntuale ricostruzione delle azioni criminali che negli ultimi anni hanno scosso tutta l’area della Sibaritide. Dagli ultimi eventi, come i ripetuti e molteplici incendi di matrice dolosa, agli attentati intimidatori verso i cantieri del terzo megalotto della SS.106 a quelli che hanno riguardato una parte del villaggio Sybaris.

«Negli ultimi 4 anni – ha proseguito – l’area della Sibaritide ha registrato 11 omicidi e 3 tentati omicidi riconducibili alla ‘ndrangheta. Numerosissime sono state le operazione condotte dalla magistratura contro la ‘ndrangheta, a testimonianza di una presenza forte e radicata della criminalità organizzata nel territorio, tanto che la stessa Direzione Investigativa Antimafia nella sua relazione semestrale indica in modo preciso le cosche operanti nella Sibaritide».

Fatti che meriterebbero un’attenzione particolare al territorio.

«Non possiamo abituarci alla normalizzazione del fenomeno mafioso. I calabresi non si rassegnano all’idea di dover convivere con i fenomeni criminali e vogliono alzare la testa –  ha concluso –. Per questo è importante che lo Stato, per primo, dia un segnale forte in termini di presenza su un territorio dove invece si percepisce una sua desistenza, come dimostrano la soppressione del tribunale di Rossano e una sistematica situazione di carenza di organico nelle forze dell’ordine. L’istituzione di una sezione operativa dislocata della DIA può essere quella risposta forte dello Stato che permetterebbe una più incisiva azione di contrasto alla criminalità organizzata». (rp)

Intesa tra Regione e Dia per contrastare infiltrazioni della criminalità organizzata nell’uso dei fondi del Pnrr

Rafforzare la prevenzione e contrastare la criminalità organizzata, anche di tipo mafioso, nell’ambito delle procedure di appalto, autorizzazioni, concessioni riconoscimento di benefici economici, con particolare riferimento agli interventi connessi al Pnrr, oltre che al Por e Psc. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa stipulato tra il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto e il direttore della Direzione  Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Maurizio Vallone.

Un’importante iniziativa concretizzatasi anche grazie alle interlocuzioni avviate negli scorsi mesi dal consigliere Antonio Montuoro, Presidente della Commissione Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero del Consiglio regionale della Calabria. Gli ambiti di collaborazione si concretizzeranno anche nella verifica e monitoraggio degli atti, contratti e provvedimenti di spesa adottati dalla Regione Calabria per l’attuazione degli interventi del PNRR, con particolare riferimento alla platea degli operatori economici che parteciperanno o risulteranno assegnatari di appalti, autorizzazioni e/o concessioni, anche in sub-affidamento.

L’accordo risponde all’interesse generale di individuare strumenti idonei a prevenire le infiltrazioni mafiose nel sistema delle forniture di beni e servizi in considerazione, dell’arrivo sul territorio della Calabria, di una rilevante quota di risorse del Pnrr stanziate per la realizzazione di opere di significativo impatto in diversi settori, tra i quali, la viabilità, la sanità e l’edilizia che attiveranno contratti pubblici di lavori, servizi e forniture meritevoli di particolare attenzione anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto dei tentativi di infiltrazione mafiosa.

«Oggi – ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto – sono felice di dimostrare, insieme alla Dia, che ringrazio di questa cooperazione, che c’è una Calabria che vuole crescere e segnare un cambio di passo anche rispetto a tanti luoghi comuni che per tanti anni si sono radicati in ordine al nostro territorio e al suo futuro. Il protocollo prevede la possibilità per la Dia di accedere a tutte le banche dati della Regione, e così rendere le procedure per gli affidamenti degli appalti e dei finanziamenti molto più trasparenti, garantendo a chi vuole investire in Calabria maggiore consapevolezza su percorsi burocratici legali e non inquinati dai poteri criminali».

«La Calabria – ha invece sottolineato il direttore della Direzione Investigativa Antimafia, articolazione del Dipartimento della pubblica Sicurezza, Maurizio Vallone – è tra le Regioni che maggiormente risente della presenza di criminalità organizzata, e trovare un presidente con una disponibilità tale da aprirci le banche dati dell’ente ai nostri controlli e alle nostre attività è un grande segno di progresso e di trasparenza. Il controllo sugli investimenti di queste ingenti risorse provenienti dai vari strumenti finanziari costituiscono non solo una garanzia per lo sviluppo dei territori e del benessere dei cittadini calabresi ma anche un beneficio per i cittadini di tutta Italia e degli stranieri che vorranno godersi questa meravigliosa terra».

«È una giornata molto importante per la Calabria – ha osservato il consigliere regionale Antonio Montuoro, presidente della Commissione Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero – perché siamo tra le prime regioni in Italia a firmare questo protocollo sul contrasto alle infiltrazioni criminali sui fondi pubblici. È anche la dimostrazione che questa Regione fa della legalità un caposaldo, soprattutto in un periodo storico in cui non possiamo permetterci passi falsi sulla gestione di risorse così ingenti indispensabili allo sviluppo». (rcz)

Cgil, Cisl e Uil Calabria: Sottoscrivere Protocollo su Legalità e Sicurezze

I segretari generali di CgilCisl e Uil Calabria, rispettivamente Angelo SposatoTonino RussoSanto Biondo, hanno chiesto la sottoscrizione «di un Protocollo sulla legalità e sicurezza con le Prefetture, Istituzioni e parti sociali, nella convinzione che questi rappresentano un argine importante al rischio di prestarsi al gioco perverso della ‘ndrangheta».

Inoltre, rivolgendosi al presidente della Regione, Roberto Occhiuto e ai sindaci calabresi, «pretendiamo di avviare e rendere concretamente operativa la cabina di regia che è stata deputata alla verifica delle corrette prassi in merito alla gestione del Pnrr».

Richieste che arrivano a seguito dell’inaugurazione l’inaugurazione del Centro operativo della Direzione investigativa antimafia in un bene confiscato a Catanzaro, che per i sindacalisti «è una notizia importante che ha una doppia valenza».

«Perché eleva ad un rango superiore – hanno spiegato i sindacalisti – una Sezione da sempre in primo piano nella lotta alla ‘ndrangheta e, quindi, presuppone un potenziamento in uomini e mezzi e, poi, perché restituisce alla comunità e, soprattutto, destina al contrasto della criminalità organizzata più potente ed aggressiva su scala mondiale un bene che rappresentava, sul territorio catanzarese, lo strapotere economico delle cosche».

«La presenza di un Ministro della Repubblica, ancora – hanno proseguito – ha reso più rilevante questo evento e, allo stesso tempo, ha posto un tratto di evidenziatore sull’opera pregevole messa in atto dalla Procura di Catanzaro e dal Procuratore Nicola Gratteri al quale va tutto il nostro sostegno, che sono pochi mesi addietro aveva inaugurato la sua nuova sede, e della sua guida nell’azione di repressione del fenomeno mafioso».

«Le parole del Ministro Piantedosi – hanno detto ancora – che senza giri di parole si è esposto sulle intenzioni del Governo di potenziare – in termini di uomini e mezzi – il Centro operativo della Dia di Catanzaro si muovono proprio nel solco di quanto indicato proprio dal Procuratore Gratteri, non più tardi di quindici giorni addietro durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del distretto catanzarese. L’elevazione di rango della Sezione della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro si registra in un momento importante per il territorio calabrese, la cui pubblica amministrazione è impegnata nella corretta progettazione dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza».

«Quella che stiamo vivendo – hanno evidenziato – è una fase storica per la Calabria è, quindi, è determinante sostenere il percorso di legalità avviato grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine chiamati spesso a fare i conti con carenze insopportabili. Adesso, però, è il momento che ognuno di noi faccia la sua parte per quanto di propria competenza». (rcz)

CATANZARO – Grande successo per la mostra della Dia

Si è chiusa, registrando la visita di un migliaio di studenti e cittadini, la mostra fotografica Antimafia Itinerante, voluta fortemente dal direttore della Direzione investigativa antimafia, Maurizio Vallone, in occasione del 30mo anniversario dell’istituzione della Dia avvenuta, il 29 ottobre 1991.

Tra le iniziative in programma, si è svolto il convegno Holding ‘ndrangheta: l’affare sanità, al cui termine il prefetto di Catanzaro Maria Teresa Cucinotta, il presidente del Tribunale di Catanzaro, Palermo, il procuratore vicario della Dda Vincenzo Capomolla e il direttore della Dia Maurizio Vallone, hanno accolto gli studenti rappresentanti del “Coordinamento regionale delle Consulte provinciali della Calabria”.

«Un segnale importante – si legge in una nota – che fa ben sperare per il futuro della Calabria e da’ un senso compiuto alle parole profetiche del giudice Falcone: ‘gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali, continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’». (rcz)