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Torna la campagna #Comprosottocasa di Confcommercio

Torna la campagna #Comprosottocasa di Confcommercio

Anche quest’anno, torna la campagna social #Comprosottocasa perché mi sento a casa di Confcommercio.

Dopo l’emergenza Covid, famiglie e imprese vivono oggi una nuova pandemia nella quale inflazione, caro energia e il protrarsi della guerra in Ucraina condizionano i comportamenti di consumo – orientati al risparmio e alla prudenza – generando un diffuso senso di incertezza.

C’è però, ed è forte, la voglia di normalità e soprattutto il desiderio di trascorrere con un po’ più di serenità le prossime festività natalizie. Possibilmente rispettando la tradizione, anche attraverso il “rito” del regalo.

L’obiettivo della campagna è quello di valorizzare il ruolo di aggregatore sociale che le attività commerciali – come negozi, bar, ristoranti – svolgono nelle città ed evidenziare il forte legame che esiste tra gli abitanti di un quartiere e i suoi negozi. Un legame che nello spot lanciato in questi giorni «mostra come i negozi cittadini siano non solo un elemento economico di vitale importanza, ma anche luoghi in cui ognuno conserva ricordi dall’infanzia fino all’età adulta – ha dichiarato il Presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri – acquistando nelle attività delle nostre città continuiamo a creare nuovi ricordi e a far battere quello che è il cuore pulsante della nostra economia, che mai come in questo momento ha bisogno di essere supportato».

«C’è chi fa accordi per sostenere il commercio online – ha aggiunto –, che precisiamo non va demonizzato, ma lo abbiamo visto con la pandemia se chiudono i negozi muoiono le nostre città. Il digitale deve essere un elemento aggiuntivo di miglioramento, ma non la soluzione al problema».

«Le nostre città soffrono lo spopolamento – ha proseguito – e se non incentiviamo l’iniziativa economica probabilmente andremo incontro ad una inesorabile desertificazione. È importante quindi adottare misure a tutela del commercio fisico. I negozi pagano le tasse, sostengono l’economia, i grandi colossi digitali invece portano poco o niente alle casse regionali e statali. In questo, un ruolo centrale deve essere assegnato alle associazioni di categoria, che non vanno baipassate con la creazione di strumenti di dialogo alternativi, ma vanno ascoltate e coinvolte su queste tematiche e non solo in campagna elettorale. Noi continueremo a batterci a tutela delle nostre attività perché crediamo fortemente che esse rappresentano e continueranno a rappresentare l’anima delle nostre città». (rrm)