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Uscito il videoclip sull'antica polis dell'artista calabrese Maurizio Vincenti

Uscito il videoclip sull’antica polis dell’artista calabrese Maurizio Vincenzi

È un videoclip storico e dedicato all’antica polis, il nuovo videoclip dell’artista e musicista calabrese, Maurizio Vincenzi.

Girato tra la Calabria e il Veneto, con oltre 250 comparse e addetti ai lavori, il videoclip mostra immagini in cui si può ammirare la Piana di Sibari, il Parco Archeologico della Sibaritide. Immagini che raccontano la gloria e la distruzione di Sybaris l’antica e grandiosa polis della magna Grecia, ad opera dei Crotoniati.

Nato e cresciuto a Sibari (Cs) da padre ferroviere (fu Leonardo) e madre casalinga e insegnate di taglio e cucito (Inelsa), inizia a 12 anni ad approcciarsi alla chitarra, strumento desiderato sin da piccolo, da quando a soli 6 anni, nel 1978 ebbe una folgorazione per Rino Gaetano, dopo averlo visto in una trasmissione televisiva in bianco e nero in cui cantava Gianna, con l’ukulele tra le mani.

Altro episodio fondamentale ad avvicinarlo alla musica, fu quando nelle domeniche, insieme alla famiglia originaria di Frascineto da parte di madre e Villapiana da parte di padre,si recavano puntualmente a far visita ai nonni. Uno zio all’epoca capellone ,fratello del padre, sul finire degli anni 70 faceva parte di una 

band , in cui suonava la chitarra elettrica. Quasi ogni domenica mattina, il piccolo Maurizio, giunto nella casa dai nonni paterni, saliva le scale di corsa del piano di sopra per raggiungere in fretta la stanza dove c’era suo zio che, seduto nel suo letto con la chitarra in mano, cantava e suonava le canzoni di quegli anni.,di gruppi  come Dik Dik, Camaleonti, Equipe 84 ecc… restandone affascinato. A metà degli anni 80 la gioventù sibarita del quartiere in cui viveva, come in altre parti della Calabria, era propensa principalmente in poche attività  semplici ma sane e nobili…  

Si andava a scuola, si bazzicava l’oratorio di, si giocava a calcio per le strade o nei campi, ci si ritrovava nell’immancabile “muretto”, al parco, si pensava al mare e alla prossima estate in arrivo. Spesso  sotto casa,  si radunavano “i ragazzi più grandi” con la chitarra, dove suonavano e cantavano le canzoni dei  classici cantautori italiani: De Gregori, Battisti, Venditti, Baglioni ecc. ecc. 

È proprio in quell’ambiente che gli entrò ancor di più’ nell’anima la passione per la musica; proprio  vedendo e partecipando da spettatore “preso e catturato” da quelle prime schitarrate “dal vivo”.  Giunto in terza media,finalmente gli venne comprata da sua madre la tanto desiderata chitarra.  Imparò presto i primi accordi grazie all’insegnate di musica della sua classe e grazie anche ai ragazzi del  quartiere che già suonavano lo strumento per strada. 

Inizia dopo qualche approccio con lo strumento a creare con gli amici d’infanzia la prima band. Dapprima si chiamarono i New Doors per poi maturare e sfociare nei Running Free ispirati da band Iron  Maiden in primis.Era la fine degli anni ’80.

Nei primi mesi del ’91, all’età di 19 anni, per un concorso vinto nel genio ferrovieri (militare),Maurizio si  trasferì tra il Piemonte e Valle d’Aosta. 

Senza mai abbandonare la passione per la musica, nel ’93 dopo anni da autodidatta si iscrisse ai corsi di  chitarra rock al (C.P.M) Centro Professione Musica di Milano sotto la guida di Franco Mussida (Premiata  Forneria Marconi, De Andrè, Battisti, Guccini, Dalla ecc), Pietro la Pietra (Fiordaliso, Alex  Baroni, Paoli, Morandi, ecc) e Andrea Braido (Vasco Rossi, Zucchero, Ramazzotti ecc). Nel 94 si trasferisce in Friuli ed inizia a scrivere le prime canzoni. 

Nel 96‘ un po’ per ingenuità, un po’ per gioco, un po’ per esplorare il mondo del cantautorato, grazie anche  all’aiuto e sostegno dell’amico musicista Giovanni Covassi (in qualità di produttore), realizza il primo demo  “Ma Che storia è”; un insieme di 11 canzoni inedite con testo e musica di proprio pugno (eseguite spesso  dal vivo ma mai pubblicate ufficialmente). (rcs)

Il videoclip