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COSENZA – Domani presentazione del libro di Antonella Lattanzi

Il 31 agosto alle ore 18.30, presentazione del libro Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi, Einaudi, presso la libreria Ubik Cosenza, Via XXIV Maggio 49. Dialoga con l’autrice Paola Sammarro, giornalista e direttrice di Io Calabria Magazine.

Ci sono cose che non si raccontano perché le parole sono scogli nel mare. Ci sono cose che non si raccontano per vergogna, rabbia, troppo dolore, e perché se non le racconti, in fondo puoi sempre credere che non siano successe. Antonella e Andrea vogliono un figlio: adesso lo vogliono proprio, lo vogliono assolutamente. Ma è come se non ci fosse niente di semplice, nel desiderio piú naturale del mondo: tutto ciò che può andare storto andrà storto, anche l’inimmaginabile.

Antonella Lattanzi ha trovato parole esatte per questa storia, che è sua e di tutte le donne – ambiziose, indecise, testarde, libere di scegliere. Un libro emozionante, che non si riesce a smettere di leggere, straordinariamente contemporaneo.

Cose che non si raccontano (Einaudi) di Antonella Lattanzi Racconta di sé, del tormento della scelta tra l’aspirazione alla maternità e la necessità di continuare il suo lavoro di scrittura, che non l’abbandonerà mai, sommergendola fino all’ultimo di sensi di colpa e non permettendole mai di autodeterminarsi con serenità come scrittrice, come madre, come donna.

Questo libro racconta dell’ossessione e della ferocia con cui si desiderano cose che mai succedono, che non vanno come sperato e che ti impongono di sopravvivere ad esse.

Cose che non si raccontano è un libro sulla maternità sì, ma anche sul dolore (psicologico e fisico), sull’alienazione, su quanto sia difficile determinarsi in quanto donna, madre, compagna, scrittrice, paziente e su quanto le parole possano non solo descrivere uno stato d’animo ma possano determinare luoghi, fatti, azioni e violenze.

«Ho una diga nella testa dove stanno nascoste tutte le cose che fanno davvero troppo male. Quelle cose, io non voglio dirle a nessuno. Io non voglio pensarle, quelle cose. Io voglio che non siano mai esistite. E se non le dico non esistono». (rcs)