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Amalia Bruni e il discutibile post su FB

Elezioni: l’uso dei social dei candidati presidente e le cadute di stile

È decisamente una scelta di comunicazione di cattivo gusto quella della candidata Amalia Bruni (che probabilmente – vogliamo sperare – non guarda o controlla l’operato del suo ufficio comunicazione & social). Definire nemici gli avversari politici e abbinare l’ex presidente Oliverio con Salvini, Spirlì e Occhiuto ha provocato dure reazioni di gran parte della sinistra, inclusa quella che non “ama” l’ex governatore. Una strategia di comunicazione totalmente sbagliata e che mette dalla parte del torto chi si propone come alternativa al passato e faro per il futuro. La probabile bocciatura (se pesante), a nostro avviso, risentirà non poco di tutta l’insulsa campagna di comunicazione che Amalia Bruni e il suo staff hanno condotto. (s)

dalla REDAZIONE ROMANA – Nei giorni in cui infuria la polemica su Luca Morisi, l’inventore della “Bestia” di Matteo Salvini e quindi precursore del marketing politico attraverso i social, è forse possibile fare un’analisi dell’uso che in Calabria i quattro candidati alla presidenza stanno facendo sui loro profili facebook e instagram.

È un altro elemento di valutazione a pochi giorni dal voto per capire l’andamento di questa strana e silenziosa campagna elettorale, caratterizzata più dai “botta e risposta” al veleno che non dai programmi e dalle proposte sul futuro della Regione.

Anche in questo caso, analizziamo i quattro candidati in rigoroso ordine alfabetico.

AMALIA BRUNI  5000  follower su FB, 700 su Instagram

È arrivata più tardi degli altri sui social (la sua candidatura è dei primi di agosto) con un profilo chiamato semplicemente “Amalia Bruni. Candidato politico”, in cui compaiono lo slogan “Mai più soli” e un lungo profilo autocelebrativo. I follower sono aumentati esponenzialmente in queste settimane. La filosofia della pagina è stata piuttosto aggressiva, con alcune cadute di stile notevoli, come la vignetta dedicata a un De Magistris che chiede l’elemosina davanti alla Cittadella o il fotomontaggio dei competitor bollati come “nemici della Calabria”. Non eccessivi i numeri su instagram, circa 700 follower, non male però se si considera che era partita da appena 82.

LUIGI DE MAGISTRIS 8200 follower su FB, 1100 su Instagram

Una premessa. Luigi De Magistris ha una pagina facebook con quasi mezzo milione di follower, ma noi analizziamo solo il profilo aperto per la campagna elettorale calabrese, dal titolo “Luigi De Magistris Presidente per la Calabria” che in pochi mesi ha già 8.200 seguaci, con un incremento giornaliero di circa 40. Sulla pagina, a parte qualche attacco a testa bassa, si concentra soprattutto sulle tappe nei vari Comuni della Calabria. Il profilo instagram si attesta sui 1100 folloyer.

ROBERTO OCCHIUTO 20.106 follower su FB, 4330 su instagram

Appare molto attenta ai social la campagna elettorale di Roberto Occhiuto. La pagina facebook, che però è antecedente alla candidatura, ha raggiunto e superato i 20.000 follower. Molto misurati i post, quasi inesistenti le polemiche, illustrati alcuni punti programmatici e le varie tappe del tour elettorale. Occhiuto va meglio degli altri su instagram dove i follower sono 4330. Sembra pertanto privilegiare questo social, anche attraverso un uso costante delle stories.

MARIO GERARDO OLIVERIO  26.300 follower su FB, 1175 su Instagram

Ha una buona dote di follower su facebook l’ex governatore Mario Oliverio, ma questo numero deriva dal periodo in cui lo stesso era presidente della Regione. Resta comunque una platea a cui parlare ed Oliverio lo fa, anche se con un linguaggio un po’ lento e superato. Su instagram supera di poco i 1000 follower a testimonianza di una certa riluttanza ad utilizzare i social.

Conclusioni

Dai numeri illustrati, appare chiaro che le elezioni regionali in Calabria non si giocheranno sulla forza di penetrazione dei social. 

I quattro candidati non snobbano questo nuovo canale di propaganda, ma si capisce bene che non sarà questo l’elemento decisivo. 

Occhiuto sembra quello che ci punta maggiormente, mentre De Magistris e la Bruni si attestano su numeri appena sufficienti, con l’attenuante per quest’ultima di avere iniziato più tardi.

Sul piano dei contenuti, le pagine di Occhiuto sono sobrie e senza scossoni, quelle di De Magistris una via di mezzo tra la proposta e la lotta, quelle della Bruni piuttosto ripiegate sugli attacchi frontali – qualche volta di cattivo gusto – verso gli avversari. Né carne né pesce quelle di Oliverio che evidentemente continua a prediligere ancora il rapporto personale con gli elettori. (rrm)