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Pippo Callipo

Elezioni regionali: torna in campo Pippo Callipo se nasce l’intesa PD-M5S

Queste elezioni regionali non sono prive di continue sorprese. Torna in campo l’imprenditore vibonese Pippo Callipo, re del tonno, con un’apertura all’eventuale intesa PD-M5S. Il Movimento 10 Idee per la Calabria, affacciatosi lo scorso maggio, in un comunicato ha affermato di guardare «con interesse e favore alla formazione di una coalizione tra  M5S, PD e liste civiche. L’obiettivo è quello di non consegnare l’amministrazione regionale nelle mani di chi, negli ultimi decenni, ha fatto conquistare alla Calabria ogni possibile primato negativo in Italia e in Europa. La nostra priorità – affermano dal Movimento 10 Idee per la Calabria – è la formazione di una nuova classe dirigente».

«Il cambiamento – si legge nella nota – necessita, a nostro avviso, di due  condizioni. La prima: che le forze politiche mettano al centro dell’azione amministrativa l’attenzione del governo centrale sulla esigenza, non più rinviabile, di investimenti nella nostra regione finalizzati a:

  1. strade e trasporti efficienti che scongiurino  l’isolamento mortale a cui sembrerebbe destinata la nostra regione, la più svantaggiata d’Italia;
  2. iniziative economiche per favorire l’occupazione dei giovani calabresi e assorbire il precariato;
  3. riforma della sanità regionale per  ridurre la mobilità fuori regione;
  4. difesa del nostro ambiente naturale, nostra unica reale risorsa economica, che non può prescindere dalla prevenzione  dei rischi idrogeologici.

«La seconda   condizione si traduce nella nostra convinzione che la sola persona oggi in grado di assumere efficacemente ed autorevolmente la guida della coalizione di governo regionale sia Pippo Callipo, per la sua personale credibilità, le sue competenze e per l’impegno effettivo manifestato a favore della nostra regione. A queste condizioni 10 Idee per la Calabria darà sostegno  alla prossima competizione elettorale mettendo a disposizione della coalizione studi e progetti avviati e donne e uomini che rappresentano il meglio della società civile calabrese».

È utile ricordare che all’indomani della presentazione della nuova piattaforma politica era tramontata l’ipotesi di una candidatura di Callipo per i Cinque Stelle, cui l’imprenditore vibonese piaceva molto. Non c’erano le condizioni, ma probabilmente mancava la convinzione di una reciproca convenienza e opportunità. Contatti riservati tra Callipo e qualche nome forte dei Cinque Stelle, in primavera avanzata, non avevano prodotto risultati (i pentastellati avevano anche offerto ad Antonino De Masi, l’imprenditore di Rizziconi nel mirino della mafia la candidatura per la Cittadella regionale, che però aveva fermamente respinto la proposta). Dopo la nascita del Movimento politico animato dal prof. Domenico Gattuso, la candidatura dell’imprenditore del tonno era, però, venuta meno (c’era ancora il governo lega-stellato). La nascita del movimento era stata indicata come «L’aggregazione di un gruppo consistente di promotori accomunati da un comune sentire, persone libere, responsabili, credibili, competenti, aperte al dialogo, attive nel sociale, con storie limpide e dignitose; l’elaborazione di idee, programmi e proposte, a partire dalle competenze ed esperienze possedute; l’innalzamento della qualità del dibattito politico regionale attraverso il coinvolgimento di personalità autorevoli, di associazioni e movimenti credibili; la composizione di un fronte unitario di liste elettorali, attraverso l’aggregazione di persone di elevato profilo e riconosciute qualità, che intendano mettersi al servizio della regione, senza scopi di carriera, capaci di assumere responsabilità di governo della cosa pubblica in modo autorevole».

Oggi il Movimento 10 Idee per la Calabria cambia strategia e solletica l’intesa PD-M5S spingendo il miglior nome spendibile sul territorio. Callipo alle regionali del 2010 si era presentato contro Giuseppe Scopelliti e Agazio Loiero con la lista civica Io resto in Calabria con Callipo, abbinata a Italia dei Valori e Lista Bonino-Pannella, prendendo oltre 100mila voti (10,02%) contro i 614mila di Scopelliti (57,76%) e i 342mila di Loiero (32,22%). Ma allora si  recarono alle urne 1.887.078 calabresi (il 59,27%), oggi c’è lo spettro di una fortissima astensione. E, come se non bastasse, a fine settembre c’è stata una netta chiusura di numerosi esponenti pentastellati locali a replicare l’attuale intesa governativa anche in Calabria. A firmare il documento in cui affermavano che «in Calabria escludiamo categoricamente ogni ipotesi di accordo con il Partito Democratico o liste civetta in cui sono coinvolti direttamente o indirettamente esponenti dello stesso partito» sono stati i deputati Paolo Parentela, Dalila Nesci, Riccardo Tucci, Francesco Sapia, Elisabetta Barbuto e Alessandro Melicchio e i senatori Rosa Abate, Bianca Laura Granato, Margherita Corrado e Nicola Morra. Ciononostante, Pippo Callipo (con il medico ambientalista Ferdinando Laghi) rimane tra i favoriti dei grillini, anche se Dalila Nesci insiste a proporre la sua candidatura, mettendo a disposizione l’attuale incarico alla Camera.

Il tempo stringe e l’ufficializzazione delle candidature richiede decisioni rapide: il PD confermerà la netta chiusura a Mario Oliverio (che a questo punto si candida con una lista civica a suo nome)? La Lega continuerà il gioco al massacro contro Mario Occhiuto, mettendo in forse la vittoria quasi scontata del centro-destra? Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio troveranno un’intesa accettabile per entrambe le formazioni politiche? Troppi interrogativi sui tradizionali partiti politici. E se questa bizzarra confusione tra le parti in causa favorisse alla fine un outsider? (s)