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LOCRI (RC) – La Camera penale incontra gli studenti del Liceo Zaleuco

La Camera penale incontra gli studenti del Liceo scientifico Zaleuco. Una giornata di eccezionale levatura legale, quella che i ragazzi delle classi quarte del Liceo di Locri, guidato dalla dirigente Carmela Rita Serafino, hanno vissuto sabato 13 gennaio, nell’Aula Magna della scuola, insieme alla Referente alla legalità, prof.ssa Stella Larosa, incontrando i rappresentanti della Camera Penale di Locri: l’avv. Rocco Guttà, l’avv. Antonio Alvaro, Presidente della Camera Penale di Locri “G. Simonetta”, e l’avv. Giuseppe Calderazzo.

Un incontro intenso e costruttivo, in cui i relatori, in apertura, hanno proiettato un materiale video, prodotto dall ‘Unione Camere Penali Italiane, per poi entrare nei diversi aspetti della giustizia penale, come il giusto processo penale, il ruolo del difensore, il principio di consapevolezza, l’inviolabilità della libertà individuale e il divieto di tortura (articolo3 della Costituzione). Questo per sottolineare l’importanza delle leggi nella società civile, perché non sono altro che le radici dell’albero della nostra convivenza. Solo se le radici sono sane e robuste le nostre comunità possono prosperare, e noi con loro. Le regole sono gli elementi costitutivi delle istituzioni e queste ultime sono gli strumenti che utilizziamo per organizzare e coordinare i comportamenti sociali in modo che questi possano concorrere, nel modo più efficace, al benessere collettivo. Sono le istituzioni a stabilire come suddividere i compiti nelle organizzazioni complesse, a governare e ad allineare una miriade di piani individuali in un’azione congiunta, concertata ed efficace. Si è passati, poi, ad approfondire il processo penale, regolato da leggi fondamentali, nelle parti che lo compongono (giudice, imputato, pubblico ministero, prove, Codici, sentenze), e sul fine del processo penale: accertare la responsabilità attraverso un sistema di regole, prendendo come punti di riferimento alcuni articoli della Costituzione: il principio di legalità (art. 25) e il principio di non colpevolezza (art.27).

I relatori hanno esposto alcuni esempi di ribaltamento di sentenza, citando l’articolo 24 della Costituzione sul diritto di difesa, nonché sul ruolo dell’avvocato difensore, attraverso l’articolo 111 sul giusto processo. Inoltre si è voluto sottolineare il ruolo dell’opinione pubblica sulle sentenze. Quando si parla, infatti, dei rapporti fra stampa e imparzialità del giudice, occorre distinguere fra informazione giudiziaria e processo mediatico. La prima rischia di compromettere la neutralità metodologica del giudice, considerata la generalizzata disapplicazione dei limiti di pubblicazione degli atti e la loro ineffettività, in quanto basati sull’evanescente differenza fra atto (non pubblicabile) e suo contenuto (pubblicabile). La normativa, inoltre, si è mostrata completamente inadeguata ad arginare il fenomeno del processo mediatico: esso, oltre ad attentare la presunzione di innocenza, compromette, altresì, la serenità e l’autonomia di giudizio del giudice, determinando una forma di condizionamento emotivo.

“De iure condendo”, se interventi risolutivi del processo mediatico sembrano difficilmente attuabili, sarebbe quantomeno opportuno prospettare un nuovo modello dell’informazione giudiziaria. La cronaca giudiziaria, prima della sentenza definitiva, deve rispettare la presunzione di innocenza, stabilita dai principi costituzionali: l’inviolabilità della libertà personale (art.13) – “Non sono ammesse violenze fisiche o morali sulle persone sottoposte a limitazione della libertà personale”; la funzione della pena (art.27), con esempi sulla realtà degli istituti di detenzione italiani, che presentano problemi di affollamento, mancanza di servizi essenziali e alta percentuale di suicidi.

In conclusione i relatori si sono soffermati sulla figura dell’avvocato, che rappresenta quello che la società concede a chi è accusato, è il garante della lealtà dello Stato verso l’imputato. Senz’altro un’esperienza unica per i ragazzi dello Zaleuco, che si sono immersi a tutto tondo nella realtà, per tanti versi ancora sconosciuta, della giustizia penale, che tanta parte occupa nelle vicende di cronaca. Un’opportunità che la scuola ha voluto dare ai suoi allievi, per aiutarli in quel cammino di scelta consapevole su alcune professioni, che sono centrali per la vita sociale e il benessere dei cittadini. (rrc)