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Il X Congresso CIsal a Roma

Messaggio di Mattarella al X Congresso Cisal in corso a Roma

Dopo il messaggio augurale di Papa Francesco al X Congresso Nazionale della CISAL arriva anche il saluto solenne del Capo dello Stato, indirizzato dal Quirinale direttamente al Segretario Generale Franco Cavallaro, originario lui – lo ricordiamo – di Dinami un paesino in provincia di Vibo Valentia. Un segnale importante per la CISAL, ma anche di grande attenzione verso il ruolo strategico del Movimento Sindacale che Franco Cavallaro ha saputo costruire in tutti questi anni al servizio dei lavoratori. Un milione e 400 mila iscritti, tanti ne vanta oggi Franco Cavallaro come leader della CISAL, sono la testimonianza di un lavoro attento, scrupoloso e soprattutto trasparente al servizio del Paese.

Non a caso il Presidente Sergio Mattarella, pur stando ieri lui a Varsavia, trova il tempo per una riflessione tutta sua sul momento delicato della vita del Paese: “Il X Congresso della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, sulle tematiche della dignità umana e del lavoro – scrive il Capo dello Stato ai 600 delegati presenti da ieri sera a Roma – apre una riflessione sulla necessità di ricondurre la dimensione del lavoro nella sua condizione di legame tra la persona e la comunità”.

Ma il Presidente Sergio Mattarella va oltre questa prima considerazione di fondo e ricorda come: “La nostra Costituzione pone il lavoro a fondamento della Repubblica. Perché il lavoro – sottolinea il Capo dello Stato – rappresenta un’espressione irrinunciabile della dignità della persona”.

E come se tutto questo non bastasse, il Presidente della Repubblica scrive a Franco Cavallaro: “Il lavoro rappresenta anche il nostro modo di partecipare alla crescita della comunità e, dunque, a premessa di una libertà personale e collettiva”.

Il lavoro, insomma, rende liberi gli uomini, nel senso pieno del termine: un concetto che spesso in passato è stato dimenticato o forse anche sottovalutato da molti, anche se tragicamente utilizzato dai nazisti sui cancelli di sterminio di Auschwitz.

Sergio Mattarella riscopre anche in questa occasione la sua storia di giurista garante dello Stato e precisa che “La nostra Carta Costituzionale riconosce il lavoro come un diritto. Istituzioni e forze sociali sono chiamate a uno sforzo collettivo per inverarlo, garantendo che esso venga svolto in sicurezza. Con l’auspicio che dal dibattito emergano costruttivi spunti di iniziativa – conclude il messaggio del Capo dello Stato al Congresso della CISAL – invio a tutti i partecipanti ii mio saluto. Sergio Mattarella”.

Il messaggio sarà letto stamattina alla platea del Marriot Park Hotel di Roma dallo stesso Franco Cavallaro e il “popolo Cisal sicuramente si alzerà in piedi per tributare al Capo dello Stato il grazie ideale di tutta l’assemblea.

Questo congresso è un momenti di grande commozione generale e di grande coinvolgimento personale, soprattutto per questo ex ragazzo di Calabria, Franco Cavallaro, che  si prepara a ricevere oggi almeno 5 ministri del Governo Meloni e i leader delle forze di opposizione. Un trionfo preannunciato, che lo vede già segretario generale della CISAL per i prossimi tre anni. Una riconferma che è il risultato di tanto lavoro e di tanta gavetta passata”. (rrm)