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Aeroporto dello Stretto

Aeroporto dello Stretto: decollano solo rabbia e delusioni

Secondo le stime diffuse dall’Enac l’Aeroporto dello Stretto dovrebbe contare su un traffico di 85 mila passeggeri l’anni, con l’introduzione delle nuove rotte per Torino, Venezia e Bologna. Quelle, per intenderci, che sono andate in gara e che verranno (se partecipa qualcuno) assegnate dopo la scadenza prevista del bando al 24 aprile prossimo.

Le perplessità sulla gara che prevede l’intervento della Regione a compensazione degli oneri aeroportuali e di volo è d’obbligo visto che, a quanto pare, non sono state ancora presentate offerte per le tre nuove rotte e il 24 è lunedì prossimo.

Le stime di Enac (l’ENte Nazionale pe rl’Aviazione Civile) parlano di 24mila passeggeri l’annoper il volo Reggio-Torino e ritorno, 27mila per Reggio-Venezia e 34mila per Reggio Bologna. Il riempimento previsot (su 133 posti a sedere disponibili) è stimato all’85% per Bologna, 65% per Venezia e il 58% per Torino.

Se si considera che ancora non sono state rimosse le limitazioni al volo (per le procedure di atterraggio che richiedono una formazione adeguata e specifica), non c’è molto da sorridere a proposito del futuro dello scalo reggino che vede addensarsi nubi sempre più fosche. L’impresisone è che la Regione ancora non ha seriamente valutato la necessità e l’esigenza di fare rete con i tre aeroporti calabresi, senza favorire soltanto lo scalo internazionale di Lamezia a danno dell’aeroporto Sant’Anna di Crotone e dell’Aeroporto dello Stretto di Reggio.

E dire che lo scalo intitolato al sottotenente dell’Aviazione Tito Minniti (medaglia d’oro al valor militare) ha una lunga e gloriosa storia alle spalle che risale al 1939, quando venne costruita la prima pista aeroportuale. Durante la guerra servì come aeroporto militare per tornare al servizio civile nel 1947, operando poi come scalo nazionale a partire dal 1957. e registrando fino a diversi anni fa numeri molto importanti in termini di traffico.

L’Aeroporto internazionale di Lamezia Terme è nato nel 1976 ed è cresciuto notevolmente registrando numeri di traffico passeggeri di tutto rispetto. Ma non è sbagliato credere che gran parte di quetso successo è dovuto alla continua sottrazione di traffico allo scalo reggino, complice una dissennata politica di prezzo che fa ancora oggi preferire Lamezia a Reggio sia per i voli diretti nella Capitale o Milano

Tra l’altro anche questa Pasqua ha visto la vergognosa ascesa delle tariffe dei biglietti sia per i siciliani sia per i calabresi: un Milano-Reggio è venuto a costare più di un Milano-New York, senza che nessuna autorità politica o governativa abbia avuto il buon senso di intervenire per  vederci chiaro su evidenti abusi tariffari.  Ma l’Antitrust che ci sta a fare se permette il far west delle tariffe aeree per il Sud?

Se a Reggio sono convinti che da questo scalo decollano solo rabbia e delusioni, ci sarà, dunque, pure una qualche ragione. (rrm)