;
Sicurezza, Celebre (Fillea Cgil): Serve maggiore prevenzione e formazione

Sicurezza, Celebre (Fillea Cgil): Serve maggiore prevenzione e formazione

«L’attenzione alla sicurezza non può e non deve mai venire meno». È quanto ha dichiarato Simone Celebre, segretario generale della Fillea Cgil Calabria che, in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro, ha promosso tre assemblee unitarie in altrettanti luoghi di lavoro nel Cosentino.

 Si tratta della Italcementi di Castrovillari, dello stabilimento Ala di Lattarico e dello stabilimento Monier Srl di Montalto Uffugo. Tre grandi gruppi, a livello nazionale, che applicano il Ccnl del settore delle costruzioni nel quale, grazie all’ultimo rinnovo dei CCNL è inserita l’adesione alla Giornata. Nello stabilimento della Ala SRL, è stato invitato l’Ispettore del Lavoro ed esperto di sicurezza, ing. Biagio Adduci, al fine di informare e sensibilizzare sull’argomento. 

«Abbiamo deciso di parlarne nelle aziende, e non fuori – ha spiegato Celebre – perché è qui che bisogna lavorare sulla prevenzione ed è qui che possono esserci rischi anche fatali. Lo abbiamo fatto con la collaborazione dell’Ispettorato per il Lavoro perché crediamo che una sinergia e una collaborazione costante e diretta sia importante. Non dimentichiamo  che ognuno di noi deve fare la sua parte, tanto i lavoratori, rispettando le norme di sicurezza, che le aziende adoperandosi per la prevenzione e la formazione che non è mai abbastanza. È l’unico modo per cambiare rotta».

Tanti i nodi alla base di una statistica allarmante. Basti pensare che secondo i dati aggiornati al 31 dicembre 2022,  gli infortuni mortali sono stati più di 1000 nel 2022, gli infortuni denunciati nello stesso periodo sono stati 697.773.  Dati preoccupanti in aumento del 25,7% rispetto al 2021. 

«Eppure – ha chiarito Adduci – già da trent’anni è in vigore una normativa molto seria che è stata negli anni aggiornata per permetterci di intervenire con sospensioni e sanzioni su chi non la rispetta.  Non si può prescindere poi da un dato che riguarda gli stessi ispettori che sono decisamente sotto organico».

«Basti pensare – ha detto – che dovremmo essere 19 da pianta organica nella provincia cosentina, ma siamo in sei e a breve saremo quattro. Le richieste di intervento sono tante, il territorio è vasto, i contatti da sindacati e lavoratori sono in aumento e gestirle tutte è sempre più difficile. Il quadro dove andiamo ad operare è fatto poi da aziende che non hanno nemmeno la valutazione dei rischi e questo rende difficile approcciarsi a loro e fare prevenzione».

«Da poco i datori di lavoro – ha continuato – sono obbligati a seguire corsi di formazione sulla prevenzione, è questo è un passo in avanti, ma sarebbe opportuno rendere l’aggiornamento obbligatorio per essere certi di arrivare anche ai meno sensibili a queste tematiche».

«Molto poi – ha concluso – devono fare gli stessi lavoratori che possono inconsapevolmente esporsi a rischi evitabili. Ecco perché chiediamo loro di fermarsi appena intercettano una situazione di pericolo per informare immediatamente chi è preposto. Diversi, infatti, sono gli incidenti legati alla scarsa attenzione o sottovalutazione del rischio da parte dei lavoratori. Ecco perché bisogna lavorare sull’informazione affinché i lavoratori adottino comportamenti corretti e i datori di lavoro siano anche pienamente consapevoli delle responsabilità a loro carico». (rcs)