Bonifica, il Ministero della Cultura chiede di estendere operatività alle aree archeologiche di Crotone

Il ministero della Cultura ha chiesto al ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e al commissario Emilio Errigo, di estendere l’operatività del Commissario Straordinario del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria anche agli interventi di bonifica, recupero e valorizzazione culturale dell’area archeologica ubicata a nord del Comune di Crotone, in località Morelli – Case Galluccio (ex area Montedison) compresa anche zona denominata Vigna Nuova.

Una richiesta che arriva con l’obiettivo di  accelerare e coordinare le attività necessarie per il raggiungimento degli obiettivi comuni all’interno degli oltre 80 ettari dell’Area Archeologica, oltre a promuovere la progettazione di interventi rapidi e coordinati per il recupero e la fruibilità dell’importante sito attualmente in stato di degrado e con ogni probabilità contaminato da residui industriali prodotti dalle ex aree industriali adiacenti.

Nel corso di una riunione che si è svolta nei giorni scorsi presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, alla presenza della Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, Stefania Argenti, del sindaco di Crotone Vincenzo Voce e dei rappresentanti degli Enti territoriali interessati, il Commissario Emilio Errigo ha espresso piena disponibilità a mettere in atto tutte le iniziative possibili, con l’indispensabile supporto e collaborazione di Regione Calabria, Provincia e Comune di Crotone.

Durante la riunione, è stata formalizzata, grazie anche alle eccellenti relazioni istituzionali, la volontà di trasferire la responsabilità della bonifica, tutela e valorizzazione dell’Area Archeologica, attualmente in capo al Comune di Crotone come soggetto attuatore, al Commissario Straordinario.

Questo passaggio, insieme alla recente istituzione della Struttura di Supporto (Decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024), permetterà una maggiore possibilità di programmazione tecnica e una successiva migliore capacità operativa, per giungere in tempi tecnici brevi alla bonifica, al recupero ambientale e alla valorizzazione di questa area per fini culturali e per permettere la piena fruibilità turistica in sicurezza. (rkr)

Il commissario Errigo: La Bonifica del Sin di KR si vince facendo squadra

La partita della bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara «si dovrà vincerà facendo squadra, con il supporto e l’aiuto di tutte le istituzioni e con i preziosi contributi dei comitati, dei movimenti e delle associazioni». È quanto ha ribadito il commissario straordinario Emilio Errigo, a seguito del via libera, da parte del Senato, al provvedimento che potenzia l’operatività del commissario per la bonifica del Sin di Crotone.

Si tratta di un provvedimento legislativo che rende merito e riconosce l’impegno profuso dalla realtà Commissariale che opera nel Sito contaminato di Interesse Nazionale in Calabria, a seguito della nomina del Prof. Gen. B. (ris) Emilio Errigo, avvenuta con Dpcm 14 settembre 2023, da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni su proposta del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e del Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti.

Il Decreto Ambiente, infatti, prevede l’Istituzione della Struttura di Supporto al Commissario Straordinario delegato per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone -Cassano e Cerchiara di Calabria, composta da un dirigente, cinque funzionari e due esperti in materie giuridiche e tecniche.

Tale struttura «mi consentirà – ha spiegato Errigo – rispettando sempre la legge, i poteri che mi sono stati conferiti e le norme giuridiche, di poter accelerare quei processi che, ancora oggi per varie ragioni, stentano a partire».

Il commissario, inoltre, ha dato il benvenuto a Domenico Guarascio, nuovo procuratore di Crotone, «che, forte della sua esperienza, saprà operare al meglio per il bene dei territori e dei cittadini della città di Crotone portando avanti il prezioso lavoro svolto sulle bonifiche, dal Dott. Giuseppe Capoccia, che saluto con profonda gratitudine, immensa riconoscenza e immutata stima per quanto fatto nel rispetto della legge e per affermare il valore della legalità». (rkr)

Approvata la legge per rafforzare le bonifiche nel Sin di Crotone, Cassano e Cerchiara

Il provvedimento che rafforza il supporto al commissario straordinario per i siti di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara è legge.

Il Governo e il Parlamento potenziano, così, l’operatività del Generale Emilio Errigo, Commissario straordinario delegato per il Sito di Interesse Nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara (Calabria), mediante l’istituzione di una Struttura di Supporto al Commissario, composta da un dirigente, cinque funzionari e due esperti in materie giuridiche e tecniche.

Un evidente meritato riconoscimento al lavoro instancabile svolto dal gen. Errigo, nominato Commissario dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con Dpcm 14 settembre 2023.

Il testo rappresenta un importante passo avanti per accelerare le bonifiche ambientali in territori segnati da anni di inquinamento.

«Questo provvedimento consentirà di affrontare con maggiore efficacia le problematiche ambientali che hanno colpito la Sibaritide e il Crotonese», ha dichiarato il senatore Ernesto Rapani di Fratelli d’Italia, esprimendo soddisfazione per l’approvazione. Tra le principali novità introdotte dalla legge, vi è l’istituzione di una struttura di supporto al commissario straordinario».

«Sarà composta – ha spiegato – da un massimo di cinque unità di personale non dirigenziale e un’unità di livello dirigenziale. Inoltre, il commissario potrà nominare fino a due esperti esterni in materie tecniche e giuridiche, aumentando così le competenze disponibili per la gestione degli interventi».

La Sibaritide e il Crotonese convivono da decenni con le conseguenze di attività industriali dismesse, che hanno lasciato cicatrici profonde sul territorio. Questi siti richiedono interventi complessi per rimuovere sostanze tossiche dal suolo e dalle falde acquifere.

«La bonifica di queste aree non è solo un dovere ambientale, ma anche un atto di giustizia verso le comunità locali – ha aggiunto Rapani –. Ridare salubrità e sicurezza a questi territori significa anche creare le condizioni per il loro rilancio economico e sociale».

Il provvedimento estende i termini per la realizzazione degli interventi al 31 dicembre 2029, permettendo una programmazione più accurata e senza le difficoltà legate a tempistiche ristrette. Tra le priorità rientrano la rimozione di rifiuti pericolosi, la bonifica delle acque sotterranee e la restituzione di aree sicure alla popolazione.

La nuova struttura di supporto al commissario rappresenta un elemento essenziale per accelerare i lavori. Grazie a un approccio multidisciplinare e a personale specializzato, si punta a superare gli ostacoli amministrativi e tecnici che in passato hanno rallentato le bonifiche in Italia. I territori della Sibaritide e del Crotonese saranno oggetto di interventi strutturali, con l’obiettivo di risanare l’ambiente e migliorare la qualità della vita per le comunità locali. (rrm)

Baldino (M5S): Governo chiarisca finto conferimento dei rifiuti all’estero del Sin di KR

La deputata del M5S, Vittoria Baldino, ha reso noto che nei prossimi giorni depositerà una nuova interrogazione perché il governo chiarisca sulle operazioni di bonifica del Sin di Crotone.

«Nonostante gli impegni presi e gli annunci roboanti a mezzo stampa, quanto emerge da Eni Rewind sul Sin di Crotone rischia di tradursi in modo preoccupante in un ulteriore schiaffo al territorio crotonese», ha denunciato Baldino, ricordando come «per anni Eni Rewind ha negato la possibilità di trasferire all’estero i rifiuti pericolosi per mancanza a suo dire di discariche idonee, poi miracolosamente dopo la “diffida” dei ministeri interessati sarebbero comparse 10 discariche disponibili».

«Ma dopo l’annuncio festante – ha proseguito – guardandosi bene dal farlo pubblicamente, Eni chiarisce che sulla disponibilità delle discariche estere peserebbero tempistiche incerte per l’ottenimento delle notifiche transfrontaliere; il rischio di revoca o mancato rinnovo delle stesse notifiche transfrontaliere per provvedimenti Ue ma soprattutto che da gennaio 2025 le attività di scavo avranno inizio sì ma conferendo i rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco. Questo senza che sia intervenuta nel frattempo alcuna modifica al Paur».

«In attesa, parrebbe – ha aggiunto – delle notifiche transfrontaliere, che potrebbero anche non arrivare, e comunque come soluzione complementare, dunque aggiuntiva, al conferimento presso la discarica di Sovreco. In sostanza quello perpetrato ai danni del crotonese è un vero e proprio inganno con vergognosa beffa: i rifiuti pericolosi rischiano concretamente di restare nel crotonese per gravoso e colpevole ritardo nella ricerca di discariche idonee all’estero».

«Siamo davanti ad un tradimento delle aspettative della comunità crotonese – ha rimarcato Baldino– che da anni chiede giustizia ambientale e un futuro libero dai veleni. La bonifica doveva essere un momento di riscatto per Crotone, e invece si rischia di perpetuare un sistema di gestione dei rifiuti che non fa altro che gravare su un territorio già pesantemente penalizzato. Perché non sono state individuate prima le discariche in Germania, Svezia e negli altri paesi europei?».

«Il Governo intende riscattare la dignità di un territorio come quello crotonese piegato dagli interessi economici di una multinazionale? Servono risposte chiare e impegni concreti – ha concluso – non ulteriori promesse tradite. La bonifica deve essere un atto di giustizia ambientale e sociale. Crotone merita un futuro libero dai veleni». (rp)

L’OPINIONE / Elisabetta Barbuto: Le criticità sulle 10 discariche estere per trasferirvi i veleni della Bonifica di Crotone

di ELISABETTA BARBUTOLeggere la notizia che Eni avrebbe individuato ben 10 discariche all’estero per trasferirvi i veleni della bonifica crotonese suscita in me contrastanti emozioni. Così come contrastanti con la notizia appaiono  le dichiarazioni che in questi mesi si sono rincorse per negare la presenza di tali discariche, magicamente invece comunicate oggi, per sostenere che i veleni dovevano restare a Crotone visto che vi arrivano rifiuti pericolosi da tutto il mondo con il rischio concreto, sempre segnalato, che rimanessero addirittura sui siti inquinati. 

È passato un anno, infatti, da quando l’Amministratore delegato di Eni Rewind ci ha ospitato nel sito ex Pertusola per comunicare che le uniche discariche esistenti per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi  erano solo in Italia e, guarda caso, una era proprio a Crotone. Un anno di combattimenti per denunciare pubblicamente sulla stampa  che l’aria era cambiata e tutto sembrava favorire il progetto mai accantonato da Eni il cui intento era solo quello di giocare al risparmio sulla pelle e sulla vita  dei crotonesi. E, poi, la modifica del piano rifiuti della Regione Calabria che sembrava proprio andare nel senso voluto da Eni, le nuove conferenze dei servizi, il decreto del 1° agosto 2024 e addirittura l’ordine di modificare il Paur per lasciare i veleni a Crotone.

Ed oggi questa notizia che conferma quanto sempre sostenuto sulla esistenza delle discariche all’estero che, badiamo bene, non sono nate ieri, ma esistevano già da diversi anni e nelle quali, iniziando Eni la bonifica anni fa, come avrebbe dovuto essere iniziata secondo il decreto del Ministero del 2020 senza tergiversare, magari i rifiuti sarebbero già allocati.

La notizia lascerebbe, comunque,  ben sperare se non fosse che (mi viene il dubbio), il tutto non sia solo l’adempimento di una mera formalità  per superare l’impasse della richiesta del Ministero che, nel decreto del 1° agosto, prescriveva l’aggiornamento dello scouting da svolgere all’estero per l’individuazione dei siti di destino dei rifiuti prodotti dalle attività di bonifica del Progetto stralcio autorizzato.

Eni, infatti, avendo adempiuto al suo compito comunica che inizierà, comunque, le operazioni di scavo nel gennaio del 2025 ed utilizzerà l’impianto D15 in regime di deposito temporaneo per il successivo conferimento dei rifiuti non pericolosi presso le discariche contrattualizzate in altre regioni e dei rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco… senza che, o almeno non mi risulta,  siano stati modificati i presupposti per ricoverarvi quella tipologia di rifiuti pericolosi né tanto meno il Paur! Il che corrobora ulteriormente in me il sospetto che quei depositi temporanei possano divenire definitivi grazie alla modifica del piano regionale dei rifiuti. 

A ciò aggiungasi che, solo dalla seconda metà del 2025 SE verrà ottenuto il rilascio delle notifiche transfrontaliere, con tutte le difficoltà evidenziate, e con la spada di Damocle di maggio 2026 , data in cui entrerà in vigore il Regolamento Ue 2024/1157  ( art. 4.1 ) che vieta di trasferire rifiuti, a meno che non si dimostri che gli stessi possano essere smaltiti in modo tecnicamente sostenibile nel paese in cui sono stati prodotti, Eni Rewind potrà attivare anche il canale di smaltimento estero per i rifiuti pericolosi… quale soluzione complementare (non sostitutiva, attenzione ) al conferimento presso la discarica di Sovreco. 

Signori, personalmente, dopo la prima incredula reazione di esultanza… la lettura più attenta delle carte stasera suscita in me solo una grande tristezza oltre che una grande indignazione. Le stesse sensazioni che non potrà non provare chi, tra i destinatari della missiva di Eni Rewind recapitata oggi 29 novembre 2024, legga tra le righe la sorte della città. E Dio solo sa quanto vorrei sbagliarmi. (eb)

[Elisabetta Barbuto è coordinatrice Provinciale M5S Crotone]

Sin di Crotone, lunedì tavolo informativo alla Camera di Commercio di Catanzaro

Lunedì 2 dicembre, alla Camera di Commercio di Catanzaro, alle 15, si terrà un tavolo informativo sulla Bonifica del Sin di Crotone, organizzato dalla Camera di Commercio Catanzaro Crotone e Vibo Valentia, in collaborazione con le associazioni ambientaliste.

L’ente camerale si è, infatti, sempre mostrato sensibile al tema che coinvolge direttamente non solo la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente ma potrebbe riverberare i suoi effetti anche sul tessuto economico e sul sistema imprenditoriale locale.

Partecipano il presidente dell’Ente camerale Pietro Falbo, il commissario straordinario di Governo delegato alla bonifica del Sin di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, Emilio Errigo, delle associazioni ambientaliste, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali,  delle organizzazioni sindacali e di Eni Rewind.

L’ente camerale è fermamente convinto che la condivisione sia uno strumento indispensabile per lo sviluppo del territorio. Il confronto stabile e costruttivo con diversi interlocutori, portatori di visioni e interessi differenti può contribuire a comprendere appieno i bisogni delle imprese e della collettività. (rcz)

L’OPINIONE / Emilio Errigo: L’incoerenza non aiuta ad accellerare gli interventi di bonifica da parte di Eni

di EMILIO ERRIGO  – Si afferma spesso, con amara consapevolezza tra amici e conoscenti, che non esistano persone peggiori di quelle che, pur avendo vista e udito integri, si rifiutano di riconoscere la realtà ambientale circostante e di ascoltare attentamente le voci della cittadinanza e degli esperti. Mi riferisco, per chiarezza, al cosiddetto “Caso di studio del Sin Crotone.”

Premetto che, da anni, ribadisco nei convegni e negli eventi pubblici dedicati alla sostenibilità e all’economia circolare che ogni Regione italiana in cui sono presenti uno o più dei 42 Siti di Interesse Nazionale (Sin) dovrebbe prevedere almeno un impianto tecnologicamente avanzato, dedicato alla gestione pubblica dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, con o senza Tenorm e amianto, provenienti dai rispettivi Sin regionali.

Pochi cittadini sanno che, attualmente, l’unico impianto privato per questo tipo di rifiuti si trova proprio a Crotone, in Calabria, ed è ormai prossimo alla saturazione. Si stenta a comprendere come sia possibile che i rifiuti pericolosi, stoccati da decenni in aree costiere di proprietà di Eni Rewind S.p.A., non possano essere conferiti in un impianto tecnologicamente avanzato, autorizzato e funzionante, situato nel Comune di Crotone e gestito da Sovreco S.p.A.

Per quale motivo, si chiedono giustamente i cittadini, non è stato finora consentito il trasferimento di una minima parte delle migliaia di tonnellate di rifiuti giacenti da oltre trent’anni nelle discariche costiere di Crotone all’impianto locale autorizzato e funzionante?

La pratica di esportare rifiuti industriali pericolosi e non, prodotti a Crotone, in Stati esteri, appare oggi del tutto incompatibile con il diritto ambientale, le convenzioni internazionali e le direttive europee. Non è raro leggere di traffici illeciti di rifiuti, tossici e nocivi, che vedono l’Italia come punto di partenza e arrivo, le regioni meridionali, come Campania e Calabria, spesso utilizzate come discariche finali da organizzazioni operanti in tutta Italia.

Quanto sopra risulta illogico, incoerente e irragionevole, soprattutto se si considera che, mentre il conferimento dei rifiuti pericolosi di Crotone presso l’impianto di Sovreco S.p.A. viene ostacolato, la stessa struttura accoglie regolarmente rifiuti speciali pericolosi da ogni altra regione d’Italia. È incomprensibile come questo impianto possa essere considerato idoneo per i rifiuti speciali provenienti da ogni angolo del paese e, al contempo, inadeguato per quelli locali.

In questo contesto di inspiegabile rigidità ideologica e amministrativa, che rallenta gravemente le attività di bonifica e recupero ambientale da parte di Eni Rewind S.p.A., è doveroso informare i cittadini che, nonostante tutto, le procedure amministrative per la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, previsti nel “Piano degli Interventi 2024-2026”, proseguono grazie al sostegno finanziario derivante dalla sentenza del Tribunale Civile di Milano del 2012. Tali interventi sono di competenza del Commissario Straordinario delegato di Governo, che si avvale del personale specializzato dell’Arma dei Carabinieri, della società pubblica Sogesid S.p.A., degli esperti Ispra-Snpae Arpacal.

Il primo intervento in programma prevede la bonifica della “Casa di cura e residenza per Anziani Villa Elmerinda” a Cutro, seguita da attività di caratterizzazione dei suoli, analisi delle acque di falda e monitoraggio dell’ambiente marino a Crotone e un intervento nel Comune di Isola Capo Rizzuto. Altri interventi, in fase di completamento a cura del Comune di Crotone, sono concordati con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria.

Consentire all’obbligato proprietario di bonificare le aree contaminate del Sin Crotone tramite il conferimento di una quantità ragionevole di rifiuti pericolosi presso l’impianto di Sovreco non rappresenta un rischio, ma un beneficio per la salute pubblica: il sito è infatti costruito a norma di legge per accogliere rifiuti speciali. È altresì evidente la necessità di individuare in tutte le Regioni d’Italia impianti di “Interesse Nazionale” a gestione pubblica, destinati al trattamento dei rifiuti pericolosi giacenti nei Sin.

Lascio dunque ai lettori una riflessione: è giusto, logico e ragionevole che continui questo inspiegabile e controproducente ritardo?

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, è studioso di diritto internazionale dell’ambiente e docente universitario di “Diritto Internazionale e del Mare” e di “Management delle Attività Portuali” presso l’Università della Tuscia (VT). Attuale Commissario Straordinario di Governo del SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria]

A Crotone al via i lavori di pulizia della Foce del Fiume Esaro

Sono ufficialmente iniziati, nei giorni scorsi, i lavori di pulizia della barra dunale che ostruiva la foce del fiume Esaro, un intervento cruciale per garantire la sicurezza e il corretto deflusso delle acque di questo corso d’acqua situato all’interno del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria. Lo ha reso noto il commissario straordinario Emilio Errigo, che  ha proposto questi lavori come urgenti e necessari, sottolineando la costante e fattiva collaborazione istituzionale che ha permesso una accelerazione nell’iter burocratico.

La pulizia della foce del fiume Esaro non è solo un intervento tecnico, ma una misura di protezione per la città di Crotone e i suoi abitanti per prevenire possibili gravi problemi alluvionali durante la stagione invernale.

Prima dell’avvio dei lavori, la foce del fiume si presentava quasi completamente ostruita da una densa vegetazione spontanea e da una barre dunale, creando un potenziale rischio per la popolazione locale, specialmente in caso di piogge intense e aumento improvviso della portata delle acque.

Gli interventi fluviali e costieri sono stati autorizzati dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria e sono monitorati dai tecnici del Comune di Crotone, che seguono quotidianamente il progresso delle operazioni.

Questo importante progetto è il risultato di un attento coordinamento tra vari enti, compreso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria. La Struttura Commissariale del Sin ha svolto un ruolo cruciale nella promozione e accelerazione delle attività necessarie, evidenziando l’importanza della collaborazione tra istituzioni per il bene della comunità. (rkr)

Il Commissario Errigo chiede un intervento in alcune delle ex aree del perimetro Sin

È necessario e urgente un intervento, nelle ex aree industriali ricadenti nel perimetro Sin, da parte delle componenti specializzate ambientali dei Comandi e Reparti dell’Arma dei Carabinieri e al personale di Ispra-Snpa, Arpacal, Sogesid S.p.a. e Asp Crotone. È quanto ha chiesto il commissario straordinario Emilio Errigo, specificando come «tale intervento dovrebbe svolgersi presso le aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol  S.p.A./Kroton Gres 2000».

L’intervento richiesto, come stabilito dal Dpcm 14 settembre 2023, mira ad una efficace realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (Sin), non potendo escludere che possano essere ancora presenti residui dei processi di produzione industriale contaminanti e inquinanti nei suoli, sottosuoli e nelle acque di falda nell’area; l’area oggetto dell’intervento è adiacente alle aree di proprietà di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A., indicate nel progetto presentato e approvato con Decreto Mase n. 27 del 01 agosto 2024.

È convinzione del Commissario Straordinario «che l’urgenza degli interventi è giustificata dal sempre più crescente timore dei cittadini di Crotone per l’enorme quantità, qualità e pericolosità dei rifiuti presenti da molti decenni, in tutte le aree perimetrate del Sin e, non solo, per quelle situate fronte mare e alla foce del fiume Esaro».

«Questa percentuale di rifiuti, devono e (non possono) essere rimossi in sicurezza – ha spiegato – e conferiti presso idonei impianti di conferimento e trattamento autorizzati, esistenti sul territorio nazionale o, se consentito dalla legge, esportati e trasferiti in territorio estero nel rispetto della legislazione europea e internazionale. La messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, ovunque esistenti e presenti è un doveroso atto obbligatorio previsto dalla legge».

«Allo stato attuale, si ritengono sanabili – ha proseguito Errigo – le divergenze procedurali amministrative tra le pubbliche amministrazioni coinvolte che non permettono di proseguire celermente le già decretate attività realizzative degli interventi progettati e approvati con Decreti Direttoriali dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste divergenze, ad onor del vero, riguardano solo una determinata area (le cosiddette discariche fronte mare) e rappresentano soltanto la punta  di un iceberg; una piccola parte del lavoro di bonifica e riqualificazione che deve essere portato a termine a Crotone comprendente anche le aree CIC, le aree a mare, la zona archeologica».

«La salute pubblica, la protezione e difesa dell’ambiente – ha concluso – come espressamente previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, sono fondamentali diritti costituzionali e come tali, inviolabili e da difendere con ogni mezzo». (rkr)

Occhiuto incontra il commissario Sin Errigo: Tutelare la salute pubblica e il territorio

Si è discusso azioni già intraprese e delle prossime tappe del processo di bonifica, con l’obiettivo comune di tutelare la salute pubblica e di garantire un futuro più sicuro e sostenibile per il territorio e i suoi cittadini, nel corso dell’incontro avvenuto in Cittadella regionale, tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il commissario per la Bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara, Emilio Errigo.

L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto sulla situazione dell’area crotonese, realtà estremamente complessa per la portata e la difficoltà degli interventi di bonifica necessari. Sin dall’inizio dell’incontro, le parti hanno manifestato una volontà collaborativa per affrontare le complessità della situazione. L’intento condiviso è quello di liberare definitivamente, ovunque si trovino, la città di Crotone dai rifiuti pericolosi e nocivi per la salute umana e l’ambiente.

Pur partendo da un quadro normativo e operativo complesso, è stata espressa la volontà di proseguire sul percorso di un dialogo costruttivo e continuativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

«In una provincia che negli scorsi decenni è stata fatta diventare la pattumiera d’Italia – ha sottolineato il presidente Occhiuto – non si può essere permissivi come successo in passato. Dunque la Regione farà di tutto per tutelare il territorio crotonese, l’ambiente e i cittadini».

«La cooperazione con il presidente Occhiuto – ha detto il generale Errigo – è un elemento cruciale per il successo di questo progetto di bonifica. Posso assicurare ai cittadini che, nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli, stiamo lavorando alacremente e con la massima attenzione per garantire il loro benessere e la tutela della salute pubblica». (rcz)