L’OPINIONE / Emilio Errigo: L’incoerenza non aiuta ad accellerare gli interventi di bonifica da parte di Eni

di EMILIO ERRIGO  – Si afferma spesso, con amara consapevolezza tra amici e conoscenti, che non esistano persone peggiori di quelle che, pur avendo vista e udito integri, si rifiutano di riconoscere la realtà ambientale circostante e di ascoltare attentamente le voci della cittadinanza e degli esperti. Mi riferisco, per chiarezza, al cosiddetto “Caso di studio del Sin Crotone.”

Premetto che, da anni, ribadisco nei convegni e negli eventi pubblici dedicati alla sostenibilità e all’economia circolare che ogni Regione italiana in cui sono presenti uno o più dei 42 Siti di Interesse Nazionale (Sin) dovrebbe prevedere almeno un impianto tecnologicamente avanzato, dedicato alla gestione pubblica dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, con o senza Tenorm e amianto, provenienti dai rispettivi Sin regionali.

Pochi cittadini sanno che, attualmente, l’unico impianto privato per questo tipo di rifiuti si trova proprio a Crotone, in Calabria, ed è ormai prossimo alla saturazione. Si stenta a comprendere come sia possibile che i rifiuti pericolosi, stoccati da decenni in aree costiere di proprietà di Eni Rewind S.p.A., non possano essere conferiti in un impianto tecnologicamente avanzato, autorizzato e funzionante, situato nel Comune di Crotone e gestito da Sovreco S.p.A.

Per quale motivo, si chiedono giustamente i cittadini, non è stato finora consentito il trasferimento di una minima parte delle migliaia di tonnellate di rifiuti giacenti da oltre trent’anni nelle discariche costiere di Crotone all’impianto locale autorizzato e funzionante?

La pratica di esportare rifiuti industriali pericolosi e non, prodotti a Crotone, in Stati esteri, appare oggi del tutto incompatibile con il diritto ambientale, le convenzioni internazionali e le direttive europee. Non è raro leggere di traffici illeciti di rifiuti, tossici e nocivi, che vedono l’Italia come punto di partenza e arrivo, le regioni meridionali, come Campania e Calabria, spesso utilizzate come discariche finali da organizzazioni operanti in tutta Italia.

Quanto sopra risulta illogico, incoerente e irragionevole, soprattutto se si considera che, mentre il conferimento dei rifiuti pericolosi di Crotone presso l’impianto di Sovreco S.p.A. viene ostacolato, la stessa struttura accoglie regolarmente rifiuti speciali pericolosi da ogni altra regione d’Italia. È incomprensibile come questo impianto possa essere considerato idoneo per i rifiuti speciali provenienti da ogni angolo del paese e, al contempo, inadeguato per quelli locali.

In questo contesto di inspiegabile rigidità ideologica e amministrativa, che rallenta gravemente le attività di bonifica e recupero ambientale da parte di Eni Rewind S.p.A., è doveroso informare i cittadini che, nonostante tutto, le procedure amministrative per la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, previsti nel “Piano degli Interventi 2024-2026”, proseguono grazie al sostegno finanziario derivante dalla sentenza del Tribunale Civile di Milano del 2012. Tali interventi sono di competenza del Commissario Straordinario delegato di Governo, che si avvale del personale specializzato dell’Arma dei Carabinieri, della società pubblica Sogesid S.p.A., degli esperti Ispra-Snpae Arpacal.

Il primo intervento in programma prevede la bonifica della “Casa di cura e residenza per Anziani Villa Elmerinda” a Cutro, seguita da attività di caratterizzazione dei suoli, analisi delle acque di falda e monitoraggio dell’ambiente marino a Crotone e un intervento nel Comune di Isola Capo Rizzuto. Altri interventi, in fase di completamento a cura del Comune di Crotone, sono concordati con il Ministero dell’Ambiente e la Regione Calabria.

Consentire all’obbligato proprietario di bonificare le aree contaminate del Sin Crotone tramite il conferimento di una quantità ragionevole di rifiuti pericolosi presso l’impianto di Sovreco non rappresenta un rischio, ma un beneficio per la salute pubblica: il sito è infatti costruito a norma di legge per accogliere rifiuti speciali. È altresì evidente la necessità di individuare in tutte le Regioni d’Italia impianti di “Interesse Nazionale” a gestione pubblica, destinati al trattamento dei rifiuti pericolosi giacenti nei Sin.

Lascio dunque ai lettori una riflessione: è giusto, logico e ragionevole che continui questo inspiegabile e controproducente ritardo?

[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, è studioso di diritto internazionale dell’ambiente e docente universitario di “Diritto Internazionale e del Mare” e di “Management delle Attività Portuali” presso l’Università della Tuscia (VT). Attuale Commissario Straordinario di Governo del SIN Crotone-Cassano e Cerchiara di Calabria]

A Crotone al via i lavori di pulizia della Foce del Fiume Esaro

Sono ufficialmente iniziati, nei giorni scorsi, i lavori di pulizia della barra dunale che ostruiva la foce del fiume Esaro, un intervento cruciale per garantire la sicurezza e il corretto deflusso delle acque di questo corso d’acqua situato all’interno del Sito di Interesse Nazionale (Sin) di Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria. Lo ha reso noto il commissario straordinario Emilio Errigo, che  ha proposto questi lavori come urgenti e necessari, sottolineando la costante e fattiva collaborazione istituzionale che ha permesso una accelerazione nell’iter burocratico.

La pulizia della foce del fiume Esaro non è solo un intervento tecnico, ma una misura di protezione per la città di Crotone e i suoi abitanti per prevenire possibili gravi problemi alluvionali durante la stagione invernale.

Prima dell’avvio dei lavori, la foce del fiume si presentava quasi completamente ostruita da una densa vegetazione spontanea e da una barre dunale, creando un potenziale rischio per la popolazione locale, specialmente in caso di piogge intense e aumento improvviso della portata delle acque.

Gli interventi fluviali e costieri sono stati autorizzati dal Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione Calabria e sono monitorati dai tecnici del Comune di Crotone, che seguono quotidianamente il progresso delle operazioni.

Questo importante progetto è il risultato di un attento coordinamento tra vari enti, compreso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche di Sicilia e Calabria. La Struttura Commissariale del Sin ha svolto un ruolo cruciale nella promozione e accelerazione delle attività necessarie, evidenziando l’importanza della collaborazione tra istituzioni per il bene della comunità. (rkr)

Il Commissario Errigo chiede un intervento in alcune delle ex aree del perimetro Sin

È necessario e urgente un intervento, nelle ex aree industriali ricadenti nel perimetro Sin, da parte delle componenti specializzate ambientali dei Comandi e Reparti dell’Arma dei Carabinieri e al personale di Ispra-Snpa, Arpacal, Sogesid S.p.a. e Asp Crotone. È quanto ha chiesto il commissario straordinario Emilio Errigo, specificando come «tale intervento dovrebbe svolgersi presso le aree perimetrate interne ed esterne dell’ex Sasol  S.p.A./Kroton Gres 2000».

L’intervento richiesto, come stabilito dal Dpcm 14 settembre 2023, mira ad una efficace realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di Interesse Nazionale (Sin), non potendo escludere che possano essere ancora presenti residui dei processi di produzione industriale contaminanti e inquinanti nei suoli, sottosuoli e nelle acque di falda nell’area; l’area oggetto dell’intervento è adiacente alle aree di proprietà di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A., indicate nel progetto presentato e approvato con Decreto Mase n. 27 del 01 agosto 2024.

È convinzione del Commissario Straordinario «che l’urgenza degli interventi è giustificata dal sempre più crescente timore dei cittadini di Crotone per l’enorme quantità, qualità e pericolosità dei rifiuti presenti da molti decenni, in tutte le aree perimetrate del Sin e, non solo, per quelle situate fronte mare e alla foce del fiume Esaro».

«Questa percentuale di rifiuti, devono e (non possono) essere rimossi in sicurezza – ha spiegato – e conferiti presso idonei impianti di conferimento e trattamento autorizzati, esistenti sul territorio nazionale o, se consentito dalla legge, esportati e trasferiti in territorio estero nel rispetto della legislazione europea e internazionale. La messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, ovunque esistenti e presenti è un doveroso atto obbligatorio previsto dalla legge».

«Allo stato attuale, si ritengono sanabili – ha proseguito Errigo – le divergenze procedurali amministrative tra le pubbliche amministrazioni coinvolte che non permettono di proseguire celermente le già decretate attività realizzative degli interventi progettati e approvati con Decreti Direttoriali dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Queste divergenze, ad onor del vero, riguardano solo una determinata area (le cosiddette discariche fronte mare) e rappresentano soltanto la punta  di un iceberg; una piccola parte del lavoro di bonifica e riqualificazione che deve essere portato a termine a Crotone comprendente anche le aree CIC, le aree a mare, la zona archeologica».

«La salute pubblica, la protezione e difesa dell’ambiente – ha concluso – come espressamente previsto dagli articoli 9, 32, 41 e 117 della Costituzione della Repubblica Italiana, sono fondamentali diritti costituzionali e come tali, inviolabili e da difendere con ogni mezzo». (rkr)

Occhiuto incontra il commissario Sin Errigo: Tutelare la salute pubblica e il territorio

Si è discusso azioni già intraprese e delle prossime tappe del processo di bonifica, con l’obiettivo comune di tutelare la salute pubblica e di garantire un futuro più sicuro e sostenibile per il territorio e i suoi cittadini, nel corso dell’incontro avvenuto in Cittadella regionale, tra il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il commissario per la Bonifica del Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara, Emilio Errigo.

L’incontro ha rappresentato un importante momento di confronto sulla situazione dell’area crotonese, realtà estremamente complessa per la portata e la difficoltà degli interventi di bonifica necessari. Sin dall’inizio dell’incontro, le parti hanno manifestato una volontà collaborativa per affrontare le complessità della situazione. L’intento condiviso è quello di liberare definitivamente, ovunque si trovino, la città di Crotone dai rifiuti pericolosi e nocivi per la salute umana e l’ambiente.

Pur partendo da un quadro normativo e operativo complesso, è stata espressa la volontà di proseguire sul percorso di un dialogo costruttivo e continuativo per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

«In una provincia che negli scorsi decenni è stata fatta diventare la pattumiera d’Italia – ha sottolineato il presidente Occhiuto – non si può essere permissivi come successo in passato. Dunque la Regione farà di tutto per tutelare il territorio crotonese, l’ambiente e i cittadini».

«La cooperazione con il presidente Occhiuto – ha detto il generale Errigo – è un elemento cruciale per il successo di questo progetto di bonifica. Posso assicurare ai cittadini che, nel pieno rispetto dei rispettivi ruoli, stiamo lavorando alacremente e con la massima attenzione per garantire il loro benessere e la tutela della salute pubblica». (rcz)

 

ALLA BELLA CROTONE DIVENTATA UN SITO
DI (DIS)INTERESSE NAZIONALE SERVE AIUTO

di EMILIO ERRIGOConoscevo la città di Crotone da ragazzo, perché trascorrevo qui un periodo delle mie vacanze estive fino gli inizi anni ’70; già allora, tra un tuffo e le tante risate con gli amici della città, era impossibile non notare la zona industriale, portatrice a quei tempi, di benessere sociale e positività.

La successiva cronistoria dei disastri ambientali e le conseguenze dannose e pericolose per la salute dei cittadini dovute alle nocive attività industriali metallurgiche e chimiche di Crotone, sono oggi tristemente famose in tutto il Paese: nessuno può permettersi di avere il coraggio di dire di non sapere cosa sia accaduto e cosa accade a Crotone, facendo finta di non capire, sapere, vedere e sentire.

Un dramma umano e ambientale di vastissime dimensioni, consistenza e ambiti territoriali. 

Molte sono state le Commissioni Parlamentari di inchiesta e tante altre le puntuali inchieste della magistratura che, a seguito di approfondite indagini di polizia giudiziaria ambientale e mirate perizie tecnico giudiziarie, eseguite da consulenti tecnici d’ufficio di indubbia professionalità, hanno fatto emergere danni e responsabilità soggettive e oggettive, per i danni causati all’ambiente e alla salute pubblica dei lavoratori delle ex Fabbriche (c.d. dei Veleni) e dei loro familiari. Le politiche di sicurezza sociale, le azioni di bonifica ambientale e sanitaria, purtroppo, nel tempo, non sono state tutte attuate e alcune, si sono rivelate a posteriori, poco idonee e incomplete.

Il caso ha voluto, dopo un lungo arco temporale di oltre  45 anni, il mio ritorno in Calabria, per volontà del Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, prima come Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria, (Arpacal) e poi, su incarico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale Commissario Straordinario di Governo con i precisi compiti di “coordinare, accelerare e promuovere”, la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel Sito contaminato di interesse nazionale (Sin) di Crotone – Cassano e Cerchiara di Calabria. 

Sono passati dodici mesi, un anno della mia vita in cui mi considero come ancora in missione (una delle più difficili professionalmente in termini di impegno psicofisico) tra la meravigliosa Gente di Calabria, insieme ad intraprendenti e capaci industriali, imprenditori coraggiosi e cari cittadini di Crotone. 

In questo anno, come ricordavo, ho potuto ritrovare in città, quella umanità solidale e accogliente; voglio sottolineare ad esempio, la reale disponibilità e attenzione avuta nei confronti della Struttura Commissariale, dal Presidente della Provincia di Crotone, il dott. Sergio Ferrari che, insieme al vice Presidente dott. Fabio Manica, ai dirigenti e ai funzionari, mi hanno consentito di allocare all’interno dell’immobile sede della Provincia il mio ufficio operativo.

Purtroppo, questa umanità genuina, si scontra e si combina con un velato pessimismo, alla voglia di scappare via, di trovare altrove quel futuro che si pensa di non poter trovare in Calabria e a Crotone; ne ho avuto conferma alcuni giorni addietro quando sono stato invitato all’Istituto d’Istruzione Superiore “Ciliberto-Lucifero” di Crotone, diretto dal dirigente scolastico dott. Girolamo Arcuri, per la presentazione di una opera letteraria collettiva, dal titolo emblematico e molto significativo, “Crotone un sito di di(s)interesse Nazionale”, una reale esperienza partecipata di scrittura collettiva.

Ascoltando i giovani studenti intervenuti nel dibattito, sono rimasto colpito dal loro orgoglio di essere Crotonesi, dal loro intenso impegno scolastico e politico ma ho potuto toccare con mano la loro disillusione, la loro sicurezza nel non intravedere a breve termine, un futuro ricco di speranza per la loro città e la quasi totale certezza di dover andare via dal loro luogo del cuore, per poter vivere una vita felice.

Nel testo del libro emerge in modo netto, preciso e chiaro, uno spaccato della realtà umana, sociale e ambientale di Crotone, il cui territorio, è stato individuato e dichiarato per legge, Sito contaminato di Interesse Nazionale dal 2001; si afferma che fino ad oggi, Crotone, è stata privata dalla necessaria attenzione istituzionale, (un inaccettabile dis-interesse nazionale) riguardante un contesto territoriale e ambientale considerato senza futuro, proprio dalla forza migliore della società civile, le nuove generazioni.

Prima della cerimonia, in cui era presente il sindaco, ing. Vincenzo Voce, uno degli eccellenti autori del libro e testimonianza diretta dei fatti crotonesi e di quella voglia di cambiamento, mi sono intrattenuto a dialogare con i genitori e gli amici, dei compianti, Dodò Gabriele, Arturo Caputo e Gianluca Canonico, tre giovanissime vittime innocenti della criminalità organizzata, che non avevano e non potevano aver fatto del male ad alcuno. 

Questi pensieri del tutto comprensibili, si scontrano con il mio innato ottimismo; non mi trovo d’accordo con coloro che non credono che la città di Crotone, nel prossimo futuro, sarà migliore, più giusta e produttiva di benessere collettivo in tutti i sensi.

Il passato, quello più triste e inquinante per il territorio, è un giorno che non torna e non dovrà più ritornare.

Il presente e futuro della comunità che fu di Pitagora, sarà in un prossimo breve futuro sicuramente più denso di opportunità di lavoro qualificato, specializzato appagante generalizzato e ben retribuito.

La realtà economica, la logistica intermodale sostenibile, portuale, aeroportuale, ferroviaria, registra molte crescenti presenze operative nell’area industriale ed imprenditoriale, registrando, se pur con le molte difficoltà e criticità ambientali, redditi d’impresa e bilanci in attivo. 

Il previsto e decretato completamento degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, deve riaccendere la speranza!

A tal proposito voglio ribadire, in questo anniversario, che non mi considerino di parte i cittadini, le istituzioni e le altre componenti del tessuto imprenditoriale e sociale crotonese; non lo sono affatto e non è mio intendimento esserlo in futuro, sono e rimarrò per sempre, dalla parte della legge, a difesa e protezione dei cittadini e città di Crotone.

Per far chiarezza del mio pensiero costruttivo di cui sono fermamente convinto posso affermare, che Eni Rewind S.p.A., nel corso di questo anno coincidente con la mia presenza a Crotone, ha manifestato molta fattiva, leale e concreta cooperazione a favore del completamento delle opere già iniziate e che, per vari motivi, non sono ancora stati completati.

Leggendo con attenzione la mole imponente di documentazione, posso affermare che le risultanze investigative, presenti in atti di inchiesta e indagini dell’Autorità Giudiziaria, hanno escluso sino ad oggi la responsabilità penale personale storica del danno da parte del Management di Eni Rewind S.p.A. ed Edison S.p.A.

Allo stato degli accertamenti e delle perizie eseguite su delega dell’Autorità Giudiziaria competente, le aree Sin non sono risultate inquinate e contaminate da parte di Eni Rewind S.p.A. né da Edison S.p.A., perché subentrati nella proprietà in tempi in cui le fabbriche e la loro attività produttive erano già state già fermate e gli impianti dismessi definitivamente. 

I cittadini di Crotone, hanno diritto di conoscere la verità derivante dagli atti ed essere informati compiutamente e correttamente senza forzature psicologiche o ideologiche di alcun genere.

Per maggiore e completa chiarezza espositiva della realtà giudiziaria, la sentenza emessa dal Tribunale Civile di Milano e datata 2012, ha ritenuto responsabile in diritto e perciò condannato, quale proprietaria delle aree risultate contaminate, la Società Eni Syndial S.p.A., obbligandola al risarcimento monetario, calcolato per equivalente e rapportato al danno ambientale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 18, della legge n.349 datata 8 luglio 1986, istitutiva del Ministero dell’Ambiente e alle norme sul danno ambientale.

Occorre credere alla buona volontà della vera politica del bene comune, il governo e il parlamento hanno già deciso di aiutare e sostenere la crescita di Crotone, della Calabria.

I chiari, decretati intenti delle politiche nazionali e attività ambientali che si andranno ad attuare, nel corso dei pianificati e approvati progetti ed interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale, saranno tutti finalizzati a rigenerare e rilanciare la vita economica e sociale della bella e antica Città della Magna Grecia e di tutta la Provincia di Crotone

Questo crescente impegno a favore di Crotone e dei Crotonesi, consentirà ai giovani di essere più consapevoli e ottimisti; si stanno creando le giuste e tanto attese condizioni complessive per poter fare libera impresa sul territorio. 

Questo mio pensiero, è già stato esposto durante la mia audizione in IV Commissione Ambiente del Consiglio Regionale della Calabria; anche in quella occasione, non c’è stato un solo Consigliere Regionale appartenente ad ogni ideologia partitica e politica, che abbia manifestato contrarietà rispetto le attività della Struttura Commissariale; li ringrazio per la loro continua presenza, vicinanza, attenzione e sensibilità verso la necessaria e urgente attività di bonifica ambientale delle aree inquinate e contaminate di Crotone e Provincia.

Già in quella occasione, ed ancor di più oggi, è convinzione dello scrivente, che sia necessario progettare ed istituire, per ogni Sin regionale, un impianto di conferimento e trattamento, a gestione pubblica e con eventuale partecipazione nella fase realizzativa di capitali privati, esclusivamente dedicata ai rifiuti delle tipologie prodotte e presenti all’interno dei Siti contaminati di Interesse Nazionale.

Ai cari industriali, imprenditori e agli operatori economici presenti e operanti sul territorio provinciale di Crotone e a quelli che decideranno di insediarsi nelle aree Zes e industriali di Crotone e Provincia, lancio un invito: siate più fiduciosi di questa nuova Calabria che vuole crescere, sempre di più e in meglio, giorno dopo giorno. Questa parte sana, migliore e produttiva che già si afferma con forza in tutti i più importanti eventi nazionali ed incontri internazionali.

Il deciso concreto riposizionamento strategico della Calabria in tutti i mercati e settori della New Economy, in quegli ambiti produttivi e settori dei servizi di altissima specializzazione e qualità, saranno i modelli ideali per poter investire in sicurezza il capitale di rischio nei processi di riorganizzazione industriale e imprenditoriale, nelle attività industriali e d’impresa, che devono essere oggi, sostenibili sia economicamente che dal punto di vista ambientale.

La tutela, la rigenerazione urbanistica, la valorizzazione e la protezione dell’Ambiente, della Salute e del diritto al lavoro, saranno la vera forza economica trainante e fondante di questa rivoluzione economica della terra di Calabria.  (ee)

(Emilio Errigo è il Commissario Straordinario di Governo del Sito contaminato di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano allo Ionio e Cerchiara di Calabria) 

L’OPINIONE / Emilio Errigo: La bonifica del Sin di Crotone è un bene comune

di EMILIO ERRIGO –  A prescindere da pur legittime opinioni divergenti, che potranno e dovranno trovare composizione nelle opportune sedi, non mancherò, dunque, di porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di dare attuazione al mandato ricevuto dalla Presidente del Consiglio dei Ministri, volto a rimuovere gli ostacoli al pronto avvio degli interventi di bonifica delle aree, dei suoli e delle falde acquifere, oramai da troppo tempo approvati ma mai realizzati.

Osservare e fare osservare le leggi e i regolamenti non costituisce una libera scelta del Commissario, ma integra un preciso obbligo giuridico non solo in capo allo stesso, ma anche in capo a chiunque operi nella Pubblica Amministrazione nell’interesse delle comunità locali.

Nessuno può pensare di ostacolare il percorso di risanamento in assenza dei necessari presupposti fattuali e giuridici; occorre invece favorire, collaborare e cooperare all’attuazione degli interventi, in conformità alla legislazione nazionale e dell’Unione Europea.

Il controllo, la vigilanza, le verifiche e la validazione istituzionale delle attività di bonifica e di riparazione del danno ambientale, sono curati ai massimi livelli di competenza scientifica e di responsabilità, dal competente Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra), dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss), dal Sistema Nazionale di Protezione Ambientale (Snpa), il sistema a rete che coordina tutte le Agenzie Regionali di Protezione Ambientale. 

Mentre la Società di Ingegneria Ambientale del Ministero dell’ambiente (Sogesid S.p.A.) e l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (Arpacal), assicureranno la propria assistenza tecnico-specialistica a supporto alla Struttura Commissariale. 

La sicurezza delle attività tecniche e ambientali e la regolarità delle operazioni sarà garantita in ogni singola fase operativa degli interventi di bonifica, compresa la fase di movimentazione alla destinazione finale dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, che sarà curata in ogni dettaglio con l’assistenza della Componente Specializzata del Comando Unità Forestale e Agroalimentare (Cufa), assieme ed in coordinamento operativo con i Reparti Ambientali dell’Arma dei Carabinieri. 

Ove ritenuto necessario, il Commissario Straordinario di Governo, al fine di garantire i diritti inalienabili alla salute e il rispetto delle norme a tutela dell’ambiente, della biodiversità e gli ecosistemi, potrà, come estrema ratio, esercitare il diritto di avvalimento delle Forze Armate e di Polizia. 

Così agendo e procedendo, si porteranno a positiva conclusione gli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale a Crotone per il bene economico e sociale della nostra Calabria. (ee)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Incomprensibile posizione di Voce e di chi si oppone alla Bonifica

di GIACOMO SACCOMANNODopo decenni finalmente si sta cercando di bonificare il sito di Crotone, ma vi sono soggetti autorevoli e non che si oppongono alla scelta del Ministero dell’Ambiente di collocare i rifiuti nella regione, non avendo, allo stato, individuato altro sito in Italia. Secondo questi oppositori i rifiuti dovrebbero collocarsi fuori regione, con la conseguenza che, non essendo stato individuato un sito idoneo fuori dalla Calabria, la bonifica dovrebbe fermarsi! Posizione incomprensibile, incoerente, inappropriata, irrealizzabile e, comunque, fortemente dannosa per i cittadini dell’area.

Con tale ragionamento si dovrebbe attendere l’individuazione di altro sito per poter iniziare la bonifica! Ciò vuol dire rinviare sine die l’operazione di salvaguardia del territorio e dei cittadini crotonesi. Invece di chiedere un sito adeguato e controllato anche dallo Stato, se necessario, si tende a rinviare ogni operazione. L’attività preziosa del Commissario Emilio Errigo deve andare avanti e non si può e non si deve fermare, nell’interesse della popolazione locale che per decenni ha convissuto in un’area fortemente inquinata, con le gravi conseguenze che tutti conosciamo.

Dinnanzi a situazioni del genere si deve collaborare per trovare soluzioni adeguate e sostenibili e non, certamente, per frapporre ostacoli che, alla fine, non porteranno a nulla, se non allungare, forse, i tempi di realizzazione della bonifica. Al Commissario Errigo diciamo a gran voce di andare avanti e, nel rispetto della legge, porre in essere tutte quelle attività indispensabili per ripristinare un territorio che ha già pagato un prezzo alto per l’esistente inquinamento. (gs)

[Giacomo Francesco Saccomanno, avvocato, già Sindaco di Rosarno e Commissario Regionale della Lega, oltre che componente del Dipartimento Nazionale Antimafia]

L’OPINIONE / Vincenzo Voce: Decreto ministeriale per Bonifica Sin presenta molte incongruenze

di VINCENZO VOCE – Ritengo opportuno fare chiarezza sul decreto emesso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica relativo alla bonifica dell’ex area industriale.

Un decreto con il quale il ministero vorrebbe che la Regione Calabria rimuovesse il vincolo del Paur, in base al quale i rifiuti delle due discariche a mare dovevano essere portati fuori regione. Un vincolo la cui rimozione fa comodo solo ad Eni.

Non di certo a Comune, Provincia e Regione che si sono sempre opposti fermamente nell’interesse della comunità cittadina. Ed è il motivo per il quale siamo già al lavoro per presentare ricorso al Tar.

Un decreto che presenta tante incongruenze. Ritengo che lo scouting, ovvero la ricerca di discariche in Italia e all’estero, per portare i rifiuti fuori regione non sia stata fatto adeguatamente.

Personalmente ho sollecitato, anche in sede di conferenze dei servizi, il commissario straordinario Emilio Errigo affinché si facesse uno scouting serio. Il commissario non l’ha fatto, ne prendiamo atto.

Esistono discariche anche all’estero, in Norvegia, in Svezia, in Austria dove, ad esempio, stanno portando i rifiuti della bonifica dell’ex area Falk ubicata in Lombardia.

Ritengo a questo punto che il commissario straordinario Errigo debba dimettersi, così come debba dimettersi il ministro dell’ambiente.

È una questione politica. Non hanno ascoltato gli enti locali, non hanno preso in considerazione le motivazioni tecniche portate in sede di conferenza dei servizi.

A questo punto aspettiamo giustizia dal tribunale amministrativo. (vv)

[Vincenzo Voce è sindaco di Crotone]

Il commissario Errigo: Soluzione del ministero equilibrata per dare avvio alla Bonifica

Il commissario straordinario per la Bonifica del Sin di Crotone, Emilio Errigo, ha evidenziato come «quella del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ci sembra una soluzione equilibrata e ragionevole, per dare avvio alla bonifica del progetto stralcio ed al contempo rimettere all’ente che ha posto il vincolo allo smaltimento fuori regione la scelta finale».

Il decreto, adottato dal ministero in esito alla conferenza decisoria alla quale hanno preso parte tutti gli enti interessati, «fa questo dopo aver richiesto un supplemento di istruttoria sulla eventuale disponibilità di impianti idonei a ricevere tali rifiuti pericolosi, anche all’estero».

Gli accertamenti sul territorio nazionale disposti da questo Commissario straordinario hanno avuto tutti esito negativo, cosicché un ultimo tentativo va fatto all’estero, anche se in caso di esito positivo delle ricerche si dovrà comunque tener conto dei limiti imposti dalla normativa vigente, anche in ambito comunitario.

Ciò detto, per mia esperienza, i ricorsi sbandierati sui giornali in genere sono ispirati a visioni politiche e di opportunità piuttosto che da ragioni e presupposti di diritto. E sono lontani dalla buona e corretta gestione della cosa pubblica, mossi invece da interessi diversi ispirati a istanze dal sapore populista.

Pur non entrando nelle polemiche tra enti di governo centrale, locale e regionale, «ci si limita ad osservare – ha detto Errigo – che i rifiuti della discarica ex Pertusola vanno rimossi con urgenza da dove giacciono da decenni e che è sempre possibile, che tra un ricorso al Tar e una conferenza di servizi, l’impianto di Crotone venga saturato con rifiuti speciali e pericolosi provenienti da altre regioni, mentre quelli dell’area ex Pertusola, resterebbero irragionevolmente e incomprensibilmente lì, abbancati in mezzo alla spiaggia e al porto di Crotone».

«Il compito del sottoscritto – ha evidenziato il commissario – impresso a chiare lettere nella legge istitutiva dei commissari straordinari e nel decreto di nomina, è quello di accelerare questo percorso e rimetterlo in linea qualora esca fuori dai binari. Non mancherò quindi, di adottare gli atti di competenza, eventualmente anche esercitando i poteri sostitutivi di tutti gli organi e di tutti gli enti coinvolti, per perseguire l’obiettivo assegnato». 

«Non è comprensibile in diritto – ha proseguiito – la generalizzata possibilità offerta al mercato dei rifiuti speciali pericolosi, di conferire presso l’impianto esistente e funzionante a ritmi crescenti di Crotone e che permette a chiunque lo desideri di trasportare e conferire rifiuti pericolosi da dentro e fuori la Regione Calabria mentre si vorrebbe continuare, irragionevolmente e incomprensibilmente, a non consentire e permettere, a chi è obbligato per legge, di adempiere a quanto previsto, provvedendo a mettere in sicurezza ambientale con il trasferimento e conferimento, quelle limitate quantità di residui storici dei processi industriali, caratterizzati quali pericolosi, giacenti da molti decenni in mezzo alla spiaggia del mare di Crotone». (rkr)

È operativo un primo stralcio del progetto di bonifica delle aree industriali di Eni nel Sin di Crotone

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha definitivamente approvato e reso esecutivo, un primo stralcio del complessivo progetto di bonifica delle aree industriali di proprietà Eni Rewind, all’interno dell’area Sin di Crotone.

Il progetto, realizzato grazie anche all’informativa sulle attività di bonifica in corso presso le aree di pertinenza che Eni Rewind S.p.A. ha fornito al Commissario Straordinario Delegato, Emilio Errigo, riguarda, in particolare la discarica ex Pertusola Sud, parte dello stabilimento ex Pertusola (Area Nord) e parte dello stabilimento ex Agricoltura a completamento della bonifica del sito, consentendo l’immediata rimozione di circa il 70% (pari a ca. 760 kton) dei volumi complessivi (ca.1050 kton) di rifiuti previsti dalla bonifica di tutte le aree oggetto di interventi di scavo e smaltimento previste dal Pob Fase 2 (approvato a marzo 2020).

Come detto, si tratta di un primo stralcio di lavori immediatamente eseguibili (per un valore di oltre 160 milioni di euro) «che sono la prima risposta concreta ai cittadini di Crotone che da troppo tempo attendono l’effettivo avvio della bonifica degli ex stabilimenti industriali».

L’iniziativa del Ministero, assunta sulla base di puntuali verifiche tecniche eseguite da Ispra e Arpa Calabria, si è resa «necessaria – viene spiegato – per superare l’impasse che si era venuto a determinare a causa dell’assenza di discariche fuori dalla Regione Calabria idonee a ricevere i rifiuti della bonifica, confermata anche a seguito della ricerca, attraverso le richieste di scouting nazionale e internazionale, inviate agli enti competenti e successivamente alle forze dell’ordine, fortemente volute dal Commissario Errigo».

«I diritti costituzionali alla salute, all’ambiente salubre, alla biodiversità e gli ecosistemi, in aggiunta ai noti principi di diritto europeo della precauzione, previsione, prevenzione, prossimità al luogo di produzione e autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti – ha detto Errigo – hanno assegnato agli Stati membri la gestione all’interno del proprio territorio dei residui dei singoli processi di produzione industriale e consumi sostenibili e hanno di fatto obbligato e condotto alla emanazione del Decreto stralcio».

«Eliminare i rifiuti dai siti contaminati ora esistenti a Crotone – ha sottolineato il Commissario Errigo – non è una discrezionalità amministrativa, ma un obbligo di legge penalmente sanzionabile in caso di comportamenti omissivi e ostruzionismi agli doveri giuridici di adempimenti illegali. Il progetto approvato, autorizza finalmente l’avvio dei lavori e il conferimento dei rifiuti della bonifica in idonea discarica esistente ed in esercizio, (non lasciando quei rifiuti in balia degli eventi atmosferici e confinati all’aria aperta) senza prevedere la costruzione di nuove discariche in linea con il piano regionale di gestione dei rifiuti recentemente approvato».

«La rimozione della discarica ex Pertusola – ha concluso – collocata sull’arenile di fronte le ex fabbriche, è un progetto dall’alto valore ambientale e sanitario in quanto elimina una fonte di contaminazione dell’ambiente marino impattato dalla presenza della discarica da oltre quarant’anni». (rkr)