Al Museo Archeologico di Reggio un ricco programma per Natale

Sono tantissimi gli eventi in programma al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per Natale.

 Dopo il successo della grande mostra L’età degli eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace, il suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi tornerà ad accogliere tante iniziative culturali e le piccole “mostre d’accoglienza”, che tanto hanno caratterizzato la programmazione del MArRC negli scorsi anni.

«Dopo gli ultimi mesi trascorsi con gli “Incontri d’Autunno” – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – siamo felici di salutare il Natale con una offerta culturale suggestiva e variegata. In un anno tutto dedicato al Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace, questa volta abbiamo deciso di rendere protagonisti i bambini, che rappresentano il futuro di ogni società. Dagli incontri con Babbo Natale ai laboratori didattici, fino alle giornate accompagnate dalle note natalizie, tanti saranno i momenti in cui le famiglie potranno portare i loro piccoli al Museo, per vivere insieme momenti in allegria all’insegna della cultura».

«Non mancheranno – ha continuato il direttore – nuove esposizioni e gli incontri promossi dalle associazioni che collaborano con il Museo, sempre più inclusivo per tutto il territorio. Voglio ringraziare il funzionario Giuseppina Cassalia per aver coordinato questa straordinaria programmazione».

Mentre si abbellisce il maestoso albero natalizio del Museo, il calendario delle manifestazioni avrà inizio con un riferimento alle stelle, elemento immancabile nelle festività invernali. 

Nel frattempo il Museo continua il suo impegno nel promuovere e consolidare i rapporti internazionali. Il direttore Malacrino sarà a Barcellona ospite del Museu d’Arqueologia de Catalunya e del suo direttore Jusèp Boya Busquet. Il viaggio nasce dalla volontà di sviluppare progetti espositivi congiunti, con l’intento di valorizzare sulla sponda dello Stretto l’antica cultura degli Iberi e nella città catalana la grandiosa civiltà della Magna Grecia. Al progetto collabora anche il prof. Luigi Vecchio con l’Università degli Studi di Salerno.

 

«Da tempo – ha dichiarato Malacrino – stiamo lavorando con il Museu d’Arqueologia de Catalunya per siglare un proficuo accordo di collaborazione internazionale. Ringrazio molto il direttore Jusèp Boya Busquet per questo invito, che nei prossimi giorni mi porterà a Barcellona per visitare il loro magnifico museo e sancire un legame tra la cultura iberica e quella della Magna Grecia. Stiamo già lavorando a due mostre, in uno scambio culturale che sarà molto suggestivo».

Aggiunge il direttore del Museu d’Arqueologia de Catalunya, Jusèp Boya Busquet: «Sarà una grande occasione di incontro e di confronto, nella quale sviluppare le possibili collaborazioni fra i nostri Musei, sia a livello accademico che museografico. L’obiettivo sarà quello di promuovere e valorizzare il patrimonio archeologico della Calabria e della Catalunya».

A margine, il Museo ha predisposto il calendario delle aperture per le imminenti festività natalizie: il MArRC sarà aperto l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, per proseguire poi il 24, il 26, il 31 dicembre e il 2 gennaio. Grande festa a Capodanno con l’apertura straordinaria e l’ingresso gratuito per tutti, grazie all’iniziativa del Ministero della Cultura #domenicalmuseo. Un’occasione per brindare insieme al 2023. 

 Il MArRC resterà chiuso il 25 dicembre e il 3 gennaio. (rrc)

 

Al MArRC le riprese per un documentario giapponese

il regista giapponese Fushiya è stato al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria per realizzare un documentario che andrà in onda per una televisione giapponese, nel quale i capolavori del MArRC faranno da sfondo al racconto della storia, della cultura e della quotidianità di Reggio Calabria.

«I Giapponesi amano l’Italia e tutte le sue tradizioni – ha dichiarato Fushiya – ma spesso nei loro viaggi non arrivano fino alla “punta dello Stivale”. Perciò non conoscono questa regione e non conoscono la città di Reggio Calabria. Così, nella nostra programmazione, abbiamo scelto questa meta, per promuoverla anche nei paesi dell’Estremo Oriente».

«All’interno del documentario un’intera sezione sarà dedicata alla storia della città, in cui raccontare il legame che c’è con la Grecia. Per questo non potevamo non fare una tappa al Museo Archeologico Nazionale, per valorizzare, tra gli altri tesori, anche i bellissimi Bronzi di Riace», conclude il regista.

Dopo le riprese nella Sala dei Bronzi di Riace e di Porticello, la troupe è stata conquistata dai tanti reperti di età greca e romana esposti al Livello D del Museo, nelle sezioni dedicate a Rhegion e a Regium Iulium.

«Ho accolto con entusiasmo la proposta del regista Fushiya di dedicare una parte del suo documentario al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – ha dichiarato Carmelo Malacrino, direttore del MArRC –. In questi anni abbiamo visto crescere sempre più il numero dei visitatori stranieri, provenienti da ogni parte del mondo, dall’America fino dall’Australia. Investire nella promozione internazionale è per noi un interesse primario, non solo per far conoscere il Museo, ma anche per far scoprire luoghi meno noti della Calabria anche attraverso la grande forza attrattiva dei magnifici Bronzi di Riace».

«Nei luoghi più lontani, come quelli dell’Estremo Oriente, questi “capolavori del Mediterraneo” diventano simboli di un’interna cultura, nella quale le nostre “distanze occidentali” si riducono fortemente. Nell’anno in cui si celebra il Cinquantesimo anniversario del loro ritrovamento – ha concluso Malacrino – i Bronzi di Riace si trasformano in icone identitarie di un territorio capare di integrare culture e tradizioni millenarie». (rrc)

REGGIO – Gli appuntamenti al MArRC tra astronomia, poesia e cultura

Sono due gli appuntamenti al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria che chiudono, per il mese di novembre, gli incontri organizzati nell’ambito degli Incontri d’Autunno.

Si parte domani, alle 17, con l’evento tutto dedicato alle stelle, dedicato alle stelle, che tornano a essere protagoniste al Museo grazie alla proficua collaborazione con il Planetario “Pythagoras” di Reggio Calabria. Ad introdurre la serata sarà la responsabile del Planetario, prof.ssa Angela Misiano, che introdurrà il relatore prof. Giovanni Palamara, astronomo esperto del Planetario metropolitano, sul tema “Speranze di sopravvivenza per la Terra: la missione Dart (Double Asteroid Redirect Test)”. Attraverso un excursus su questa missione, effettuata dalla Nasa il 26 settembre scorso, ci si soffermerà sui rischi per il nostro pianeta e i conseguenti studi e monitoraggi costanti.

«Tra i membri del Sistema Solare, gli asteroidi rappresentano la popolazione più numerosa – ha dichiarato la prof.ssa Misiano –. Il numero di quelli conosciuti è circa 5.000, ma molti ancora sono ignoti, perché troppo piccoli o non ancora catalogati. Sappiamo che siamo bombardati quotidianamente da materiale proveniente dal cosmo che viene “fermato” dalla nostra atmosfera, talvolta dando luogo a fenomeni di grande impatto emotivo, come i bolidi o le stelle cadenti. Si tratta di piccoli corpi da cui la nostra atmosfera è in grado di proteggerci. Anche la maggior parte degli asteroidi vicini alla Terra, scoperti finora e chiamati Nea (Near Earth Asteroids), sono di piccole dimensioni e nel caso di un impatto si distruggerebbero nell’atmosfera. Ma se in futuro dovessimo scoprirne uno che ponesse un rischio significativo per il nostro pianeta, quali soluzioni avremmo? Da qui il monitoraggio costante e gli studi».

«Esiste per questo un “comitato di sorveglianza” – ha concluso la responsabile del Planetario – che controlla l’arrivo di potenziali pericoli e minacce alla Terra provenienti dal cielo».

Nella stessa giornata il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, sarà ospite a Roma per l’evento organizzato in collaborazione con il direttore del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Valentino Nizzo, e con la prof.ssa Giuliana Calcani, dell’Università degli Studi Roma Tre, sul tema “Gli Etruschi e i Bronzi di Riace. Archeologia, Architettura, Arte.” Si potrà seguire l’incontro anche in streaming attraverso il link: https://youtu.be/HhPSRcEgyzo.

Il secondo appuntamento sarà venerdì 25 novembre, alle 17, con la cerimonia di premiazione della XXXVII edizione del Premio Mondiale di Poesia Nosside 2022, fondato dal prof. Pasquale Amato, che ha come missione la valorizzazione di tutte le lingue del mondo e lo scambio di saperi.

«Anche nel 2022 il Premio Nosside non si è smentito – ha dichiarato il fondatore del Premio –. Si è mosso nel solco della sua storia di progetto senza confini, caratterizzato da un impegno coerente e costante per la difesa delle identità linguistiche e culturali di ogni parte del pianeta Terra mediante l’immaginario poetico espresso in qualsiasi forma, scritta, in video o in musica. Sarà ancora una volta la magnifica terrazza panoramica dello nostro splendido Museo, casa dei Bronzi, ad ospitare l’evento finale di premiazione».

«Il progetto – ha proseguito il prof. Amato – è nato a Reggio Calabria, sulla riva continentale del mitico “Stretto di Scilla e Cariddi”, il luogo più ricco di miti del mondo che ha ispirato per millenni artisti di ogni parte del pianeta. Esso ha stimolato la dimensione di respiro universale del Nosside e la sua missione, protesa a creare ponti tra le lingue e le culture di tutti i popoli, superando i muri degli odi etnici e religiosi e qualsiasi forma di discriminazione».

«Il Museo conferma la sua natura di “luogo di comunità” – ha dichiarato il direttore Malacrino –. Nell’immaginario comune è ormai svanita l’immagine di luogo polveroso nel quale sono conservati oggetti del passato, sostituita da quella dinamica di spazio inclusivo e vitale per tutto il territorio. Ringrazio il Planetario “Pythagoras” e l’infaticabile prof.ssa Misiano per la continua collaborazione nel promuovere il connubio Arte e Stelle. E ringrazio anche il fondatore del Premio Nosside, Pasquale Amato, che continua a scegliere il MArRC quale sede prestigiosa per la cerimonia conclusiva, che vede la partecipazione di poeti da ogni parte del mondo». (rrc)

I Bronzi di Riace incontrano gli Etruschi nell’incontro a Roma nel Museo Nazionale di Villa Giulia

Si intitola Gli Etruschi e i Bronzi di Riace. Archeologia, letteratura, arte, l’incontro in programma domani a Roma, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e organizzato nell’ambito delle celebrazioni per i 50 anni del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

«Nei 50 anni della scoperta dei celebri Bronzi di Riace il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia – ha dichiarato il direttore Valentino Nizzo – è orgoglioso di ospitare un evento che consentirà di far scoprire al grande pubblico la sottile linea rossa che lega uno dei maggiori capolavori dell’arte greca con uno dei monumenti più insigni di quella etrusca: l’altorilievo di Pyrgi». 

Sarà un appuntamento storico, frutto della collaborazione tra il Museo Nazionale Etrusco e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria (MArRC), con la partecipazione del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre.

«L’anniversario della scoperta dei Bronzi – ha spiegato la prof.ssa Giuliana Calcani, ordinario di Archeologia all’Università Roma Tre e membro del Consiglio di amministrazione del MArRC – viene celebrato anche con una serie di incontri di studio, che hanno avuto inizio lo scorso aprile e che si concluderanno a dicembre. Il programma ha visto già il coinvolgimento di città come Udine e Padova, tramite docenti delle rispettive Università. Roma non poteva mancare in questo tributo alle due preziose statue. Possiamo quindi dire che, dal Nord al Sud della nostra magnifica Italia, i Bronzi di Riace continuano a stimolare l’ammirazione, ma anche la voglia di saperne di più sulle opere d’arte antica».

L’incontro sarà moderato dalla dott.ssa Maria Paola Guidobaldi, con momenti performativi sul tema di “Tebe dalle Sette Porte” da parte degli studenti del Liceo Ugo Foscolo di Albano, a cura della prof.ssa Marcella Petrucci. Nella prima parte della giornata, dopo gli indirizzi di saluto, il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, riassumerà mezzo secolo di storia sul tema “I Bronzi di Riace: dalla scoperta alla musealizzazione”; seguirà il direttore dell’Etru, Valentino Nizzo, con l’intervento su “L’altorilievo del tempio A di Pyrgi”, protagonista di una delle ipotesi interpretative più affascinanti sull’identità dei Bronzi di Riace, proposta dal grande studioso Paolo Moreno, scomparso alcuni fa.

«È merito di Moreno – ha proseguito Nizzo – avere per primo valorizzato al meglio l’anello che congiunge questi capolavori. Grazie al gruppo Pyrgense raffigurante i Sette contro Tebe, egli ha proposto che il Bronzo A di Riace, con i suoi denti eccezionalmente in evidenza, raffigurasse il brutale Tideo, che nell’altorilievo addenta rabbioso e famelico il cranio di Melanippo. Un modo per dimostrare ulteriormente, se c’è ne fosse bisogno, la sapienza e le capacità artistiche degli Etruschi in grado di plasmare l’immaginario greco per i loro scopi politici e culturali».

La seconda parte della mattinata avrà inizio con l’intervento della prof.ssa Laura Michetti, della Sapienza Università di Roma, su “I Sette a Tebe e Pyrgi: il porto e il grande santuario marittimo della città etrusca di Caere”; seguirà la relazione della prof.ssa Alexia Latini, dell’Università degli Studi Roma Tre, su “Pyrgi, Argo, Riace: per un’ipotesi di lettura”; e quindi il prof. Ettore Cingano, dell’Università degli Studi di Venezia, su “Edipo, i Sette a Tebe, gli Epigoni tra mito e iconografia”. Concluderà gli interventi la prof.ssa Adele Teresa Cozzoli, dell’Università degli Studi Roma Tre, sul tema “Il mito dei Sette a Tebe tra Argo e Atene. L’elogio dell’oplita e l’ideologia della città”.

«Continua il viaggio dei Bronzi di Riace, spinto dall’anniversario della loro scoperta – ha commentato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino –. Dopo un’estate ricca di mostre ed eventi che hanno reso i Bronzi vere e proprie “icone culturali” di un ampio territorio, questi “capolavori del Mediterraneo” continuano a essere protagonisti anche di nuovi appuntamenti scientifici. Solo pochi giorni fa si è tenuto al Museo reggino un grande convegno internazionale che ha riunito studiosi da ogni parte del mondo. E ora saremo ospiti del bellissimo Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia per questo incontro sul dialogo tra due mondi dell’arte antica: quello dei Greci e quello degli Etruschi».

«Ringrazio l’amico e direttore Valentino Nizzo  ha concluso – per aver voluto promuovere questa iniziativa e tutto il suo staff per la straordinaria organizzazione. Sono grato anche alla prof.ssa Calcani, componente del nostro CdA, per il continuo stimolo sulle opportunità di valorizzazione non solo dei Bronzi di Riace, ma di tutte le collezioni esposte al MArRC».

La Segreteria organizzativa dell’evento è composta dalle dott.sse Vittoria Lecce e Anna Tanzanella, dell’Etru, e dal dott. Fabrizio Musetti, dell’Università degli Studi Roma Tre.

L’incontro potrà essere seguito in diretta streaming sul link https://youtu.be/HhPSRcEgyzo(rrm)

REGGIO – Al MArRC doppio appuntamento per “Gli Incontri d’Autunno”

Doppio appuntamento, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, per gli “Incontri d’Autunno”: oggi, alle 17, è prevista la conferenza “Prometeo incatenato di Eschilo. Il titano punito per il dono all’uomo della speranza e del futuro”. L’evento è organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria. Modera Lorerey Rosita Borruto, presidente del Cis Calabria.

La prof.ssa Paola Radici Colace, ordinario di Filologia Classica all’Università degli Studi di Messina, nonché presidente onorario e direttore scientifico del CIS Calabria, guiderà il pubblico alla scoperta di una delle più importanti tragedie di Eschilo dedicata al titano Prometeo.

«Il mito di Prometeo si intreccia nell’epoca moderna con i pericoli della rivoluzione tecnologica e delle scoperte scientifiche, che ci fanno domandare se non sia il caso di porre uno stop e fermarsi prima che sia troppo tardi– ha dichiarato la Prof.ssa Paola Radici Colace –. E la cronaca sembra dare ragione del pericolo insito nell’eccessiva esuberanza di una intelligenza poietica: è il caso della bomba atomica; è il caso dell’algoritmo così potente da essere capace di creare fake news o spam assolutamente credibili, tanto da indurre chi lo ha creato, OpenAi, a non rilasciarlo nell’infosfera».

Si prosegue, poi, venerdì 18 con l’incontro “La moneta di Esculapio e le acque termali reggine”, a cura dell’Associazione Amici del Museo.

Ad introdurre l’incontro sarà Francesco Arillotta, presidente dell’Associazione, che alternerà la discussione sull’iconografia di Esculapio e sulle acque termali con il prof. Benedetto Carroccio, docente in numismatica presso l’Università della Calabria.

«Gli Incontri d’Autunno sono un’ottima iniziativa per mettere in contatto ed in sinergia associazioni ed istituzioni operanti sul territorio – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino –. Ringrazio il Centro Internazionale Scrittori della Calabria e l’Associazione Amici del Museo per le solide collaborazioni attuate nel corso degli anni con il Museo e che continuano ancora con interessanti attività».

Ci sarà tempo fino al 20 di novembre, domenica, per visitare la mostra “L’età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace”; prorogate anche le esposizioni “Il vaso sui vasi. Capolavori dal Museo Jatta di Ruvo di Puglia”  e “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”, al livello E del MArRC.

Lungo la monumentale scalinata progettata da Marcello Piacentini sarà anche possibile ammirare la mostra fotografica “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini”, con foto di Luigi Spina.

Al museo si accede dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 9:00 alle 20:00 (ultimo ingresso alle 19:30).

L’ingresso è gratuito per bambini e ragazzi fino ai 18 anni. Da 18 a 25 anni il biglietto d’ingresso è ridotto a 2 euro. (rrc)

REGGIO – Al via la programmazione autunnale al MArRC

Prendono il via domani, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, gli Incontri Autunnali al Museo. Il primo appuntamento, organizzato insieme all’Associazione Amici del Museo,  alle 17.30, sarà sul tema La storia ragionevole dei Bronzi di Riace.

«Ancora un’opportunità per promuovere la cultura sul territorio – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – con eventi dedicati alla storia, alla letteratura e alle arti, all’astronomia. Senza trascurare gli incontro con l’autore che tanto hanno conquistato il pubblico, nei mesi estivi, sulla Terrazza del MArRC. Il nostro è un museo dinamico che persegue l’obiettivo dell’inclusione, coinvolgendo un largo pubblico: dagli esperti agli appassionati, sino ai più piccoli, verso i quali abbiamo da sempre una grande attenzione, con l’obiettivo di aprirci sempre di più alla vita della città. Siamo soddisfatti di questa ripresa, finalmente al chiuso, resa possibile dall’allentamento delle misure di prevenzione della pandemia che ci ha costretti a due anni di stop».

«La conferenza vuole essere un momento di studio di una tra le più importanti scoperte archeologiche del XX secolo e si inserisce a pieno titolo nel contesto del 50º dal ritrovamento dei Bronzi di Riace – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione “Amici del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria», professor Francesco Arillotta. Nel corso dell’evento condotto assieme al vicepresidente dell’associazione, Fulvio Rizzo, ci sarà modo di promuovere, naturalmente, anche tutto il patrimonio archeologico conservato al Museo». 

L’ingresso all’evento è gratuito, con accesso massimo consentito a 56 posti, per disposizioni di sicurezza. 

Il Museo, al momento, ospita ben 4 mostre temporanee: il percorso fotografico dedicato ai Bronzi di Riace, lungo la monumentale scala dell’architetto Marcello Piacentini, a cura di Luigi Spina e Carmelo Malacrino. 

Le due esposizioni al Livello E “Il vaso sui vasi. Capolavori dal Museo Jatta Ruvo di Puglia” e “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018”. E, infine, in Piazza Orsi, atrio del Museo, “L’età degli eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace” con reperti provenienti dai più importanti musei del Sud d’Italia. 

Per la visita alle collezioni permanenti e alle quattro mostre temporanee non è necessaria la prenotazione. È sempre consigliato l’uso della mascherina chirurgica. (rrc)

 

Il 18 ottobre a Reggio l’assemblea Pubblica di Unindustria Calabria

Il 18 ottobre, alle 11, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, è in programma Destinazione Calabria, l’assemblea pubblica di Unindustria Calabria a cui parteciperà anche Carlo Bononi, presidente di Confindustria.

Dopo i saluti di Domenico Vecchio, presidente di Confindustria Reggio Calabria, e di Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, interviene il presidente della Regione, Roberto Occhiuto.

Le conclusioni sono affidate al presidente Bonomi. Modera il giornalista Piero Gaeta(rrc)

Al MArRC si celebrano le Giornate Europee del Patrimonio

Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, anche quest’anno, si celebreranno le Giornate Europee del Patrimonio, il cui tema verterà sul Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro e in programma domani, sabato 24 e domenica 25 settembre.

Il Museo, dunque, proporrà eventi volti alla valorizzazione e promozione del patrimonio culturale sostenibile, sensibilizzando il pubblico su un tema così attuale. Per l’occasione sabato 24 settembre il MArRC sarà aperto fino alle ore 23:00 (ultimo ingresso 22.30) e dalle 20:00 il biglietto di ingresso avrà un costo simbolico di 1 euro.

Il Museo dedicherà la serata ai più giovani, promuovendo il linguaggio dei fumetti. Ai piccoli visitatori di età compresa tra i 6 e i 16 anni (ma anche agli adulti che ne faranno richiesta) verrà consegnata in omaggio (fino a esaurimento disponibilità) una copia del fumetto di Vincenzo Filosa, “Teoria degli opposti”, ideato intorno ai Bronzi di Riace e agli altri capolavori del MArRC. Il fascicolo rientra nella serie “Fumetti nei Musei”, ideata nel 2018 da Mattia Morandi e curata dall’Ufficio Stampa del Ministero della Cultura.

Nella stessa serata, alle ore 20:30, sulla splendida terrazza affacciata sullo Stretto avrà inizio il primo appuntamento della rassegna “Letture della Magna Grecia”, con la direzione artistica di Lindo Nudo e curata da Vincenza Costantino, che vedrà la messa in scena di “BrisElena” con Anna Bonaiuto e della “Mitica Calabria” di Antonio Catania. Un evento di grande teatro che, insieme alle altre date della rassegna, racconterà un territorio unico al mondo, metafora dell’incontro tra culture e da sempre crocevia del Mediterraneo.

«È un piacere ospitare la prima serata della rassegna teatrale che la Regione Calabria ha promosso nell’ambito delle Celebrazioni per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace – ha dichiarato Carmelo Malacrino, direttore del Museo. Questa sinergia istituzionale con la Regione rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra diversi enti, volto a creare una visione congiunta di promozione della cultura su tutto il territorio, sotto l’egida dei magnifici Bronzi di Riace, capolavori del Mediterraneo».

Messa in scena da Anna Bonaiuto, “BrisElena” è un testo che unisce due donne della mitologia greca, Elena e Briseide, accomunate da uno stesso destino. Destino tragico di donne rapite e violate dall’egoismo umano, dalla cecità del potere, dalla barbarie della guerra. Due donne sole che, raccontandosi con tenacia e resistenza, disvelano la pochezza dell’uomo politico, ossessionato dal consenso e da un’invincibilità eterna.

La performance teatrale di Antonio Catania in “Mitica Calabria” spazia dal riferimento al volume “Mitologia Magno Greca” di Ettore Bruno ad inserimenti di testi da “Le Troiane” di Euripide e “Filottete” di Sofocle. E ancora il mito delle Sirene, della città di Sybaris, di Milone, il più grande atleta della storia, di Setea, torturata e uccisa dai Greci, di Filottete, di Epeo, costruttore del cavallo di Troia. La mitologia che si incrocia con le cronache antiche ci dà la misura della grandezza di una civiltà che ha lasciato profonde tracce nella nostra cultura: la Magna Grecia.

Domenica 25 settembre sarà possibile visitare il Museo nei consueti orari di visita e con bigliettazione ordinaria. Sarà l’occasione per visitare le quattro mostre temporanee allestite nei vari spazi del MArRC in occasione dell’anniversario dei Bronzi di Riace: Al Livello E le esposizioni Il Vaso sui Vasi. Capolavori dal Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia e Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018; sulla scalinata monumentale I Bronzi di Riace. Un percorso per Immagini, con splendide fotografie di Luigi Spina; in Piazza Paolo Orsi la grande mostra L’Età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace, che vede la partecipazione dei principali Musei archeologici dell’Italia meridionale.

Alle ore 17:30 sarà il Centro Internazionale Scrittori della Calabria a intrattenere il pubblico con una tavola rotonda sul tema: Patrimonio culturale: beni materiali e immateriali. Dopo i saluti del direttore Malacrino e della presidente del CIS della Calabria, Loreley Rosita Borruto, l’incontro sarà moderato dalla prof.ssa Paola Radici Colace, ordinario di Filologia Classica (UniMe), nonché presidente onorario e direttore scientifico del CIS.

«Il nostro patrimonio culturale rappresenta non solo una risorsa, ma una grande ricchezza per il futuro del territorio – ha aggiunto Malacrino –. Un “tesoro” che dobbiamo custodire e tutelare, promuovendolo e valorizzandolo al tempo stesso. Ringrazio tutti gli enti, istituzioni ed associazioni che contribuiscono costantemente a portare avanti questo impegno sociale che, come ricorda il Ministro della Cultura Dario Franceschini, rappresenta “un autentico atto di amore nei confronti della nostra stessa identità”».

Al Museo si accede senza prenotazione, con l’uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica. L’ingresso è sempre gratuito per tutti i ragazzi fino a 18 anni. (rrc)

REGGIO – Al MarRC il concerto del Conservatorio “F. Cilea”

È con il concerto del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea” di Reggio Calabria che si chiude la stagione estiva delle Notti d’Estate al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

Un palinsesto vario, che ha riscosso successo di pubblico e di visitatori, come conferma anche il numero delle presenze dei mesi estivi, complice anche il Cinquantesimo anniversario dal rinvenimento dei Bronzi di Riace. L’offerta culturale ha contribuito a rendere sempre di più il Museo inclusivo e dinamico, con mostre temporanee, musica, incontri d’autore, astronomia, storia ed enogastronomia, in sinergia con enti e associazioni del territorio.

Si parte alle 17.30 con la presentazione del catalogo della mostra Mediterraneo a cura di Giammarco Puntelli e del responsabile Libri dell’editoriale Giorgio Mondadori dottor Carlo Motta, alla presenza del Sindaco ff. della Città Metropolitana, Carmelo Versace, del consigliere delegato alla Cultura Filippo Quartuccio e del Direttore del MArRC che ospita la conferenza, Carmelo Malacrino. 

Per il sindaco Carmelo Versace: «La mostra, all’interno del fitto programma per le celebrazioni del Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi, è un inno al Mediterraneo, quel mare che ha restituito le statue dopo averle custodite per oltre 2000 anni, che non smette mai di sorprendere e di rivelarsi». 

«Con questi due appuntamenti – ha dichiarato il direttore del Museo, Carmelo Malacrino – si conclude una meravigliosa stagione estiva durante la quale, complice l’allentamento delle misure di prevenzione della pandemia e le celebrazioni per i Bronzi di Riace, il Museo è tornato a riabbracciare appassionati, turisti e visitatori con grande soddisfazione per tutto lo staff del MArRC».

«Sono risultati che ci premiano in un anno particolarmente importante – ha continuato Malacrino – in cui sono stati, e continueranno ad essere, molti gli eventi dedicati al Cinquantesimo anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace. Con un ringraziamento anche alle numerose associazioni ed istituzioni che, in sinergia, hanno collaborato alla realizzazione di tutti questi eventi, contribuendo a far riscoprire la fruizione della cultura e tutto il patrimonio che abbiamo la fortuna di custodire».

Protagonisti del concerto di domani sera gli studenti Marco Cuzzilla, Francesca Canale, Silvia Ielo, Raffaela Marrazzo, Giovanni Saccà, Rosamaria Scopelliti e Simona Vazzana della classe di Canto della Prof.ssa Maria Rita De Matteis Grazzini. Gli allievi, accompagnati al piano da Massimiliano Grazzini, si esibiranno con performance liriche con musiche da Verdi a Puccini, da Bizet a Morricone, con al “centro” Cilea, il compositore palmese che ha portato in alto il nome della Calabria nel mondo.

«Con questo concerto si conclude un ulteriore periodo di fruttuosa collaborazione tra il Museo Archeologico di Reggio Calabria e il Conservatorio Cilea, che dal giugno scorso ha visto esibirsi 50 studenti e neodiplomati nelle sale e sulla terrazza della “casa” dei Bronzi di Riace, celebrando i 50 anni del ritrovamento – ha commentato Francesco Romano, direttore del Conservatorio “Cilea” –. Grazie alla grande sensibilità e disponibilità del direttore Malacrino, siamo certi che anche in futuro i nostri studenti potranno esibirsi in questo magnifico luogo unendo l’emozione della buona musica con la contemplazione delle opere d’arte della nostra storia millenaria in un sentimento di bellezza senza tempo, da condividere con i sempre più numerosi visitatori».

Come di consueto, con il biglietto d’ingresso (dalle 20.00 al costo di 3 euro) sarà possibile accedere alle sale espositive, partecipare agli eventi in terrazza e visitare le quattro mostre espositive: “Il vaso sui vasi. Capolavori dal Museo Nazionale Jatta di Ruvo di Puglia”; “Oltre l’emergenza. Attività e restauri dopo l’alluvione del 2018” al livello E; la mostra fotografica sulla scalinata monumentale piacentiniana: “I Bronzi di Riace. Un percorso per immagini” con foto di Luigi Spina; la mostra: “L’Età degli Eroi. La Magna Grecia e i Bronzi di Riace” in piazza Paolo Orsi. La prenotazione non è necessaria ed è fortemente raccomandato l’uso della mascherina chirurgica. (rrc)

 

Al MArRC si presenta il documentario sulla Vara della Madonna della Consolazione

Si intitola La Vara, il restauro aperto, il documentario sul restauro della Vara della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria che sarà presentato domani, giovedì 8 settembre, alle 19.30, promosso dal Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Calabria.

Con il restauro aperto al pubblico realizzato dal Segretariato Regionale, il Ministero della Cultura ha dato la possibilità di vedere in modo diverso un’opera d’arte che ha un significato profondo ed antico nella cultura del territorio. Si è offerta l’anticipazione del futuro di un’opera che a mano a mano è stata restituita alla sua origine. L’ingresso in cantiere infatti ha permesso al pubblico di vedere i restauratori al lavoro e di partecipare alle scelte metodologiche. Le attività di restauro sono state seguite non solo in presenza ma anche attraverso videoclip riassuntivi in un insieme di proposte, come la mostra pannellare sulla storia della Vara, filmati divulgativi e visite guidate. 

In vista della processione il documentario racconta questa operazione storica e condivisa con la città, segue le diverse tappe del restauro dall’inizio dei lavori alla riconsegna alla comunità, è stato realizzato dalla casa di produzione “Living Camera” di Reggio Calabria.

I lavori di restauro della Vara sono cominciati presso la sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale a Reggio Calabria dopo la fase di aggiudicazione della procedura per il loro l’affidamento e sono stati finanziati tramite una Convenzione tra la Regione Calabria e il Segretariato Regionale del MiC per la Calabria, nell’ambito del “Progetto per la tutela e la valorizzazione dei grandi attrattori religiosi e degli edifici di pregio” per un importo di 120.000 euro, Fondi per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020 – Patto per lo sviluppo della Regione Calabria.

Durante il corso della conferenza stampa del 2 gennaio 2020 gli architetti del Segretariato responsabili del procedimento e degli allestimenti hanno illustrato le varie le fasi del “Restauro aperto” al pubblico: la procedura prevista dalla normativa per l’affidamento dei lavori di restauro, le Convenzioni alla base del progetto, i criteri dell’offerta economicamente più vantaggiosa, cosa avrebbe previsto il restauro conservativo e le manifestazioni culturali che si sarebbero svolte “Intorno alla Vara” durante i mesi di apertura del cantiere.

La monumentale Vara è una macchina processionale composta da una struttura metallica, disposta per il trasporto a spalla per mezzo di barre di legno, su cui poggia una cornice d’argento, che accoglie il cinquecentesco dipinto di Nicolò Andrea Capriolo ed è decorata da altorilievi ed ex voto risalenti al XVIII secolo. È composta da una struttura portante metallica e da sontuose lavorazioni artistiche, costituite da cornici e modanature rivestite da lamine in argento sbalzate, bulinate, cesellate. La base è arricchita da due candelieri a sette bracci digradanti e da quattro agli angoli, mentre la sommità accoglie lo stemma di San Giorgio ed una corona in argento.

Dal punto di vista conservativo la Vara, pregevole opera di argenteria messinese, presentava lacune delle lamine metalliche ed era in un pessimo stato di conservazione, dovuto principalmente alla natura dei materiali che lo costituiscono, particolarmente sensibili alle condizioni microclimatiche, aggravate dall’azione di agenti aggressivi e da manutenzioni che hanno contribuito, attraverso puliture con prodotti non idonei, a innescare processi di corrosione. Inoltre, tutte le superfici in argento e rame dorato ed in ottone erano coperte da polveri grasse, depositi superficiali, nonché gocce di cera di candele, sostanze in parte inglobate e rese compatte da protettivi superficiali applicati durante precedenti interventi manutentivi. La lucentezza delle lamine in argento era offuscata da un pesante strato di solfuro d’argento. Non erano pertanto più apprezzabili le lavorazioni superficiali realizzate dagli argentieri, con il sapiente uso di martellinature e cesellature, che trattarono le superfici, lucide e brillanti, satinate e vibranti, leggermente opache, accanto a zone in ombra lasciate quasi grezze. L’apparato decorativo inoltre, a causa delle vibrazioni e sollecitazioni causate dalle cadenzate processioni alla quale la Vara è sottoposta, presentava numerose lesioni delle lamine. 

I lavori di restauro sono cominciati a gennaio del 2020 e sono stati completati nel luglio dello stesso anno. Attraverso la collaborazione tra il Ministero della Cultura, l’Università Mediterranea di Reggio Calabria e l’Università della Calabria di Cosenza è stato possibile analizzare e conoscere meglio i materiali che compongono il prezioso manufatto e le tecniche esecutive con cui è stata realizzata l’opera. Il restauro di un’opera d’arte recupera il tempo passato, ripercorre l’azione dei secoli che si impadroniscono della materia. Esprime l’idea del tempo che fa parte dell’opera stessa, perché essa non è solo testimonianza di una creazione avvenuta in un certo tempo, ma vive nel tempo. E, vedendola da vicino, la Vara era in realtà più danneggiata di come si potesse immaginare, nonostante fosse protetta dalla tradizione, dalla devozione di molti. E forse la cosa più difficile è stato avere a che fare con un’opera emotivamente così impegnativa. Grande. Ricca di sontuose lavorazioni artistiche. Realizzata con lamine in argento, elementi in bronzo a cera persa, rame dorato e leghe metalliche come l’ottone, montate con chiodini in argento. Con il restauro sono apparse le lavorazioni superficiali realizzate dagli argentieri. 

L’intervento, il cui ultimo precedente risaliva al 1960, ha nuovamente reso visibili alcuni aspetti, quali la policromia dei materiali impiegati o i particolari decorativi della cornice, che l’ossidazione delle superfici aveva coperto. Inoltre, sono stati riposizionati in maniera stabile due coppie di candelabri in argento e la medaglia del pittore Vincenzo Cannizzaro. Infine, sono stati apportati significativi miglioramenti al sistema di illuminazione e di diffusione dell’audio e alla componente meccanica. Ai portatori della Vara è stato consegnato un libretto di manutenzione e una lista di controlli da attivare in occasione delle processioni. 

Nell’ambito delle indagini preliminari, è stato realizzato un rilievo fotogrammetrico, basato su tecniche di modellazione analitica, che ha restituito un modello tridimensionale che rappresenta uno straordinario documento dello stato della Vara nella sua fase antecedente al restauro. Le analisi metallografiche hanno permesso di caratterizzare i metalli – argento, rame e ottone – e di determinarne la microstruttura, al fine di individuare e mappare la presenza di trattamenti superficiali, la direzione di eventuali linee di deformazione plastica, la misura degli spessori e la presenza di fenomeni corrosivi e di altre patologie di tipo metallurgico.

Dopo aver eseguito i test secondo una metodologia consolidata dall’Opificio delle Pietre Dure e dall’Istituto Centrale per il Restauro, si è proceduto con la pulitura delle superfici, anche nelle parti in cui la lamina di argento è sbalzata, cesellata e bulinata. Particolare attenzione è stata posta nella rimozione dei processi di solfurazione presenti nei sottosquadri, al fine di far riemergere gli effetti chiaroscurali creati dai maestri argentieri con i diversi strumenti di lavorazione. 

Il 14 maggio 2020, dopo due mesi di sospensione dovuti al lockdown, è ripartito il restauro della Vara. Questo tempo interrotto ha lasciato inalterati i pezzi già restaurati. E, per la riapertura del cantiere, è stato preparato un apposito piano di sicurezza su indicazioni del protocollo condiviso tra il Governo e le parti sociali. Questo piano di sicurezza, ad integrazione di quello per i rischi generici, ha riguardato la riorganizzazione del layout di cantiere, l’aggiornamento e la rimodulazione del cronoprogramma dei lavori e l’aggiornamento dei costi della sicurezza direttamente connessi al contenimento dell’epidemia. Il Consiglio Regionale ha collaborato con il Segretariato Regionale per consentire che i lavori si potessero svolgere in massima sicurezza per tutti.

La festa legata al culto della Madonna della Consolazione fa parte ormai di un patrimonio culturale. La Vara ed il suo quadro sono quindi un bene culturale da tutelare, in quanto sono testimonianza dell’identità e della storia delle istituzioni collettive e religiose del territorio. La prima celebrazione documentata della festività reggina risale al 1592. Secondo i parametri indicati dalla Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa ratificata proprio nel 2020 dall’Italia, la Vara è patrimonio della comunità proprio per il significato e il contenuto che questa gli attribuisce. Il culto della Madonna della Consolazione di Reggio Calabria costituisce infatti una delle tradizioni popolari più sentite e antiche della Calabria ed è indissolubilmente legato alla storia artistica e religiosa del quadro e della sua Vara.

Il documentario racconta l’impegno mai interrotto del Ministero della Cultura, con i suoi gruppi di lavoro composti dal personale del Segretariato Regionale del MiC per la Calabria e della Soprintendenza ABAP per la città di Reggio Calabria e Vibo Valentia, per il recupero della Vara come bene etnoantropologico da conservare. Da conservare e custodire, perché contribuisce a testimoniare un’umanità e insieme l’identità e la storia di una comunità e del suo territorio. (rrc)