PD Calabria: Occhiuto invece di ribellarsi insegue lo spot della Lega

Il gruppo del Pd in Consiglio regionale ha evidenziato come il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «invece di ribellarsi  e difendere gli interessi della Comunità che lo ha eletto, Occhiuto continua ad inseguire lo spot della Lega e di Matteo Salvini che viene agitato solo per coprire il reale e totale disinteresse del governo verso il Sud».

Il Governatore, infatti, è “reo” di aver criticato, su X, la segretaria del Pd, Elly Schlein, scrivendo come la «leader dei ‘no’ vuole un Sud fermo e rassegnato», mentre, per Occhiuto, «l’interesse generale della collettività calabrese è quello di avere un presidente che con ogni mezzo provi ad attrarre investimenti, lavoro, sviluppo, opportunità».

Un tweet che ha fatto sorridere i dem che «Occhiuto, insieme a Renato Schifani, critichi la segretaria dall’alto di chi, attraverso il governo nazionale, sta avallando l’autonomia differenziata che affosserà definitivamente il Mezzogiorno, con ricadute gravissime nella sanità come evidenziato da ultimo dalla Fondazione Gimbe, e ha supinamente accettato i tagli dei finanziamenti per le infrastrutture e del Pnrr».

«E comunque sia, il Ponte, infrastruttura verso la quale non c’è un no preconcetto né ideologico da parte del Pd e della segretaria Schlein – hanno proseguito i dem – non può essere considerato la panacea di tutti i mali della Regione che non deve continuare ad essere soltanto una terra da essere attraversata per arrivare in Sicilia. Il Pd vuole una Calabria all’avanguardia per trasporti, infrastrutture, sanità e tutela ambientale e finalmente in grado di essere attrattiva per i turisti e per gli investitori. Senza Comuni isolati e spopolati e in un completo degrado sociale».

«Soltanto a questo punto realizzare il Ponte sarebbe un valore aggiunto – hanno concluso – come da sempre sostiene il Pd che fa solo questioni di priorità: prima le infrastrutture e poi la grande opera che altrimenti non avrebbe senso in un territorio desertificato. Ma pare evidente che questo centrodestra, convintamente antimeridionalista, abbia soltanto voglia di agitare slogan vuoti. Chi vuole il Sud fermo e rassegnato è da sempre la Lega che adesso conta sulla sponda degli alleati». (rcz)

Il movimento No Ponte calabrese rilancia su una manifestazione e una class action

Il movimento No Ponte calabrese rilancia sulla costruzione di una manifestazione e di una class action. «Gli ultimi giorni hanno visto la forte e determinata protesta nella città di Messina contro la presenza dell’amministratore delegato della società Stretto di Messina. Nello stesso tempo, la importante riuscita delle assemblee del 1 marzo a Reggio Calabria e del 17 a Villa San Giovanni ha mostrato una nutrita e consapevole opposizione alla devastazione del territorio minacciata dal progetto di costruzione del ponte sullo Stretto – scrive il movimento in una nota – Come No Ponte Calabria riteniamo ormai indifferibile che anche sulla sponda calabrese questa opposizione si esprima con una forte iniziativa di piazza, come quelle che la hanno vista coinvolta negli anni scorsi: dobbiamo dimostrare il nostro netto “no” a quest’opera, impedirne l’inizio dei lavori, difendere lo Stretto e tutto il nostro territorio!»

Continua la nota dei No Ponte: «Per far questo è necessario che tutte le realtà e i cittadini che si dichiarano contrari al progetto di costruzione del ponte sullo Stretto superino particolarismi e soggettivismi e diano il via a un percorso comune per costruire una grande manifestazione popolare a ridosso delle elezioni europee.
Vi è, poi, la questione del piano degli espropri che sta alimentando forti preoccupazioni. Per questa ragione, la rete No Ponte Calabria ha costituito un pool di legali che possa affiancare i cittadini senza alcun tipo di speculazione. Tuttavia, questa azione da sola non è sufficiente: serve costruire un’azione legale più ampia e collettiva che tuteli gli interessi di tutti i cittadini e dell’intero territorio».

«È con questo spirito e queste indicazioni che abbiamo partecipato ai momenti assembleari citati, ed è questo quello che ribadiremo nei prossimi appuntamenti di sabato 23 presso lo studio professionale “Fedele” e di domenica 24, durante l’assemblea conclusiva della due giorni di iniziative organizzata insieme alle realtà No Ponte messinesi – conclude il comunicato del movimento No Ponte – Nel rinnovare l’appello a tutte e a tutti per lavorare insieme a queste due azioni, invitiamo a partecipare all’iniziativa pubblica che stiamo organizzando per venerdì 5 aprile a Villa San Giovanni, e che vedrà la partecipazione di tecnici e legali che stanno lavorando alle osservazioni sulla revisione, se così si può chiamare, del progetto del Ponte». (rrc)

L’OPINIONE / Giacomo Saccomanno: Apertura cantieri del Ponte avrà impatto positivo su economia e occupazione

di GIACOMO SACCOMANNO – I lavori per il Ponte sullo Stretto partiranno tra pochi mesi nell’estate 2024, portando con sé decine di migliaia di posti di lavoro e un impatto significativo sul Pil nazionale. Secondo le ultime dichiarazioni del governo e del Direttore tecnico della società Stretto di Messina, Valerio Mele, non ci sono ritardi previsti sulla tabella di marcia e i cantieri inizieranno come programmato. Questa notizia positiva è stata confermata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il quale ha sottolineato che l’apertura dei cantieri porterà a un’impennata del Pil nazionale e alla creazione di 37mila nuovi posti di lavoro.

Secondo le stime, l’indotto positivo generato dalla costruzione del Ponte sullo Stretto ammonta a circa 23 miliardi di euro, con significativi benefici economici e occupazionali. L’opera è stata descritta come sicura e adeguata, con la garanzia che eventuali nuove tecnologie o materiali saranno prontamente adottati, mantenendo un’attenzione particolare all’ambiente.

Il ministro Salvini ha sottolineato che l’impatto positivo sull’economia sarà notevole, con 23 miliardi di contributo al Pil e 37.000 posti di lavoro a tempo pieno. Inoltre, altre regioni, oltre a Sicilia e Calabria, beneficeranno dell’opera, tra cui Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Veneto. Si prevede che la costruzione del Ponte sullo Stretto porterà a uno sviluppo economico diffuso in tutto il Paese, rappresentando una risposta positiva alle critiche dei detrattori.

Durante gli otto anni previsti per la costruzione, si prevede un aumento significativo degli occupati stabili, un aumento del Pil nazionale e un incremento del gettito fiscale per lo Stato. L’analisi costi-benefici mostra che vi saranno notevoli contributi ai redditi delle famiglie, redditi da capitale, redditi da lavoro e imposte indirette.

Questa opera non rappresenta solo un grande progetto a livello locale, ma un’importante iniziativa nazionale e internazionale. Le varie regioni beneficeranno dell’indotto e dell’indiretto generati dalla costruzione, con la Lombardia in testa per il contributo più elevato, seguita da Lazio, Sicilia, Emilia-Romagna, Veneto e Calabria.

La costruzione del Ponte sullo Stretto si presenta come un’opportunità per lo sviluppo economico e per la creazione di nuovi posti di lavoro su vasta scala, contribuendo in modo significativo alla crescita del Paese e alla prosperità delle regioni coinvolte. (gs)

[Giacomo Saccomanno è commissario regionale della Lega]

Pietro Ciucci a Villa San Giovanni: Copertura finanziaria per Ponte sullo Stretto c’è

«La copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera, pari a 12 miliardi di euro c’è, anche se sarà, ovviamente, scansionata nel corso del tempo». È quanto ha dichiarato Pietro Ciucci, presidente della Società Stretto di Messina Spa, nel corso dell’incontro a Villa a San Giovanni in cui ha illustrato i dettagli del progetto.

Presenti la sindaca di Villa, Giusy Caminiti, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, l’assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine in videocollegamento, e gli amministratori interessati alla realizzazione dell’opera.

«Rispetto alle altre opere pubbliche, che non si sono completate, o la cui esecuzione è stata rallentata, in questo caso, la copertura è prevista nella sua totalità», ha assicurato Ciucci, ribadendo la necessità di «interagire con tutte le istituzioni del territorio».

«Ciucci, poi, ha evidenziato, per quanto riguarda riguarda il versante reggino dell’opera, i limiti del progetto relativamente agli innesti autostradali e ferroviari, «che siamo pronti ad affrontare, con appositi incontri e i presenza delle amministrazioni locali. Abbiamo investito tempo e danaro e affronteremo le eventuali discrepanze tra il progetto esecutivo e quello definitivo, assicurando una presenza costante sui cantieri, durante e dopo la conclusione dei lavori».

Il progetto del Ponte, dunque, ha «i suoi fondamentali di fattibilità, ma può essere ottimizzato, beneficiando di ogni evoluzione, in termini di materiali e tecnici, anche durante la fase di realizzazione».

Il presidente, poi, si è espresso sulle 68 raccomandazioni del Comitato Scientifico, spiegando come «ho già avuto modo di precisare leggendo semplicemente quello che c’è scritto nel documento che non è stato scoperto da qualcuno facendo uno scoop, ma è un documento che abbiamo messo a disposizione di tutti, non soltanto dei ministeri o delle Istituzioni».

«Quelle sono osservazioni – ha sottolineato – considerazioni e raccomandazioni che vengono dopo aver espresso un parere positivo all’unanimità sul progetto. Non sono, quindi, criticità, non sono prescrizioni, ma sono opportunità di miglioramento, di ottimizzazione del progetto».

«Tutte cose – ha detto Ciucci – attività condivise che verranno svolte, prima ed in contemporanea alla redazione del progetto esecutivo. E poi, aggiungo, non finisce tutto con il progetto esecutivo, perché questa è un’opera che richiede sette anni per la sua realizzazione e non smetteremo, in questo periodo, di studiare i temi del vento, del sisma, o tutte le innovazioni tecnologiche che ci possano essere in divenire».

In merito agli espropri, il presidente della Società Stretto di Messina ha detto di comprendere «benissimo queste preoccupazioni perché è una fase estremamente delicata. Il piano degli espropri diventerà operativo solo con l’approvazione del Cipes. Il che non vuol dire che il primo luglio verranno estromesse le persone dalle loro abitazioni. La realizzazione del piano di espropri sarà graduale e consentirà di avere contatti con le persone che dovranno essere espropriate. Saranno rispettati tempi giunti e i preavvisi giusti e la definizione in accordo dell’ammontare delle indennità».

Per la sindaca Caminiti, «se iniziamo a lavorare su una visione di ‘sistema’ dell’area allora possiamo veramente governare una fase di cambiamento».

«La richiesta più importante emersa oggi, e confermata dall’assessore regionale Emma Staine nel mettere a disposizione le strutture tecniche della Regione Calabria, così come farà la Città Metropolitana – ha aggiunto – è di mettere a disposizione le strutture di cui noi siamo carenti».

«Vogliamo essere messi in condizione di esaminare un progetto così importante – ha concluso – e rendere dei pareri definiti e fondati, nonostante la decisione di dotarci di una Commissione più ampia in cui operano ingegneri, paesaggisti, urbanisti, un geologo ed ingegneri ambientali, perché miriamo ad avere, se deve essere, il progetto più bello del mondo».

La vicepresidente Princi ha assicurato che «lavoreremo e interagiremo  con le istituzioni locali e la Società “Stretto di Messina” per evitare disagi al territorio, soprattutto sul versante della mobilità locale. La Regione Calabria sarà propositiva e costruttiva».

Per Princi, infine, «occorre essere consapevoli dell’ importanza delle ricadute occupazionali ed economiche sul territorio, mantenendo comunque la massima attenzione alle garanzie per il potenziamento delle opere di infrastrutturazione locale».

L’assessore Staine ha evidenziato come «la realizzazione del ponte sullo Stretto agevolerà notevolmente i flussi commerciali e logistici, permettendo un trasporto più rapido. In particolare, per la Calabria significherà beneficiare di una maggiore connettività con il resto del paese e con l’Europa, facilitando gli scambi commerciali e l’accesso ai mercati. Ciò potrebbe stimolare la crescita economica attraverso l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali».

«La realizzazione del ponte, inoltre – ha aggiunto – genererà una domanda di manodopera per la sua costruzione e successiva manutenzione. Questo potrebbe portare a una creazione di posti di lavoro diretti e indiretti nel settore edilizio e in altri settori correlati, offrendo opportunità occupazionali alla popolazione locale. Non da ultimo, la costruzione del ponte consentirà lo sviluppo di infrastrutture di supporto, come strade, ferrovie e servizi pubblici».

«In sintesi, si tratta di un’opportunità significativa per la Calabria – ha proseguito – che offre vantaggi in termini di sviluppo economico, crescita dell’occupazione, turismo, sviluppo infrastrutturale e attrattività per gli investimenti. Un grande progetto che doterà la nostra regione di infrastrutture all’avanguardia e maggiori collegamenti: una Calabria finalmente connessa e raggiungibile».

«Ringraziamo – ha concluso Staine – il ministro Matteo Salvini che con la sua determinazione e lungimiranza ha riportato la Calabria al centro dell’agenda politica, abbandonando l’idea assistenzialista e puntando su un concreto progetto di sviluppo per il nostro territorio». (rrc)

L’OPINIONE / Giuseppe Falcomatà: Ponte sullo Stretto sia integrato in un sistema intermodale

di GIUSEPPE FALCOMATÀ – Siamo di fronte ad un percorso che entra nel vivo. Adesso, come non mai, servono le risposte necessarie a comprendere appieno come e cosa cambierà il progetto del Ponte sullo Stretto».

«Abbiamo sempre detto che il Ponte deve essere il tassello di un puzzle di un percorso più ampio di intermodalità, di come, cioè, i nostri territori e la Sicilia vengano connessi tra di loro con il resto del Paese. Il Ponte non può essere un’infrastruttura a sé stante o indipendente, ma elemento intorno al quale ragionare su un sistema di mobilità integrata. Per questo servono chiarimenti agli interrogativi avanzati anche dai nostri tecnici. Interrogativi che hanno, necessariamente, bisogno di una risposta.

Con la sindaca Giusy Caminiti abbiamo ragionato su come intervenire per creare un supporto tecnico comune. Il senso è quello di congiungere i nostri uffici, quelli della di Città Metropolitana, dei Comuni di Villa San Giovanni, di Campo Calabro e degli altri territori individuati dalla “Stretto di Messina spa”, per costituire un pool di specialisti che segua la situazione relativa al progetto. In questa sede, abbiamo appreso con favore, dall’assessora regionale Emma Staine, che identico supporto arriverà dal Ministero dei Trasporti, una grandissima novità perché, fino ad oggi, la Città Metropolitana non ha mai avuto alcun tipo di coinvolgimento da parte delle strutture tecniche del dicastero.
L’appuntamento svoltosi conferma la voglia della Città Metropolitana e degli enti locali di affrontare questo percorso con la massima serietà, forte senso responsabilità ed un protagonismo positivo. Quello che nasce da questo dibattito è un’animazione territoriale che deve indubbiamente essere parte integrante della fase esecutiva. (gf)

[Giuseppe Falcomatà è sindaco di Reggio Calabria]

L’OPINIONE / Enzo Musolino: Progetto sul Ponte è lacunoso

di ENZO MUSOLINO – Dopo gli ultimi avvenimenti non ci sono più scuse.  I documenti e i pareri raccolti dalla stessa Società Stretto di Messina lo confermano: il progetto è lacunoso, mancano gli studi aggiornati, l’incertezza regna sovrana.

Non serve più interloquire e ascoltare la narrazione farlocca  dei “padroni del vapore”, è necessario reagire al sostanziale commissariamento dello Stretto.  Non è giusto organizzare nuove occasioni di propaganda per chi promette “ricchi premi e cotillon” a chi accetterà senza protestare ciò che e’ stato già deciso a Milano, dal Capitano Salvini.
Il Partito Democratico, Circolo di Villa SG si rivolge oggi ai consiglieri comunali della Città, a tutti i consiglieri, anche a quelli di minoranza chiamati ad un sussulto di orgoglio per tutelare la Comunità. Presentino una mozione specifica in consiglio comunale, impegnino l’Ente – con il voto – a rispettare il sacro principio di precauzione, a bloccare una procedura viziata, erronea.
La stessa cosa, in questi giorni, è stata realizzata a Reggio dal consigliere de “La Strada”, Saverio Pazzano. Il voto in Consiglio Comunale, stimolato dai consiglieri davvero al servizio di Villa, dovrà impegnare il sindaco e Giunta a intervenire in tutte le sedi di competenza, anche attraverso l’Anci, per sospendere, in attesa dell’accoglimento delle raccomandazioni da ultimo formulate  e dell’assolvimento delle prescrizioni tecniche e ambientali da tempo  emerse (ben oltre 68!), ogni attività e iniziativa complementare o propedeutica all’apertura dei primi cantieri del Ponte.
Inoltre, sindaco e Giunta, attraverso questa “mozione di buon senso”, saranno impegnati a chiedere al Governo la costituzione di un tavolo di consultazione ove si possano rappresentare gli interessi delle comunità locali e si indichino le necessità reali dei territori dello Stretto, per un impiego davvero strategico delle risorse economiche. L’approvazione di questa “mozione per Villa”, ancora,
 impegnerà il sindaco e il Presidente del Consiglio ad inviare il documento votato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, alle Istituzioni regionali, a tutti i gruppi parlamentari, in modo da chiedere agli attori politici di intervenire responsabilmente su questo tema.
Questa mozione, il voto in Consiglio, misurerà il valore politico dei nostri amministratori, formalizzerà le diverse posizioni finora nascoste e simulate da molti. Il giudizio storico sui tristi eventi  dell’accelerazione salviniana sul Ponte discriminerà tra coraggiosi, pavidi e simulatori.
A ciascuno il suo. (em)
[Enzo Musolino è segretario del Partito Democratico Villa San Giovanni]

Ponte sullo Stretto, il presidente Occhiuto: L’Italia ambiziosa lo vuole, sarà grande opportunità

«L’appello che io faccio a tutti, aldilà delle sensibilità politiche, è di voler bene all’Italia e di voler bene anche al Mezzogiorno, perché il Ponte sullo Stretto avrà un impatto straordinario nel tasso di crescita delle Regioni che ne sono direttamente coinvolte, la Calabria e la Sicilia». È quanto ha dichiarato il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, intervenendo a Tg4 Diario del Giorno su Rete 4.

«E il problema dello sviluppo di queste Regioni, mentre tanti giovani le abbandonano, è un problema che dovrebbe riguardare tutta la comunità nazionale», ha aggiunto il Governatore, spiegando come «ci sono due modi di intendere il Paese e il futuro del Paese. C’è il modo di chi è ambizioso e vuole dimostrare al mondo che l’Italia è capace di grandi opere di ingegneria che tutti quanti verrebbero a visitare, rendendo il Ponte sullo Stretto un grande attrattore turistico e di sviluppo per l’Italia, e per Calabria e Sicilia; e poi c’è il modo di pensare di chi è contro sempre, di chi è contro a prescindere, di chi è contro a qualsiasi cosa».

«Il Ponte è anche un attrattore straordinario di investimenti – ha ricordato –. Vorrei ricordare che grazie al Ponte, per il quale ancora devono essere consegnati i lavori, la mia Regione ha già ottenuto 3,5 miliardi per la Strada Statale Jonica e 900 milioni per un tratto della A2. E non parlo di risorse Pnrr, ma di risorse ordinarie del bilancio dello Stato».

«Facendo la somma di quello che lo Stato ha investito in Calabria negli ultimi vent’anni – ha proseguito – non si arriva a queste cifre, questo vuol dire che il Ponte svolgerà la stessa funzione che ha svolto l’autostrada del Sole. Quando hanno fatto l’autostrada del Sole, qualche decennio fa, c’erano anche allora i benaltristi, quelli che dicevano: ma perché fanno l’autostrada se mancano le strade? Poi siccome è stata fatta l’autostrada furono fatte anche le strade».

«Noi abbiamo l’obbligo, come amministratori – ha detto ancora – di sostenere questo investimento, ma questo obbligo ce l’hanno anche tutti gli italiani. Noi dobbiamo dimostrare che il nostro è un grande Paese, un Paese ambizioso, un Paese che fa le cose perbene».

«Governo una Regione – ha ricordato ancora – che ha il primo porto d’Italia, il porto di Gioia Tauro, nel cuore del Mediterraneo che sta diventando un’area sempre più importante. E un investimento dello Stato in questa parte del Paese, che può essere davvero l’hub dell’Europa sul Mediterraneo, dimostrerebbe l’interessamento dell’Italia a essere centrale in questo nuovo scenario sempre più strategico dal punto di vista economico».

«Certo, il Ponte non è soltanto un’opera pubblica – ha concluso – cambia il paradigma dello sviluppo della Calabria e della Sicilia. Dovremo fare, io e il presidente Schifani, piani di attrazione degli investimenti insieme. È da stupidi dire ‘no’ al Ponte, è da persone poco ambiziose, e soprattutto da persone che non vogliono bene all’Italia e al suo futuro». (rrm)

L’OPINIONE / Morabito, Pontecorvo e Musolino: Per il Ponte sullo Stretto è tutto da rifare

di GERARDO PONTECORVO, ANTONIO MORABITO ED ENZO MUSOLINO – La commissione scientifica della Società Stretto di Messina, il 29 gennaio ha espresso il proprio parere sul progetto definitivo del 2011 aggiornato (?) per il collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria (Ponte sullo stretto di Messina).

Il parere è “positivo” fatte salve una serie di considerazioni, osservazioni e raccomandazioni riassunte in 68 punti del documento.
In altri termini si tratta di un parere subordinato che vincola il progettista a una serie di adempimenti per la stesura del progetto esecutivo. Il progetto ha pertanto svelato definitivamente tutte le sue carenze strutturali, i dubbi sulla sua fattibilità, i rischi enormi che comporterebbe la costruzione del Ponte e che potrebbe trasformare tutta la procedura  nel più grande e tragico fallimento ingegneristico della storia.
Nel documento si evidenzia l’inadeguatezza delle regole di progettazione adottate ed inoltre mancano, per l’impalcato e i piloni, le prove esaustive di resistenza ai terremoti e ai fenomeni atmosferici estremi in rapporto alle tecniche di assemblamento previsti. Particolarmente preoccupanti sono i rilievi sull’idoneità dei materiali che, invece, andrebbe aggiornata sulla base dell’evoluzione tecnologica e approfondita in rapporto alle sollecitazioni del duplice esercizio ferroviario e stradale.
Si sottolineano, poi, le carenze in tema di compatibilità e sostenibilità ambientali secondo i parametri assunti dall’Unione Europea.
Alla luce del parere prodotto appare evidente, dunque, che gli annunci fatti dall’attuale governo sull’imminente cantierizzazione dell’opera sono per lo meno affrettati e indicano mancanza di rispetto nei riguardi delle comunità coinvolte.
È arrivato il momento che le amministrazioni dei comuni interessati facciano sentire la propria voce per dire il proprio no al mito del Ponte chiedendo, piuttosto, un impegno concreto di risorse per la tutela e lo sviluppo del proprio territorio. Non ci possono essere più alibi! Le carte sono finalmente arrivate. “Password” o meno i giochetti sono finiti. Non ci si può più nascondere dietro un dito: è lo stesso Comitato Scientifico della Società Stretto di Messina — va ribadito – a certificarlo in un parere che, nello specifico, individua i limiti
della  “relazione di aggiornamento al progetto definitivo” prodotta da Eurolink.
Europa Verde e il Partito Democratico lo dicono da tempo ma adesso siamo arrivati alle “confessioni” pubbliche. Entriamo allora ancora un po’ nello specifico: il progetto “aggiornato” (?) manca di studi essenziali per la realizzazione dell’opera; si auspica l’utilizzo di acciai differenti da quelli previsti; si censura la carenza di garanzie circa componenti essenziali; si chiarisce che non sono stati usati modelli affidabili per la gestione degli effetti delle turbolenze del vento; non sono stati approfonditi con cura gli studi sismici; non sono stati studiati opportunamente gli effetti potenziali di un maremoto (e se arrivasse nelle fasi di cantiere?).
E ci fermiamo qui, ma potremmo andare avanti per i 68 punti contenuti, come detto, nelle prescrizioni formulate dal comitato tecnico non delle Sinistre o dei Verdi ma, va sottolineato, della stessa Società che dovrebbe affidare all’appaltatore la realizzazione del Ponte.
Ciò che colpisce e che va stigmatizzato politicamente, inoltre, e’ la retorica utilizzata in questi documenti propedeutici, e’ il tentativo ormai scoperto, chiaro, non più “segreto”, di confondere le acque, di anestetizzare i territori, di tacitare ogni critica, utilizzando una “neo lingua” simulatoria.
Un esempio? Questo parere espresso dal comitato scientifico e’ qualificato come “positivo”, fatte salve, però, “le considerazioni, osservazioni e raccomandazioni” – e sono tante – previste nello stesso  parere. Cosa vuol dire? Vuol dire che “scientificamente” il progetto “aggiornato” dalla Stretto di Messina avrebbe meritato una sonora bocciatura, che andrebbe rifatto totalmente prima
di giungere al progetto esecutivo.
Si può  giustificare questo enorme “autogol”  – ecco perché i “manovratori” non hanno mai avuto voglia di pubblicare e diffondere questi documenti – accontentandosi della strana difesa secondo la quale gli studi per il Ponte sono ripresi da altri studi per opere simili? Ma Salvini non ci ha abituato a considerare quest’opera Unica e Straordinaria?  La dimensione colossale del Ponte – e della devastazione territoriale che si porta dietro – non ne moltiplica la complessità in modo esponenziale?
Villa San Giovanni e Messina non meritano studi, valutazioni, interventi, analisi, attenzioni, precauzioni, specifiche e tarate specificamente sui nostri luoghi?  O un aggiornamento e progettino frettolosamente messo in piedi in Val Padana va bene lo stesso?
Siamo al ridicolo, il “re e’ nudo”, facciano pace con scienza e coscienza e riconoscano questo enorme errore! (gp, am,em)
[Gerardo Pontecorvo, Antonio Morabito ed Enzo Musolino sono rispettivamente Segretario Federazione Metropolitana RC di Europa Verde/Verdi, Segretario metropolitano del PD RC e segretario cittadino Pd Villa San Giovanni]

Il sindaco Falcomatà: Un Consiglio comunale aperto sull’attraversamento stabile dello Stretto

Il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, ha lanciato la proposta di fare un Consiglio comunale aperto «dedicato all’attraversamento stabile dello Stretto, un momento di riflessione da condividere con tutte le forze politiche e sociali, i sindacati, le associazioni di categoria, i corpi intermedi, i singoli cittadini ed i movimenti che vogliono vederci chiaro sul Ponte tra Reggio e Messina».

«Non possiamo essere soggetti passivi rispetto ad un progetto che modificherà radicalmente i nostri luoghi e le nostre abitudini», ha detto Falcomatà sostenendo, con forza, che «gli enti territoriali, in primis la Città Metropolitana di Reggio Calabria, devono comportarsi da istituzioni e governare questi processi, non subirli», ha detto Falcomatà nel corso del convegno sulla mega opera programmata dal Governo e che ha raccolto, nell’aula consiliare di Palazzo San Giorgio, tutte le espressioni del “no” alla sua realizzazione.

«Se il Governo vuole usare i fondi della coesione per costruire il Ponte – ha aggiunto il primo cittadino – si dovrà scontrare con la netta opposizione del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Non consentiremo, infatti, che ingenti risorse riservate a colmare il gap fra il Nord ed il Sud del Paese attraverso investimenti su welfare, servizi pubblici essenziali, riqualificazione degli spazi pubblici o trasporto pubblico locale possano essere trasferiti sulla realizzazione del Ponte».

Un’infrastruttura che, secondo il sindaco Falcomatà, deve essere intesa come «un pezzo di un puzzle più grande, dove ci stanno l’alta velocità, la riqualificazione delle arterie stradali come la Statale 106 e le vie di collegamento alle aree intere, lo sviluppo dei porti e dell’aeroporto».

«Il Ponte inteso così com’è, da solo – ha spiegato – sarebbe solo un’inutile cattedrale nel deserto. Serve un coinvolgimento reale del territorio, attraverso le istituzioni ed in generale con la comunità di chi questi luoghi li vive da sempre. Tutti questi concetti li ho ribaditi nel corso dell’incontro richiesto da Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina».

«Il Governo – ha proseguito Falcomatà – ha deciso di andare avanti su questo progetto e non possiamo fare finta di niente. Dobbiamo essere protagonisti e non comparse. L’unità dei sindaci, espressa in questo contesto anche dai primi cittadini di Villa San Giovanni e Campo Calabro, Giusy Caminiti e Sandro Repaci, ma anche da quello di Messina Federico Basile, è l’unico modo possibile per poter incidere rispetto a questo progetto. Noi, infatti, vogliamo dimostrarci istituzioni serie e ci deve essere data la possibilità di farlo nei contesti, nei modi opportuni e degni di chi ha l’onore di rappresentare una comunità di quasi 600 mila abitanti».

«Su questi temi così importanti – ha concluso il sindaco – i cittadini vanno ascoltati ed il dibattito deve essere costante e sempre più animato. Proprio per questo, si è valutata la possibilità di discuterne a fondo in un consiglio comunale aperto da convocare nelle prossime settimane». (rrc)

Ponte sullo Stretto, la posizione della minoranza del Comune di Villa San Giovanni

Il gruppo consiliare di Forza Italia a Villa San Giovanni, composto da Marco Santoro, Daniele Siclari, Stefania Calderone e Domenico De Marco, ha ribadito che la «politica locale deve tornare a svolgere il suo ruolo di guida, focalizzandosi non solo sulle criticità ma anche sulle opportunità che il Ponte sullo Stretto offre al territorio».

«Si richiama, in particolare – si legge nella nota dei consiglieri – il lavoro svolto dalle Amministrazioni precedenti con il coinvolgimento dell’intero Consiglio Comunale attraverso la Commissione Speciale Ponte Piano Strategico nel 2011. La condivisione delle opportunità offerte, come il centro direzionale e la metropolitana di superficie, è essenziale per il benessere e la crescita della comunità». 

Per i forzisti, infatti, «l’amministrazione attuale è chiamata a mantenere questo spirito propositivo   e a lavorare per il beneficio di tutti i cittadini, con il pieno supporto e coordinamento a livello nazionale da parte di Forza Italia».

I consiglieri, infatti, hanno presentato «un approccio differente e costruttivo sulla realizzazione dell’infrastruttura determinante per lo sviluppo del territorio, sottolineando il sostegno ricevuto a livello nazionale. Il governo nazionale – hanno ricordato – ha manifestato un forte impegno verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Le recenti dichiarazioni e l’appoggio della Premier Meloni evidenziano un’attenzione particolare verso questa infrastruttura cruciale, riconoscendo il suo impatto positivo sull’intero territorio nazionale».

«Il gruppo consiliare – continua la nota – riconosce le legittime preoccupazioni dei cittadini per gli effetti del cantiere e le interferenze. Tuttavia, sottolinea che il ponte rappresenta una trasformazione significativa per la città, portando opportunità di sviluppo economico, miglioramenti infrastrutturali e nuove prospettive occupazionali. La gestione oculata delle interferenze è fondamentale, coinvolgendo attivamente la comunità nelle decisioni che influenzeranno la vita quotidiana dei cittadini».

«L’attenzione dedicata alla viabilità e all’attraversamento da e per la Sicilia è cruciale – viene evidenziato – e il gruppo consiliare ritiene che il confronto debba essere equilibrato, considerando sia gli aspetti critici che le opportunità offerte dall’opera. Sottolineando il supporto a livello nazionale di Forza Italia, il gruppo consiliare evidenzia l’importanza di collaborare con il governo per garantire il successo del progetto. Il contributo politico nazionale di Forza Italia si traduce in un impegno costante per promuovere lo sviluppo infrastrutturale ed economico del Paese, con il Ponte sullo Stretto che rappresenta un elemento chiave di questa visione».

«È essenziale evidenziare – prosegue la nota – che le recenti dichiarazioni del Dott. Pietro Ciucci, amministratore delegato della società Stretto di Messina, sono non solo pertinenti ma estremamente valide. La sua disponibilità nel mitigare gli effetti negativi del cantiere e nel considerare espropri su misura dimostra una sensibilità verso le preoccupazioni della comunità».

Il gruppo consiliare di Forza Italia ha sottolineato «che il confronto aperto e trasparente è fondamentale. Tuttavia, invita a evitare un “allarmismo ingiustificato” che potrebbe creare un clima di incertezza. È necessario promuovere un dialogo costruttivo che evidenzi le opportunità derivanti dal progetto e coinvolga attivamente la comunità nella costruzione di soluzioni».

«Non si può accettare che venga attuato un “terrorismo psicologico” – conclude la nota – solo ed esclusivamente per alzare il prezzo, tenuto conto che dalle dichiarazioni del dott. Pietro Ciucci nessuno sarà deluso per gli indennizzi sugli espropri; il territorio beneficerà dalla realizzazione di questa opera unica nel suo genere». (rrc)