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Pietro Ciucci a Villa San Giovanni: Copertura finanziaria per Ponte sullo Stretto c'è

Pietro Ciucci a Villa San Giovanni: Copertura finanziaria per Ponte sullo Stretto c’è

«La copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera, pari a 12 miliardi di euro c’è, anche se sarà, ovviamente, scansionata nel corso del tempo». È quanto ha dichiarato Pietro Ciucci, presidente della Società Stretto di Messina Spa, nel corso dell’incontro a Villa a San Giovanni in cui ha illustrato i dettagli del progetto.

Presenti la sindaca di Villa, Giusy Caminiti, il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, la vicepresidente della Regione, Giusi Princi, l’assessore regionale ai Trasporti, Emma Staine in videocollegamento, e gli amministratori interessati alla realizzazione dell’opera.

«Rispetto alle altre opere pubbliche, che non si sono completate, o la cui esecuzione è stata rallentata, in questo caso, la copertura è prevista nella sua totalità», ha assicurato Ciucci, ribadendo la necessità di «interagire con tutte le istituzioni del territorio».

«Ciucci, poi, ha evidenziato, per quanto riguarda riguarda il versante reggino dell’opera, i limiti del progetto relativamente agli innesti autostradali e ferroviari, «che siamo pronti ad affrontare, con appositi incontri e i presenza delle amministrazioni locali. Abbiamo investito tempo e danaro e affronteremo le eventuali discrepanze tra il progetto esecutivo e quello definitivo, assicurando una presenza costante sui cantieri, durante e dopo la conclusione dei lavori».

Il progetto del Ponte, dunque, ha «i suoi fondamentali di fattibilità, ma può essere ottimizzato, beneficiando di ogni evoluzione, in termini di materiali e tecnici, anche durante la fase di realizzazione».

Il presidente, poi, si è espresso sulle 68 raccomandazioni del Comitato Scientifico, spiegando come «ho già avuto modo di precisare leggendo semplicemente quello che c’è scritto nel documento che non è stato scoperto da qualcuno facendo uno scoop, ma è un documento che abbiamo messo a disposizione di tutti, non soltanto dei ministeri o delle Istituzioni».

«Quelle sono osservazioni – ha sottolineato – considerazioni e raccomandazioni che vengono dopo aver espresso un parere positivo all’unanimità sul progetto. Non sono, quindi, criticità, non sono prescrizioni, ma sono opportunità di miglioramento, di ottimizzazione del progetto».

«Tutte cose – ha detto Ciucci – attività condivise che verranno svolte, prima ed in contemporanea alla redazione del progetto esecutivo. E poi, aggiungo, non finisce tutto con il progetto esecutivo, perché questa è un’opera che richiede sette anni per la sua realizzazione e non smetteremo, in questo periodo, di studiare i temi del vento, del sisma, o tutte le innovazioni tecnologiche che ci possano essere in divenire».

In merito agli espropri, il presidente della Società Stretto di Messina ha detto di comprendere «benissimo queste preoccupazioni perché è una fase estremamente delicata. Il piano degli espropri diventerà operativo solo con l’approvazione del Cipes. Il che non vuol dire che il primo luglio verranno estromesse le persone dalle loro abitazioni. La realizzazione del piano di espropri sarà graduale e consentirà di avere contatti con le persone che dovranno essere espropriate. Saranno rispettati tempi giunti e i preavvisi giusti e la definizione in accordo dell’ammontare delle indennità».

Per la sindaca Caminiti, «se iniziamo a lavorare su una visione di ‘sistema’ dell’area allora possiamo veramente governare una fase di cambiamento».

«La richiesta più importante emersa oggi, e confermata dall’assessore regionale Emma Staine nel mettere a disposizione le strutture tecniche della Regione Calabria, così come farà la Città Metropolitana – ha aggiunto – è di mettere a disposizione le strutture di cui noi siamo carenti».

«Vogliamo essere messi in condizione di esaminare un progetto così importante – ha concluso – e rendere dei pareri definiti e fondati, nonostante la decisione di dotarci di una Commissione più ampia in cui operano ingegneri, paesaggisti, urbanisti, un geologo ed ingegneri ambientali, perché miriamo ad avere, se deve essere, il progetto più bello del mondo».

La vicepresidente Princi ha assicurato che «lavoreremo e interagiremo  con le istituzioni locali e la Società “Stretto di Messina” per evitare disagi al territorio, soprattutto sul versante della mobilità locale. La Regione Calabria sarà propositiva e costruttiva».

Per Princi, infine, «occorre essere consapevoli dell’ importanza delle ricadute occupazionali ed economiche sul territorio, mantenendo comunque la massima attenzione alle garanzie per il potenziamento delle opere di infrastrutturazione locale».

L’assessore Staine ha evidenziato come «la realizzazione del ponte sullo Stretto agevolerà notevolmente i flussi commerciali e logistici, permettendo un trasporto più rapido. In particolare, per la Calabria significherà beneficiare di una maggiore connettività con il resto del paese e con l’Europa, facilitando gli scambi commerciali e l’accesso ai mercati. Ciò potrebbe stimolare la crescita economica attraverso l’attrazione di investimenti e lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali».

«La realizzazione del ponte, inoltre – ha aggiunto – genererà una domanda di manodopera per la sua costruzione e successiva manutenzione. Questo potrebbe portare a una creazione di posti di lavoro diretti e indiretti nel settore edilizio e in altri settori correlati, offrendo opportunità occupazionali alla popolazione locale. Non da ultimo, la costruzione del ponte consentirà lo sviluppo di infrastrutture di supporto, come strade, ferrovie e servizi pubblici».

«In sintesi, si tratta di un’opportunità significativa per la Calabria – ha proseguito – che offre vantaggi in termini di sviluppo economico, crescita dell’occupazione, turismo, sviluppo infrastrutturale e attrattività per gli investimenti. Un grande progetto che doterà la nostra regione di infrastrutture all’avanguardia e maggiori collegamenti: una Calabria finalmente connessa e raggiungibile».

«Ringraziamo – ha concluso Staine – il ministro Matteo Salvini che con la sua determinazione e lungimiranza ha riportato la Calabria al centro dell’agenda politica, abbandonando l’idea assistenzialista e puntando su un concreto progetto di sviluppo per il nostro territorio». (rrc)