FONDI UE DI SVILUPPO REGIONALE 2014/20
IN CALABRIA 2270 PROGETTI PER 1,68 MLD

di GIORGIA MARINUZZI e WALTER TORTORELLA – I recenti dati OpenCoesione sullo stato di avanzamento dei Fondi UE al 31 dicembre 2020 fotografano un FESR composto da circa 106mila progetti del valore, in termini di costi rendicontabili, di circa 30 miliardi di euro. Il presente articolo offre una panoramica sulla distribuzione di tali risorse per tema d’intervento e beneficiario, con un approfondimento sul POR Calabria 2014-2020.

I temi di intervento Con l’avvicinarsi della chiusura del ciclo di programmazione 2014-2020, il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale è riuscito ad alimentare circa 106mila progetti, di cui 105.405 con un singolo beneficiario. Si tratta di un grande balzo in avanti rispetto al semestre precedente dal momento che i finanziamenti hanno interessato il 48% in più delle operazioni registrate a giugno 2020.

Sul fronte degli importi la variazione è stata più contenuta, con un +14% rispetto al primo semestre dell’anno: i costi rendicontabili di dicembre 2020 ammontano infatti a oltre 29,8 miliardi di euro, di cui la fetta più ampia, ossia il 33,8%, è destinata alla ricerca e all’innovazione. Segue il settore dei trasporti, con il 17,8% delle risorse e quello relativo alla tutela ambientale, con il 10,6% delle somme (Tabella 1).

Un’ampia differenza tra temi d’intervento si rileva in base alla taglia finanziaria media delle operazioni: si va infatti dai circa 70mila euro di costi ammessi per progetti volti a migliorare la competitività delle imprese, agli oltre 12 milioni di euro nel campo della mobilità (Figura 1).

Meno variabile l’avanzamento rendicontabile, dato dal rapporto tra pagamenti e costi ammessi, che per l’intero Fondo si attesta al 47%, con il picco del 55% registrato proprio per il settore d’intervento in cui i finanziamenti sono più cospicui, ossia la ricerca.

I progetti Fesr 2014-2020

 

Taglia finanziaria media dei progetti FESR

I beneficiari Gli operatori privati e le imprese sono il primo soggetto beneficiario del FESR in Italia, con il 65% degli interventi e il 47% delle risorse assegnate (Figura 2). I secondi beneficiari, lato importi, sono i comuni (14,9%), seguiti dalle regioni (13,3%).

I beneficiari privati intervengono per oltre la metà degli importi assegnati nel campo della ricerca e dell’innovazione (55%) e per circa un quarto (23%) nel settore dei trasporti. Cambiano le priorità per i comuni, che invece utilizzano il FESR soprattutto per azioni legate alla tutela ambientale (29% degli importi di cui sono beneficiari) e all’efficientamento energetico (17%). Infine, le regioni, il terzo soggetto beneficiario lato finanziamenti, conferma il tema ambientale come prioritario (23% dei costi), insieme ai trasporti e al rafforzamento della capacità della PA (17% e 16% rispettivamente).

Tabella progetti e costi FESR 2014-2020

Il FESR in Calabria Nella programmazione 2014-2020 della politica di coesione, in Calabria si è optato per un Programma Operativo Regionale plurifondo, ossia riferito al FESR e al Fondo Sociale Europeo. Riguardo al FESR i progetti finanziati al 31.12.2020 sono 2.270 del valore di oltre 1,68 miliardi di euro, il 12% dei costi POR nelle c.d. regioni meno sviluppate (RMS). Lo stato di avanzamento dei progetti calabresi è pari al 53%, un dato superiore di esattamente 10 punti percentuali rispetto alla media delle RMS.

In Calabria, la maggior parte delle risorse FESR (Tabella 2) è impiegata sui temi mobilità e ambiente (rispettivamente il 34 e il 30% dei costi rendicontabili). In particolare, nell’ambito dei trasporti si parla di grandi progetti, di importo medio pari a 17 milioni di euro. Diversamente da quanto accade nel contesto nazionale, gli operatori privati e le imprese sono beneficiari nel POR Calabria, lato FESR, solo del 16% delle risorse (al pari dei comuni), nonostante attuino il maggior numero di interventi (39%, Figura 3). La maggior parte dei finanziamenti è infatti gestita direttamente dalla Regione, con circa 800 milioni di euro (il 47% degli importi) per 313 progetti (il 14% del totale).

Tabella die progetti POR Calabria 2014-2020

Tabella tipologia dei progetti

 

L’anima del Programma ormai sembra essere definita sia per tipologie di interventi, sia per categorie di beneficiari, ora bisogna solo apprestarsi a chiudere. Per il periodo 2014-2020 vale infatti la cosiddetta regola “n+3” (art. 136 del Regolamento CE 1303/2013), secondo la quale le certificazioni alla Commissione europea devono essere presentate entro e non oltre il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello dell’impegno nell’ambito del Programma Operativo. [courtesy OpenCalabria]

Gli autori:

Giorgia Marinuzzi

Economista, è ricercatrice presso il Dipartimento Studi Economia Territoriale dell’Istituto per la Finanza e l’Economia Locale (IFEL). Esperta di economia dello sviluppo e del territorio, coordina gruppi di ricerca e cura rapporti di analisi dell’Istituto. Per il periodo di programmazione comunitaria 2014-2020 rappresenta IFEL nei Comitati di Sorveglianza del PON “Città metropolitane”, del PON “Governance e capacità istituzionale”, del PON “Infrastrutture e reti”, nonché nel “Comitato con funzioni di sorveglianza e accompagnamento per l’attuazione dei PO 2014-2020”. É autrice di numerosi articoli in materia di fondi strutturali, gestioni associate comunali e partenariato pubblico privato. Nell’anno accademico 2015/2016 ha collaborato all’attività didattica integrativa del corso “Laboratorio di analisi dei dati statistici per l’economia”, presso l’Università degli Studi Roma Tre, Dipartimento di Scienze Politiche. Nel 2018 è stata docente nel Master “European funds manager: value chain per lo sviluppo territoriale”, presso la Link Campus University di Roma.

Walter Tortorella

Economista, è Capo Dipartimento Studi Economia Territoriale della Fondazione IFEL. Esperto di politiche pubbliche e sviluppo economico è stato Direttore del Centro Documentazione e Studi dei Comuni Italiani ANCI-IFEL, Direttore Ufficio Studi della Fondazione Cittalia ANCI Ricerche. È autore di numerosi articoli in materia di public management e politiche di sviluppo. Tra le sue pubblicazioni più recenti: “Partenariato Pubblico Privato e Project Finance”, Maggioli, 2017; “Finanziare la crescita” con Marco Nicolai, Rubbettino, 2016; “Politica di coesione e questione urbana”, Carocci editore, 2015; “Città metropolitane. La lunga attesa”, Marsilio, 2014.

Cgil Calabria: Serve invertire la rotta su Por Calabria

Il segretario generale della Cgil CalabriaAngelo Sposato, ha sottolineato che, sul Por Calabria, si deve invertire completamente la rotta, «o sarà l’ennesimo fallimento».

«La dura posizione che abbiamo voluto assumere come Cgil Calabria – si legge in una nota – di fronte ad una autorità di gestione che si limita a dare solo qualche orientamento senza entrare nel merito degli interventi, ha evidenziato scelte sbagliate, parcellizzate, uno spreco di risorse che non ha prodotto alcun valore su sviluppo e occupazione in Calabria».

«Circa 5000 interventi per 860 mln di euro – viene spiegato nella nota –  per altrettanti soggetti beneficiari danno la cifra del fallimento della programmazione. Nessuna tracciabilità della spesa, basso impatto occupazionale, per circa il 38% di spesa sostenuta per continuare ad essere tra le regioni con la disoccupazione più alta in Europa, con una incidenza dell’emigrazione, una riduzione della natalità e con un saldo demografico negativo che porterà la Calabria tra 25 anni ad avere mezzo milioni di abitanti in meno».

«Rimangono da spendere, del vecchio programma operativo – continua la nota – oltre 1,4 mld in tre anni, 470 mln all’anno entro il 2023, di questo passo e con questa impostazione c’è il rischio concreto che sarà un’altra grande occasione persa. In questi giorni, la Giunta regionale ha presentato alla Regione le linee di indirizzo strategiche per il Por 2021/2027, con un copia incolla sgradevole scoperto dalle opposizioni. Un atto che da l’idea di quello che sta accadendo in Calabria».

«Se a questo – continua ancora la nota – aggiungiamo la discussione in conferenza Stato-Regioni sul piano di ripresa e resilienza, e l’incapacità della giunta regionale calabrese a incidere nei processi decisori senza avviare alcun confronto con le parti sociali ed i corpi intermedi, possiamo dire che la Calabria è completamente in abbandono».

«La giunta regionale calabrese – ha spiegato Cgil Calabria – procede senza una visione comune, ogni singolo assessorato è una giunta nella giunta. Se pensiamo come sono stati gestiti i 500 mln della revisione del programma Covid assistiamo ad interventi settorializzati per singolo assessorato che hanno il sapore delle scelte di stampo elettorale. I programmi Riapri Calabria, Lavora Calabria, il Fondo Calabria Competitiva, sono scelte fatte dalla Giunta regionale in forma autarchica, non confrontate con nessuno, ed anche l’accordo con il Miur per il sostegno della didattica a distanza ed altri interventi non hanno prodotto risultati concreti e andrebbero attenzionati dalla magistratura contabile».

«Per queste ragioni – continua ancora la nota – i prossimi 5 mesi possono essere fatali per la Calabria, che ha una giunta regionale che non si limita alla gestione ordinaria ma sta utilizzando una mole di risorse economiche mai avvenute in precedenza. Riteniamo, in forma sussudiaria, in attesa del voto regionale di settembre che la Presidenza del Consiglio dei ministri debba intervenire direttamente sulla Calabria con un tavolo Calabria, sia per l’emergenza covid e vaccini, sia per l’emergenza economica».

«In queste settimane – dice ancora la nota – nei meandri della crisi si sta consumando una recrudescenza della criminalità organizzata, della ‘ndrangheta che, qualche giorno fa, dopo le inchieste giudiziarie a Cetraro, ha crivellato di colpi la macchina del comandante della locale stazione dei carabinieri e nei giorni precedenti a Lamezia, ha intimidito i lavoratori della comunità Progetto Sud che utilizza alcuni beni confiscati. Una recrudescenza pericolosa, da non sottovalutare, atteso che nei prossimi anni in Calabria si dovranno gestire oltre 10 mld di euro di investimenti tra residui por 14/20 por 21/27 e Recovery plan».

«Serve – viene sottolineato – un grande piano di riforme e del lavoro per la Calabria, in una visione macroregionale con le altre regioni del Mezzogiorno, anche se viene difficile accettare che nei due comitati interministeriali per la transizione energetica e quella digitale non è prevista la partecipazione del Ministero per il Sud». (rcz)

Al via percorso di definizione di definizione e stesura del Por Calabria Fesr-Fse 2021-2027

La Seconda Commissione “Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero, presieduta da Giuseppe Neri, ha espresso parere favorevole sulla Proposta di Provvedimento Amministrativo n.96/11^ d’iniziativa della Giunta: “Presa d’atto degli indirizzi strategici regionali per il negoziato sulla programmazione delle politiche europee di sviluppo 2021-2027”.

«Con questa deliberazione (che ha il carattere dell’indifferibilità e dell’urgenza analogamente alla proposta normativa al secondo punto all’ordine del giorno) si prende atto – ha dichiarato il presidente Neri– del Documento di indirizzo strategico regionale e si conferma l’avvio del percorso di definizione e stesura del Por Calabria Fesr – Fse 2021-2027».

«Un percorso – ha ribadito – che sarà condiviso con il partenariato istituzionale e socio-eonomico regionale. Il documento si conforma ai cinque obiettivi strategici individuati a livello europeo: una Calabria più intelligente attraverso la promozione di una trasformazione economica innovativa e intelligente; più verde e a basse emissioni di carbonio; più connessa attraverso il rafforzamento della mobilità e della connettività regionale; più sociale attraverso l’attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali; più vicina ai cittadini attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile ed integrato delle zone urbane, rurali e costiere e delle iniziative locali». 

Parere favorevole è stato espresso dall’organismo consiliare anche sulla Proposta di Legge n.76/11^ di iniziativa del consigliere Vito Pitaro recante: “Modifiche all’articolo 5 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 21 (Istituzione Consorzio Costa Degli Dei)”. Come ha spiegato il presidente della seconda Commissione, anche in qualità di relatore, «l’intervento normativo – che consente l’adeguamento alle disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio – s’inserisce nel contesto di una interlocuzione improntata al principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni e, dunque, si rende necessario al fine di dare seguito ad un impegno assunto nei confronti del Governo».

«Attraverso tale modifica – ha concluso – s’inseriscono i tradizionali strumenti di provvedimento impositivo del vincolo e dell’autorizzazione paesaggistica nel quadro della pianificazione paesaggistica del territorio che deve essere elaborata concordemente da Stato e Regione». (rrc)