Lo Schiavo: Messa in sicurezza della ss 106 torni al centro dell’agenda politica

Il consigliere regionale di De Magistris presidenteAntonio Lo Schiavo, a seguito dell’ennesimo incidente sulla Strada Statale 106, ha evidenziato come «nonostante i buoni propositi e le dichiarazioni d’intenti, dobbiamo purtroppo registrare come l’attenzione politica sulla sua messa in sicurezza sia andata scemando in maniera progressiva e preoccupante».

«Nel marzo scorso – ha ricordato Lo Schiavo –, in occasione dell’approvazione della mozione che dava pieno mandato al presidente Occhiuto sulla SS 106, in un clima di grande responsabilità di fronte ad un’urgenza percepita da tutte le forze politiche, abbiamo sostenuto con convinzione la necessità di un’interlocuzione con il Governo nazionale per riportare, verso quell’infrastruttura, le risorse che le erano state sottratte e riavviare così la messa in sicurezza dell’arteria. Che cosa ha prodotto quella delega a distanza di sei mesi? Quali risultati sono stati ottenuti in merito a quella che da tempo è una vera e propria piaga che ha mietuto oltre 700 vittime in 25 anni? Ultima delle quali, proprio ieri, un giovane padre di famiglia di Crotone che rientrava a casa dopo una giornata di lavoro».

«Non vorremmo che quella vertenza nazionale che già a marzo chiedevamo di aprire sulla Statale 106 – ha proseguito – e che solo pochi mesi fa appariva come una priorità del governo regionale, sia adesso passata in secondo piano. E che quel mandato pieno conferito al presidente per ottenere un’equa redistribuzione delle risorse per le infrastrutture calabresi, sia stato chiuso in un cassetto per far posto ad altre questioni».

«Occorre che la “Vertenza 106” – ha concluso – torni in cima all’agenda politica e che il Consiglio regionale tutto la riporti con forza al centro del dibattito e dell’azione amministrativa. Oggi come allora chiedo: chi è disposto ad assumere decisioni eclatanti dal punto di vista politico, anche contro i propri partiti d’appartenenza, pur di sostenere questa battaglia? Chi ha la volontà di non tirarsi indietro rispetto ad un’urgenza che tocca la vita reale dei calabresi?». (rrc)

Basta Vittime sulla 106: I sindaci incapaci di lottare per una moderna e sicura ss 106

Il Comitato scientifico dell’Odv Basta Vittime sulla Strada Statale 106 si è detto «basito» di fronte all’incapacità dei sindaci di «ottenere quanto meno degli interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione oppure, ancora meglio, degli interventi ormai improcrastinabili di messa in sicurezza della Strada Statale 106».

Il Comitato, infatti, si è sempre detto contrario agli scout speed, in quanto «non hanno contribuito in alcun modo a far diminuire l’incidentalità e la mortalità stradale ma, anzi, in alcuni casi, hanno avuto l’effetto contrario determinando negli automobilisti comportamenti scorretti nei tratti immediatamente successivi rispetto a quelli controllati da questi sistemi di rilevamento della velocità determinando addirittura un incremento dell’incidentalità e della mortalità stradale  – come è ben evidenziato nel rapporto Istat 2021».

«Colpisce, infine – si legge – quanto i sindaci dei comuni interessati dalla Statale 106 siano stranamente interessati all’utilizzo di questi sistemi mentre non riescono in alcun modo ad agire al fine di determinare azioni sinergiche e dirimenti per ottenere la realizzazione di una moderna (e certamente più sicura) Statale 106 da Sibari fino a Reggio Calabria».

Il Comitato, infatti, ha ricordato che il rapporto annuale del Centro Studi e Ricerche ha messo in evidenza che seppure sulle strade italiane «le morti rapportate agli incidenti stradali sono molte di meno» questa tendenza, purtroppo, non riguarda la «Statale 106 “Jonica” in Calabria che invece fa registrare incidenti e decessi in percentuale più alti rispetto al resto d’Italia nonostante vi sia stata comunque una diminuzione sia di incidenti (-37%), che di morti (-28%) per via delle diverse restrizioni dovute al covid-19».

«I dati dell’Aci – si legge nella nota del Comitato Scientifico – pongono, quindi, la strada Statale 106 in Calabria, dopo tre anni di assenza, tra le strade extraurbane più pericolose d’Italia (dopo la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga nel tratto in provincia di Monza Brianza, la SS 207 Nettunense in provincia di Latina, la SP 227 di Portofino in provincia di Genova e l’Asse interurbano di Bergamo), e mettono in evidenza che ciò è dovuto principalmente ad una «mancata attuazione di interventi di ordinaria e straordinaria manutenzione» ed alla «carente realizzazione di interventi di messa in sicurezza».

«Infine, l’Aci fa osservare – riportiamo anche qui testualmente – «che i rilevatori di velocità, gli scout speed e le postazioni fisse per il controllo della velocità non hanno inciso in maniera significativa al decremento dell’incidentalità e della mortalità stradale». Questo dato, per quanto riguarda la Calabria, assume un valore tra i più alti del Paese e determina la quasi inutilità di questi sistemi».

«Persino nella Conferenza Internazionale sulla Sicurezza Stradale dello scorso 14 giugno a Brescia – spiegano dal Comitato – è stato ribadito che questi sistemi, nella quasi totalità dei casi, non rappresentano una soluzione al problema dell’incidentalità e della mortalità stradale. In pratica è emerso quanto già ribadito dal Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti: «è più facile intervenire su una infrastruttura al fine di renderla più sicura che sulle singole teste delle persone che la percorrono».

«A tal proposito i dati sulla Statale 106 in provincia di Cosenza sono inoppugnabili – spiega la nota – se paragonati a quelli della Statale 106 nel tratto lucano. In Basilicata rispetto al quinquennio antecedente all’ammodernamento della Statale 106 i dati rilevati nel quinquennio successivo hanno fatto rilevare una diminuzione di vittime dell’80%, una diminuzione dei feriti del 75% e una diminuzione dei sinistri del 63%».

«Nella provincia di Cosenza, invece – viene spiegato – su 14 comuni attraversati dalla Statale 106 ad oggi solo in 5 non utilizzano sistemi di rilevamento elettronico della velocità: Cassano All’Ionio, Corigliano-Rossano, Mandatoriccio, Scala Coeli e Calopezzati. Quest’ultimo, già da ieri, ha avviato lo Scout Speed, un veicolo in movimento dotato di un sistema di rilevamento della velocità, si unisce al comune di Pietrapaola che invece effettua il rilevamento mediante una postazione fissa ed ai comuni di Cariati, Mirto-Crosia, Villapiana, Trebisacce, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Montegiordano e Rocca Imperiale che, invece, hanno da anni attivato i Tutor».

«Come è noto nel tratto di Statale 106 nella provincia di Cosenza vi sono più rilevatori elettronici di velocità che su tutte le altre strade dell’intera regione Calabria (dato, questo, che meriterebbe l’attenzione della Magistratura…). Nonostante, ciò i numeri relativi alla mortalità stradale nell’anno in corso sono semplicemente impietosi».

«Sul comportamento di guida degli automobilisti – sia chiaro – noi siamo i primi a ritenere – spiega il Comitato – che esso sulla Statale 106 così come sulle alter strade italiane è il principale motivo dell’incidentalità e della mortalità stradale: ma per intervenire sulla testa di chi guida e percorre la “strada della morte” serve una riforma dello Stato (come ad esempio è accaduto in Francia, Svezia e Norvegia), che introduca l’educazione stradale come materia scolastica».

«Non siamo d’accordo – ha concluso il Comitato – e non sosterremo mai ma, anzi, ci opponiamo a sistemi che non producono una diminuzione dell’incidentalità e della mortalità stradale e che servono, in molti casi, solo e soltanto ai comuni per fare cassa provocando danni economici ai cittadini e danni ancor più gravi al territorio». (rrm)

Basta Vittime sulla 106: Nemmeno un centesimo per la 106 per realizzare nuove opere

Il Comitato scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”, ha denunciato come, nella relazione sull’attività del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) relativa all’anno 2021, non è previsto un centesimo per la Strada Statale 106.

«Sono destinati alla Statale 106 solo parte dei fondi relativi al Contratto di Programma ANAS 2021-2025», ha detto il Comitato, spiegando che la Relazione è stata presentata nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati con la presenza del Segretario del CIPESS, Sottosegretario Bruno Tabacci, del Capo del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica Marco Leonardi e del Ragioniere Generale dello Stato Biagio Mazzotta.

Tornando ai fondi della 106 dal contratto di programma Anas, il Comitato Scientifico ha evidenziato come «tuttavia, anche qui, viene chiarito che tali risorse saranno impiegate solo per la manutenzione programmata della rete, il programma sicurezza e monitoraggio di ponti, viadotti e gallerie e per il completamento opere già appaltate. Quindi, niente nuove opere».

«Ogni anno, il Governo è costretto, ai sensi dell’articolo 42 del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 settembre 2020, n. 120, a comunicare – ha spiegato il Comitato in una nota –dandone evidenza pubblica, la Relazione sull’attività del Consiglio dei Ministri anche se il Comitato Scientifico della nostra Organizzazione di Volontariato in materia è già informata seguendo costantemente tutti gli esiti dei Consigli dei Ministri e con rammarico precisiamo che anche nei 3 Consigli dei Ministri del 2022 (anno in corso), non è stato deliberato neanche un centesimo di euro sulla strada Statale 106 per la realizzazione di nuove opere».

«Il Comitato Scientifico dell’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – si legge – confida nella possibilità che tutti gli organi di informazione in Calabria possano, con coscienza, leggere ed approfondire quanto riportato nella Relazione prima di darne la massima visibilità evidenziandone le responsabilità politiche certamente ascrivibili al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, Roberto Occhiuto, all’Assessore alle Infrastrutture Mauro Dolce e, ovviamente, ai parlamentari calabresi che alla Camera dei Deputati ed al Senato sostengono il Governo».

«Con amarezza, infine, rileviamo che il 2022 – viene spiegato – ha fatto registrare il peggior dato relativo ai primi 7 mesi dell’anno in termini di vittime sulla strada Statale 106 dal 1996 fino ad oggi: sono ben 15. Ricordiamo Luca Laudone (19 anni) deceduto a Corigliano-Rossano (CS) il 10 gennaio, Pasquale Varano (74) deceduto a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) il 10 gennaio, Aurelio Giorgi (47) deceduto a Riace (RC) il 11 gennaio, Davide Origlia (29) e Gabriele Origlia (29) deceduti a San Sostene (CZ) il 31 gennaio, Francesco Saccà (27) deceduto a Reggio Calabria il 27 febbraio, Lorenzo Manoco (37) deceduto a Corigliano-Rossano il 27 febbraio, Claudia Ferrari (56) e Giacomo Angelo Belfiore (57) deceduti a Cassano all’Ionio il 10 aprile, Giuseppa Iamundo (53) deceduto a Bocale di Reggio Calabria il 21 maggio, Pina Bastone (43) deceduta a Corigliano-Rossano il 28 maggio, Francesco Licciardi (31) deceduto a Strongoli (KR) il 12 giugno, Salvatore Basile (65) deceduto a Calopezzati (CS) il 19 giugno, Antonio Pullano 72 anni Isola Capo Rizzuto (KR) 06 – luglio e Salvatore Perdichizzi (59) deceduto a Trebisacce (CS) il 17 luglio».

«Proprio su quest’ultima vittima – conclude la nota – il Comitato Scientifico dell’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” ha appreso che i Magistrati della Procura di Castrovillari hanno aperto un fascicolo. Confidiamo nella possibilità che sulla vicenda venga fatta piena luce e siano approfondite le ragioni per le quali il guard-rail non è riuscito a trattare il mezzo in carreggiata facendolo precipitare al di sotto del ponte provocandone la morte del conducente». (rrm)

Tavernise (M5S): Entro luglio trovare soluzione per SS 106 Sibari-Rossano

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 StelleDavide Tavernise, ha ricordato la necessità di superare le divisioni politiche e di trovare entro luglio una soluzione per la statale 106 Sibari-Rossano».

«Nei primi giorni di ottobre dello scorso anno – ha ricordato – ho incontrato il sindaco di Corigliano Rossano e il mio messaggio è stato chiaro: sono, e resto, a disposizione di tutti i sindaci che quotidianamente cercano, tra mille difficoltà, di lavorare per il bene comune e per le loro comunità, ma sul tema della statale 106, personalmente, sono per niente interessato a posizioni di parte, perché la Sibaritide ha bisogno di infrastrutture moderne. Perché mentre la politica litiga, gli incidenti stradali aumentano».

«Ecco perché – ha proseguito – auspico una convergenza di intenti entro luglio, diversamente è opportuno che Simonini eserciti i suoi poteri da commissario straordinario. Perché senza uno stralcio di progetto si rischia di vedersi riconosciuta nessuna risorsa nella prossima legge di bilancio, come trapela tra le righe anche dall’ultima nota di aggiornamento al def. Il rischio, che si fa sempre più concreto, è che l’opera venga realizzata in un futuro remoto. È un rischio troppo grande che va assolutamente evitato».

«Sin dal mio insediamento in consiglio regionale – ha ricordato ancora – ho costantemente sollecitato tutti i rappresentanti istituzionali e tutte le forze politiche perché si superino divisioni ideologiche. Un’attività questa culminata, nel febbraio scorso, nell’approvazione unanime, nella massima assise regionale, di una mozione sulla statale 106 che impegna “la giunta regionale asostenere una specifica diretta contrattazione con il Governo per definire la realizzazione di un’infrastruttura stradale di tipo “B”. Una mozione che ha visto tutte le forze politiche raggiungere un primo risultato: vedersi riconosciuti, con ogni probabilità,  i primi 3 miliardi nella prossima legge di bilancio. Un risultato certo ancora insufficiente ma che potrebbe segnare la strada per la risoluzione della vertenza ss 106».

«Ma per dare il giusto seguito a quella mozione occorre anche – ha concluso – la doverosa unità di intenti dei territori interessati. Senza questa, la domanda che resta da farci non è se il progetto debba essere realizzato a valle o a monte, ma: verrà mai realizzata la nuova statale 106? Un’ipotesi quest’ultima, che evito assolutamente di considerare, per cui se si dovesse perdere tempo in ulteriori dietrologie politiche, mi vedrò costretto ad azioni forti e dirimenti insieme ai cittadini del territorio che da ormai troppi anni chiedono infrastrutture normali». (rrc)

L’assessore Dolce: Nessun rischio per fondi per la Statale 106

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, ha chiarito qualsiasi dubbio riguardo la Strada Statale 106: Non solo non sono a rischio i fondi destinati, ma anche il finanziamento è in linea con il Def.

«La delibera del Cipess (Comitato interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) riguarda l’anticipazione sui Fondi Sviluppo e Coesione 2021-2027, ossia solo i progetti in stato avanzato di definizione che possono essere appaltati rapidamente», ha poi informato l’assessore Dolce.

«Lo stato della progettazione dell’elettrificazione della Statale Ionica a Sud di Catanzaro da parte di RFI – ha spiegato – non rispondeva a tale requisito di appaltabilità e pertanto l’intervento rientrerà in una prossima delibera riguardante gli stessi fondi FSC non appena il progetto sarà maturo. La ripartizione dei fondi FSC tra le Regioni va vista e valutata solo nel momento in cui verranno definiti i fondi complessivamente assegnati a ciascuna Regione. Per ora, come detto, si tratta solo di anticipazioni per velocizzare la realizzazione di interventi rapidamente cantierabili».

«Tutto ciò dunque non ha nulla a che vedere con la SS106ì – ha continuato l’assessore – per la quale, come detto in precedenza, si stanno svolgendo interlocuzioni con i ministeri per arrivare ad ottenere un finanziamento ad hoc, nella linea di quanto espresso nel focus specifico dedicato alla SS106 nell’allegato infrastrutture al Def (Documento di Economia e Finanza)».

«L’importanza della tratta Sibari – Rossano fino a Crotone – ha concluso – è ben presente nell’azione svolta dal Presidente Occhiuto e dal sottoscritto, fermo restando che la definizione di un tracciato che raccolga il massimo consenso delle comunità locali è un requisito da tenere in alta considerazione». (rcz)

Occhiuto: Chiesta legge speciale per finanziare interamente ss 106

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha reso noto di aver chiesto al Governo una legge speciale per finanziare interamente, con destinazioni pluriennali, la SS106 e che sta facendo pressioni su Anas peril progetto definitivo.

Per il Governatore, infatti, i 3 mld stanziati dal Governo sono «un un primo importante risultato», ma non bastano.

«Il Def – ha ricordato Occhiuto – è un documento di programmazione economico-finanziaria che ogni anno, in primavera, viene elaborato dal governo per anticipare le sue intenzioni in relazione alla futura legge di bilancio. 

Il Def è, per l’appunto, un documento e non una legge dello Stato, e dunque non stanzia risorse, ma quantifica le destinazioni più importanti, programmando quelli che dovranno essere gli investimenti fatti in manovra».

«Nel Focus Infrastrutture del Documento di economia e finanza – ha evidenziato Occhiuto – la Strada Statale Jonica viene inserita tra le opere strategiche per l’esecutivo nazionale – cosa mai accaduta prima – e viene esplicitato che, cito testualmente, ‘è necessario concretizzare l’ambizioso piano di riqualificazione complessivo dell’arteria nell’intero tratto calabro, con la programmazione e la realizzazione di interventi di potenziamento e di messa in sicurezza, per un importo stimato di oltre 3 miliardi di euro, oltre alle risorse già stanziate per gli interventi in corso’».

«Cosa vuol dire? – ha proseguito –. Vuol dire che per il governo la SS106 è un’opera prioritaria – lo ha scritto anche ‘Il Sole 24 Ore’ – e che Palazzo Chigi si impegna a stanziare queste risorse con la prossima legge di bilancio».

«Per il mio esecutivo regionale – ha ricordato Occhiuto – la Strada Stalate Jonica è un’opera chiave sulla quale investire tempo, risorse, attività politica, e non a caso su questo tema ho coinvolto il Consiglio regionale, i sindacati, gli industriali e le associazioni».

«La mia Giunta lavora per risolvere i problemi e per trovare soluzioni, la nostra – ha concluso – prospettiva sono il futuro della Calabria e le cose da realizzare per far rinascere la Regione». (rcz)

L’assessore Dolce: servono altri 3 mld per la Statale 106

L’assessore regionale alle Infrastrutture, Mauro Dolce, ha evidenziato come da parte del Governo ci sia attenzione per la Strada Statale 106, e che servono almeno altri 3 mld per l’opera.

«Come già più volte detto – ha spiegato – la SS 106 è il progetto prioritario di questa Giunta per quel che riguarda la viabilità stradale, e tale priorità è stata assunta anche a livello nazionale».

«Infatti – ha proseguito – nell’allegato al Documento di Economia e Finanza 2022, che definisce ’Strategie per infrastrutture, mobilità e logistica sostenibili e resilienti’, nel capitolo III.3 – Strade e Autostrade, ’l’adeguamento della SS.106 Jonica nel tratto ricadente in regione Calabria’ è considerata intervento prioritario, in quanto ’necessita di importanti investimenti sia per tracciati in variante che per interventi diffusi sull’intero percorso’». 

«L’attenzione al tema SS106 nel DEF – ha detto ancora  – è anche confermata nel ’focus’ che segue la tabella degli interventi prioritari dedicato alla SS106, in cui si dice che ‘la struttura commissariale sta apprestando un piano generale di adeguamento e messa in sicurezza dell’arteria, da realizzare per priorità e secondo un cronoprogramma condiviso, che prevede l’aumento della resilienza e del livello prestazionale dell’intera tratta calabra’». 

Inoltre, ‘è in fase di sviluppo una seconda fase, basata sull’avvio di una progettazione in grado di ricomporre funzionalmente le tratte prioritarie, coniugando agli criteri trasportistici il ruolo strategico di tale infrastruttura per la sicurezza e l’aumento della competitività dell’intera area jonica. 

Il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica di prima fase della tratta Sibari Crotone, nella prospettiva tendenziale di strada di tipo B, da sottoporre all’attenzione dei territori ai fini della quantificazione del necessario finanziamento, sarà realizzato entro il primo semestre dell’anno in corso; entro la fine dell’anno in corso è invece prevista la conclusione dello studio progettuale della tratta sino a Reggio Calabria’.

Nella tabella degli interventi prioritari viene presa in considerazione l’intera tratta calabra della SS106, suddividendola a sua volte in quattro tratte: quella per i quali sono in corso i lavori (dall’innesto con la S.S. 534 a Roseto Capo Spulico); la tratta Catanzaro-Crotone, del costo stimato in 1.500 milioni di euro e per la quale il CIPESS ha già deliberato, su indicazione della Regione, un primo stanziamento di 220 milioni di euro, in anticipazione del Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027; la tratta Crotone-Sibari, per la quale non è disponibile una stima dei costi in quanto la progettazione di fattibilità non si è ancora chiusa a causa della mancata condivisione da parte del territorio; e il completamento dell’itinerario sino a Reggio Calabria, i cui costi saranno definiti a valle dello studio di fattibilità in corso di completamento in questi giorni da parte di ANAS.  

Per questo la tabella allegata al Def non riporta e non potrebbe riportare il dato economico relativo a queste due ultime tratte, che però sarà definito nelle prossime settimane. 

Gli stanziamenti con i quali finanziare gli interventi sulla SS106, impostati nel documento strategico rappresentato dall’allegato al DEF, potranno essere definiti in termini concreti in legge di bilancio, ma su questo il governo è stato chiaro: ci saranno almeno 3 miliardi di euro. (rcz)

D’Ettore (CI): Tratta Catanzaro-Lido A2 Reggio SS 106 sarà in Ten-T

Il deputato di Coraggio Italia, Felice Maurizio D’Ettore, ha reso noto che è stata avanzata la proposta di inserire la tratta mancante della SS 106 Jonica da Catanzaro Lido all’autostrada A2 di Reggio Calabria all’interno della rete globale Ten-t (Comprehensive).

È quanto è emerso dall’interrogazione che D’Ettore ha presentato in commissione Ambiente dal deputato di Coraggio Italia al sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) Giancarlo Cancelleri, che ha spiegato che il ministero ha avanzato la proposta «nell’ambito degli incontri bilaterali promossi dalla Commissione europea, a partire dal mese di marzo 2021, per la revisione della rete sulla base di consultazioni con le parti interessate».

«Tale proposta – ha spiegato Cancelleri  – è coerente con gli obiettivi europei in quanto contribuisce al miglioramento dell’accessibilità per i collegamenti intraregionali, interregionali e internazionali, e perché persegue gli obiettivi di innalzamento dei livelli di sicurezza stradale, rafforzando così il ruolo di coesione sociale, economica e territoriale. E infatti la proposta italiana è stata inclusa nella revisione della rete pubblicata dalla Commissione europea il 14 dicembre 2021 e l’intera sezione è stata inserita nella proposta legislativa di regolamento Ten-t, nella rete di rango Comprehensive (rete Globale). L’orizzonte temporale per l’ufficiale inclusione nella rete e la conseguente ammissibilità ai finanziamenti è quindi soggetto all’adozione di detto regolamento».

Nell’interrogazione, del 10 dicembre 2021, si spiegava che «ad oggi ampi tratti della strada statale 106 Jonica (tra Taranto e Catanzaro-Lido) sono già parte della rete globale nel contesto della rete trans europea dei trasporti (Ten-t) e, in quanto parte della rete, tali tratti devono conformarsi entro il 2050 ai requisiti stabiliti nel regolamento Ten-t2, specialmente a quelli sulla sicurezza stradale”; mentre “i tratti della strada statale 106 non compresi tra Taranto e Catanzaro Lido potrebbero essere compresi nel contesto della rete trans europea dei trasporti (Ten-t) prevedendo che i finanziamenti per la loro ‘copertura’ rientrino nel Piano italiano per la ripresa e la resilienza (Pnrr)».

Il sottosegretario ha specificato che «l’appartenenza alla rete Ten-t consentirà l’accesso alle opportunità di finanziamento europeo di cui al Programma ‘Connecting Europe Facility’, che per il periodo 2021-2027 finanzia progetti chiave nei settori dei trasporti, del digitale e dell’energia, con un budget complessivo di 33,71 miliardi di euro di cui 25,81 miliardi destinati al settore trasporti».

«Sono parzialmente soddisfatto – ha commentato D’Ettore – perché nella risposta non vi è un riferimento ulteriore al Def Infrastrutture, che ha già previsto tre miliardi di euro per il completamento della 106.

«Allo stesso tempo – ha concluso – il tratto che è stato inserito, e gli altri che sono da considerare, vengono inglobati nella previsione del Ten-t in funzione dell’interrogazione, che è stata presentata il 10 dicembre scorso proprio in vista della proposta di revisione del regolamento Ten-t, la cui pubblicazione era appunto stabilita per il 14 dicembre 2021. Allo stesso modo, in attesa del regolamento che deve essere adottato, manca un preciso riferimento a quali ulteriori risorse verranno utilizzate fermo l’impegno preso dal Governo con la richiesta formulata alla Commissione europea e le ingenti risorse che sono state messe a disposizione anche per le opere relative alla 106 jonica». (rp)

La Statale 106 diventa priorità del Governo: 3 mld per finire l’opera

La Strada Statale 106 è diventata la priorità del Governo: per la tristemente conosciuta come Strada della morte, sono stati stanziati 3 miliardi attraverso il Def Infastrutture, il documento messo a punto dai ministri delle INfrastrutture, Enrico Giovannini e dell’Economia, Daniele Franco.

È quanto è emerso da un articolo de Il Sole 24ore a firma di Giorgio Santilli, che ha evidenziato come proprio la Statale 106 Jonica sia diventata «la bandiera di un nuovo ciclo di investimenti per il Sud, come nei primi 20 anni del secondo era stata l’autostrada Salerno-Reggio Calabria».

Nel documento, quindi, è inclusa il completamento della tratta Catanzaro-Crotone (1,8 miliardi) e l’avvio della tratta Crotone-Sibari e del collegamento fino a Reggio Calabria.

Una decisione non presa alla leggera, in quanto «tra le righe si capisce che questa strada del profondo Sud, rimasto più indietro, anch’essa in ballo da 20 anni con la sua suddivisione in maxilotti, è stata preferita, per ora, come opera simbolo della riscossa del Mezzogiorno, alla ferrovia Salerno-Reggio Calabria, creatura prediletta del Pnrr e del Pnc, perché evidentemente è più stabile quanto a tragittoe progettazione». (rrm)

L’appello di Giuseppe Nucera: Inserire strada Bovalino-Bagnara tra le infrastrutture da finanziare

Giuseppe Nucera, presidente del movimento La Calabria che vogliamo, si è rivolto ai sindacalisti calabresi, Luigi SbarraPierpaolo Bombardieri, affinché facciano azione comune con il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, per supportare il finanziamento della strada Bovalino-Bagnara, «opera di fondamentale importanza per il rilancio di quei luoghi».

Il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto ha chiesto al Governo di inserire la strada statale 106 tra le opere strategiche all’interno dell’allegato Infrastrutture del Def, con un finanziamento dedicato di almeno altri 3 miliardi di euro per la realizzazione dei lotti che hanno già una progettazione definitiva o quasi definitiva. È stata annunciata, inoltre, la prossima creazione del dossier ‘Vertenza Calabria’, documento condiviso con i segretari nazionali delle sigle sindacali, Landini, Sbarra e Bombardieri.

Nucera, tra l’altro, già nel 2020 aveva affrontato la vicenda della Strada Statale Jonica e in particolare del tratto Bovalino-Bagnara, chiedendo attraverso una lettera ufficiale indirizzata al Presidente di Confindustria Carlo Bonomi di favorire l’inserimento dell’arteria stradale all’interno delle opere da realizzare.

«Bisogna togliere dall’isolamento – ha spiegato – un territorio che comprende circa 40 comuni, raccogliendo oltre il 10% delle popolazione calabrese e quasi il 40% della popolazione della provincia di Reggio Calabria. Il completamento della Bovalino-Bagnara permetterebbe a quel territorio di uscire da un limbo che costato negli ultimi anni l’esodo di migliaia di giovani e un livello di Pil tra i più bassi d’Europa».

«Questa infrastruttura – ha concluso – riveste un’importanza fondamentale, permetterebbe di collegare l’area di Palizzi-Locri con la piana di Gioia Tauro, dunque con la zona industriale e il Porto. Si tratta di un’infrastruttura che ha già un progetto esecutivo, parte dei lavori realizzati per oltre un chilometro nella zona di Platì e che sarebbe possibile completare entro il 2026». (dc)