Mercoledì a Locri la tavola rotonda su “Villa Romana di Casignana e Locride Romana”

Mercoledì 6 dicembre, a Locri, alle 11, nella sala della mostra “L’incanto del disegno” del Palazzo della Cultura, si terrà la tavola rotonda Villa Romana di Casignana e Locride Romana. Turismo archeologico in Calabria.

L’evento è finalizzato a promuovere la Villa Romana di Casignana e il turismo archeologico in Calabria mettendo in rete i siti romani della Locride, presenti nei comuni di Casignana, Portigliola, Locri, Marina di Gioiosa Ionica e Gioiosa Ionica. Iniziativa inserita nel programma delle attività del progetto “Locride 2025 tutta un’altra storia”, promosso dal Gal Terre Locridee e da Officine delle Idee.

Introduce e modera Franco Crinò, vicesindaco di Casignana con delega ai Beni Culturali. Dopo i saluti istituzionali di Rocco Celentano, sindaco di Casignana, intervengono Agata Mazzitelli, Consigliera Delegata alla Cultura del Comune di Casignana, Sergio Marando, Rup Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana, Loredana Musolino, Supporto Tec. Amm. al Rup Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana, Umberto Panetta, Direttore dei lavori del Progetto Valorizzazione Villa Romana di Casignana, Antonio Blandi, Project Manager Officine delle Idee, Sandro Borruto, Rappresentanza Commissione Straordinaria Comune di Portigliola, Giuseppe Fontana, sindaco di Locri, Luca Ritorto, sindaco di Gioiosa Ionica, Vincenzo Tavernese, Vicesindaco di Marina di Gioiosa Ionica, Guido Mignolli, Direttore Gal Terre Locridee, Elena Trunfio, Direttrice Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri, Maria Mallemace, Segretario Regionale MIC Calabria, Alfredo Ruga, Funzionario Archeologo SABAP RC-VV, Fabrizio Sudano, Soprintendente ABAP RC-VV, Francesco Macrì, Presidente Gal Terre Locridee, Giacomo Crinò, Consigliere Regione Calabria e Giovanni Calabrese, Assessore Regione Calabria al Lavoro e Formazione Professionale.

La Villa Romana di Casignana ubicata lungo l’antico itinerario che collegava Rhegion a Locri Epizefiri, sorse nel I secolo d.C. con il suo nucleo originario e successivamente si sviluppò fino al IV secolo quando raggiunse il suo massimo splendore.

La monumentalità del suo impianto architettonico è testimoniata dalla sua estensione pari a circa 5000 mq e la sua magnificenza dalla presenza del più vasto nucleo di mosaici finora conosciuto nella Calabria Romana. 

I mosaici della Villa Romana costituiscono un patrimonio artistico di grande valore e ne rappresentano senz’altro la peculiarità. Si caratterizzano per la varietà, per la quantità e per l’elegante fattura. Pavimenti a mosaico bianco e nero, mosaici policromi, mosaici geometrici e figurati e anche pavimenti in “opus sectile”, dove un intricato gioco di ritagli di marmo crea affascinanti geometrie.

L’Italia è una delle destinazioni più ricche di patrimonio archeologico e storico-culturale al mondo. La sua storia millenaria ha lasciato un’impronta indelebile nel paesaggio, creando un tesoro di siti che attrae turisti da ogni angolo del pianeta. I siti archeologici in Italia offrono un viaggio nel passato, consentendo ai visitatori di immergersi nelle antiche civiltà e nelle loro testimonianze.

Esplorare siti archeologici offre un’opportunità unica per comprendere le radici della civiltà umana e la sua evoluzione nel corso dei millenni. Questa forma di turismo non solo soddisfa la curiosità storica, ma contribuisce anche alla preservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Inoltre, il turismo archeologico può essere visto come un mezzo attraverso il quale le persone cercano di connettersi con le proprie radici culturali e condividere un senso di appartenenza a una storia comune. Attraverso l’esplorazione di siti archeologici, i visitatori hanno l’opportunità di imparare e apprezzare le tradizioni, i costumi e le realtà di popoli antichi, contribuendo così a preservare e tramandare la conoscenza delle generazioni passate.

Anche la Calabria, con la sua storia millenaria ricca di vicende e scambi culturali con varie popolazioni, può offrire una ricchezza di testimonianze e tracce del passato. Un patrimonio storico-architettonico, come nel caso della Locride romana, che affascina e consente ai visitatori di immergersi in un passato che continua ad emozionare attraverso le sue vestigia ancora visibili.

La Villa Romana di Casignana alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum

di ARISTIDE BAVAQuest’anno alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum si parlerà anche del progetto  di valorizzazione dell’area archeologica della “Villa Romana di Casignana”.

L’amministrazione comunale di Casignana, appunto, sarà presente  il 4 novembre, presso la Sala Velia dell’importante centro salernitano proprio per mettere a fuoco gli aspetti salienti dell’importante sito. È prevista, infatti, una folta delegazione che comprende il sindaco Rocco Celentano – il vicesindaco Franco Crinò, la consigliera delegata alla cultura  Agata Mazzitelli – gli esperti progettuali  Sergio Marando, Loredana Musolino e il direttore dei lavori e capogruppo dei progettisti arch.Umberto Panetta.

L’intenzione della delegazione è anche quella di promuovere a Paestum non solo l’offerta turistica del sito della Villa Romana di Casignana, ma anche di cercare di valorizzare la rete dei siti archeologici romani presenti nella Locride. In occasione dell’evento è prevista anche l’occasione per presentare l’itinerario “Locride Romana” che registrerà la partecipazione del consigliere regionale Giacomo Crinò, di  Francesco Macrì, Presidente Gal Terre Locridee, di Giuseppe Fontana, sindaco di Locri, nonché di Luca Ritorto, sindaco di Gioiosa Ionica, Vincenzo Tavernese, vicesindaco di Marina di Gioiosa, Alessandro Borruto della Commissione Straordinaria del Comune di Portigliola. L’incontro registrerà anche la presenza di Antonio Blandi, Project Manager di Officine delle Idee e componente operativo  del Gal Terre Locridee.

Giusto ricordare l’importanza della Villa Romana di contrada Palazzi di Casignana che si estende per circa 15 ettari a monte e a mare della SS.106, sito dove già oggi è possibile ammirare una struttura estesa per oltre 4.700 mq articolata in ambienti termali, residenziali e di servizio e che conserva il più vasto nucleo di mosaici finora noto in Calabria. Certamente il sito  rappresenta uno dei complessi di epoca romana più importanti dell’Italia Meridionale. 

Tra l’altro l’incontro di Paestuma riveste notevole importanza anche perché il Comune di Casignana, il Gal Terre Locridee, Officine delle Idee e i Comuni di Locri, Marina di Gioiosa Ionica, Gioiosa Ionica e Portigliola stanno realizzando, all’interno del progetto “Locride 2025 tutta un’altra storia”, un itinerario archeologico denominato  “Locride Romana” che comprende: la Villa Romana a Casignana, la Villa del “Naniglio” di Gioiosa Ionica, il teatro romano di  Marina di Gioiosa Ionica, il Palatium tardo antico di Quote San Francesco e il Teatro di Portigliola, nonché  il Casino Macrì di Locri. (ab)

La Villa Romana di Casignana, un grande patrimonio che onora il territorio

di ARISTIDE BAVALa Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana in questi giorni è particolarmente attenzionata dal grande pubblico. Due le novità positive  che hanno caratterizzato questo periodo estivo, e quindi, la grande attenzione dei cittadini della Locride e dei forestieri. Intanto la eliminazione del manufatto che, ubicato, all’ingresso del sito non costituiva certamente un buon biglietto da visita per i visitatori.

E, poi, fatto ancora più importante la possibilità di poter ammirare, dopo anni dal suo ritrovamento, il pregevole mosaico del “trionfo indiano di Dioniso” adesso opportunamente  restaurato. L’ intervento, come è noto, è stato effettuato dalle studentesse del IV anno del Corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni Culturali del Dipartimento di biologia, ecologia e scienze della terra dell’ Università della Calabria, sotto la supervisione della prof.ssa Marianna Musella. Ed è veramente un bel vedere.

Il restauro, già oggetto di grande attenzioni con pregressi interventi  è arrivato al punto più atteso e, secondo gli esperti, sicuramente più pregevole artisticamente. La raffigurazione  seppur degradata e lacunosa è chiaramente di un alto livello qualitativo e  mostra  come la parte recuperata attraverso i restauri precedenti risulta essere un’anteprima eccelsa a quello che finalmente oggi può essere fruito. La piacevole e pregevole presenza di piani pavimentali mosaicati, riccamente decorati, della villa romana di Casignana, oggi offre anche la visione del Dioniso, con le splendide tigri e l’armonia dei colori sapientemente scelti per un manufatto che è una vera e propria opera d’arte.

Particolarmente significativa la ricchezza di colori che si susseguono con particolari sfumature e soprattutto un grande bilanciamento estetico  tra le figure, gli animali e le cornici anche se il punto focale del lungo corridoio si ferma bruscamente per la presenza della strada statale e in molti sperano che con una successiva campagna di restauro si potrà portare alla luce anche l’ultima parte decorativa del mosaico. La villa Romana di Casignana è  certamente uno dei “tesori” più importanti dell’immenso patrimonio archeologico e culturale del territorio della Locride.

È ubicata, su una vasta striscia di territorio, di proprietà del Comune di Casignana, a cavallo tra il litorale marino e la ss. 106 tra i centri abitati di Bovalino e Bianco. E’ forte di molti ettari di terreno tanti dei quali ancora da “indagare”. Ricca di una serie di mosaici d grande pregio ha proprio in quello denominato il “Trionfo indiano di Dioniso”, che, da sempre, si prevedeva, a giusta ragione, essere molto esteso, la punta di diamante di questa Villa accomunata, peraltro, alla ben nota Villa di Piazza Armerina che, come molti sanno, è inserita nel Patrimonio dell’ umanità dell’ Unesco proprio per i suoi splendidi mosaici. Una analogia, con la Villa Romana di Casignana che,  dopo la sua scoperta, avvenuta in tempi molto più recenti rispetto al sito ubicato alle porte di Enna,  ha subito richiamato la bellezza e lo splendore di quei mosaici. A parte ogni paragone c’è anche da dire che a Casignana, c’è ancora molto da portare alla luce.

Una necessità d’altra parte, supportata proprio dalla  ulteriore scoperta di nuovi  mosaici veramente di grande bellezza emersi negli ultimi tempi. E, c’è da augurarsi che il programma in parte già predisposto per dare ulteriore lustro a questo sito di straordinaria bellezza si possa concretizzare in tempi, se non immediati, non eccessivamente lunghi. Il sito si è già  conquistato un meritato posto al sole nel vasto panorama nazionale ed internazionale ed è, ormai, diventato  una punta di diamante del richiamo turistico del territorio. Il complesso è tagliato in due parti dalla strada Statale 106 cosa che in qualche modo impedisce  che si possa apprezzare al meglio tutta la sua complessità ma bisogna fare di tutto per superare le eventuali pastoie burocratiche che ne impediscono l’intera fruizione. Doveroso ricordare che la sua scoperta è abbastanza recente.

La Villa Romana è stata  scoperta negli anni 60, durante  i lavori per la realizzazione di un acquedotto. Le indagini successive, e lo scavo sistematico dell’area, portarono alla luce due complessi termali ben conservati, alcuni ambienti di servizio e un’area residenziale. A colpire gli studiosi furono fin da subito i pavimenti mosaicati di altissima qualità tecnica ed estetica, le pareti rivestite in marmo e i resti di volte ricoperti da pasta vitrea azzurra.

La ricchezza dei resti portati alla luce fece subito intuire che si trattava  di un ritrovamento di eccezionale valore,  anche se ci vollero molti anni perché questa meraviglia cominciasse ad essere  valorizzata. L’importante è che, adesso, i riflettori continuino a rimanere accesi. In molti esperti sono convinti che il sito continuerà a dare ulteriori piacevoli sorprese. (ab)

Abbattuto il manufatto che deturpava l’ingresso della Villa Romana di Casignana

di ARISTIDE BAVAEra veramente uno sconcio per un sito così importante qual’è la Villa Romana di Contrada Palazzi di Casignana. Finalmente lo sconcio sarà cancellato visto che ieri sono iniziati i lavori di demolizione del manufatto in cemento che da anni era un brutto biglietto da visita per l’importante sito.

Legittima la soddisfazione del vicesindaco di Casignana Franco Crinò che da tempo si sta battendo per la qualificazione dell’intera area piena di tesori, alcuni dei quali ancora nascosti.

«Il contributo dell’arte –  non solo della scienza – al miglioramento della società – dice l’ex sen. Crinò – deve avere un suo grande rilievo. Certo, non possiamo non sottolineare il comportamento dei cittadini, ingiustificato quando non rispettano le norme ed i regolamenti per i servizi – nettezza urbana, idrico, depurazione, ecc. – ma appunto ciò su cui dobbiamo lavorare sono il sentimento e il desiderio dei più di fare passi in avanti nell’ambiente nel quale viviamo».

«Da queste riflessioni di base – ha aggiunto – mentre la ruspa inizia la sua opera di demolizione di un manufatto in cemento che ci fa soffrire e imprecare da anni – brutto tratto nel viso e nel corpo affascinanti del Parco archeologico della Villa Romana di Casignana – arriva la  necessità di esprimere la mia soddisfazione».

Crino dice ancora: «i problemi non erano pochi, uno su tutti: la demolizione del manufatto era prevista in un mega progetto che a dicembre prossimo “spirerà”. Infatti, per delle responsabilità non nostre, la Regione lo revocherà. Cosicché, nelle “more”, la sensibilità dell’amministrazione, la bravura dei progettisti in questo successivo, in teoria “sovrapponibile”, la “flessibilità” del Dipartimento regionale, hanno realizzato questo risultato, di sanare quel “pugno nell’occhio”, di eliminare quel manufatto fuori posto. Secondo noi, è un segno di liberazione da quella etichetta di abusivismo, brutture e trascuratezza che ci mettono addosso».

«È una svolta visiva e tangibile del presente a voler rispettare il passato e il nostro meraviglioso paesaggio. La comunità deve percepire l’Amministrazione attraverso tutte le esperienze, i “signes” debbono essere condivisi dal corpo sociale. E in questo caso, lo abbiamo avvertito nettamente, quel “era ora” del cittadino racchiude emotività, equilibrio estetico, interesse. Magari gli andava spiegata la difficoltà burocratica. Ma tutti insieme siamo riusciti ad imporre o a trovare un risultato “morale”, tecnicamente efficace, intimamente valori propri della nostra coscienza, la razionalità, la libertà».

Si aggiunga la fatica dell’amministratore. Ma questo lo dobbiamo alla comunità. All’arte, al “bello”.. Il manufatto era posto, nella parte sinistra dell’ingresso del sito archeologico ed effettivamente era il classico pugno nell’occhio che deturpava la splendida immagine della Villa Romana, ormai etichettata come una delle più importanti dell’ Italia meridionale soprattutto per i suoi prestigiosi mosaici. (ab)