LA GIUNTA REGIONALE AFFIDA AL REGISTA GABRIELE MUCCINO "UNA ORIGINALE NARRAZIONE AUDIOVISIVA";
Gabriele Muccino

TURISMO È “COMUNICAZIONE EMOZIONALE”
PER LA CALABRIA PROMOFILM DA 11 MILIONI

di SANTO STRATI — La cifra che circola (11 milioni di euro) per la realizzazione del film che il regista Gabriele Muccino ha proposto alla Regione per “promuovere efficacemente le esperienze turistiche che il territorio offre e non più solo luoghi da visitare”, non deve spaventare. Un film non si fa con quattro spicci, soprattutto quando si pensa a un cast internazionale per dare all’opera un alto profilo. Quello che lascia perplessi sono le modalità con cui la Regione pianifichi i dovuti investimenti per la promozione turistica, trascurando totalmente il primo problema che andrebbe affrontato: la reputazione.

Se indicate a qualcuno un locale dove mangiare bene, la prima domanda che vi sarà posta non è “come si mangia”, ma “cosa dicono del locale?”, ovvero qual è la sua reputazione? Ormai non basta più dire che un luogo è bello e merita di andarci in vacanza, occorre che ci siano “referenze” solide e affidabili. In altre parole è necessario costruirci intorno una buona reputazione. Cosa che la Calabria, purtroppo, non ha: per ignoranza, cattiveria o stupidità, frutto di vieti luoghi comuni e di cattiva stampa, male informata. Occorre dare preliminarmente l’immagine di California d’Europa (quale potrebbe diventare la nostra terra) sfruttando ogni opportunità di carattere artistico-culturale, ambientale e paesaggistico, nel solco di tradizioni suggestive: materia prima ce n’è a bizzeffe, a partire dai Bronzi di Riace alle preziose testimonianze della Magna Grecia per finire al Mosaico del Drago, per stare in ambito archeologico, o gli 800 km di costa incontaminata (14 bandiere blu), i tre parchi naturali (Aspromonte Sila, Pollino), le tre minoranze linguistiche (grecanica, occitana, arbereshe), e via discorrendo. Un’immagine che non può essere affidata all’improvvisazione ma richiede grandi investimenti e, soprattutto, l’importante apporto di specialisti del marketing con comprovata esperienza e risultati alle spalle. Se prima o contestualmente ad altre iniziative (tipo il promofilm di Muccino) non si “svecchia” lo stereotipo di Calabria terra di briganti (una volta) di ‘ndrangheta e malaffare (ieri), di Sud desolato e dimenticato, qualunque buon proposito svanirà nello spazio di un mattino. La comunicazione, oggi, corre velocissima: si può costruire ex novo un’immagine positiva in tempi straordinariamente brevi, ma allo stesso tempo i social possono smontare in due click qualsiasi percorso di “riabilitazione” e apprezzamento. Attenzione, nel nostro caso nessuno s’azzardi a parlare di “riabilitazione” perché non c’è alcuna reputazione perduta, è che non c’è proprio reputazione. Il mondo conosce la gente calabrese attraverso i suoi tantissimi rappresentanti sparsi in ogni angolo della terra (spesso apprezzati scienziati, amministratori pubblici, artisti) ma sa poco o niente della Calabria. Dov’è, come ci si arriva, quale storia ha dietro, ecc. Non è nostro compito raccontare come si costruisce una reputazione (non è il nostro mestiere), ma ci permettiamo di insistere nel dire che la Calabria ha quasi sei milioni di testimonial “autentici” sparsi dovunque: i calabresi nel mondo non sono un “fastidio” sono una risorsa inestimabile. Non come serbatoio di voti, come qualcuno in passato ha inteso il ruolo, ma come affidabili testimonial di una terra dai tesori inestimabili. Partiamo da qui, favoriamo il turismo di ritorno per le generazioni successive dei calabresi che vivono in Australia, in Canada, in Europa, per far conoscere con agevolazioni vere (non con un semplice buffet d’accoglienza) la terra dei loro avi. Sono migliaia, ogni anno, i calabresi d’America o d’Australia, solo per citarne qualcuno, che vengono a trascorrere le vacanze in Calabria, al paese che li ha visti nascere e si portano – quando possono – generazioni di figli e nipoti che conoscono solo in video e foto la terra delle proprie origini. La Regione cominci a studiare la possibilità di promuovere le vacanze dei calabresi che vivono fuori della Calabria, avremmo il pienone degli alberghi (destinati a modeste presenze, quest’anno) e un ritorno d’immagine straordinario. Ma, per favore, non si continui a improvvisare: gli esperti servono a dare suggerimenti e nel campo della reputazione è necessario l’intervento di specialisti se si vogliono portare a casa risultati. La Giunta Santelli può vantare ottime personalità, ma a ognuno il suo mestiere. L’errore delle passate consiliature è stato quello di considerare il turismo alla stregua di una delle tante opportunità per il possibile sviluppo della Regione: è sbagliato. Il turismo, associato alla cultura e all’ambiente “è” l’opportunità numero uno di qualsiavoglia ipotesi di crescita. Quindi ben vengano i Muccino e tanti altri maestri narratori (Mimmo Calopresti ha dipinto col suo Aspromonte-La terra degli ultimi uno straordinario affresco della Calabria, ma il suo film, un capolavoro, non ha trovato il sostegno dovuto), ben vengano attori e protagonsiti, magari calabresi, a far parlare di Calabria, ma non si riduca il tutto a un’operazione spot del “ciak si gira” e finisce lì.

La Regione, nella sua delibera del 15 giugno, tenuta, – chissà perché – quasi nascosta fino a quando qualche giornale non ha cominciato a parlarne, dichiara che tra «gli obiettivi strategici di è quello di adottare tecniche di comunicazione di tipo “emozionale”. E la presidente Jole ha proposto di prendere in considerazione «la proposta artistica audiovisiva del maestro regista e scenografo Gabriele Muccino», su cui la Giunta ha deliberato di esprimere il proprio apprezzamento, trasmettendo al Dipartimento Turismo, Spettacolo e beni culturali «per quanto di competenza».

Non sappiamo cosa abbia proposto Muccino, sul cui nome non c’è nulla da dire, ma abbiamo l’impressione che il rischio maggiore sia quello di “bruciare” risorse su un prodotto occasionale ed episodico. La narrazione che Gabriele Muccino ha in mente di fare sulla Calabria sarà importante, stimolante, originale: lo scopriremo più avanti. Ma non fermiamoci qui e, soprattutto, si metta mano alla reputazione. Da essa vengono le campagne marketing, le iniziative di promozione, le attività di informazione sui media mondiali. Solo così si potrà cominciare a parlare di Calabria, California d’Europa. (s)