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Corte dei Conti sulla Città Unica, le motivazioni che hanno portato alla nascita dell'idea

Corte dei Conti sulla Città Unica, le motivazioni che hanno portato alla nascita dell’idea

di FRANCO BARTUCCILa nascita dell’UniCal non ha portato ad una reale sinergia di collaborazione tra le istituzioni comunali e la stessa. In questi cinquantadue anni le Amministrazioni comunali interessate come la stessa Università, salvo il periodo iniziale del primo ventennio in cui esisteva un insistente continuo scambio di vedute e riunioni in ambito comunale, come pure da parte dell’Amministrazione Provinciale, non hanno dialogato e costruito quanto la legge istitutiva dell’Università ed il suo primo Statuto prevedevano in materia di rapporti collaborativi per lo sviluppo dell’Università e per la creazione della nuova grande e unica città.

Basta ricordare la Commissione di collegamento con gli Enti esterni prevista dallo Statuto, istituita nel 1987 dal Rettore prof. Rosario Aiello, ma mai entrata in funzione.

Eppure chiare erano le idee e i programmi che avevano i padri fondatori nell’impostare il tipo d’insediamento strutturale del Campus universitario nell’area a Nord di Cosenza ed in particolare tra contrada Arcavacata (Rende) e Settimo di Montalto Uffugo, scaturito da un concorso internazionale, con commissione di valutazione internazionale, indetto nel 1973 ch’ebbe il placet risolutivo, dopo un periodo di ricorsi giudiziari presso il Tar Calabria ad opera di studi tecnici esclusi dal gruppo dei vincitori, nel mese di luglio del 1974.

Le raccomandazioni della commissione giudicatrice internazionale per lo sviluppo dell’UniCal 

La commissione internazionale dopo aver fatto un attento esame sugli elaborati dei 67 progetti presentati nel mese di dicembre 1973 ne individuava cinque degni di una ulteriore valutazione  tramite una nuova fase concorsuale per la scelta definitiva, suscitando non poche polemiche e ricorsi giudiziari per come sopra specificato.

Nel prendere questa decisione la Commissione giudicatrice del concorso, nel proprio verbale, approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 17 gennaio 1974, presieduto dal Rettore, prof. Beniamino Andreatta, focalizzava delle raccomandazioni  per l’insediamento urbanistico dell’Università nel contesto di un territorio già urbanizzato ed in una fase di ulteriore sviluppo.

Se ne riportano a seguire le più importanti: 1) In considerazione del fatto che l’Università attirerà nella zona una numerosa popolazione di studenti, docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo e relative famiglie, e che questi a loro volta attireranno un ulteriore numero di addetti ai servizi, per cui l’Università potrà diventare uno dei principali datori di lavoro della zona, le attuali proposte di piano regolatore di Cosenza, Rende e della Regione vengano modificate in modo da tener presente tali fatti e che tali piani regolatori vengano concordati con l’Università; 2) che si elaborino piani particolareggiati dei trasporti in vista del numero di persone interessate e i mezzi di trasporto di cui potrà disporre e che tali piani siano concordati fra le varie collettività e l’Università; 3) che in considerazione delle necessità di alloggio dei vari membri dell’Università e delle generali necessità dell’Università di spazi di vario tipo, si esamini la possibilità di utilizzare a tal fine edifici esistenti, soprattutto a Cosenza e che questa venga considerata un’occasione per ridar vita ad alcune zone della città e di restaurare alcuni dei suoi vecchi edifici.

L’UniCal e il Centro Storico di Cosenza

Il Consiglio di amministrazione nella seduta del 9 febbraio 1974 nomina una commissione di studio per l’insediamento di residenze nel centro storico di Cosenza; lo stesso Consiglio nella seduta del 5 giugno 1974 approva il verdetto della commissione giudicatrice del concorso internazionale che premia il progetto Gregotti per la parte delle strutture didattiche-scientifiche ed il progetto Martensson per quanto riguarda il complesso residenziale.

Ma il giorno che segna la svolta per dare inizio ai lavori di realizzazione del progetto strutturale dell’UniCal, dopo la bufera dei ricorsi giudiziari presso il Tar Calabria, è il 16 luglio 1974 quando il Rettore Beniamino Andreatta comunica al Consiglio di amministrazione che il Tar ha rigettato i ricorsi invalidanti e le istanze di sospensione del Concorso internazionale presentati da vari soggetti concorrenti e interessati al programma. La definizione delle controversie in maniera favorevole all’Università permette l’avvio della stesura della convenzione con il gruppo Gregotti e con il gruppo Martensson. 

La rivista La Nuova Città nel numero del mese di luglio 1974 pubblica un articolo con il titolo È piaciuto ad Andreatta il ponte sulle colline, nel quale lo stesso Rettore dice: «La futura Università della Calabria avrà la forma di un lungo ponte sospeso sulle colline di Arcavacata, da Nord verso la città. La grande Università è sul punto di partire. Messi da parte i dissensi, che sono stati spesso abbastanza aspri, il disegno di questo centro culturale legato al processo di sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno deve essere ora coerentemente e fermamente realizzato».

«L’Università della Calabria è chiamata a dare prova della sua presenza dinamica, per poter superare le insidie che sono già dietro la sua porta. L’asse di Vittorio Gregotti sembra scongiurare il pericolo dell’isola culturale. Se esso parte verso la città, da Cosenza e da Rende parte un grande asse attrezzato che sembra proteso ad un incontro costruttivo con l’Università. Ancora meglio ora si delinea il disegno della nuova città, per la quale continuiamo a batterci carichi di fiducia. Il ponte del progetto vincente ci consente, pur avendone ancora una conoscenza piuttosto approssimativa, di guardare, anche in questa direzione, abbastanza lontano». (fb)