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COSENZA – Il consiglio comunale approva il bilancio di previsione 2023-2025 e il Documento unico di programmazione

Il consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca, ha approvato, nella tarda serata di ieri, il bilancio di previsione 2023-2025 con il Documento unico di programmazione. Il documento contabile ha avuto il via libera dalla massima assemblea cittadina con 22 voti a favore e l’astensione di Bianca Rende.

Assenti dall’aula i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Giuseppe D’Ippolito, Francesco Spadafora e Ivana Lucanto che non hanno partecipato alla seduta. Al momento del voto ha abbandonato l’aula anche il consigliere comunale Michelangelo Spataro che aveva partecipato al dibattito fino alle dichiarazioni di voto nel corso delle quali aveva preannunciato il suo allontanamento dalla sala delle adunanze.

Ad ottenere il disco verde del consiglio comunale anche le pratiche, accorpate nella discussione sul bilancio, relative alla concessione di efficientamento energetico, fornitura dei vettori energetici e manutenzione degli edifici e degli impianti di pubblica illuminazione di proprietà del Comune, mediante Project financing (approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica con la nomina del soggetto promotore) e il protocollo d’intesa tra Comune di Cosenza ed Asp di cui al punto 7 dell’ordine del giorno. La votazione sulla concessione mediante Project financing ha fatto registrare 22 voti a favore e il voto contrario della consigliera Bianca Rende. Il protocollo d’intesa con l’Asp è stato, invece, approvato all’unanimità, con il voto favorevole anche della consigliera Rende. L’assemblea cittadina ha approvato, inoltre, all’unanimità, il riconoscimento di legittimità delle spese derivante da lavori di somma urgenza (il punto è stato illustrato in aula dall’Assessore al welfare Veronica Buffone) eseguiti, a tutela della pubblica incolumità, a seguito dell’evento atmosferico del 26 maggio scorso che aveva provocato frane e smottamenti nel territorio di Donnici Superiore e Donnici Inferiore. Rinviata, invece, al prossimo consiglio comunale utile, su proposta del consigliere Mimmo Frammartino, vista l’ora tarda, la discussione sul regolamento del consiglio comunale dei giovani e sul regolamento del Mab (Museo all’aperto Bilotti). Entrambi i punti erano inseriti all’ordine del giorno per l’approvazione.

La seduta era stata aperta con un minuto di raccoglimento in ricordo del fondatore dell’Officina delle Arti, Eduardo Tarsia, prematuramente scomparso nella giornata del 16 ottobre. Subito dopo ha chiesto la parola la consigliera comunale Chiara Penna che ha richiamato l’attenzione dell’aula sul conflitto tra Israele e Palestina. «Un conflitto – ha detto – che dura da 75 anni. La comunità internazionale, del resto – ha proseguito Penna – ha ignorato per anni le condizioni di vita degli abitanti della Striscia di Gaza, abbandonati a se stessi dal punto di vista umanitario e politico. Il governo israeliano ha, allo stesso modo, perseguito una politica estera nel medesimo senso: tra novembre 2020 e ottobre 2021 le forze di sicurezza israeliane hanno ucciso circa 300 civili palestinesi, secondo il rapporto dell’alto commissariato delle Nazioni Unite. La scioccante azione di Hamas, d’altro canto – ha sottolineato ancora nel suo intervento Chiara Penna – ha violato tutti i Trattati e le convenzioni internazionali con il massacro di centinaia di civili israeliani. Ma niente può giustificare l’attacco indiscriminato verso altrettanti civili palestinesi la cui unica colpa è la loro nazionalità: togliere acqua, cibo, mezzi di sopravvivenza a 2 milioni di persone, che già da anni sono sottoposte alla violazione dei diritti umani è un crimine di guerra. Non esiste, dunque, sicurezza per nessuno senza diritti». La consigliera Penna ha chiesto l’intervento attivo della comunità internazionale «per interrompere questo disastro, di agire per proteggere i civili palestinesi e israeliani creando corridoi umanitari, ma soprattutto per arrivare ad una soluzione definitiva che faccia cessare le ostilità tra Palestina e Israele attraverso il rispetto degli accordi siglati».

A sostegno della posizione espressa dalla consigliera Penna, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Francesco Alimena, ha depositato alla presidenza del Consiglio, dandone lettura preventiva in aula, un ordine del giorno, che sarà discusso in una prossima seduta, nel quale il consiglio comunale chiede al sindaco e alla Giunta di promuovere nel territorio comunale la Campagna 070, sostenendo le iniziative della società civile di informazione alla cittadinanza e di sensibilizzazione che ha l’obiettivo di informare e sensibilizzare i cittadini italiani in merito al ruolo e agli obiettivi della cooperazione internazionale, chiedendo l’adozione di una norma di legge che destini lo 0,70% del reddito nazionale lordo italiano per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo in modo progressivo a partire già dalla prossima legge di bilancio. Nell’ordine del giorno di Alimena anche la sollecitazione a sindaco e Giunta affinché il Governo italiano adempia all’impegno nell’ottica di rafforzare la cooperazione allo sviluppo come «parte integrante e qualificante della politica estera italiana».

Il consiglio comunale è poi proseguito con la presa d’atto della variazione che ha riguardato i gruppi consiliari con la costituzione, da parte delle consigliere comunali Caterina Savastano e Alessandra Bresciani, di un nuovo gruppo che ha assunto la denominazione di “Riformisti per un nuovo polo”. Il presidente del consiglio comunale Mazzuca ha, a questo proposito, dato comunicazione che ad assumere nel nuovo gruppo le funzioni di capogruppo è la consigliera Caterina Savastano, mentre Alessandra Bresciani ha assunto quelle di vicecapogruppo.

La relazione sul bilancio di previsione 2023-2025, sul Documento unico di programmazione e sulle altre pratiche all’ordine del giorno collegate al bilancio è stata svolta dal dirigente del settore Bilancio e Risorse finanziarie, arch.Giuseppe Bruno.

«E’ un documento contabile – ha detto il dirigente Bruno – che cerca di trovare una sintesi tra l’esigenza di risanare il disavanzo di amministrazione che si è determinato in questi tre anni e quella di continuare ad essere un documento di programmazione e sviluppo per la città. Quindi da un lato abbiamo già inserito nel bilancio delle misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate e contemporaneamente abbiamo licenziato un bilancio che – per dare dei dati importanti – prevede, come spese di investimento per il solo 2023, qualcosa come 110 milioni di euro di opere volti ad aumentare la dotazione infrastrutturale della città. 51 milioni sono già programmate nel piano triennale delle opere pubbliche e gli altri fanno riferimento ad opere pubbliche già finanziate e già in corso. Un altro dato importante di questo bilancio – ha sottolineato ancora l’arch.Bruno – è che all’interno del documento contabile abbiamo inserito la fase attuativa del programma triennale delle assunzioni. Questo vuol dire che grazie al bilancio di previsione chiederemo alla Cosfel, la commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, l’autorizzazione ad attivare le procedure assunzionali previste dal programma triennale. Finalmente saranno rinnovati gli organici dei dipendenti comunali, oggi ridotti a poco più di 200 unità. Sarà un’iniezione di risorse umane diversificata per settori e per figure professionali: dagli operatori con la licenza media, a quelli con il diploma, con la laurea e anche a figure dirigenziali a tempo determinato. E questo è un dato molto importante sia in termini occupazionali per la città che sotto il profilo del miglioramento della erogazione delle prestazioni e dei servizi. Altro dato importante – ha aggiunto Bruno – è che i sacrifici che ci vengono chiesti rispetto al recupero di 40 milioni di euro di disavanzo sono, con questo bilancio, programmati non sulla triennalità, ma nell’arco temporale molto più dilatato di 20 anni. Questo vuol dire che sicuramente i sacrifici che saremo chiamati a fare saranno meno rilevanti».

Con riferimento alla pressione fiscale, l’architetto Bruno ha, inoltre, precisato che «il Comune non ha dato corso ad aumenti tariffari in merito ad esempio alle tariffe idriche. Il sistema idrico integrato copre interamente i costi di produzione con le attuali misure. Quindi, per fortuna, non è stato necessario incrementare la pressione nei confronti dei cittadini. Aumenta la base di accertamento. Presumibilmente stiamo già verificando un recupero progressivo della percentuale di evasione rispetto alle prestazioni tributarie ed extratributarie. Questo vuol dire che il cittadino che prima non pagava, oggi è chiamato a pagare. Non c’è un aumento della pressione nei confronti della città. Abbiamo operato pochi ritocchi rispetto alle tariffe dei servizi pubblici, qualcuna è rimasta identica, ma si tratta di ritocchi di natura percentuale e non particolarmente rilevanti. Il bilancio che stasera ci accingiamo ad approvare – ha ribadito il dirigente di settore – è una buona sintesi tra esigenze di risanamento dei conti e la necessità di assicurare prestazioni, servizi e infrastrutture alla città. E’ una visione onnicomprensiva di quello che è uno strumento di pianificazione strategica come il bilancio che non poteva che contemperare diverse esigenze: aumentare il più possibile le prestazioni verso la città e contemporaneamente far quadrare i conti. Siamo fiduciosi e abbastanza certi che la Cosfel, come anticipato dal Ministero degli Interni, abbia già una propria serie di misure. Con le proposte delle misure di contenimento della spesa e di aumento delle entrate cui daremo corso, conformemente a come ci è stato richiesto, e che sono già contenute in questo bilancio 2023-2025, credo che sia abbastanza scontata una valutazione favorevole da parte della Cosfel che sfocerà nel decreto da parte del Ministero degli Interni di riconoscimento della procedura ex art.268 comma 2. Aspettiamo la tempistica del Ministero degli Interni, ma il bilancio è già vigente dalla votazione di immediata esecutività da parte del consiglio comunale. E’ fondamentale che il Ministero degli Interni condivida questo percorso di risanamento con un proprio decreto, ma ci sono tutti i presupposti che avvenga abbastanza velocemente ance perché siamo uno dei primi comuni cui viene applicata questa procedura e abbiamo visto con gli altri comuni che le misure sono abbastanza simili a quelle che dovremo adottare anche noi».

In apertura del suo intervento al termine del dibattito il sindaco Franz Caruso ha ringraziato tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, il presidente del collegio dei revisori dei conti, Andrea Manna, insieme agli altri componenti, per gli elementi di chiarezza che ha fornito durante il dibattito in ordine al parere dei revisori. Ringraziamenti il sindaco ha indirizzato anche al segretario generale, dottoressa Virginia Milano e ai consulenti esterni che si sono occupati, insieme agli uffici finanziari, della redazione del documento contabile.

Un ringraziamento anche all’ex Assessore al Bilancio Francesco Giordano, «amico e valido tecnico» – ha precisato Franz Caruso, anche se non ha condiviso i tempi e i modi delle sue dimissioni per motivi personali e familiari. Un particolare ringraziamento poi il primo cittadino lo ha indirizzato agli assessori della Giunta e al dirigente del settore bilancio Giuseppe Bruno «che – ha detto, nonostante la sua condizione di convalescenza per ragioni di salute, non ha fatto mancare il suo apporto nella stesura del documento definitivo e nel dibattito».

Franz Caruso ha definito «profondamente tecnico» l’intervento del dirigente Bruno, ma, contrariamente a quanto sostenuto dall’opposizione, «con tanti spunti politici». «solo chi non lo ha voluto seguire o ascoltare non ne ha colto questa essenza e i messaggi politici contenuti nel suo intervento e che si rinvengono tutti e per intero nel documento di bilancio. Bastano solo due aspetti che ha tracciato Bruno, oltre a tanti altri, a poter indicare quella che è la linea che l’Amministrazione, il Sindaco, la giunta e i consiglieri comunali hanno dato per arrivare a questo bilancio di previsione. Un primo aspetto, quello più importante – ha sottolineato Franz Caruso nel suo intervento – è la volontà dell’Amministrazione di agire su un bilancio difficile da chiudere per i conti che noi abbiamo, a favore della tutela dei posti di lavoro. Il sacrificio che è stato messo in campo per mantenere l’impegno di spesa che serve a garantire i posti di lavoro in questa città. Perché l’impegno che noi abbiamo assunto il 18 ottobre del 2021 lo rispettiamo e cerchiamo di mantenerlo anche nelle difficoltà che viviamo. Destinare l’intera somma prevista nei bilanci precedenti nonostante le difficoltà, significa dare la possibilità intanto di mantenere i livelli occupazionali così per come erano nell’anno passato, ma nello stesso tempo con il piano di manutenzione del verde che abbiamo messo in campo e al quale stasera faceva riferimento l’Assessore De Cicco, garantiremo sicuramente nuovi servizi. Si è voluti andare nella direzione della tutela sociale ed economica dei nostri lavoratori».

«L’altro aspetto – ha rimarcato ancora il sindaco Franz Caruso – è quello che traccia la linea politica di questa Amministrazione in controtendenza rispetto al passato. Lo ha detto la Corte dei conti quando, nel novembre del 2019 ha dichiarato il dissesto del nostro Comune. Lo abbiamo detto e lo hanno detto in tanti anche negli anni successivi al dissesto. Noi ci siamo insediati e non siamo stati con le mani in mano. Abbiamo approvato i bilanci delle precedenti amministrazioni che non prevedevano nulla di quello che oggi è previsto nel nostro bilancio previsionale. Abbiamo approvato il bilancio di previsione 2021-2023 che non era il nostro. Abbiamo approvato il rendiconto di gestione 2021, il bilancio di previsione 2022-2024, il rendiconto di gestione 2022, abbiamo, insomma, approvato atti che non ci appartenevano. E oggi che approviamo il primo atto di vera gestione di questa amministrazione noi partiamo dal primo punto più importante, che è quello della misura A che è la valorizzazione delle entrate. Tutto quello che noi mettiamo in campo e che trova riscontro anche nel parere del collegio dei revisori sugli equilibri e quindi sulla prevedibilità e sostenibilità delle nostre previsioni, è legato ad una politica molto chiara, già avviata e che già vede dei primi risultati che rappresentano un primo segnale di inversione di tendenza».

Franz Caruso ha a questo proposito rimarcato che «questa amministrazione non è alla ricerca di facili consensi o di facile populismo, ma sta cercando di imporre in questa città le regole che sono mancate per lunghi anni in tutti i settori della vita comunale. Noi con questa azione oggi diamo un primo segnale di quella che sarà la strada che intendiamo percorrere. La percentuale di contribuzione dei cittadini è arrivata al 26,1% che è pochissimo rispetto a quello che è necessario per garantire alla città i servizi di cui ha bisogno e che merita di avere. La nostra, come ha rimarcato stasera Francesco Alimena, è un’azione anche etica perché noi paghiamo i debiti che noi non facciamo perché ogni nostro atto deliberativo ha la copertura finanziaria, ma paghiamo i debiti di chi nel passato ha dato lavoro senza poi pagare, creando situazioni di ulteriore allarme economico all’interno della città, perché quando un’impresa effettua dei lavori, realizza delle opere e non ha i soldi per pagare i propri dipendenti alla fine fallisce e noi non siamo abituati a far fallire le aziende».

Franz Caruso ha insistito sul segnale politico di cambiamento reale che l’amministrazione intende dare alla città. «Non c’è bisogno di etichettare un intervento come politico o tecnico perché quello che è stato esposto questa sera traccia le linee programmatiche, al di là di ogni formalismo o tecnicismo che dir si voglia. Noi stiamo parlando di linee programmatiche dal primo consiglio comunale da quando ci siamo insediati, perché parlare dei bilanci altrui e del bilancio nostro significa fare quell’azione di verità che la città richiedeva e significa parlare di quella che è l’idea di sviluppo della città che noi abbiamo avuto e per la quale siamo stati premiati dall’elettorato cosentino. Domani, 18 ottobre, festeggiamo due anni dalla vittoria del 2021. Il ricordo di quella campagna elettorale è già lontano, ma, probabilmente le tossine che sono state accumulate per quelle cocenti sconfitte, non sono state ancora smaltite e non hanno ancora abbandonato chi ancora oggi si attarda a dare lezioni da una cattedra dalla quale i cittadini non l’hanno mandata giù. E’ facile propinare delle ricette, è molto più difficile preparare la pietanza e c’era la possibilità di dare un contributo alla città, non attraverso un consenso che io non ho ricercato, perché mi era stato proposto da tutte le forze politiche di fare apparentamenti per ottenere il sostegno politico. Con senso di lealtà verso gli elettori, non abbiamo fatto apparentamenti politici e chi ci ha sostenuto non ci ha dato il sostegno elettorale. Apprezzo chi, invece, il sostegno ce lo dà ogni giorno lavorando per il bene della città e per risolvere i problemi della città impegnandosi costantemente. Dalle 7,00 del mattino fino alle 24,00. Questo è il frutto di un lavoro di squadra e di una condivisione che vede i singoli consiglieri affiancarsi all’assessore competente per dare soluzioni ai problemi. La città deve essere grata a questi uomini e donne che si rimboccano le maniche e lavorano per risolvere i problemi della città, a Donnici, a Borgo Pasrtenope, a Sant’Ippolito come a via Popilia, nel centro storico e a via degli Stadi. E’ grazie al loro impegno che noi oggi possiamo elencare quelle poche o tante cose che, in meno di due anni, siamo a riusciti a fare».

«E’ facile parlare – ha detto ancora il sindaco – come se Cosenza fosse un Comune in bonis. E’ in bonis sulla carta, ma il dissesto è profondo e non riguarda solo il fatto finanziario e le casse del Comune. Se andate a leggere attentamente la relazione dei revisori dei conti sul bilancio e rispetto al piano presentato ai sensi dell’art.268 comma 2°, significa prendere atto della verità dei fatti, senza toni trionfalistici. Una cosa è sfuggita ai disattenti oppositori. Eravamo sul baratro, sul punto di dover dichiarare il secondo dissesto che per legge non si poteva dichiarare. E l’intuizione dell’Assessore Giordano di procedere in una direzione sapendo che c’era già la vicenda di Vibo Valentia, è servito per sollecitare con la dichiarazione di inammissibilità o di irricevibilità della Corte dei conti quella dichiarazione della Corte dei conti. Quella è l’intuizione tecnica che ha portato oggi alla procedura ex art.268. Da quel deliberato della Corte dei conti c’è stata la sollecitazione al Ministero dell’Interno che era restio ad indicare la strada del 268. Il bilancio di previsione nasce da una discussione politica profonda verificatasi il 18 ottobre 2022 quando in questo consiglio comunale siamo venuti a discutere politicamente della procedura di riequilibrio ai sensi dell’articolo 243 bis. Ci fu un ampio dibattito consiliare – ha ricordato il Sindaco – e in quel contesto il piano di riequilibrio venne approvato con 18 favorevoli, nessuno contrario e 7 astenuti. L’astensione politica si è avuta già allora. Oggi si dovrebbe avere l’onestà intellettuale di dire che quel voto di astensione, di vigile attesa, ha prodotto una elaborazione di un pensiero che tiene conto delle cose realizzate e che si dovrebbe trasformare in un voto favorevole».

Con riferimento al parere del collegio dei revisori, il sindaco Franz Caruso ha sottolineato che «il collegio ha fatto una valutazione rispetto alla situazione che ci è stata consegnata quando ci siamo insediati e che ha subìto un ulteriore pesante decremento rispetto alla dotazione organica del nostro ente».

Franz Caruso ha richiamato un passaggio del parere dei revisori dove è scritto che «criticità sono rappresentate anche dalla carenza di personale, tale da rendere quasi impossibile il rispetto degli adempimenti con puntualità e assoluta precisione».

«Quel che emerge – ha sottolineato Franz Caruso – è che l’organo di revisione che controlla tutto, collabora con l’amministrazione quando si tocca con mano l’onestà di un percorso che porta a un bilancio di assoluta trasparenza. E quell’organo di revisione ha scritto queste cose, puntando il dito sulla carenza di personale. Dal 2020 al 2022 sono venute meno 195 unità su meno di 400 unità. Abbiamo perso quasi il 50% del personale. Come si può pretendere di rispettare le scadenze – si è chiesto il sindaco – o di fare di più rispetto a quello che si è fatto. In questo poco tempo abbiamo perso? Non era una dotazione organica eccessiva con 9 dirigenti. Da 9 siamo scesi a 6 dirigenti».

E su questo punto il sindaco ha ringraziato ulteriormente l’architetto Bruno che si è sobbarcato notevoli sacrifici cumulando per necessità più incarichi. «Il lavoro che lei ha svolto – ha detto Franz Caruso – ha consentito di raggiungere questi obiettivi».

«Da qui, da questo bilancio, parte l’azione vera della nostra amministrazione perché oggi si vede il lavoro che noi abbiamo fatto. I primi cinque anni dell’amministrazione Occhiuto non sono stati negativi. Ma le condizioni date a lui nel 2011 sono state ben diverse da quelle che io ho trovato nel 2021. Lui ha trovato pronti già progetti finanziati per intero con la necessità di mettere le transenne e affidare i lavori e si sono realizzate idee non sue. Si sono realizzati il Ponta di Calatrava, Piazza Bilotti, il Planetario, tutte opere incomplete, inaugurate e non completate. Oggi a noi tocca non solo realizzare le opere messe in cantiere da noi, ma anche completare le opere che altri hanno avviato, inaugurato, e che oggi non sono complete. L’unica cosa completata è Piazza Bilotti, purtroppo è completata a metà, per l’intervento di forze istituzionali esterne per tacere del Museo di Alarico e di qualche altra opera che, nelle pur difficoltà cercheremo di completare. Queste cose io non le ho trovate, Ho aperto i cassetti della scrivania e ho trovato il vuoto, non solo nelle casse comunali. Abbiamo dovuto recuperare i finanziamenti. Ci siamo insediati il 4 novembre del 2021 e siamo andati immediatamente a Roma, perché il 15 dicembre scadevano i termini per l’approvazione del CIS. Abbiamo chiesto una proroga del termine per presentare le schede per poter accedere al finanziamento del CIS. Siamo riusciti a presentarli ma il termine che ci è stato concesso è stato appena di un mese: dal 15 dicembre al 15 gennaio. Questo noi abbiamo trovato e siamo riusciti a mettere in campo tutta questa opera che oggi fa dire che il centro storico può rinascere. Perché insieme al Cis abbiamo portato avanti il progetto di Agenda Urbana e abbiamo dato una prospettiva di crescita e di cambiamento del nostro centro storico con un investimento che va oltre i 100 milioni di euro. Se oggi sono stati già avviati 13 cantieri e altri 9 partiranno da qui ai primi di gennaio, con le opere di Agenda Urbana che termineranno il 31 dicembre 2023, e accanto a questo mettiamo anche gli interventi di tutela del territorio che abbiamo recuperato come finanziamento e avviando a soluzione aprendo già i cantieri, possiamo ben dire che queste sono le linee programmatiche. Noi siamo partiti da dove gli altri non sono mai arrivati. Abbiamo dato dignità a queste parti dimenticate del nostro territorio. La nostra politica è la politica della verità, dei fatti concreti e che veramente vuole cambiare innovando la politica. A Sant’Ippolito abbiamo recuperato a costo zero una struttura chiusa e ne abbiamo ricavato un Caffè Alzheimer per fare un’azione sociale. Il Caffè Alzheimer è oggi diventato punto di riferimento certo per chi soffre ed è solo, grazie alla cocciutaggine dell’assessore De Marco che ha portato in giunta il progetto. E’ autoritarismo o democrazia il confronto che in giunta abbiamo costantemente. Non si approvano le pratiche perché si portano. Le pratiche si approvano perché si discutono, si approfondiscono e si condividono. Se non si condivide la politica è un’altra cosa e se non la si condivide e chi non condivide deve avere l’onestà intellettuale di andarsene, non di essere cacciato. Nessuno di noi deve stare attaccato alla sedia. Certo non se ne può andare il sindaco se qualcuno non condivide. Il Sindaco è stato eletto direttamente dal popolo. Purtroppo – ha aggiunto Franz Caruso – si devono rispettare queste regole che sono regole democratiche. Non ho indossato i panni, come ho sentito in questi giorni, del novello podestà. Mi reputo un democratico, libertario, profondamente socialista che rispetta e pratica la legalità e se a me, come Sindaco, la legge mi dà la possibilità di intervenire per sanare dei contrasti di natura politica e personale, utilizzo gli strumenti che la legge mi assegna. E non è un problema di galateo quanto meno istituzionale, come quello che ho con le altre istituzioni, con la Prefettura, con la Questura, il Comando dei Carabinieri, con l’Arcivescovo, la Guardia di finanza. E se oggi nessuna delle istituzioni della città diserta le manifestazioni della nostra Amministrazione non è certo solo per galateo istituzionale, ma per un’azione di trasparenza, di onestà e legalità di cui andiamo tutti fieri, noi che portiamo avanti questa battaglia politica e questa azione di rinnovamento della città. La nostra maggioranza fa paura perché oggi ha il consenso non tanto e non solo fuori dalla città, perché basta andare fuori dalla città per comprendere in quale considerazione è tenuta la nostra Amministrazione, ma oggi quel consenso lo sta avendo nella città perché oltre all’azione di risanamento, di chiarezza e trasparenza, noi abbiamo diffuso quello che è il nostro principale valore che è la legalità. Abbiamo deciso la rotazione degli incarichi professionali, degli incarichi alle imprese a ai progettisti. Al di fuori degli interventi di emergenza, procediamo sempre con manifestazioni di interesse. Questo è il messaggio di legalità che la città ha recepito».

Nella parte conclusiva del suo intervento, Franz Caruso ha sottolineato ancora di «aver ereditato la sciagura del Parco del benessere che ha distrutto la viabilità, ammannendoci la chimera della metropolitana leggera, ma nessuno ha ricordato lo scippo della metropolitana leggera alla città come non sento nessuno parlare dello scippo dell’Ospedale regionale che non si realizzerà da nessuna parte. Allo stesso modo nessuno ha parlato dei mancati interventi a sostegno della propria città, quando sono state avanzate richieste formali e anche personali di intervento per risolvere il problema di Amaco e a ridare a Cosenza uno stadio degno di questo nome. Evidentemente Cosenza non lo merita! Dobbiamo essere orgogliosi perché siamo una famiglia, un gruppo di 24 persone che lavora nell’interesse della città. Dobbiamo essere orgogliosi di questo, ma soprattutto del fatto che quello che stiamo facendo e faremo, lo faremo da soli perché non abbiamo una Regione che aiuta Cosenza. E chi è attento alle questioni politiche della città queste cose non le può non vedere. Quando si parla della città non devono esistere maggioranze o minoranze. Quando si parla della città esiste solo Cosenza».

Franz Caruso ha ricordato infine di avere «a costo zero ridato dignità alla città, mettendo in campo qualcosa che non si vedeva da anni». Ha fatto riferimento anche ai risultati raggiunti nel settore della Cultura, con il recupero della stagione lirica del Rendano che ha visto aumentare anche il suo finanziamento ministeriale, ma anche con la appena presentata stagione di prosa di qualità grazie alla partnership pubblico-privata avviata con imprenditori dello spettacolo della città. Un riferimento anche alla nascita e al consolidamento dell’Orchestra Sinfonica Brutia, vanto e fiore all’occhiello della programmazione culturale «he ha dato prospettive di lavoro e di gratificazione per tanti giovani».

Orgoglio Franz Caruso ha mostrato per aver portato in città l’Università a Palazzo Spadafora con il progetto Open Incubator e al Complesso di San Domenico con l’avvio del corso di laurea in scienze infermieristiche. «Dobbiamo – ha aggiunto – stringere sempre di più i rapporti con la più importante impresa culturale della regione che è appunto l’Università, portando Cosenza verso l’Unical e l’Unical verso Cosenza. Abbiamo realizzato il sogno di un grande cosentino che aveva una enorme visione politica: Riccardo Misasi. Noi lo abbiamo fatto. C’è stata la volontà ferma e ferrea di questo sindaco di arrivare a questo risultato. Non abbiamo messo in piedi una boutade, quelle le lasciamo ai derelitti della città. Siamo arrivati a presentare la candidatura di Cosenza a capitale italiana della cultura per il 2026. A me piace vincere, anche se non ho mai vinto facile. Oggi c’è una maggioranza forte e coesa che può coltivare questo sogno di partecipare per vincere il titolo. Vogliamo consegnare a chi verrà dopo di noi, un ente avviato sulla via del risanamento.Abbiamo ereditato una nave alla deriva, siamo saliti su una nave che stava inabissandosi. Non siamo comandanti Schettino, siamo un equipaggio e un comandante che tutto è tranne che Schettino. Quella nave l’abbiamo portata a galla e vogliamo condurla in un porto sicuro per farla salpare per una nuova navigazione in acque tranquille». L’intervento del Sindaco Franz Caruso è stato accolto in aula da una vera e propria standing ovation. (rcs)