;
Il Consiglio regionale approva la Legge De Masi

Il 7 febbraio si riunisce il Consiglio regionale: Si rinnova l’ufficio di presidenza

È stato convocato, per il 7 febbraio, il Consiglio regionale della Calabria, con un unico ordine del giorno: Il rinnovo dell’Ufficio di presidenza, con l’elezione del Presidente, dei due Vicepresidenti e dei due Segretari-Questori.

Nel  2024 sono previsti più appuntamenti elettorali:  si andrà al voto in 5 Regioni e in 3700 Comuni tra cui 6 capoluoghi, ma soprattutto si andrà al rinnovo del Parlamento europeo. Elezioni, quest’ultime, d’importanza straordinaria che coincidono con la scadenza fisiologica dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.

«Pertanto – ha spiegato il presidente Filippo Mancuso – per evitare interferenze, nonché la sovrapposizione degli impegni che tutte le forze politiche saranno chiamate ad assumersi,  si è concordato di anticipare al prossimo 7 febbraio l’elezione dell’Ufficio di Presidenza».

Mancuso, infatti, ha formalizzato le sue dimissioni in vista proprio del rinnovo dell’ufficio di Presidenza e, come riportato dal Corriere della Calabria, in occasione del Consiglio regionale Mancuso sarà riconfermato alla guida dell’Assemblea; così come sarà rieletto l’intero ufficio di presidenza.

«L’anticipo del “tagliando” di metà legislatura – scrive il Corriere della Calabria – avviene con il via libera del presidente della Regione Roberto Occhiuto e con l’accordo delle forze della maggioranza di centrodestra e anche delle opposizioni, segnatamente del Pd. A quanto risulta, a breve saranno poi rieletti anche i presidenti delle commissioni del Consiglio regionale: anche qui fonti qualificate riferiscono di un accordo di massima già raggiunto nella maggioranza di centrodestra nel senso di una sostanziale riconferma degli attuali assetti».

I dem, tuttavia, hanno riferito che non c’è stato nessun accordo con la maggioranza per le dimissioni di Mancuso, tanto che «i componenti dell’Ufficio di presidenza Franco Iacucci e Ernesto Alecci non si sono dimessi».

«Il presidente Mancuso, durante l’ultima Conferenza dei capigruppo, ha comunicato la sua decisione e la data per la prossima seduta del Consiglio – ha spiegato il capogruppo Mimmo Bevacqua – e il Pd, insieme agli altri gruppi di minoranza, non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione, né l’opposizione aveva del resto alcun modo per intervenire nel merito di una scelta di esclusiva pertinenza della maggioranza di centrodestra».

«In ogni caso – ha specificato Bevacqua – anche in occasione dell’ultima seduta di Consiglio, ho avuto modo di ribadire la nostra non condivisione su una scelta  che piega le istituzioni al volere e agli interessi politici legati alle imminenti elezioni europee a chi di dovere e, tra questi, anche ad alcuni capigruppo di maggioranza. Infine, a ulteriore prova della distanza tra maggioranza e opposizione, sono stato costretto a scrivere al presidente Mancuso una nota nella quale chiedo formalmente di attivarsi al fine di garantire la partecipazione del gruppo Pd nelle commissioni, considerato che un precedente accordo di inizio consiliatura, non prevedeva la presenza dei rappresentanti del nostro partito in alcune di esse». (rrc)