di FRANZ CARUSO – La Calabria sta, purtroppo, continuando a registrare enormi ritardi in ogni settore della vita pubblica, che anche il leader della CGIL, Maurizio Landini, denuncia con la sua visione nazionale, confermando quanto noi stiamo sostenendo pedissequamente da tempo.
Ciò che più preoccupa è la negazione, nella nostra regione, del diritto alla salute dei calabresi, costretti ad emigrare per avere una possibilità di cura, aumentando il debito anziché diminuirlo. Un tema ed un servizio, quello della sanità regionale, per il quale ci siamo sempre spesi molto, consapevoli che esso è prioritario tra i bisogni delle nostre popolazioni. A nulla, però, è servita la disponibilità offerta ad una collaborazione fattiva e concreta, tra le Istituzioni e nei territori, preferendo la strada dell’isolamento.
Il nostro unico interesse, che prescinde da contrapposizioni politico/ideologiche, che non ci appartengono e che non debbono esistere quando si rappresenta una Istituzione Pubblica, soprattutto trattando temi e servizi di interesse collettivo quale quello della sanità, è di addivenire, quanto prima, a normalizzare il settore sanitario calabrese. Riteniamo, infatti, necessario superare la fase commissariale, che impedisce di programmare ed organizzare un sistema efficace ed efficiente e, soprattutto, di proiettarci nel futuro per cogliere e vincere le sfide di questo millennio offrendo ai calabresi una sanità adeguata ai bisogni del territorio.