;
L'OPINIONE / Mario Occhiuto: Cosenza su politiche green sembra tornata indietro di 30 anni

L’OPINIONE / Mario Occhiuto: Cosenza su politiche green sembra tornata indietro di 30 anni

di MARIO OCCHIUTO – Stavo pensando che mi fa piacere che Cosenza sia rimasta ancora nella top ten delle città italiane ai primi posti della graduatoria Ecosistema Urbano di Legambiente e Ambiente Italia pubblicata ogni anno dal Sole 24 Ore.

Quest’anno Cosenza è al settimo posto ma ricordo che durante i miei mandati ha raggiunto il quarto posto per vivibilità, prima città in assoluto del Centro Sud, risalendo per la prima volta dopo molti anni di più di 90 posizioni e piazzandosi stabilmente fra le prime insieme a città come Mantova, Parma, Bolzano, Trento.
Se tutto ciò è avvenuto e ancora oggi possiamo pregiarci di un posto alto in classifica lo dobbiamo esclusivamente alle politiche green che noi portammo avanti in quegli anni con grande visione urbanistica e sociale e in controtendenza rispetto alle altre città del centro Sud Italia, a volte assumendo decisioni impopolari in contrasto con le cattive abitudini consolidate negli ultimi 50 anni.
Ricordo che siamo stati tra i primi nel centro sud ad avviare la raccolta differenziata dei rifiuti con il sistema “porta a porta”, ad efficientare l’illuminazione pubblica installando lampade a led, a ridurre di più del 50% le perdite idriche, a creare piste ciclabili in tutta la città con la Ciclopolitana, a realizzare decine di nuove piazze e slarghi incrementando tutti gli spazi pedonali, a creare viali verdi e reti ecologiche cittadine al posto di strade bitumate, a stimolare i cittadini a camminare a piedi o in bici e a praticare sport e attività fisica all’aperto grazie ai “campi di strada”, a creare ZTL e a disincentivare l’uso spropositato delle auto in città, ad implementare il trasporto pubblico urbano con le Circolari Veloci e le corsie preferenziali, a costruire percorsi tattili per non vedenti e nuovi marciapiedi accessibili in tutto il centro cittadino, a smantellare due baraccopoli con campi rom che inquinavano costantemente la città, a ristrutturare tutte le scuole comunali, a rigenerare interi quartieri all’epoca degradati come Gergeri e via Popilia attraverso la realizzazione di grandi opere pubbliche di qualità, a riqualificare e restaurare tutti gli edifici pubblici e i monumenti storici della città (compreso il Castello), a rendere la città più viva e attrattiva con installazioni, luci artistiche, dettagli architettonici, sculture di pregio e continui eventi culturali all’aperto.
Oggi purtroppo vedo che al contrario si smantellano le piazze pedonali e le rotonde, si eliminano piste ciclabili, si consente il parcheggio di auto davanti alle Ville e alle piazze, si incentiva l’uso e l’abuso delle auto in tutti i modi dando la sensazione che la città sia ritornata indietro di 30 anni, si disconosce l’enorme valore sociale, culturale e ambientale del Viale del Benessere e degli spazi verdi e pedonali, si installano busti e pezzi di lamiera al posto delle opere d’arte, non si completano volutamente le tante opere pubbliche importanti per la città lasciate in itinere alla fine del mio mandato.
Sottolineo che anche noi abbiamo amministrato con le medesime difficoltà finanziarie (e anche di più) e che tutte le opere durante i miei mandati sono state realizzate con finanziamenti statali ed europei. Il Comune di Cosenza infatti era già in un una procedura di dissesto notificata dalla Corte dei Conti al momento dell’insediamento della mia prima Giunta nel 2011, a causa degli ingenti debiti e del deficit ereditati dal periodo di Mancini e quindi fummo costretti ad adottare immediatamente un Piano di risanamento e di Riequilibrio finanziario (Predissesto) dell’Ente che prevedeva la riduzione della spesa e l’aumento delle riscossioni (dei tributi) e a contrarre un mutuo iniziale di ben 150 milioni di euro per pagare parte dei debiti del passato.
Questi sono i fatti, riscontrabili dagli atti, e tutte le narrazioni all’incontrario sono il frutto della malafede politica di parte, della maldicenza e dell’invidia sulle nostre capacità amministrative.
Il mio intento non è quello di alimentare polemiche ma di affermare la verità davanti alle false narrazioni che leggo, evidenziando la realtà con la speranza che possa cambiare la visione sulla città per ritornare a quel percorso di progresso ambientale, sociale ed economico che era stato intrapreso con grande successo e con soddisfazione di tutti gli amanti della città e della sostenibilità. (mo)
[Mario Occhiuto è senatore di FI e già sindaco di Cosenza]