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L'assessore regionale Gianluca Gallo

In Senato si parla degli Arbëresh, patrimonio culturale da preservare

Istruzione e Comunicazione per la Tutela della Minoranza Linguistica Storica Arbëreshe è il tema centrale di cui si parlerà oggi pomeriggio in Senato, nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, con Demetrio Crucitti, presidente della Fondazione Salvatore Crucitti e già direttore di Rai Calabria. Ha confermato la sua Presenza l’assessore regionale Gianluca Gallo che ha la delega per le minoranze linguistiche

Nella Sala Zuccari del Senato, dunque, alla presenza dei massimi rappresentanti delle minoranze linguistiche storiche, si parlerà di questa minoranza, che in Calabria conta 58.425 persone, in 35 comuni: 27 in provincia di Cosenza, 5 in provincia di Catanzaro, 3 in provincia di Crotone.

Di recente, inoltre, la presidente del Kosovo, Kvjosa Osmani – Sadriu è stata in visita in Calabria.

«Sono qui in mezzo ai miei fratelli e sorelle e porto i saluti affettuosi del mio popolo. Gli arbëresh sono una colonna dell’identità di tutto il nostro popolo e hanno giocato un ruolo importantissimo nel mantenimento della nostra cultura e della lingua», ha dichiarato la presidente durante la sua visita a Frascineto.

«Le comunità arbëreshe, presenti in tantissimi Comuni, per rilevanza numerica ma soprattutto per l’importanza storico-culturale, rendono la Calabria la regione italiana più rappresentativa della minoranza  arbëreshe», ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso in occasione della visita della presidente Osmani Sandriu.

«Il Consiglio regionale dispone, nel suo Polo culturale ‘Mattia Preti’ – ha ricordato –  di una rilevante sezione multimediale sulle minoranze linguistiche, continuamente implementata per rendere disponibili documenti, immagini e contributi su una realtà che ha una forte valenza anche sociale ed economica».

«Il Consiglio regionale – ha proseguito – per raccontare e valorizzare il patrimonio culturale sulle minoranze linguistiche – come prescrivono la legge 482/99 e quella regionale 15/2003 – di recente ha contribuito alla realizzazione della  Guida di ‘Repubblica’ (intitolata ‘Albanesi d’Italia storie e volti del mondo arbëreshe’) della collana ‘Le Guide – ai sapori e ai piaceri’  edita dal Gruppo Gedi,  che contiene un profluvio di notizie culturali e geografiche, corredate da belle foto, sul popolo arbëreshe in Calabria e nel Paese».

« Queste comunità – ha concluso – originarie dell’Albania e della Grecia, che giunsero in Calabria a seguito di diverse ondate migratorie tra il XV ed il XVIII secolo per sfuggire all’invasione ottomana, oggi  sono considerate un felice esempio di integrazione, proprio grazie al rapporto dialettico tra identità e alterità che i discendenti hanno saputo tramandare».

Sull’importanza che la politica deve dare alla tutela dell’identità arbereshe, patrimonio inestimabile delle bellezze d’Italia, ha parlato Cataldo Pugliese, promotore di Italia delle Minoranze svoltosi a giugno a Tirana, in Albania: «La politica ha la responsabilità morale per il mantenimento e lo sviluppo della comunità arbereshe d’Italia, è un valore distintivo ed unico al mondo. Un attento e accurato percorso di marketing culturale e sociale, diventa oggi più che mai fondamentale  – continua – Pugliese, affinchè rimanga viva la memoria arbereshe in quei 50 comuni italiani che rappresentano delle vere e proprie isole identitarie, d’oriente dentro l’occidente. Quello degli arbereshe è un patrimonio umanitario che affascina tutti coloro che lo scoprono e lo conoscono».

Per Pugliese «è importante che la Regione Calabria si attivi con determinazione per la definizione della Fondazione Arbereshe regionale, e che il Ministero alla Cultura non sottovaluti queste risorse del paese, e sostiene a gran voce le parole di Monsignor Donato Oliverio, vescovo di Lungro, che ci invita a fare rete e tessere relazioni tra tutti gli stakeholder arbereshe di buona volontà, perché l’Arberia tutta venga sempre più conosciuta e apprezzata per il bene turistico e culturale delle nostre comunità, per il bene dell’economia dei nostri borghi, per il futuro dell’Italia del Meridione, per tutte le Minoranze in Italia, per l’Italia intera». (rrm)