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Lunedì si presenta il saggio "Il busto di Ferdinando II di Borbone"

SANT’ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO (CZ) – Lunedì si presenta il saggio “Il busto di Ferdinando II di Borbone”

Lunedì 1° agosto, a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio, alle 21, al Chiostro del Convento delle Suore Riparatrici, si presenta il saggio Il busto di Ferdinando II di Borbone, opera di Venanzio Pisani, dal modello in legno alle sue traduzioni in ferro fuso a cura del prof. Domenico Pisani, Storico dell’arte, pubblicato sulla Rivista Esperide.

La presentazione sarà introdotta da Gerardo Frustaci, Presidente della Pro Loco e proseguirà con gli interventi del prof. Domenico Pisani, Storico dell’arte e del prof. Mario Panarello, Direttore responsabile della Rivista Esperide.

Per l’occasione, il busto di Ferdinando II di Borbone custodito presso il Municipio di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio sarà esposto nel Chiostro del Convento delle Suore Riparatrici, dove sarà possibile ammirare il modello in legno che ha consentito la traduzione in ferro fuso.

Il saggio ripercorre la storia del busto in gesso raffigurante Ferdinando II di Borbone, che nel 1832 il brigadiere Giovanni Prichard, ispettore dei corpi facoltativi “al di qua del Faro”, fece arrivare da Napoli, presso le Reali Ferriere di Mongiana. La scultura doveva essere utilizzata per la fusione in ferro ma, essendo tale materiale inadatto – a causa della sua fragilità – all’utilizzo in fonderia, bisognava tradurla in legno.

Fu affidata a Venanzio Pisani (Serra, 1800 ca. – 1878), un pittore, scultore e incisore di Serra San Bruno, che proveniva da una famiglia di artisti e aveva completato la sua formazione a Napoli nello studio di Costanzo Angelini. L’artista intagliò il modello in legno, tutt’oggi esistente, forse reinterpretandolo, e così fu possibile procedere alla fusione in ferro del primo busto da collocare presso lo stabilimento di Ferdinandea, in ricordo della visita di Ferdinando II il 22 aprile 1833. Successivamente furono fusi altri due busti, oggi perduti, per Mongiana, un altro per Catanzaro, oggi collocato nel Museo militare, ed altri ancora per Sant’Andrea Apostolo dello Jonio e Gerace. (rcz)