CATANZARO – La mostra “Donne: vicende e figure nelle carte dell’Archivio di Stato di Catanzaro”

Domani mattina, all’Archivio di Stato di Catanzaro, si potrà visitare la mostra Donne: vicende e figure nelle carte dell’Archivio di Stato di Catanzaro, organizzato dall’Archivio di Stato di Catanzaro.

L’evento rientra nell’ambito della Domenica di Carta, appuntamento annuale, giunto alla 11esima edizione, che prevede l’apertura straordinaria di archivi e biblioteche statali per promuovere e valorizzare l’immenso patrimonio archivistico custodito dai vari Istituti sul territorio nazionale e dedicato al tema Le storie delle donne nelle carte d’archivio, proposto dalla Direzione Generale Archivi.

La mostra, che si potrà visitare dalle 9 alle 13, e dalle 15 alle 19, proposta dall’Ente vuole offrire, a un pubblico sempre più ampio, la possibilità di conoscere quelli che sono i tesori per lo più sconosciuti, esponendo una serie di documenti, carte, pergamene dall’alto significato simbolico, tratti dai fondi del patrimonio archivistico custodito, con lo scopo di far emergere il valore del documento storico, quale testimonianza del passato ma anche per affrontare il presente e pensare il futuro, non solo ed esclusivamente in quanto tale, ma per lo studio della storia di persone, di comunità e territori e per tutti quei collegamenti con l’attualità.

La selezione dei documenti riguarda materiale del tutto eccezionale di estremo valore storico sociale, di straordinaria importanza, come nel caso di alcune pergamene risalenti ai secoli XIV e XVI, rare volte esposte al pubblico, atti notarili di fine ‘700, carte diverse relative a processi politici e brigantaggio della seconda metà dell’800, fondi giudiziari e prefettura fino alla prima metà del 900, da cui emergono storie che narrano le difficili condizioni di vita di tante donne comuni, vittime di soprusi e violenze, oppure figure protagoniste oggetto di azioni positive o documenti che raccontano di casi della condizione femminile con non poche curiosità.

L’Archivio di Stato di Catanzaro in occasione di tale manifestazione culturale realizzerà, inoltre, un breve video documentario attraverso la scelta di alcuni documenti esposti, che verrà reso disponibile sul canale You Tube dell’Istituto. (rcz)

Granato (Alt.c’è) su situazione Archivio di Stato di Catanzaro

La senatrice di Alternativa c’èBianca Laura Granato, ha reso noto che «dopo oltre 10 anni di lavori portati avanti a singhiozzo, il trasferimento dell’Archivio di Stato di Catanzaro nei locali di via Milleli, nell’immobile identificato come “ex Macello”, sembrano imboccare la via della definizione».

«Almeno secondo quanto emerge – ha aggiunto – dalla risposta fornita in Commissione dalla sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, in risposta alla mia interrogazione al Ministro del 5 ottobre 2020. Ci sono voluti otto mesi per una risposta che, comunque, e soddisfacente a metà».

«Secondo quanto riferito in Commissione Cultura – ha spiegato la Granato – al momento sono in via di ultimazione le uscite di sicurezza richieste dal Comando dei Vigili del Fuoco di Catanzaro per l’agibilità della struttura. Ma non è finita qui, ovviamente il tempo di trasferire gli arredi e poi i documenti stessi provenienti da più fondi, ancora passeranno mesi. Ricordiamo che attualmente a Catanzaro sono ubicati: gli archivi prodotti dalle amministrazioni periferiche preunitarie, gli archivi prodotti dagli uffici statali postunitari della provincia di Catanzaro, gli archivi degli enti ecclesiastici e delle corporazioni religiose soppresse, i cui beni vennero confiscati dallo Stato, gli archivi notarili anteriori agli ultimi 100 anni e archivi privati e archivi di enti pubblici; a Lamezia Terme, invece, sono conservati atti risalenti a: periodo napoleonico (giudicati di pace 1809-1817), periodo della Restaurazione (giudicati circondariali 1817-1865) e periodo postunitario (preture, 1862-1970), tribunale di Nicastro (1896-1959), ufficio distrettuale delle imposte dirette (1871-1961); liste elettorali (1979-1990), fondo ANAS (elaborati tecnici n. 667)».

«La risposta fornitami, purtroppo – ha proseguito – è solo parzialmente soddisfacente, in quanto, vero è che per fortuna, dopo oltre 10 anni, finalmente pare siano pervenuti alla conclusione dei lavori, ma anche vero è che il fondo archivio ubicato a Lamezia Terme (dalla risposta non si evince chiaramente se in toto o in parte) dovrà essere dislocato, per mancanza di spazio, nei locali dell’ex Carcere, concessi dall’Agenzia del Demanio».

«Quella dell’archivio di Catanzaro – ha concluso – è solo la punta dell’Iceberg di una situazione molto diffusa di mancanza di attenzione e di riguardo alla nostra memoria storica, custodita nel materiale cartaceo – conclude la senatrice de L’Alternativa c’è -. Il Ministero della Cultura infatti a malapena tutela le emergenze architettoniche di maggior richiamo turistico, poco e nulla ciò che invece interessa gli studiosi, ma, tramite questi ultimi, tutti noi. Perciò dalla commissione Cultura del Senato partirà a breve una indagine assegnata sulle gravi situazioni degli archivi e del personale archivistico. Questa indagine si rende indispensabile per portare alla luce lo stato di abbandono, nonché il rischio di perdita di importanti pezzi della nostra memoria. Il risultato sarà un documento conclusivo in cui si richiederanno interventi mirati e precisi al governo per invertire questa rotta prima che sia troppo tardi». (rp)