di BRUNELLA GIACOBBE –
Un pellegrinaggio dell’anima, una devozione commovente, il riferimento certo di ogni cittadino crotonese. Torna, dopo il grande successo dello scorso anno, dal 16 maggio al 2 giugno, la nuova edizione di “Madre – Rituali di memoria”, mostra immersiva e site-specific che ha registrato quasi un migliaio di presenze nel 2024 e mira ad altrettante per il 2025. L’evento, ideato e curato dall’architetto Raffaele Caccavo ha luogo presso la Torre Aiutante del Castello di Carlo V di Crotone.
La mostra, in forma ampliata e rinnovata, abbraccia un altro luogo simbolo della città: l’intera architettura della torre aiutante del Castello Carlo V, in pieno centro storico. Propone un viaggio immersivo nel cuore della devozione mariana crotonese. È un percorso che intreccia arte contemporanea, antropologia e memoria popolare, mantenendo saldo il suo centro simbolico, il fulcro della memoria collettiva: la Madonna di Capocolonna, icona religiosa e culturale che definisce l’identità votiva della città.
«Madre nasce da questa urgenza emotiva: raccontare e condividere proprio il senso di appartenenza, i ricordi sempre vivi, dei gesti, delle parole, delle notti di Maggio, dei colori, delle voci e del calore di questa storia” – afferma il curatore Raffaele Caccavo –. Nasce anche dal desiderio di restituire forma visibile a ciò che vive nel cuore e nel rito. Non è soltanto una mostra da osservare. La definisco un’esperienza da attraversare».
A rendere ancora più significativo il percorso di quest’anno è la partecipazione straordinaria del Maestro orafo Gerardo Sacco. Espone per la prima volta una sezione interamente dedicata alla Sacra Effige trafugata e poi ritrovata, con materiali originali e documenti che raccontano non solo la perdita, ma anche la rinascita spirituale e simbolica di un’intera comunità.
«La mia storia personale e professionale è profondamente legata alla Madonna di Capocolonna. Luce per me nel buio, madre che consola, presenza benefica che tutti i crotonesi portano con loro ovunque vadano. Ho voluto rendere omaggio non solo all’immagine sacra, ma soprattutto alla forza silenziosa della fede di questo popolo che ha resistito e resiste ad ogni tentativo di usurpazione. Quella fede che ci tiene uniti, nel dolore e nella speranza, che ci fa gioire insieme ogni volta», dichiara il Maestro Sacco. Il percorso include opere pittoriche inedite e provenienti da collezioni private. Raccontano il ritorno dell’Effige e il suo incontro con il popolo non attraverso la rappresentazione statica, ma evocando suoni, odori e voci così familiari eppure sempre nuove. Seguono installazioni realizzate con materiali di recupero. Viene infine proiettato un estratto del documentario “Madre” di Maria Alessandra Manfredi, che aggiunge uno sguardo poetico e intimo sul pellegrinaggio. Lo racconta dal punto di vista della comunità che lo compie, passo dopo passo.
“Madre – Rituali di memoria” non è solo una mostra, ma un atto di partecipazione collettiva. È un ringraziamento vivo a Crotone, alla sua gente, a tutte le persone che rendono possibile questo progetto con la loro presenza, il loro ascolto, il loro entusiasmo.
«Ogni visitatore è parte attiva di questo rito condiviso. Sentiamo il bisogno di restituire alla città uno sguardo su sé stessa», commentano gli organizzatori Maria Alessandra Manfredi e Raffaele Caccavo. Rendono possibile tutto ciò anche grazie alla collaborazione attiva dell’Associazione Multitracce. (bg)