L'AUMENTO, REGISTRATO IN TUTTA ITALIA, RISCHIA DI ESSERE PIÙ GRAVOSO NELLA NOSTRA REGIONE;
CARO BENZINA, LA CALABRIA È SUL PODIO: REGISTRATI RINCARI FINO A OLTRE 2 EURO

CARO BENZINA, LA CALABRIA PER IL PIENO
REGISTRATI RINCARI FINO A OLTRE 2 EURO

di ANTONIETTA MARIA STRATILa benzina è diventata cara in Calabria. È quanto emerso dall’ultima rilevazione dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), basata sui dati ufficiali del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), nella settimana dal 16 al 23 giugno, che posiziona la nostra regione terza per i rincari.

La benzina, infatti, in modalità self è aumentata di 4,4 centesimi al litro, pari a 2,20 euro in più per un pieno da 50 litri. Un incremento che colloca la Calabria al terzo posto nazionale per rincari, alla pari con la Lombardia e dietro solo a Sicilia (+4,9 cent) e Valle d’Aosta (+4,7 cent).

Per il gasolio, la Calabria non compare nelle prime tre posizioni, ma segue il trend nazionale in crescita: su tutto il territorio italiano, il diesel è aumentato in media di 6,16 centesimi al litro, con un aggravio di oltre 3 euro a rifornimento.

Il peso del caro carburanti è ancora più gravoso in regioni come la Calabria, dove l’uso dell’auto privata è spesso indispensabile per studenti, lavoratori e turisti, a causa della scarsa capillarità dei trasporti pubblici e di una rete ferroviaria insufficiente. In questo contesto, anche pochi centesimi in più al litro possono incidere pesantemente sui bilanci familiari.

«La buona notizia, se così si può definire – ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente di UNC – è che per una volta le autostrade non sono le peggiori per rincari settimanali, anche se continuano a registrare i prezzi assoluti più elevati».

A confermare l’allarme è anche il Codacons, che ha monitorato i prezzi lungo le principali autostrade italiane. Sulla A3 Salerno-Reggio Calabria, uno degli assi viari più trafficati del Sud, la benzina in modalità self ha raggiunto punte di 1,984 euro al litro, sfiorando la soglia psicologica dei 2 euro.

I rincari, tuttavia, non sono solo a Sud: sulla rete autostradale nazionale si registrano picchi ancora più elevati: A4 Milano-Brescia: benzina servito a 2,389 €/l, gasolio a 2,284 €/l; A21 Torino-Piacenza: benzina a 2,369 €/l, diesel a 2,289 €/l; A1 Milano-Napoli: benzina self a 2,349 €/l, gasolio a 2,249 €/l

Il Codacons ha precisato che si tratta di prezzi massimi rilevati in singoli impianti, spesso nelle aree di servizio autostradali, dove il costo del carburante è generalmente superiore rispetto alla rete urbana.

Un rincaro, quello della benzina, che delinea un quadro preoccupante per il Codacons, soprattutto alla vigilia delle grandi partenze estive, con il rischio concreto di una vera e propria stangata per gli italiani.

«La situazione è preoccupante – ha avvertito il Codacons – e potrebbe peggiorare ulteriormente nei prossimi giorni, complici l’aumento della domanda estiva e le tensioni internazionali». Tra i fattori di rischio, anche la possibile chiusura dello Stretto di Hormuz, snodo cruciale per il transito del petrolio, e le speculazioni legate al conflitto in Iran, che potrebbero spingere i prezzi verso l’alto.

Se l’attuale tendenza non rallenta, l’estate 2025 rischia di essere una delle più costose degli ultimi anni, soprattutto per chi si sposterà in auto nel Mezzogiorno. (ams)e