I consiglieri di CZ Capellupo e Costanzo: Scambio di sede tra Dulbecco e Asp del personale sia contestuale

I consiglieri comunali di Catanzaro, Sergio Costanzo e Vincenzo Capellupo, in una nota hanno chiesto che «il previsto scambio di sede tra la Dulbecco e l’Asp avvenga contestualmente, così da non privare degli uffici, neppure temporaneamente, il quartiere Mater Domini, dal quale peraltro già giungono numerose sollecitazioni sul pericolo di un ulteriore possibile impoverimento del tessuto economico».

La nuova organizzazione logistica, infatti, prevede «che il personale finora in forza al policlinico e collocato nel presidio di Villa Bianca – viene spiegato in una nota – debba trasferirsi dal quartiere Mater Domini alla sede amministrativa della Dulbecco di via Madonna dei Cieli, attualmente occupata dagli uffici amministrativi dell’Asp che, viceversa, sono destinati a nuova collocazione presso Villa Bianca».

«Intorno agli uffici di Villa Bianca, infatti – hanno proseguito i consiglieri comunali – nel tempo è nato e cresciuto un certo volume di attività, già danneggiato con alcune scelte degli ultimi anni, che inevitabilmente andrebbe a subire un ulteriore danno. Da qui la legittima e comprensibile preoccupazione, che ci spinge oggi a sollecitare la soluzione del trasferimento contestuale, fatte sempre salve le esigenze primarie della Dulbecco. Una soluzione che, senza compromettere la funzionalità degli uffici, eviterebbe di mettere a rischio le attività economiche di una consistente porzione di città ma, pensiamo, eviterebbe anche il rischio di sovraffollamento degli spazi nell’edificio di Madonna dei Cieli».

«La questione non è di poco conto – hanno concluso i due consiglieri comunali – ma sembra di facile soluzione, tanto più che il numero dei dipendenti delle due amministrazioni, Dulbecco e Asp, è pressoché uguale. Per questo confidiamo che le istituzioni interessate possano accogliere la nostra proposta». (rcz)

Il Pd Calabria vuole fare chiarezza sui bilanci delle Asp

l Partito Democratico calabrese vuole fare chiarezza sui bilanci delle Asp. Per questo hanno chiesto, via per, i documenti contabili e un incontro con i direttori delle Aziende Provinciali.

«Una necessaria attività di approfondimento – si legge in una nota – caratterizzata dal massimo spirito costruttivo, che potrebbe dare impulsi fondamentali dopo gli incontri con i vertici burocratici delle Aziende sanitarie e ospedaliere della nostra Regione».

«Con la stessa comunicazione il gruppo dem – si legge ancora – ha poi sollecitato ai vertici delle Asp la risposta ad una precedente pec, dello scorso sei settembre, con la quale avevano chiesto alcune informazioni in ordine alla situazione contabile delle varie Aziende».

«Tra queste – si legge ancora – l’ammontare dei debiti pregressi e dei debiti non ancora saldati, nonché la capacità tecnico-finanziaria dell’Azienda di saldare i debiti entro il 31.12.2023. Infine, in caso di incapacità a saldare il debito, i consiglieri dem hanno chiesto quali strategie aziendali sono state previste per l’anno 2024 al fine di affrontare le eventuali procedure di pignoramento o le nomine di commissari da parte della Giustizia Amministrativa che, certamente, graveranno pesantemente sulle casse dell’Azienda sanitaria».

«Servono segnali concreti – ha dichiarato Mimmo Bevacqua, capogruppo in Consiglio regionale del Pd – e dati precisi sui quali potere confrontarsi per affrontare e risolvere le principali criticità».

«La sanità calabrese – ha concluso – è ferma al palo da troppo tempo e non si può più perdere neanche un secondo per invertire il trend e fornire ai cittadini un servizio sanitario finalmente all’altezza e uguale per tutti».

Il presidente Occhiuto: Chiusi i bilanci 2022 di tutte le Asp e Ao

Il presidente della Regione e Commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ha reso noto che «tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le Aziende ospedaliere della Calabria hanno chiuso i bilanci del 2022, provvedendo alla loro adozione e alla conseguente trasmissione alla Regione e ai collegi sindacali».

«Abbiamo terminato un ciclo – ha aggiunto – aperto lo scorso anno con la circolarizzazione per l’accertamento del debito sanitario della nostra Regione, indispensabile per la definitiva regolarizzazione dell’intero sistema contabile della sanità della Calabria».

«Conoscendo il debito della nostra sanità – in passato sempre aleatorio e inattendibile – abbiamo potuto procedere spediti verso questo straordinario obiettivo che da oltre 10 anni il sistema delle aziende sanitarie della nostra Regione non era in grado di raggiungere», ha proseguito il presidente Occhiuto.

«In tanti ci dicevano che sarebbe stato impossibile, che non ci saremmo mai riusciti– ha detto ancora – noi lo avevamo detto e lo abbiamo fatto, grazie ad un’operazione rigorosa e grazie alla collaborazione instaurata con il governo nazionale, in appena un anno e mezzo».

«Abbiamo fortemente voluto questo risultato – ha evidenziato – e da oggi la Calabria è diventata una Regione un po’ più normale, pronta a pagare i suoi debiti e a ripartire con programmazione e investimenti».

«Per questo risultato – ha aggiunto – ringrazio il commissario straordinario di Azienda Zero, Giuseppe Profiti, il dirigente del settore bilancio del Dipartimento Salute della Regione, Vittorio Sestito, i direttori generali e i commissari delle Aziende sanitarie e ospedaliere».

«E tengo anche a rivolgere un particolare ringraziamento – ha detto – a tanti loro preziosi collaboratori: senza il loro impegno non saremmo riusciti a tagliare questo traguardo. I bilanci adottati saranno adesso esaminati dalla Regione e dai rispettivi collegi sindacali, fino alla definitiva approvazione».

«Da lunedì, dunque – ha annunciato –, convocheremo le Aziende per avviare – come avviene in tutte le Regioni del Paese – la valutazione dei contenuti dei documenti contabili trasmessi».

«Parallelamente – ha spiegato – disponendo della liquidità necessaria per saldare i debiti della nostra sanità, abbiamo chiesto alle Aziende di comunicare entro la prima settimana di luglio il fabbisogno per il pagamento di tutto il debito per il quale sia stata accertata la correttezza della pretesa, con la finalità di raggiungere entro il mese l’obiettivo ’Calabria debito zero’ e riportare il livello di debito del sistema a quello naturale del debito circolante indispensabile per le esigenze della gestione ordinaria».

«Ma non è finita qui – ha continuato –. La chiusura dei bilanci del 2022 segna anche l’inizio del lavoro per consolidare la capacità di governo dei conti della sanità per il futuro e, soprattutto, l’avvio dell’opera di ricostruzione e approvazione, carte alla mano, dei bilanci degli anni passati per quelle aziende che ancora non lo hanno fatto e che – grazie alle disposizioni straordinarie negoziate con il governo e contenute nel decreto legge 51 appena convertito – entro il 2024 ci consegneranno un quadro della storia contabile del sistema sanitario calabrese chiaro e attendibile».

«Siamo davvero soddisfatti – ha concluso – per il lavoro fatto, consapevoli delle nuove sfide che ci aspettano, ma determinati a portare a termine questa operazione storica che ci permetterà, finalmente, di tracciare una linea e ricominciare a scrivere il futuro sanitario della nostra Regione». (rcz)

Medici imboscati, Tavernise (M5S) chiede alle Asp l’accesso agli atti

Il consigliere regionale e capogruppo del M5S, Davide Tavernise, ha chiesto alle Asp l’accesso agli atti in merito alla vicenda dei medici imboscati.

La richiesta è chiara: qual è il dato numerico del personale sanitario, impiegato in attività rientranti nel ruolo amministrativo o comunque adibito a mansioni diverse da quelle per le quali è stato assunto in categoria e profilo professionale di appartenenza? Qual è il dato numerico sul personale sanitario in possesso di inidoneità certificata allo svolgimento delle mansioni previste? Oggetto del contendere: stanare il personale sanitario “imboscato”.

«Nelle strutture ospedaliere regionali il personale sanitario ridotto all’osso da tempo, troppo – ha dichiarato – costringe a turni massacranti, ma anche ad accumulare le ferie, che prima o poi andranno smaltite, creando ulteriori vuoti. Per non parlare della sofferenza del servizio delle ambulanze, per cui i dati nazionali parlano di riduzione dei camici bianchi del 50% negli ultimi dieci anni, mentre in Calabria, ancora, nessuna delle 5 Asp riesce a mantenere il tempo richiesto di 21 minuti che deve persistere tra la chiamata di soccorso e il raggiungimento del luogo dell’evento. Sempre che sull’ambulanza, poi, ci sia il medico. E’ inaccettabile in questo contesto assistere alla pratica degli “imboscati”, per cui personale sanitario assunto per precise e determinate mansioni venga collocato negli uffici amministrativi».

«Il 14 ottobre scorso ho depositato una proposta di legge in tal senso. Ma la situazione in cui versa la nostra sanità è tale per cui il tempo è preziosissimo e occorre portarsi avanti. La stessa proposta di legge – ha spiegato Tavernise – fa salvi i casi certificati di inidoneità per grave malattia o sopravvenute limitazioni fisiche che rendano inidonei allo svolgimento delle mansioni previste. Ma su questo occorre intervenire con una visita medico – collegiale a cadenza annuale».

«Oggi ci ritroviamo liste d’attesa sempre più lunghe – ha concluso – spesso assistiamo ad aggressioni verso il personale sanitario, accanto a soluzioni tampone e di medio lungo periodo, come l’assunzione degli specializzandi, serve con forza e determinazione riportare presto in corsia il maggior numero di medici, infermieri e operatori sanitari già in dotazione nelle nostre strutture sanitarie». (rrc)

Fials Catanzaro: Sia data parità di trattamento ai precari della sanità

Dario Rizzo, segretario della Fials Catanzaro, ha scritto al commissario ad acta, Roberto Occhiuto e ai vertici Asp chiedendo il «rispetto dell’accordo regionale formalizzato il 20 giugno per il mantenimento in servizio del personale precario assunto con tutte le tipologie dei contratti esistenti».

Nella missiva Rizzo auspica che «l’Azienda si determini per il rispetto dell’accordo regionale del 20 Giugno 2022 significando al Dipartimento della Salute che altre Aziende hanno rispettato in toto quanto assunto in sede Regionale e che la dizione “Tutte le tipologie dei contratti in essere” è stata determinante per la firma dell’accordo stesso».

Nello stesso tempo il segretario provinciale evidenzia «come tutto il personale precario assunto a qualsiasi titolo per l’emergenza da Covid non può presentare discriminazioni così manifesti dividendo le delibere tra lavoratori di serie A ( Del. 720/2022) e lavoratori di serie B (Del.716/2022), dimenticando che entrambi hanno rischiato la propria vita nello svolgere il proprio lavoro.

Nelle premesse, invece, Rizzo ricorda che «in data 20 Giugno 2022 presso la Regione Calabria è stato sottoscritto tra il Dipartimento delle salute e tutte le OOSS un accordo regionale che oltre a stabilire le procedure necessarie per la stabilizzazione del personale precario avente titolo (in indirizzo all’art. 1 comma 268 lettera b del Dl. 234/2021 -nonché  della Legge Madia  art.20 Dl. N.75/2017) ha altresì disposto il “mantenimento  in  servizio” di tutto il personale in servizio attraverso tutte le tipologie dei contratti in essere.

Poi cita la Deliberazione ASP di Catanzaro n. 716 del 30 giugno 2022 che dispone il mantenimento in servizio di numero 97 unità di personale sanitario ( vedi nel correlato allegato 1) solo fino alla data del 31 agosto 2022 rammentando, altresì, che il Dipartimento della salute Regione Calabria nella riunione del 25 luglio 2022 ha confermato il mantenimento in servizio del personale precario, rispettoso dell’accordo del 20/06/2022, riguarda tutte le tipologie dei contratti in essere.

Quindi, conclude la lettera parlando di equità sociale come «un valore da non sottovalutare e che non debba essere dimenticato soprattutto oggi in questa società sempre più povera».

Rizzo, tuttavia, non si è fermato qui perché ha anche scritto al presidente della giunta regionale della Calabria Roberto Occhiuto.

«Da sempre – si legge – ci siamo adoperati in modo fattivo a difesa di tutti i lavoratori della sanità e in particolare per quei lavoratori che chiamati a qualsiasi titolo e tipologia di contratti , nel periodo Covid e anche prima, hanno operato a rischio della propria vita.

In particolare abbiamo accolto con piacere e orgoglio sociale il comportamento della Regione Calabria Dipartimento della Sanità nella sua Dirigente e del nostro Governatore che hanno inteso tutelare tutti i lavoratori precari , assunti a qualsiasi titolo contrattuale».

«La Regione Calabria – scrive ancora il segretario – sin qui non solo ha inteso attivare sin da subito le procedure per la stabilizzazione del personale sanitario “ope legis” ma ha anche stabilito nell’ accordo del 20 giugno 2022 (firmato da tutte le Ooss) una proroga per tutti i lavoratori precari, assunti con qualsiasi tipologia contrattuale, fino alla data del 31 Dicembre 2022, bloccando qualsiasi comportamento discriminatorio».

«Nell’applicazione degli accordi sin qui formalizzati in Regione – ha spiegato nella missiva – siamo rimasti basiti – sorpresi  dagli atti amministrativi emanati dall’Asp di Catanzaro, quando con propria delibera n. 716 del 30/06/2022 per una parte dei lavoratori precari ( 97 dipendenti, in particolare) stabiliva una proroga al 31 agosto 2022».

Concludendo, Rizzo chiede ad Occhiuto e alla Regione «di vigilare sul rispetto dell’accordo Regionale sancito in data 20 giugno 2022 che ha sancito altresì un percorso di pace sociale senza la presenza di nessuna discriminante tra lavoratori precari e di pari dignità per tutti». (rcz)

 

Occhiuto nomina i nuovi commissari delle Asp e delle Ao calabresi

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, ha nominato i nuovi commissari delle Asp e delle Ao calabresi, che avranno efficacia fino alla scadenza del decreto Calabria (novembre 2022).

Lucia Di Furia è il nuovo commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Antonio Graziano commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, Gianfranco Filippelli commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.

Gianluigi Scaffidi, fino ad oggi responsabile dell’Asp di Reggio Calabria, è il nuovo commissario straordinario del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. Vincenzo La Regina, fino ad oggi responsabile dell’Asp di Cosenza, è il nuovo commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria “Mater Domini” di Catanzaro.

La struttura commissariale ringrazia Isabella Mastrobuono, che si è dimessa dalla guida dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, e le augura buon lavoro per gli importanti incarichi che, in ragione della sua esperienza, sicuramente assumerà in futuro. Sono confermati i commissari straordinari delle Aziende sanitarie provinciali di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia, e il commissario straordinario dell’Azienza ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.

Entro martedì della prossima settimana il presidente Occhiuto procederà con la nomina del commissario straordinario di Azienda Zero. (rcz)

La Prociv insieme ad Asp e all’Esercito rafforza le vaccinazioni nei Comuni medi e piccoli

La Protezione Civile Regionale, insieme alle Asp e all’Esercito ha rafforzato le vaccinazioni nei territori che risultano essere al di sotto del 75%, come percentuale di persone vaccinate, e agevolare i cittadini in quelle zone dove è più difficile spostarsi per raggiungere i centri vaccinali. (rcz)

PROVINCIA DI CROTONE

-Lunedì 14 febbraio – Dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Isola Capo Rizzuto

-Martedì 15 febbraio – Dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Roccabernarda

-Mercoeldì 16 febbraio – Dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Verzino

-Gioved’ 17 febbraio – Dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Isola Capo Rizzuto

-Venerdì 18 febbraio – Dalle ore 9.30 alle ore 17.30

Belvedere Spinello

PROVINCIA DI COSENZA

-Martedì 15 febbraio – Dalle ore 10 alle ore 18

Castrovillari

-Mercoledì 16 febbraio – Dalle ore 10 alle ore 18

Roggiano Gravina

-Sabato 19 febbraio – Dalle ore 10 alle ore 18

Altomonte

-Domenica 20 febbraio – Dalle ore 10 alle ore 18

Casali del Manco

Pnrr, la Conferenza dei Sindaci del Distretto di Polistena contro il documento approvato dall’Asp

È un giudizio negativo, quello espresso dalla Conferenza dei Sindaci del Distretto socio-Assistenziale di Polistena, per il documento approvato dall’Asp sulle schede del Pnrr relative alla ristrutturazione di immobili destinati a case, ospedali di comunità e centrali operative.

«In un tempo in cui il Covid – si legge in una nota – ha messo a nudo tutte le criticità di un sistema sanitario e socio-assistenziale fragile, è davvero irrispettoso del ruolo dei Sindaci pensare di avviare una progettualità senza un approfondito confronto con i territori e le comunità locali. A nostro avviso, la discussione sull’impiego dei fondi del Pnrr non può rimanere estranea alle gravi carenze del sistema sanitario e della sua programmazione inattuata sull’intero territorio provinciale».

«Assistiamo ogni giorno, infatti – prosegue la Conferenza dei Sindaci – all’indebolimento dell’ospedale spoke di Polistena, unico riferimento per migliaia di persone insieme all’ospedale territoriale di Gioia Tauro, sempre più svuotato di risorse e personale tanto che risulta compromessa la funzionalità ordinaria nell’erogazione dei servizi fondamentali nei confronti di un’utenza ben più vasta del territorio della Piana di Gioia Tauro».

«Oltre alla rete ospedaliera – continua la Conferenza dei Sindaci – l’organizzazione della medicina territoriale è assai carente e manca quel filtro tra territorio e ospedalizzazione, necessario, specie oggi in tempo di Covid, a dare risposte alla popolazione ammalata. La chiusura delle Guardie Mediche, di cui chiediamo l’immediata riapertura, mai più attivate nei piccoli centri della Piana nonostante le sentenze esecutive, si sta facendo sentire soprattutto durante l’emergenza pandemica. La gestione straordinaria Covid lascia a desiderare ed il ruolo dei Sindaci quali Autorità sanitarie è stato completamente svilito e ridotto soltanto alla compilazione ed alla notifica di ordinanze di quarantena».

«Gli interventi sanitari, specie in questa fase – si legge ancora – a partire dai tamponi molecolari, che ancora vengono processati a Reggio Calabria e non presso il laboratorio ospedaliero di Polistena, sono sempre meno tempestivi così come l’assistenza domiciliare a malati Covid è sempre meno puntuale e frequente, comportando tra la popolazione l’aumento di sfiducia e del senso di abbandono da parte delle istituzioni».

«Chiediamo – viene evidenziato – di potenziare il tracciamento con drive-in e i centri vaccinali esistenti, valutando nuovi siti per tamponi e vaccinazioni anche nei piccoli centri dove spesso le percentuali dei soggetti positivi non dichiarati e persone non vaccinate supera la media. In una situazione di questo tipo, dove perfino l’unità di crisi non risponde, la disorganizzazione sanitaria è palese e la tutela della salute delle persone è costantemente messa in discussione, una proposta di utilizzo dei fondi del Pnrr scollegata dalla realtà che viviamo ogni giorno e dalla programmazione sanitaria ordinaria, clamorosamente ancora inattuata da decenni, ci sembra davvero evanescente e goliardica».

«I buoni propositi di chi vorrebbe realizzare i progetti del Pnrr – continua la nota – ancorchè stabiliti a tavolino, si scontrano tuttavia con il metodo utilizzato che, ad esempio per il territorio del Distretto avrebbe dovuto considerare, come raccomandato da alcuni Sindaci, il versante che fa capo al comune di Laureana di Borrello e al territorio montano di Giffone. O ancora si sarebbero potute valorizzare altre strutture come quella originariamente destinata all’Hospice di Melicucco dopo decenni di inadempienze e promesse non mantenute da parte dell’Asp».

«Ci saremmo aspettati, infine – continua ancora la nota – che fosse valorizzato il comune capofila di Polistena, che già offre ospitalità in immobili propri a diversi servizi dell’Asp, in ragione del fatto che nella mappa progettuale proposta dall’ASP tutti i comuni sede del Distretto compaiono con uno specifico ruolo. Tutti tranne Polistena».

«Ed invece nulla delle questioni evidenziate – continua la nota – problematiche queste generali sollevate in precedenza anche dalle organizzazioni dei Sindaci e dall’Associazione Città degli Ulivi, hanno ricevuto riscontro. Ma solo un metodo di discussione silenzioso e accomodante che offende l’autonomia dei territori, l’opposto di ciò che l’ASP dovrebbe fare secondo quanto sottoscritto anche nel Protocollo d’Intesa firmato con i 13 Sindaci del Distretto di Polistena e con tutti gli altri Distretti del territorio provinciale».

«Per tali motivi – continua ancora la Conferenza – contestiamo le decisioni prese e auspichiamo la riapertura dei tavoli di discussione che come giustamente affermato dal Presidente della Regione on. Roberto Occhiuto rimangono aperti ad ogni modifica entro marzo 2022. L’intenzione dei Sindaci del Distretto n. 1 è infine quella di voler allargare il confronto alle ben più serie e quotidiane problematiche che riguardano la sanità pubblica ospedaliera e territoriale e la gestione dell’emergenza Covid nella Piana di Gioia Tauro che deve integrarsi e camminare di pari passo con le scelte progettuali strategiche del Pnrr». (rrc)

Il Coordinamento Unico Strutture Psichiatriche torna a manifestare e impone un ‘aut aut’ al commissario dell’Asp

Il Coordinamento Unico delle Strutture Psichiatriche, a seguito della mancata soluzione della vertenza delle strutture psichiatriche, ha annunciato che, nella giornata di domani, tornerà a manifestare, imponendo un aut aut al commissario dell’Asp, in quanto «non si può pensare di dirigere un ente senza la consapevolezza di dover rispondere delle gravissime mancanze di esso ai destinatari dei servizi ed agli operatori in essi impegnati».

«Durante la manifestazione – viene spiegato in una nota – verrà richiesto al Commissario dell’Asp di procedere al pagamento immediato di tutte le spettanze pregresse alle cooperative, senza indugio alcuno; di darne contestuale comunicazione al Presidente della Regione ed al Commissario alla Sanità, fissando al contempo fra i tre, entro un brevissimo tempo, una riunione operativa ad oltranza che veda partecipi una delegazione ristretta del coordinamento».

«Attraverso  tale riunione operativa – spiega ancora la nota – dovranno  essere stilati e sottoscritti, in unica tornata, gli impegni a: sbloccare immediatamente i nuovi ricoveri; ridefinire i parametri qualitativi dei servizi, in atto del tutto inadeguati, ai fini di renderli allineati  con quelli vigenti nelle regioni virtuose; stabilire un calendario rigoroso per pervenire all’accreditamento delle strutture entro un termine perentorio di mesi 4, prevedendo da subito la nomina immediata di un commissario ad acta laddove si riscontrassero mancanze e/o ritardi da parte del soggetto designato agli adempimenti». 

«Solo nel caso di immediato e totale riscontro verrà risolto lo stato di agitazione del settore» ha spiegato il Coordinamento, sottolineando come «l’Ente, chi ne assume la guida, non può e non deve sottrarsi alle doverose responsabilità assunte nei confronti degli utenti, sottraendosi ad esse ribaltando ogni responsabilità sui predecessori e/o sulla Regione e sul Commissario alla Sanità. Pur rimarcando le gravissime responsabilità di questi non può valere certo la logica del “tutti colpevoli., nessun colpevole” lasciando le cose immutate. Chi siede ai vertici di un ente deve rispondere dell’efficienza di esso, reclamando al contempo e pubblicamente l’ausilio degli enti corresponsabili». (rrc)

Saccomanno (Lega): Intervenga la Guardia di Finanza nelle Asp senza bilanci

Giacomo Saccomanno, commissario regionale della Lega, ha chiesto che, per la ricostruzione contabile e per la redazione dei bilanci delle Asp, intervenga la Guardia di Finanza.

«Non solo – ha spiegato – eseguire tali attività in modo corretto ed oggettivo, ma avranno il potere di trasmettere un adeguato e minuzioso rapporto, in caso di rilevate illiceità, alle competenti Procure della Repubblica e della Corte dei conti. E’ arrivato il momento di mettere fine ai teatrini ed ai balletti di nomine, spesso clientelari, e di dare un futuro concreto ai calabresi, che, altrimenti, per come sta accadendo, saranno costretti ad andare fuori regione per curarsi oppure rischiare di morire nella propria terra».

«Dopo 11 anni di continui commissariamenti della sanità calabrese – ha spiegato ancora – in alcune Asp non si riesce nemmeno a ricostruire la contabilità ed a presentare dei bilanci! Cambiano i personaggi, cambiano le triadi, cambiano gli uomini, ma nessuno riesce a ricostruire la voragine di debiti che sono stati creati nelle Aziende Sanitarie Provinciali. Si è parlato anche di morti sospette per chi stava facendo il proprio dovere, poi smentite, ma sempre preoccupanti. Neppure la triade nominata dal Ministro degli Interni per lo scioglimento mafioso dell’azienda è riuscita a portare a casa qualche pur minimo risultato. E il Governo insiste in commissariamenti del tutto inutili che non solo non hanno migliorato il sistema sanitario, non solo non hanno ridotto il pesante già esistente deficit, ma lo hanno profondamente aumentato. Quindi, nomine e percorsi del tutto inutili».

«La denuncia di Guido Longo, attuale commissario, alla Commissione Nazionale Antimafia – ha concluso – di una presenza attiva e gestionale della criminalità organizzata e di lobby di potere nel sistema sanità, devono, sicuramente, fare riflettere e la Lega spera che l’attuale responsabile abbia fatto il proprio dovere fino in fondo. Ma, tali condizioni e il peggioramento del sistema sanità devono far riflettere e devono portare a decisioni coerenti e responsabili. Vista l’inutilità delle attuali nomine appare più che evidente che il sistema debba subire un cambiamento radicale e non di facciata». 

La proposta avanzata da Saccomanno ha trovato appoggio dalla deputata di Fratelli d’ItaliaWanda Ferro, che ha ricordato che «è, infatti, in linea con l’emendamento al Decreto Calabria, che avevo presentato nel novembre scorso, con cui proponevo di nominare un commissario straordinario per l’accertamento della situazione finanziaria degli enti del Servizio sanitario regionale, nella persona del Comandante regionale della Calabria della Guardia di Finanza».

«Solo l’intervento di reparti specializzati in approfondimenti economico-finanziari – ha spiegato Ferro – può riuscire a mettere ordine nei conti della sanità calabrese, mettendo un punto fermo sulla situazione debitoria, e a fare piena luce sulle malversazioni e gli interessi illeciti che hanno rappresentato una voragine in cui sono state inghiottite le risorse destinate a garantire il diritto alla salute ai calabresi».

«Auspico – ha concluso – che il governo possa recepire questa proposta, affrontando con serietà e in maniera risolutiva il problema della ricostruzione della situazione contabile delle aziende sanitarie calabresi». (rcz)