Emergenza sbarchi, la Cgil incontra il prefetto di RC Mariani

La Cgil Calabria ha incontrato il prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, per discutere della questione sbarchi, notevolmente aumentati in questi giorni,  e dell’accoglienza dei migranti sul territorio reggino, facendo riferimento anche a Roccella per i flussi balcanici e alla Piana di Gioia Tauro, con l’obiettivo di superare gli insediamenti formali ed informali di Rosarno, Taurianova e San Ferdinando.

Un incontro promosso dal Dipartimento Immigrazione Cgil Calabria e il Silp Cgil Calabria, a cui hanno partecipato  il Segretario Generale CGIL Calabria Angelo Sposato, la Segretaria CGIL Calabria con delega all’Immigrazione Celeste Logiacco, il Segretario Generale Silp CGIL Calabria Ottavio Spinella e il Segretario Generale CGIL Area Metropolitana di Reggio Gregorio Pititto.

La CGIL, nel riconoscere l’importante lavoro svolto dalla Prefettura e da tutti gli operatori impegnati sul campo, ha ribadito il suo impegno a sostegno delle politiche di accoglienza e integrazione.

In particolare, CGIL Calabria ha proposto il riutilizzo di alcune strutture esistenti in città che potrebbero risultare idonee, utilizzando i fondi europei destinati alla c.d. emergenza immigrazione, a poter affrontare momentaneamente l’enorme flusso migratorio in atto sulle coste reggine.

Siamo convinti che solo lavorando in sinergia con le istituzioni, ognuno per le proprie competenze, sia possibile superare le criticità esistenti. (rrc)

Emergenza caldo, Cgil Calabria: Servono maggiori controlli nei cantieri e segnalazioni da lavoratori

Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria e Simone Celebre, segretario generale di Fillea Cgil Calabria, pur esprimendo soddisfazione per l’ordinanza emanata dal governatore Roberto Occhiuto di sospendere le attività lavorative in condizioni di esposizione prolungata al sole dalle 12.30 alle 16.00, hanno ribadito l’urgenza di «controlli affinché sia effettivamente rispettata una maggiore consapevolezza e adesione da parte delle imprese».

«Abbiamo constatato in queste settimane in cui abbiamo affrontato più volte il tema e informato cantiere per cantiere dei rischi da stress termico e degli strumenti a disposizione per salvaguardare lavoratori e imprese – hanno detto – che i grandi gruppi hanno avviato la cassa integrazione lì dove non sono riusciti a rimodulare gli orari di lavoro e che molti piccoli cantieri si stanno fermando nelle ore più calde. Molti altri però, invece, continuano a impiegare i lavoratori anche nella fascia oraria sulla quale vige il veto dell’ordinanza regionale».

«Un simile comportamento è inammissibile – hanno proseguito Sposato e Celebre – visti i picchi di temperatura raggiunti che, oltre a rappresentare una chiara e severa avvisaglia della crisi climatica in corso, possono avere gravi conseguenze sui lavoratori. Ecco perché invitiamo i lavoratori a segnalarci quanto previsto dall’ordinanza regionale non venga messa messo in pratica sul loro posto di lavoro onde consentirci di potere intervenire a salvaguardia della loro dignità e salute».

La Cgil, poi, ha criticato il decreto lavoro per l’emergenza caldo: «Il ministero ha redatto un Protocollo su misure normate dal Testo unico sulla sicurezza sul lavoro e linee guida senza nessun elemento per renderle esigibili e vincolanti. Non è questa la strada per invertire la rotta. La cassa integrazione non può essere in questi frangenti una facoltà ma deve essere  – hanno concluso – un obbligo lì dove non si riescano a rimodulare gli orari di lavoro e a preservare i lavoratori». (rcz)

Cgil Calabria: Metrocity RC disponga tavolo al Mit per impedire chiusura della Jonio Tirreno

Il segretario generale della Fillea Cgil Calabria e il responsabile del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti Cgil Calabria, rispettivamente Simone CelebreNino Costantino, hanno evidenziato come «la Città Metropolitana di Reggio Calabria debba reagire prontamente alla chiusura della Jonio-Tirreno proponendo un tavolo tecnico autorevole e serio presso il ministero dei Trasporti, coordinato dal Ministero dell’Interno, perché una chiusura così lunga potrebbe causare non solo disagi ma anche una insofferenza sociale a cui va data immediata risposta».

«La nostra attenzione sulla Strada di grande Comunicazione Tirreno Ionio – hanno spiegato – oltre alle tante ripercussioni sul lavoro, sulla sua durata e sicurezza, sulla sua qualità, è dovuta anche alla nostra storia. Fu il sindacato a spingere negli anni Sessanta e Settanta per un’arteria che non costringesse i cittadini della provincia di Reggio e della Calabria a “circumnavigare” la punta dello stivale ma che tagliasse quel tratto di montagna tra l’Aspromonte e le Serre per aprire una via diretta e più moderna per la mobilità dell’intera area».

«E, infatti, il sindacato confederale calabrese – viene ricordato in una nota – dopo una serie di manifestazioni, il 6 ottobre 1977 tenne un incontro con la Comunità Montana che aveva il compito di occuparsi dei progetti della strada. I lavori finirono però solo dopo 13 anni con delle opere come i guard rail già allora, appena dopo l’inaugurazione, fuori norma. Da allora fino ad oggi tanti interventi tampone per una strada, comunque, tanto utile quanto pericolosa che ha provocato tantissime morti e che va radicalmente manutenuta soprattutto nelle gallerie della Limina e del Torbido».

«L’utilità della Bovalino-Bagnara oggi si dimostra in tutta la sua necessità – hanno continuato Celebre e Costantino –. Pensare, però, di interrompere completamente la circolazione per circa due anni è senza dubbio sbagliato perché contrasta con gli interessi di intere popolazioni che quotidianamente la percorrono per lavoro. Sarebbe per altro un colpo durissimo all’economia già pesantemente colpita, aggiungendo un altro macigno alle condizioni di insufficiente ammodernamento di un’area che ha bisogno come il pane, invece, di essere raccordata al resto della Calabria».

«Solo per fare un esempio – hanno detto ancora – un cittadino di Vibo Valentia che deve raggiungere Marina di Gioiosa Ionica oggi ci impiega solo 59 minuti, con la chiusura della Jonio Tirreno 3 ore. Riteniamo inimmaginabile una ipotesi di questo tipo. Pensiamo, invece, che tecnicamente ci siano tutte le condizioni per prevedere cantieri mobili, a senso alternato, notturni, garantendo sicurezza e diritti dei lavoratori, ma in grado cioè di garantire durante le fasi più complicate dell’appalto un grado minimo e sufficiente di circolazione».

«È impensabile ritenere – hanno concluso – che l’intera area ritorni agli anni ‘80, è improponibile che una generazione di studenti non possa spostarsi per continuare gli studi, è inaccettabile che chi lavora sia costretto ad orari lunghi e intollerabili. È medievale credere che non si possa trovare una soluzione alternativa per avviare i lavori di ammodernamento senza la chiusura totale». (rcz)

Proroga concessioni balneari, Filcams Cgil: Quale salvaguardia per i lavoratori?

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, si è chiesto «come si fa a dire ed affermare che la proroga in barba alla direttiva europea che dovrebbe garantire la concorrenza e quindi non “i privilegi” di chi oggi detiene le concessioni balneare sia una misura che salvaguarda 20.000 lavoratori in Calabria?».

«Non prova un minimo di pudore nell’affermare questa baggianata quando i dati economici attuali parlano di un settore turistico in Calabria in mano all’irregolarità diffusa ed all’illegalità», ha detto Valentino, chiedendo se «la deroga del Governo prevede che i concessionari dei lidi devono applicare i CCNL di settore e garantire la regolarità contributiva se vogliono ottenere la proroga? A noi ci pare di no; ci sembra evidente invece, come questo provvedimento sia l’ennesimo regalo alle aziende che possono avere “mano libera” su lavoratrici e lavoratori».
«In più il rischio è di essere presi in giro due volte – ha spiegato – da una parte sfruttati sul lavoro, dall’altra chi lavora e paga le tasse dovrà farsi carico come tutti i cittadini di eventuali multe e sanzioni che arriveranno dall’Europa. Un vero e proprio capolavoro che è molto difficile pensare sia stato realizzato a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori».
«Certo, importante è il tema di chi ha già una concessione – ha proseguito – ha investito negli anni sulla propria attività e oggi troverebbe ingiusto vedersela sottratta, specie in territori come il nostro dove il rischio è che le gare siano “drogate” da economia criminale che potrebbe decidere (come già accade in molti resort e strutture turistiche) di gestire direttamente le aziende e le concessioni».
«Ma se questa Giunta regionale ed il Governo che guarda caso – ha detto ancora – hanno lo stesso orientamento politico avessero l’intelligenza e l’umiltà di ascoltare il mondo del lavoro, si potrebbe immaginare un sistema che salvaguardia le concessioni delle aziende che negli anni passati, possono dimostrare di aver rispettato i diritti della lavoratrici e dei lavoratori, applicati i contratti nazionali e salvaguardato l’occupazione».
«Invece, si continua arrogantemente, come fa il Presidente Occhiuto – ha concluso – a pensare che il Turismo non sia un tema sul quale si possa tenere un confronto con le Organizzazioni Sindacale, forse perché gli affari sono grossi e le risorse a disposizione alimentano la filiera dei consensi, naturalmente sacrificando la dignità e la qualità della vita di lavoratrici e lavoratori che continuano a chiedere tutele ed attenzione». (rcz)

Dalla Cgil un piano strategico enogastronomico e culturale per un lavoro dignitoso

«Bisogna fare una battaglia contro la precarietà e mettere a regime un sistema che possa dare qualità di servizi e del lavoro mettendo insieme i vari turismi che abbiamo in Calabria, beni culturali, enogastronomia, turismo religioso e puntare su una Carta Turistica unica in Calabria. Anche la Regione deve avviare una discussione profonda sul rilancio del settore e sui diritti dei lavoratori». È quanto ha dichiarato Angelo Sposato, segretario generale di Cgil Calabria, nel corso dell’iniziativa del sindacato svoltasi al Castello di Squillace e organizzata con la collaborazione delle federazioni di categoria che si occupano di turismo e agroalimentare (Filcams e Flai Cgil).

Per Sposato, infatti, «il settore turistico è in crescita, ma occorre stimolarlo, sia dal punto di vista dell’offerta sia in termini di qualità dei servizi e del lavoro. Le potenzialità del settore non corrispondono, infatti, alla qualità del lavoro: contratti irregolari, sfruttamento, utilizzo di contratti impropri».

La segretaria generale Flai Cgil Calabria, Caterina Vaiti, mette l’accento sulla creazione di “percorsi di cibo”: «Il turismo enogastronomico deve essere strettamente legato al turismo culturale, unendo le bellezze paesaggistiche e turistiche a dei percorsi del cibo che partano dal nord al sud della Calabria. In questo è fondamentale la collaborazione tra comuni per far sì che la persona che, ad esempio, sceglie la meta balneare sia incentivato ad andare anche nell’hinterland con dei percorsi studiati e sinergici per poter apprezzare le specialità locali e il cibo del luogo».

«Importante – ha aggiunto Vaiti –  è che i due ministeri, quello del Turismo e quello dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste siano connessi e che a cascata lo siano anche gli assessorati regionali. In Calabria non abbiamo un assessorato al Turismo, perché la delega è rimasta al presidente della Regione, mentre riteniamo sarebbe opportuno che ci sia un assessorato ad hoc e che gli assessorati possono viaggiare insieme».

«Occupare la cultura, questa la provocazione che vogliamo lanciare stasera da Squillace da dentro un castello. Se abbiamo ancora meravigliosi castelli in Calabria – ha affermato il segretario generale Filcams Cgil Calabria Giuseppe Valentino – è perché c’erano le corti, i re e le regine che man mano abbiamo cacciato per vivere in democrazia».

«Oggi paradossalmente gli stessi castelli che i Comuni hanno acquisito in nome per conto del popolo ci vengono privati, non sono fruibili se non a pagamento, e così per altri luoghi meravigliosi e di interesse paesaggistico che siano parchi archeologici, attrattive turistiche e culturali.  Abbiamo bisogno di costruire una cultura alternativa che permetta alla Calabria di diventare una terra di libertà in tutti i sensi. L’iniziativa di ieri è stata una piccola tappa in un percorso nel quale l’obiettivo è quello di mettere il sistema turistico sottosopra. C’è bisogno – ha concluso – di ripensare ad un sistema turistico fruibile da tutti e che attivi dal basso le imprese, le associazioni, il territorio e naturalmente le lavoratrici ed i lavoratori i cui diritti devono essere garantiti nel rispetto dei CCNL di settore».

Al termine dell’evento, moderato dal giornalista Pietro Melia e a cui hanno preso parte anche Enzo Scalese, Segretario Generale Cgil Area Vasta,  Andrea Coinu, vice presidente Effat (European Federation of Food, Agriculture and Tourism Trade Unions), Francesco Perino, presidente EBTC (Ente Bilaterale Turismo della Calabria), Carolina Scicchitano, direttore amministrativo e finanziario Gal Serre Calabresi e Franco Caccia, assessore Turismo e Programmazione del Comune di Squillace, si è tenuto un aperitivo di solidarietà alle popolazione delle Marche e dell’Emilia Romagna. (rcz)

Idrogeno, Cgil Calabria: Regioni monitori gli investimenti e convochi i sindacati

Le segreterie regionale di Cgil, Filt e Filctem della Calabria hanno chiesto alla Regione di «convocare un apposito tavolo negoziale con le parti sociali che avvii un celere percorso che tenga dentro il confronto relativo ad un nuovo Piano Energetico Ambientale».

I sindacati, infatti «ritengono che il sistema integrato della mobilità, nell’ottica di un suo miglioramento, debba affrontare i temi della salvaguardia ambientale coniugandoli con quelli della salvaguardia e dell’aumento occupazionale stabile e duratura. Per questo è importante contribuire a questo cambiamento guardando le transizioni e trasformazioni che stanno intervenendo soprattutto a livello dell’utilizzo complementare di forme di energia non fossile, in modo tale da difendere il valore di qualità del lavoro e le condizioni di vita dei cittadini. Per questo pensiamo sia rilevante che la Calabria sia destinataria con fondi del Pnrr di finanziamenti per la produzione e stoccaggio di idrogeno e per l’acquisto e la messa in esercizio dei treni ad idrogeno nella tratta Catanzaro Cosenza delle Ferrovie della Calabria».

«Ovviamente, la produzione, lo stoccaggio e l’utilizzo di idrogeno – viene evidenziato – non solo rappresenta un contributo al mitigamento dei cambiamenti climatici, alla riduzione dell’inquinamento locale e al miglioramento del giusto mix energetico necessario per garantire politiche industriali adeguate e socialmente sostenibili. L’idrogeno come vettore energetico legato alla mobilità regionale può essere utilizzato non solo per i treni ma, in una prospettiva di medio tempo, anche per il parco bus e per la mobilità collettiva con un importantissimo abbattimento delle spese aziendali e di conseguenza con un forte risparmio pubblico delle amministrazioni locali. E più risorse disponibili vuol dire ammodernare la mobilità e aumentare l’occupazione».

«FdC è una azienda con circa 700 dipendenti che con i treni a idrogeno può avere una più forte funzione, una capacità di attrazione superiore a quella attuale, un necessario ammodernamento e rivalorizzazione – viene detto nella nota dai sindacati –. Riteniamo, per questo, necessario che rispetto a ciò ci sia un attento monitoraggio da parte della Regione Calabrianella spesa, sottolineando anche le importanti sollecitazioni della Corte dei Conti che, riferendosi al Ministero dei trasporti, ha testualmente affermato la necessità “di verificare il corretto e tempestivo utilizzo delle risorse destinate alla sperimentazione dell’idrogeno in ambito ferroviario regionale”».

«Inoltre, crediamo sia opportuno – conclude la nota – un attento monitoraggio sugli altri investimenti legati all’idrogeno che insistono sui siti industriali di Rossano ex centrale Enel e sull’area industriale di Lamezia Terme che vedono progetti industriali interessanti sullo sviluppo dell’idrogeno». (rcz)

 

Lunedì a Squillace l’iniziativa di Cgil su “Un piano strategico per il Turismo enogastronomico e culturale”

Lunedì 17 luglio, a Squillace, alle 18.30, al Castello, si terrà l’iniziativa Un piano strategico per il Turismo Enogastronomico e Culturale promossa da Cgil CalabriaFlai Cgil CalabriaFilcams Cgil Calabria.

Interverranno Andrea Coinu, vice presidente Effat (European Federation of Food, Agriculture and Tourism Trade Unions), Francesco Perino, presidente Ebtc (Ente Bilaterale Turismo della Calabria), Angelo Sposato ( Segretario Generale Cgil Calabria), Carolina Scicchitano, direttore amministrativo e finanziario Gal Serre Calabresi, Caterina Vaiti, Segretaria Generale Flai Cgil Calabria, Giuseppe Valentino, Segretario Generale Filcams Cgil Calabria, Franco Caccia, assessore Turismo e Programmazione del Comune di Squillace.

Dalle 20 aperitivo solidale in favore delle Marche e dell’Emilia Romagna. (rcz)

L’OPINIONE / Angelo Sposato: Serve una nuova agenzia nazionale per lo sviluppo

di ANGELO SPOSATOSosteniamo lo sciopero nazionale dei metalmeccanici della Calabria. Le politiche di sviluppo per il Sud non possono prescindere da un piano di politiche industriali che preveda investimenti pubblici e privati anche nel Sud.

È tempo che il Governo si dia una mossa per un piano di sviluppo anche attraverso l’orientamento delle società partecipate pubbliche (Leonardo, Fincantieri, Enel, Terna, Eni, Snam, Anas, Sace, Telecom, ed altre decine ). Abbiamo sempre detto che serve una nuova agenzia nazionale per lo sviluppo che elabori una idea chiara di ripresa degli investimenti, utilizzando seriamente le risorse del Pnrr e dei fondi di coesione.

La Calabria ha più motivi per lo sciopero, non può più essere tagliata fuori dagli asset strategici del Paese. La Calabria ha necessità di un ponte vero, quello economico e sociale che la colleghi al resto del Paese e dell’Europa. (as)

[Angelo Sposato è segretario generale di Cgil Calabria]

Lavoro e integrazione, viaggio nella Calabria sana con l’iniziativa di Cgil e Alpaa

Con l’iniziativa promossa da Flai Cgil Cosenza, Cgil CosenzaAlpaa Nazionale, svoltasi ad Amantea, si è voluto mettere in mostra «non solo caporalato e sfruttamento ma anche una Calabria sana in cui il lavoro è volano di integrazione degli stranieri e le diversità sono ricchezza per la comunità».

Tra visite nelle aziende, testimonianze di imprenditori e, soprattutto, di lavoratori è stata tracciata la rotta di percorso virtuoso. Da un lato lavoratori immigrati che lavorano regolarmente, fittano o acquistano casa, ottengono i ricongiungimenti familiari, vivono la comunità e ne alimentano l’economia; dall’altro un sistema di aziende e imprese che grazie agli stranieri riesce a produrre e anche ad esportare l’oro rosso di Calabria.

A discuterne nella giornata di ieri il Segretario Generale Flai Cgil Nazionale, Giovanni Mininni, Angelo Sposato, Segretario Generale CGIL Calabria, Giovambattista Nicoletti, Segretario Generale Flai Cgil Cosenza, Alessia Costabile, Dipartimento Immigrazione Flai Cgil Cosenza, Massimiliano Ianni, Segretario Generale CGIL Cosenza, Giuseppe Carotenuto, presidente Alpaa nazionale, Osvaldo Caccuri, dirigente Prefettura di Cosenza, Vincenzo Pellegrino, Sindaco di Amantea, Adelina Veltri imprenditrice agricola.

«Abbiamo constatato come ci siano in questo territorio esempi virtuosi, aziende in cui i migranti trovano quell’integrazione da sempre obiettivo, almeno sulla carta, di una politica troppo spesso distratta, se non complice di quelle chiusure xenofobe i cui drammatici effetti sono ben visibili nelle cronache dei media. Lavorare fianco a fianco – ha detto il segretario Mininni – condividere le fatiche e, perché no, anche le soddisfazioni di un impegno quotidiano in un’azienda agricola, è anche un modo per conoscersi, tessere legami, imparare la lingua. In una parola integrarsi».

«In questa zona – ha spiegato Nicoletti – abbiamo circa 800 lavoratori immigrati regolarmente assunti e censiti. Rispetto ad altre aree della Calabria, qui partiamo da una situazione ottimale sulla quale ovviamente bisogna ancora lavorare. Nell’area di Campora vivono stranieri di diverse nazionalità perfettamente integrati grazie al lavoro. Ecco perché ribadiamo che l’entrata degli stranieri non può essere vincolata, come indicato dalla Bossi-Fini, al possesso di un contratto di lavoro, precedente al loro ingresso».

La Calabria però non è solo fatta di esempi virtuosi, rimane in diverse zone la tara dello sfruttamento. Ecco perché secondo il Segretario Generale Cgil Calabria Angelo Sposato «l’introduzione del salario minimo è fondamentale, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno dove, molte volte, è completamente assente da parte di imprese irregolari l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro e la precarietà e il sommerso sono diventati la regola e non l’eccezione».

A margine dell’iniziativa è stata inaugurata a Campora San Giovanni, via delle Dalie 16,

La Casa dei Popoli, un luogo che dovrà rappresentare un punto di riferimento per i tanti lavoratori extracomunitari residenti nella zona. Non solo luogo di tutela dei diritti, ma soprattutto di accoglienza. (rcs)

 

Reggio dice no all’autonomia: Proposta è partita male e sta finendo peggio

La città di Reggio ha ribadito il suo no all’autonomia differenziata, con la manifestazione No all’autonomia differenziata. Una riforma sbagliata della Cgil Area Metropolitana di Reggio e della Uil Reggio calabria.

Nel corso del dibattito pubblico, svoltosi al Waterfront, sono intervenuti tra gli altri il segretario generale Cgil metropolitano di Reggio Calabria, Gregorio Pititto, il segretario generale Uil Reggio Calabria, Nuccio Azzarà e l’avvocato e scrittore Corrado Edoardo Mollica. Il confronto è stato moderato dal giornalista Stefano Perri, Capo Ufficio Stampa della Città Metropolitana. Presenti, anche, i sindaci facenti funzioni della Città metropolitana e Comune di Reggio Calabria, Carmelo Versace e Paolo Brunetti.

Nel portare i saluti del Comune reggino Paolo Brunetti è apparso «scettico sulla conclusione di questa riforma», «c’è stata – ha aggiunto – una accelerazione per mantenere calmo un alleato di coalizione, ossia la Lega, alla quale era stata fatta una promessa elettorale. Per raccontare gli effetti di questo disegno di legge faccio sempre l’esempio di una gara dei 100 metri, con il Veneto che partirebbe già dai 50 metri e la Calabria dai blocchi di partenza».

Carmelo Versace dal suo osservatorio metropolitano si è invece soffermato sull’azione di «confronto costante con il territorio, con i sindaci, i cittadini, le associazioni di categoria, sindacati, intanto per ribadire un “no” a questa riforma, e comunque per porci in maniera costruttiva per poter migliorare una proposta di legge che è partita male e sta finendo peggio». (rrc)