Il ricordo del giudice Scopelliti da parte del sindaco Repaci di Campo Calabro

di SANDRO REPACI – Per chi come me ha avuto una conoscenza diretta e personale di Nino Scopelliti è difficile parlare stasera. Era più o meno quest’ora.La strada è la stessa di trent’anni orsono. Forse il vigneto che la costeggia era meno curato. Uguale il sole, abbaccinate e caldissimo. Uguale il mare ed il cielo. La morte l’ha colto impietosa e crudele in uno dei tornanti più belli della terra che amava, mentre ritornava a casa.

È stato difficile, a tratti anche doloroso separare le radici profonde dell’affetto  quasi ancestrale di una comunità che ha perso improvvisamente il migliore dei suoi figli da quelle dell’esempio e del sacrificio di un servitore dello Stato da trapiantare nella terra della memoria comune e della coscienza civile. Ma è il lavoro che abbiamo fatto in questi anni, contando uno dopo l’altro  i 30 pomeriggi afosi nei quali abbiamo calpestato questi metri d’asfalto . Lo abbiamo fatto assieme alla Signorina Rosetta, e da cinque anni anche assieme a Rosanna Scopelliti ed alla sua Fondazione. Continueremo a farlo, e non solo per chiedere giustizia.

Perché Campo Calabro perdona, ma non dimentica. Lo faremo perché la passione civile della quale Nino Scopelliti ha intriso la sua vita e la sua morte sono diventate l’anima di una impresa umana e culturale al servizio del cambiamento di questa terra. Perché una Calabria che resiste c’è. Dobbiamo avere la forza di andarla a cercare negli angoli più aspri, inaccessibili  e faticosi da raggiungere.  

[Sandro Repaci è Sindaco di Campo Calabro]

IL SEN. SICLARI RICORDA IL GIUDICE SCOPELLITI AL SENATO

7 agosto – 27 anni fa, il 9 agosto 1991, nella campagne di Campo Calabro (RC) veniva barbaramente ucciso da mano mafiosa il giudice Antonino Scopelliti, un calabrese ibero e coraggioso che ha sempre creduto nella giustizia e non si è lasciato in alcun modo intimidire (era la pubblica accusa al processone di Palermo contro la mafia) e che costituisce un luminoso modello di onestà e correttezza per le nuove generazioni,
Il senatore reggino Marco Siclari (FI) ha chiesto alla presidente Casellati di ricordare il giudice Antonino Scopelliti in aula del Senato. Una richiesta prontamente accolta dalla seconda carica dello Stato.
“Il giudice è quindi solo, con le menzogne cui ha creduto, le verità che gli sono sfuggite, solo con la fede cui si è spesso aggrappato come naufrago, solo con il pianto di un innocente e con la perfidia e la protervia dei malvagi. Ma il buon giudice, nella sua solitudine, deve essere libero, onesto e coraggioso”.
È con le parole del Giudice Antonino Scopelliti, barbaramente trucidato il 9 agosto 1991, mentre era in vacanza in Calabria, sua terra d’origine, in località Piale (frazione di Villa San Giovanni, sulla strada provinciale tra Villa San Giovanni e Campo Calabro), che il senatore Marco Siclari ha voluto ricordare, a due giorni dal  27 anniversario della morte, una figura che rimarrà indelebile nella storia per il coraggio di opporsi senza remore a quello che rappresenta un cancro per la nostra terra.
«L’assassinio di Antonino Scopelliti – ha detto il senatore azzurro – è una ferita doppia per lo Stato. In primo luogo è stato ucciso un valente magistrato impegnato nella lotta contro la criminalità organizzata. In secondo luogo lo Stato, ancora oggi a distanza di quasi trent’anni, non è riuscito a dare ai familiari ed alla cittadinanza tutta la verità dei fatti. Mandanti ed esecutori non sono stati assicurati alla giustizia e così facendo ci siamo resi complici di un altro e più grave reato: abbiamo ferito la fiducia nella giustizia. È doveroso ristabilire la verità storica dei fatti, assicurare alla giustizia tutti i responsabili di quell’efferato delitto contro lo Stato per ricordare e commemorare degnamente Antonino Scopelliti, fulgido esempio di eroismo».