Il successo della mostra “Percorso Umberto Boccioni” al Museo dei Bronzi a Reggio

Dato il successo riscontrato, si sta rivelando una felice intuizione la mostra Il percorso di Umberto Boccioni al Museo Archeologico di Reggio Calabria, curata da Marisa Cagliostro e Antonella Cuciniello. È un piccolo ma suggestivo viaggio intorno al grande pittore futurista nato proprio a Reggio Calabria, che si realizza attraverso cinque opere grafiche e una scultura in bronzo. Le grafiche appartengono alla Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, e sono in atto in deposito presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone a Cosenza: è un modo inedito di presentare il Boccioni grafico del primo decennio del Novecento. Ancor più interessanti sono la scultura Sviluppo di una bottiglia nello spazio, che proviene sempre dalla collezione Bilotti, e lo Studio preparatorio al dipinto La città che sale, realizzato tra il 1910 e il 1911, conservato al Moma, il Museum of Modern Art di New York, considerata la prima opera futurista di Boccioni.

Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912, bronzo)
Sviluppo di una bottiglia nello spazio (1912, bronzo, collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona)

L’iniziativa è stata caldeggiata dal direttore del Museo Archeologico di Reggio Carmelo Malacrino: «Con quest’esposizione dedicata a Umberto Boccioni, l’artista cui la città di Reggio Calabria diede i natali il 19 ottobre 1882, il Museo avvia, così, un nuovo percorso di valorizzazione rivolto all’arte contemporanea e ai suoi legami con le più profonde radici culturali del territorio calabrese. Con questo progetto, il MArRC entra a far parte della rete dei luoghi dell’arte contemporanea in Italia sulla piattaforma del MiBACT dedicata, appunto, al progetto “Luoghi del Contemporaneo”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana. Prezioso cammeo di questa mostra è lo Sviluppo di una bottiglia nello spazio, copia in bronzo di un modello in gesso realizzato dall’artista nel 1912, anch’essa appartenente alla collezione Bilotti. Si tratta di un vorticoso esempio di natura morta, tema assai raro nella poetica futurista di Boccioni e per questo significativa nel percorso espositivo».

La mostra sarà aperta fino al 7 marzo: è una grande opportunità non solo per i reggini, ma per tutti i calabresi. L’ultima mostra dedicata a Boccioni risale a 15 anni fa. La curatrice del progetto Marisa Cagliostro all’inaugurazione ha spiegato il significato e il valore di questo mostra-evento: «Dopo oltre quindici anni dall’ultima occasione espositiva, si presenta un nuovo omaggio a Umberto Boccioni, nella città che, per una fortunata contingenza dovuta agli spostamenti per lavoro del padre, gli diede i natali da genitori romagnoli. L’occasione si offre a giovani studenti e studiosi e ai visitatori tutti del nostro grande Museo, perché possano godere di piccoli brani della sua opera originale, per meglio comprenderne l’importanza nella storiografia artistica contemporanea e il suo personale contributo al sorgere e formarsi del Movimento Futurista, a fianco dei suoi maggiori esponenti, firmatari del primo Manifesto di Marinetti nel 1909, con Balla, Severini, Russolo e altri contemporanei e proseliti. Ci auguriamo che questa nostra proposta espositiva sia utile non solo per riportare alla memoria una delle personalità di maggiore rilievo mondiale dell’arte contemporanea, che ha portato il nome di Reggio Calabria nei maggiori musei del mondo, ma anche per sanare la “dimenticanza” di commemorare, nel 2016, il Centenario della morte di Boccioni. Vorremmo che questa mostra segnasse l’inizio di un rinnovato interesse per la storia della città di Reggio in quegli anni e per il ruolo nazionale del gruppo dei futuristi reggini». (rrc)

Nella foto: Il direttore Carmelo Malacrino, Antonella Cucciniello, Maria Cagliostro e l’assessore comunale al Patrimonio Irene Calabrò

Tesori dal Regno al MArRC: la Calabria nelle collezioni del Museo archeologico di Napoli

Questo pomeriggio, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 17.30, s’inaugura la mostra Tesori dal Regno. La Calabria nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli a cura di Carmelo MalacrinoPaolo Giulierini. La mostra, che si potrà visitare fino al 21 giugno 2020, è stata fortemente voluta da Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, e realizzata con la collaborazione di Daniela CostanzoMaria Lucia Giacco. Questa occasione espositiva si presta per rinsaldare “antichi” rapporti culturali tra popoli e territori che hanno condiviso esperienze di vita ancor prima delle poleis magnogreche, e poi nel lungo periodo romano, fino all’età moderna. Il “focus” è sulla Magna Grecia, in linea di continuità con la mostra I Greci d’Occidente. La Magna Grecia nelle collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, del 1996, e con la recente riapertura della Collezione Magna Grecia al MANN. Con questa esposizione, il MANN ricambia la “cortesia” del prestito di uno dei capolavori più “preziosi” del patrimonio archeologico del Museo di Reggio, la cosiddetta “Testa del Filosofo”, insieme ad altri spettacolari reperti della collezione museale del MArRC, per la mostra “Thalassa. Meraviglie sommerse del Mediterraneo”, a Napoli, fino al 9 marzo 2020.

Tesori dal Regno

L’esposizione è composta da numerosi reperti calabresi che, per la prima volta, tornano nella loro terra d’origine: questi, infatti, erano custoditi all’interno del Museo Archeologico di Napoli. La mostra rappresenta un momento di continuità nei rapporti tra i luoghi della cultura nelle due regioni del Sud d’Italia, in particolare da quando fu concepito il Museo di Napoli, nel XVIII secolo d.C., come “museo universale”, che è andato arricchendo le proprie collezioni con reperti provenienti da tutto il territorio delle regioni meridionali; queste, fino all’Unità d’Italia (1861), avevano fatto parte del Regno delle Due Sicilie. Le collezioni reali costituivano il nucleo originario, successivamente incrementato con acquisizioni, anche da collezioni private. Nel 1865, il Museo acquisì la grande collezione privata Santangelo, con oltre 1400 reperti, tra vasi, terrecotte, bronzi, e 43mila monete, insieme a stampe e dipinti. Molti materiali, tra questi, provenivano dagli scavi in Calabria.

I reperti esposti sono di eccezionale bellezza e pregio artistico. Tra questi, si segnala il Sarcofago di Eremburga, da Mileto, datato fine II secolo d.C. (quindi, realizzato in un periodo più antico rispetto al suo riuso per la sepoltura della seconda moglie di Ruggero I d’Altavilla, Eremburga, da cui ha preso il nome).  Vi è raffigurata una amazzonomachia (lotta tra amazzoni e Greci), in una scena inquadrata in una cornice di due listelli, di cui quello inferiore con al centro una ghirlanda di foglie d’alloro (segno che il sarcofago era destinato ad accogliere le spoglie di un personaggio importante).

Tra gli oggetti che il pubblico potrà ammirare, anche un cratere (vaso utilizzato per mescere vino e acqua) apulo a figure rosse, da Ruvo, (360-350 a.C.), un grande cratere a figure nere, da Locri (VI secolo a.C.) e alcuni piccoli vasi configurati, tra cui un rhyton (boccale conformato a testa umana o di animale) a testa di ariete, di fine V secolo a.C. (mp)

REGGIO – La mostra dedicata a Umberto Boccioni

Oggi pomeriggio, nella Piazza Paolo Orsi del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, alle 17.30, s’inaugura la mostra Umberto Boccioni. Un percorso a cura di Marisa CagliostroAntonella Cucciniello, direttore del Polo Museale della Calabria.

Intervengono per i saluti il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà,l’assessore comunale alla Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Irene Calabrò.

Presentano l’esposizione il mecenate Roberto Bilotti, direttore del Museo d’arte contemporanea che porta il suo nome “Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona”, lo storico e critico dell’arte Alberto Dambruoso, tra l’altro co-curatore con Maurizio Calvesi del Catalogo generale delle opere di Boccioni (Allemandi, 2026), le curatrici, Marisa Cagliostroe Antonella Cucciniello.

L’esposizione, è composta da cinque opere grafiche appartenenti, originariamente, alla collezione privata Winston Malbin e poi pervenuti alla Collezione Roberto Bilotti Ruggi D’Aragona. Oggi, sono in deposito alla Galleria Nazionale di Cosenza, in attesa di un acquisto da parte dello Stato o di Enti interessati.

Ad arricchire la mostra, la scultura in bronzo Sviluppo di una bottiglia nello spazio, ideata nel 1912.

Inoltre, durante il periodo espositivo, saranno proiettati il documentario Sulle tracce del futurismo (1979) proveniente dall’archivio Carlo Erba di Roma. Il documentario, nato da una idea di Marco Rossi Lecce in collaborazione con Enrico Crispolti, spiega le vicende della scultura Umberto Boccioni. Una raccolta di disegni e incisioni.

E, ancora, sarà proiettato un video del Comune di Rende, curato e messo a disposizione da Tonino Sicoli.

La mostra si potrà visitare fino all’8 marzo. (rrc)

REGGIO – Al MArRC la mostra “Philìa”

Questo pomeriggio, alle 17.30, al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria s’inaugura la mostra Philìa. Restauri sostenuti dai privati con l’Art Bonus a cura di Carmelo Malacrino, direttore del Museo.

In esposizione tanti reperti presentati per la prima volta al pubblico dopo il loro restauro finanziato attraverso le elargizioni esterne.

«Questa nuova mostra, che accoglierà tutti i visitatori al loro ingresso al MArRC, assume un significato tutto particolare – cha dichiarato il direttore Malacrino- . Lo stesso titolo, che dal greco si può tradurre con “amicizia” nel senso più ampio del termine, evidenzia il significato dei rapporti fra le attività del Museo e le azioni di mecenatismo da parte di soggetti esterni particolarmente sensibili alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale. Sin dalla sua riapertura nel 2016 si è inteso promuovere, accanto alla conoscenza degli straordinari reperti archeologici esposti nelle sale, anche le varie attività che si svolgono negli uffici e nei suoi laboratori per lo studio e la conservazione delle collezioni esposte o collocate nei depositi».

«Già con la mostra A nuova vita. Restauri al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria – ha proseguito il direttore Malacrino nel 2017 si era deciso di proporre un’esposizione costruita a “filo doppio”: da un lato presentare per la prima volta al pubblico tanti reperti archeologici fino ad allora conservati nei magazzini; dall’altro valorizzare l’attività condotta nel laboratorio di restauro del Museo, che nel solo biennio 2016-2017 contava già oltre 250 opere restaurate».

«Con questa mostra – ha proseguito Malacrino – a quel “filo doppio” si aggiunge oggi una perla, che risplende della generosità dei primi mecenati che, credendo nel progetto gestionale del Museo, hanno voluto offrire un proprio contributo, sostenendo una serie di interventi volti al restauro e alla valorizzazione delle collezioni. Si tratta di realtà imprenditoriali, associazioni ed enti molto diversi tra loro, ma tutti accomunati dalla sensibilità di investire in cultura, partecipando concretamente alla conservazione del patrimonio».

«Questa esposizione – ha concluso Malacrino – assume anche il senso di una “restituzione” nei confronti dei nostri primi mecenati, costituita dall’impegno delle tante professionalità che al Museo hanno trasformato una elargizione liberale nel restauro di opere da studiare, valorizzare e consegnare alle prossime generazioni». (rrc)

Museo dei Bronzi, 227mila visitatori nel 2019. Un grande record che merita di raddoppiare

di MARIA CRISTINA GULLÍ – Il direttore Carmelo Malacrino snocciola i numeri del 2019 delle presenze al Museo Archeologico Nazionale di Reggio – quello che custodisce i Bronzi, oltre a una straordinaria testimonianza della Magna Grecia e della Calabria preistorica – ed è visibilmente soddisfatto: 227mila visitatori nel 2019. Un bel numero, un grande piccolo record (nel 2018 erano stati 220mila) significativo del positivo percorso che il MArRC ha intrapreso con l’arch. Malacrino, che vive praticamente in simbiosi col “suo” museo e ha dato lo sprint giusto a uno staff motivato, ma che diventa eclatante se si considerano una serie di fattori che di certo non favoriscono l’afflusso che il museo meriterebbe. Basti pensare, infatti, che questo bel risultato è stato ottenuto nonostante la raccogliticcia politica del turismo (non di Reggio, ma dell’intera regione) che non solo non offre particolari opportunità a quanti avrebbero il desiderio di «vedere i Bronzi», ma penalizza, in assenza di offerte di mobilità intelligente, l’attrattiva che il MArRC potrebbe costituire.

Il numero dei visitatori va considerato in termini, dunque, positivi, visto che non ci sono flussi turistici significativamente rilevanti. Certo, fa sorridere di fronte alle cifre delle altre “capitali” della cultura, ma spicca nei confronti delle altre istituzioni museali del Mezzogiorno, con l’eccezione di Napoli (quasi 10 milioni nel 2018) evidenziando che c’è un vasto potenziale di crescita, al quale dovrà, decisamente, provvedere il nuovo governo regionale con una politica del turismo e della cultura degna di tale nome. Se 227mila visitatori possono sembrare tanti (in realtà l’incremento è modestissimo rispetto al 2018), occorre considerare che Palazzo Piacentini costituisce un attrattore di prim’ordine per il cosiddetto turismo culturale, ma è necessario rimodulare in maniera diversa l’offerta e trasformare radicalmente la comunicazione.

Carmelo Malacrino
Il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio, arch. Carmelo Malacrino

In altri termini, chi viene a Reggio a visitare i Bronzi se l’Aeroporto dello Stretto (forse sarebbe il caso di cambiargli nome…) sta diventando uno scalo fantasma e i costi di un biglietto da Roma o Milano (gli unici voli disponibili) costano più di una rotta transoceanica? Chi viene a Reggio se manca un’offerta turistica integrata, in grado di offrire adeguata ospitalità e, soprattutto, servizi per i visitatori? E questo è il primo dei problemi. Eppure, c’è materia prima ineguagliabile e unica, ma nessuno pensa di costruirci intorno un’offerta adeguata, tenendo presente che le poche strutture ricettive (di livello) sono comunque di ottima qualità ed esistono degli ottimi B&B in grado di soddisfare e farsi apprezzare dal turismo non di lusso, quello – per intenderci – che fa i numeri, e ultima ma non meno importante cosa, c’è un’offerta gastronomica di qualità in città di altissimo livello, con prodotti del territorio e percorsi esperienziali di gusto che non hanno nulla da invidiare ad altre più rinomate località del turismo gastronomico.

La domanda è: ma Reggio è una città di turismo? La risposta, ahimé, meglio non darla: poche e insignificanti le iniziative di un’amministrazione (costretta a non disporre dei quattrini necessari) che risponde male alle opportunità da cogliere, una mentalità poco aperta nei confronti del visitatori (che si scontra peraltro con un’abitudine all’accoglienza che, a volte, imbarazza persino per il suo calore e la sua spontaneità) e l’assenza di una rete in grado di coordinare l’offerta dei servizi e stimolare la nascita di proposte e iniziative.

Per questa ragione i numeri del Museo archeologico hanno del miracoloso. Andassero i nostri amministratori locali, metropolitani, regionali a confrontarsi con quelli di Matera che con l’occasione della sua elezione a Capitale europea della Cultura hanno fatto, come si suol dire, i fuochi d’artificio con uno straordinario boom di presenze e di visitatori.

C’è, del resto, un’altra considerazione da tenere presente: quanti conoscono la Calabria? quanti conoscono i bronzi? quanti sanno che sono ospitati al Museo di Reggio? Non fermiamoci ai dati regionali o italiani, viviamo in piena globalizzazione e il turismo smuove svariate centinaia di milioni di persone in tutto il mondo (58 milioni di arrivi internazionali nel 2019 in Italia), con destinazioni anche insolite, stravaganti o con la sola nomea di “meraviglia dell’universo”: manca una politica reputazionale sui Bronzi (oltre che sulla Calabria), manca una strategia che faccia scoprire al mondo (cominciando dagli italiani) la Magna Grecia e i suoi tesori e indichi il Museo di Reggio come una tappa imperdibile dell’esperienza turistica italiana (non solo calabrese). Facile a dirsi, ma la realtà, fino ad oggi, si è tradotta in qualche depliant e qualche (inutilmente costoso) stand alle manifestazioni di settore. Va, dunque, completamente ripensata la strategia della comunicazione e rivitalizzata l’offerta dell’accoglienza turistica, possibilmente a 360 gradi. Non solo promozione (importantissima e a livello mondiale), ma anche pacchetti di un’offerta turistica appetibile e stuzzicante, con servizi adeguati e soluzioni di mobilità adeguate. Insomma una politica del turismo che diventi, finalmente, la prima risorsa del territorio calabrese.

Un piccolo esempio. Nella dirimpettaia Messina ci sono circa 170 scali all’anno di navi da crociera, con oltre 400mila passeggeri: intercettare anche solo il 10% dei crocieristi offrendo un pacchetto completo (trasferimento da Messina, visita al Museo, pranzo caratteristico e ritorno per l’imbarco) sarebbe una cattiva idea? Le pochissime navi che hanno attraccato a Reggio hanno mandato i propri crocieristi al Museo (con il meritorio intervento dell’Amministrazione comunale, per la verità), ma sono numeri piccoli piccoli. Occorre far sapere (si chiama marketing territoriale) che ad appena venti minuti di traghetto c’è una delle più belle e suggestive testimonianze della culla della civiltà, la Magna Grecia, di cui i Bronzi sono il simbolo per eccellenza. E che dovrebbero – se qualcuno si sveglia – diventare patrimonio Unesco dell’umanità. Se lo segni in agenda anche il futuro governatore della Calabria. (mcg)

REGGIO – Al MArRC conversazione con la pediatra Claudia Romeo sulla nutrizione dei bambini

Oggi pomeriggio, alle 17.00, nella sala conferenze del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, conversazione con la pediatra Anna Claudia Romeo, componente del team di esperti di nutrizione pediatrica che hanno collaborato con il prof. Longo per la realizzazione del libro La longevità inizia da bambini di Walter Longo.

Longevità

La dott.ssa Romeo, dirigente medico all’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro sarà intervistata a proposito del libro e sulle problematiche nutrizionali dei bambini dai giornalisti Giorgio Neri (Ansa) e Santo Strati (direttore editoriale del nostro giornale).

L’evento, che fa parte degli appuntamenti natalizi organizzati dal MArRC, comincerà con i saluti di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC. Introduce il prof. Pasquale Amato.

 

 

 

REGGIO – Accordo tra Camera di Commercio e MArRC

Potenziare le azioni per avvicinare il sistema imprenditoriale e il sistema culturale del territorio reggino. Questo è l’obiettivo dell’accordo di collaborazione sottoscritto da Antonino Tramontana, presidente della Camera di Commercio di Reggio Calabria e Carmelo Malacrino, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria.

La sottoscrizione dell’accordo di collaborazione rappresenta un ulteriore tassello nella costruzione di un sistema di pubbliche amministrazioni che lavorano insieme. Già dal 2017, la Camera di Commercio insieme al Museo Archeologico di Reggio Calabria, alla Città metropolitana, all’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, alla Soprintendenza ABAP della Città metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Vibo Valentia, al Polo Museale della Calabria, al dArTe dell’Università Mediterranea e all’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria, hanno avviato un percorso di condivisione di obiettivi e di linee d’intervento, finalizzati a favorire l’affermarsi di nuove opportunità di crescita locale legate al turismo.

«Il nostro impegno – ha dichiarato il presidente della Camera di Commercio, Antonino Tramontana – adesso è finalizzato a creare sinergia tra l’offerta turistica privata, rappresentata dalle molte realtà imprenditoriali e associative che operano nella filiera turismo, e la parte pubblica, chiamata a tutelare e valorizzare le molteplici risorse materiali e immateriali che consentono di vivere esperienze uniche di viaggio».

«A tal proposito – ha aggiunto il presidente Tramontana stiamo sostenendo un progetto funzionale alla creazione di un’offerta turistica culturale organizzata attraverso uno specifico club di prodotto. La forza e la bellezza delle testimonianze del passato custodite nel Museo Archeologico di Reggio Calabria rappresentano un patrimonio esclusivo grazie al quale, concretamente, potremmo promuovere Reggio Calabria Città metropolitana in tutto il mondo».

«Questo accordo – ha affermato il Direttore del Museo, Carmelo Malacrinoconsolida un rapporto già pluriennale di collaborazione per la promozione culturale e turistica di questo straordinario territorio. Sono certo che la grande sensibilità del presidente Tramontana verso i beni culturali creerà condizioni sostenibili di crescita e sviluppo della filiera turistica, nel segno della storia e delle tradizioni calabresi. Con i Bronzi di Riace e con la sua offerta espositiva, dalla sua riapertura nel 2016 il Museo archeologico ha attratto un numero sempre maggiore di visitatori».

«Il progetto – ha concluso il Direttore Malacrino – per la creazione di un’offerta turistica culturale organizzata con il contributo di tutte le istituzioni coinvolte e il dialogo con le realtà imprenditoriali segnerà la via verso il futuro turistico della Calabria». (rrc)

REGGIO – La conferenza “Pioggia di stelle cadenti”

Domani pomeriggio, a Reggio, alle 17.00, nella Sala Conferenze del Museo Archeologico Nazionale, la conferenza Pioggia di stelle cadenti del fisico Marco Romeo, esperto del Planetarium Pythagoras.

L’evento, organizzato in collaborazione con il Planetarium Pythagoras, rientra nell’ambito di Natale al MArRC, una serie di appuntamenti organizzati dal Museo reggino in occasione delle festività natalizie.

La mattina, dalle 11.00 alle 12.30, si potranno fare, gratuitamente, delle visite guidate a cura dello staff museale, il cui tema è La monetazione in Magna Grecia.

La responsabile scientifica del Planetario, Angela Misiano, presenta così l’incontro: «Sin dall’antichità, i “fuochi del Cielo” hanno affascinato il genere umano. Aristotele aveva definito il fenomeno delle “stelle cadenti” come  atmosferico; per questo motivo sono chiamate, infatti, meteore. Per Seneca, lo sfregamento dell’aria origina luci più deboli, e le stelle, volando, trascinano dietro a sé una “chioma”. Solo a partire dal Rinascimento – continua la studiosa – si iniziò a studiarle dal punto di vista scientifico e non più soltanto come un presagio religioso, spesso infausto. Oggi sappiamo che le stelle cadenti non sono altro che frammenti di comete, che cadono e si incendiano nell’impatto con l’atmosfera terrestre, producendo la scia luminosa che osserviamo».

La professoressa Misiano riferisce che, nel 1833, fu osservato uno sciame meteorico, che sarà poi chiamato delle Leonidi, dal suo punto d’origine nella costellazione del Leone, e che oggi si sa corrispondere al passaggio della cometa 55P/Tempel-Tuttle.

«Proprio le osservazioni di quell’evento costituiscono i primi studi approfonditi su una possibile origine astronomica del fenomeno. Sarà poi Schiaparelli, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Brera dal 1862, a dimostrare il legame tra comete e sciami meteorici». (rrc)

REGGIO – Al MArRC tantissimi appuntamenti per Natale

«Al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria c’è già aria di Natale!» si legge sulla pagina Facebook del Museo, annunciando la serie di eventi, per grandi e piccini, in programma fino a gennaio al Museo.

Si parte, infatti, domani con l’accensione delle luci dell’albero di natale, allestito in Piazza Paolo Orsi, per poi proseguire, venerdì 29 novembre, con la cerimonia di premiazione del Premio Mondiale di Poesia Nosside 2019, in programma nella Piazza Paolo Orsi alle 17.00. L’evento è promosso dal Centro Studio Bossio e curato dal prof. Pasquale Amato.

Sabato 30 e domenica 1° dicembre, per la Giornata Regionale dei Musei in Calabria, si potrà visitare il Museo gratuitamente. Sabato 30 novembre, inoltre, alle 10.00, è in programma un evento promosso dal CNR di Messina dal titolo Arte è Scienza 2019.

Si prosegue, poi, il 4 dicembre, alle 17.00, con la presentazione del libro Ipersostenibilità e tecnologie abilitanti. Teoria, metodo e progetto di Consuelo Nava; il 5 dicembre, alle 15.00, il contest fotografico Antichi Istanti. Il 6 dicembre, alle 17.00, la conferenza di Marco Romeo, del Planetarium Pythagoras dal titolo Pioggia di stelle cadenti.

Dal 6 all’8 dicembre, il Museo sosterrà l’iniziativa dell’AIL – Associazione Italiana Leucemie dal titolo Diamo vita alla ricerca che, in Piazza Paolo Orsi, venderanno le stelle di natale per la raccolta fondi per la ricerca.

«Sarà un momento di sensibilizzazione – ha dichiarato il direttore del MArRC, Carmelo Malacrino – e un segnale concreto di vicinanza di tutto il MArRC al mondo della ricerca scientifica e della lotta contro i tumori. Un messaggio che passa dal linguaggio universale della cultura e dell’arte».

Il 12 dicembre, alle 17.00, la conferenza della prof.ssa Paola Radici Colace dal titolo Il mito di Epimeteo e Prometeo, organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria. A seguire, l’inaugurazione dell’opera dell’artista Tina Parisi.

Il 13 dicembre, alle 17.00, il concerto Musiche sotto l’albero a cura dell’Ensemble di voce e strumenti dell’indirizzo Musicale del Liceo Rechichi di Polistena; il 14 dicembre, alle 17.00, il concerto dell’Ensemble d’archi del Conservatorio di Musica “Francesco Cilea”.

Il 15 dicembre, alle 17.00, s’inaugura la mostra L’impareggiabile virtù. I restauri sostenuti da privati con Art Bonus a cura di Carmelo Malacrino.

Il 18 dicembre, alle 17.00, la conferenza di Angela Misiano dal titolo Il cielo nella Bibbia; il 19 dicembre, alle 17.00, la conferenza Il primo presepe per la Città Eterna. La natività di Arnolfo di Cambio del 1292 di Sante GuidoGiuseppe Mantella.

Il 20 dicembre, alle 17.00, intervista a Claudia Romeo con Giorgio Neri Santo Strati. L’evento è stato organizzato in collaborazione con il Centro Internazionale Scrittori della Calabria e il Comitato per il Bergamotto di Reggio Calabria.

Il 21 dicembre, alle 17.00, la presentazione del libro Gerace. Città magno-greca delle 100 chiese di Francesco M. Spanò; il 27 dicembre, alle 17.00, il reading di testi e musica a cura di Francesco Villari con Salvatore Familiare (chitarra).

L’anno nuovo inizia con l’apertura straordinaria, il 1° gennaio, del Museo. Il 3 gennaio, alle 17.00, la conferenza Migrazioni cosmiche a cura di Giovanni Palamara, del Planetario Pythagoras. Il 5 gennaio, il concerto dell’Associazione Valle delle Saline. Chiude la serie di eventi il concerto Metànoia 2 della Real Academy Filarmonica di Gerace, in programma alle 17.00 il 12 gennaio. (rrc)

REGGIO – La città Metropolitana e il MArRC a Paestum

Questa mattina, a Reggio, il sindaco Giuseppe Falcomatà ed il direttore del Museo Archeologico Nazionale Carmelo Malacrino, nella sede storica di Palazzo Alvaro, hanno siglato un accordo di collaborazione tra i due Enti finalizzato alla realizzazione di un’attività condivisa di promozione, valorizzazione e comunicazione del territorio che parte proprio con la partecipazione alla Borsa Internazionale del Turismo Archeologico che si terrà giovedì a Paestum.

Per la Città Metropolitana di Reggio Calabria risulta strategico, infatti, promuovere e incoraggiare tutte le iniziative finalizzate allo sviluppo del territorio nonché alla tutela e alla promozione turistica e culturale anche attraverso le fiere nazionali e internazionali, con l’obiettivo di mettere in rete le risorse artistiche, architettoniche, paesaggistiche, naturalistiche, archeologiche e museali.

«La sinergia fra le diverse istituzioni – ha commentato il sindaco Giuseppe Falcomatà – è la strada da seguire per puntare alla crescita ed all’affermazione del nostro comprensorio. L’accordo siglato col Museo si inserisce, dunque, in una strategia complessiva che vuole creare condivisione per raggiungere il progresso etico, sociale, civile ed economico. Progresso che, inevitabilmente, deve passare dal turismo e dalle bellezze storiche, artistiche e naturali che fanno di Reggio e della sua area metropolitana un luogo unico in Europa e nel Mondo». 

«E di bellezze – ha aggiunto il sindaco – il nostro Museo nazionale è pieno, tanto da registrare, con regolarità, un incremento notevole di presenze, confermandosi quale nucleo centrale per l’interesse e lo studio della Magna Grecia in tutto il bacino Mediterraneo». 

L’incontro fra i due Enti, quindi, si nutre proprio di un percorso di diffusione e promozione culturale attraverso iniziative che saranno di volta in volta condivise per rafforzare l’immagine positiva del territorio contribuendo, in questo modo, alla definizione di un’offerta culturale integrata capace di valorizzare le grandi potenzialità di sviluppo del territorio. 

«Il protocollo di intesa siglato oggi – ha sottolineato il direttore Malacrino – segna il consolidamento delle già fruttuose sinergie tra la Città Metropolitana e il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Questo accordo ci vedrà presenti, in uno stand congiunto, a Paestum, nel più importante Salone Internazionale dedicato al patrimonio archeologico mondiale e alla sua valorizzazione. Un’occasione prestigiosa, non solo per riflettere sulle peculiarità artistiche della nostra regione, simboleggiate dai magnifici Bronzi di Riace, ma anche per mostrare ai buyer del turismo nazionale e internazionale quanto sia ricca e suggestiva la storia della nostra Calabria». 

“Il MArRC – ha concluso il direttore del museo – racconta questa storia e reca le testimonianze delle civiltà che hanno abitato il territorio su cui oggi si estende la Città Metropolitana: non solo Reggio, ma anche Palmi, Gioia Tauro, Rosarno, Locri e Monasterace. Ringrazio il Sindaco Giuseppe Falcomatà per questo protocollo di intesa e sono certo che, da oggi in poi, la nostra rete istituzionale sarà più forte: insieme, potremo essere più incisivi nella divulgazione del sapere, nella promozione della cultura, nella visione di una Città positiva, che tutti noi possiamo contribuire, con il nostro impegno, a costruire». (rrc)